Brano: [...]ra senz'altro meritoria, ma alla disponibilità di una forza tanto nu

merosa non corrispose, a dire il vero, un’azione militare vera e propria di attacco contro il nemico, in linea con le disposizioni del C.L.N. e degli stessi Alleati. Ciò risulta, fra le righe, dalle stesse parole del Comando della “Mencattelli” nel riferire sull'attività svolta tra l’aprile e il luglio 1944, data della Liberazione.

Secondo quanto afferma il comandante Ottaviani, « durante questo periodo i nazifascisti non effettuarono rastrellamenti, mentre i partigiani intensificarono le loro azioni in zone molto lontane [...] Che ormai eravamo pressoché incontrastati padroni non solo della Val d’Orcia ma di gran parte della Maremma, della Val di Chiana e del Chianti

10 conferma la requisizione di ben 64 cavalli per costituire delle “squadre volanti” che operarono poi, rapidamente, a notevoli distanze, disorientando completamente fascisti e tedeschi. Spesso ci scontrammo anche con questi ultimi; fummo attaccati da mezzi cingolati e cannoneggiati, ma mai riusciro[...]

[...]nda, comandata dal sottufficiale dei carabinieri Vito Raspa [Spaccamontagne), nella zona di San Quirico d’Orcia;

— 5a Banda, comandata dall'operaio Esperide Cannoni [Mannarino), nella zona di Trequanda;

— 6a Banda, comandata da un tenente messicano di nome Johnny, nella zona di Vivo d’Orcia;

— 7a Banda, autonoma, comandata dal tenente Bruno Dal Pozzo, nella zona di Asciano;

— 8a Banda, Comando della Divisione, comandata da Walter Ottaviani [Scipione), dislocata a Monticchiello.

Secondo l’attestazione del suo Comando, durante il periodo di guerriglia, la “Mencattelli” ebbe 82 morti, 19 feriti, 24 dispersi. Essa avrebbe per contro inflitto al nemico la perdita di oltre 500 soldati messi fuori combattimento fra morti, feriti, dispersi e prigionieri.

Bilancio complessivo dei Raggruppamenti deHltalia Centrale

Sempre secondo il resoconto del generale De Michelis, l’insieme dei Raggruppamenti Bande Partigiane dell’Italia Centrale (Lazio, Abruzzo, Toscana) sostenne complessivamente 315 scontri armati con fascisti e tedeschi, n[...]

Brano: [...]unzione di auriga e Moretto accanto* in quelle più modeste di... bacalaro, io e Aiazzi ficcammo nella vettura il Graziadei. Molti fascisti che avevano saputo la cosa ci seguivano urlando. Ad un tratto uno, per sbaglio, di dietro la vettura che era scoperta, credendo di colpire il deputato, colpì con una manganellata me sulla testa. Io mi vendicai con la somministrazione di due schiaffi al prigioniero. Mia intenzione era di condurlo in Piazza Ottaviani, e poiché vi si eseguivano alcuni lavori di verniciatura e imbiancatura da me diretti, sapendo di averci un bel bussolotto di minio, volevo tingere di rpsso il Graziadei e riportarlo in mezzo a Piazza Vittorio per fargli gridare un evviva all’Italia. Dovetti però abbandonare questo progetto perché il verde dei lividi che aveva sulla faccia avrebbe coperto il colore rosso che intendevo mettergli.

Fu così che lo portammo alla stazione e con due calci lo infilammo nel primo treno in partenza dalla nostra città ammonendolo a non più ritornarci.

Credo che questo ammonimento fosse proprio ecc[...]

Brano: [...]5), il romanzo vittoriniano ispirato alla Resistenza milanese; o, per Pavese, alle pagine di opposizione antifascista e di vita partigiana (// compagno, 1947; Prima che il gallo canti, 1949; La luna e i falò, 1950), in cui si ritrova la cronica impotenza del personaggio pavesiano a risolvere il proprio rapporto tra partecipazione attiva alla vita politica e coscienza individuale; o aH’improbabilità degli assunti « politici » di certi romanzi moraviani (da II conformista, 1951, alla stessa e ben più risolta Ciociara, 1957).

Si delineava intanto una vasta area di narratori che impostavano il loro discorso più sulla restaurazione di un ideale di vita e di cultura prefascista e prenovecentesco, che autenticamente antifascista e antiborghese. II nome più illustre è forse quello di Vitaliano Brancati, con la sua contrapposizione polemica e satirica del mito moralisticoborghese di una felice Italia (o Sicilia) prefascista, al mondo assurdo di stupidità e di violenza del fascismo (dal romanzo fortemente allusivo Gli anni perduti, 1941, alle pag[...]