Brano: Soccorso Rosso

vengono effettuate a mezzo vaglia, di fare figurare come mittenti persone con recapiti all’estero, i cui nominativi e i cui indirizzi variano continuamente. Questo Ministero, ogni qualvolta ne viene a cognizione, li comunica con apposita circolare perché siano tenuti presenti sia nel controllo dei vaglia e sia nella revisione della corrispondenza. Per ili fatto però che, come si è detto, nominativi ed indirizzi variano continuamente, non debbono ritenersi come provenienti dal “soccorso rosso” soltanto i vaglia i cui mittenti e rispettivi recapiti hanno già formato oggetto di circolari di questo Ministero, ma anche tutti quelli che hanno per destinatari parenti di fuorusciti, dei quali sia stato accertato l’arruolamento nelle truppe rosse spagnole. D’altra parte, poiché di molti fuorusciti che si sono arruolati si ignora l’avvenuto arruolamento ed anzi sono essi il maggior numero, si deve portare la massima attenzione sulle rimesse di denaro in genere che vengono fatte a favore di familiari di individui emig[...]

Brano: [...]ncora possibile un calcolo esatto di quanti persero la vita nelle operazioni militari, nelle esecuzioni di massa (Badajoz, Siviglia, Maiorca...) e in quelle indivi

Un cappellano militare tiene una funzione religiosa ad aviatori fascisti in Spagna

duali (il caso più clamoroso fu quel

lo di Garcfa Lorca assassinato a Granada nel settembre 1936), per non parlare dei morti per denutrizione fra il 1936 e il 1939. Gli studiosi danno cifre che variano, indicando fra 400.000 e 800.000 le vittime della guerra: altre 100200.000 furono poi le persone assassinate fra il 1939 e il 1945, e ancora a migliaia saranno quelle uccise nel corso di una guerriglia proseguita almeno fino al 1952. Più di 400.000 spagnoli riuscirono a fuggire all’estero, specialmente dalla Catalogna (e, fra costoro, i maggiori intellettuali del paese, fra cui due premi Nobel, 501 maestri, 462 professori, 434 avvocati, 375 medici, 214 ingegneri e 28 architetti che si rifugiarono in America Latina). Nel luglio 1939 Galeazzo Ciano scriveva di 200250 esecuzioni quotidiane a Mad[...]

Brano: [...].

A cominciare dalla seconda metà del secolo scorso, i tentativi di questi cattolici di armonizzare i principi della Rivoluzione francese e poi del socialismo col magistero ecclesiastico li hanno costantemente relegati ai margini dell’associazionismo cattolico — non però della vita nazionale — e quindi in condizione di assoluta minoranza. Né è sempre facile definire dottrinalmente i contorni della loro dialettica, in quanto i punti di attacco variano e si mescolano con elementi anche disciplinari, nella cangiante progressione storica. Sostanzialmente però si possono riassumere nei due grandi temi di libertà e di giustizia per rivendicarne i valori, tanto all’interno quanto all'esterno della società dei credenti: la libertà in ordine all’autorità, la giustizia in ordine alla carità.

Libertà e giustizia

Le espressioni e i toni di queste correnti cristiane risultano estremamente differenziati, però la vis a tergo è in certo modo riconoscibile nella “disobbedienza” che le vi» vacizza e che costituisce il filo rosso che le collega diacro[...]

Brano: Onofri, Fabrizio

suali esperimenti « terapeutici » a base di iniezioni massive di ormoni maschili, provocando in tal modo la morte di numerosi prigionieri. Mancano dati certi sul numero complessivo delle vittime appartenenti a questa specifica categoria. Le valutazioni compiute nel dopoguerra variano da un minimo di

50.000 fino a 200.000.

M.Co.

Ongarelli, Stefano

Andrea. N. ad Alessandria il 16.2. 1893.

Attivo antifascista militante nella organizzazione comunista clandestina, durante gli anni del regime fu arrestato e confinato a Ventotene. Dopo l'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza alessandrina. Tra gli organizzatori delle forze partigiane della provincia, fu commissario politico della Brigata « Collo », poi della 108a Brigata « Massobrio » e infine comandante delle S.A.P. di Alessandria.

Ongaro, Arpino

N. ad Arcola (La Spezia[...]

Brano: [...] da ingerenze politiche, rivendicava le elezioni democratiche e la fine della gestione dei sindacati da parte delle Commissioni tripartite o quadripartite.

Tracciando il programma del partito, Meuccio Ruini così si espresse in un discorso tenuto a Roma I'8.10.1944: « Liberalismo pieno e socialismo integrale non sono mai esistiti allo stato puro: sono due astrazioni limite, tra le quali si realizzano combinazioni storiche con linee interne che variano nel tempo. Per attuare la sintesi più alta e più rispondente alle esigenze odierne occorre fare capo alla forza del lavoro. Tramontato ormai il capitalismo storico, si annuncia un’economia del lavoro. Del lavoro non nel senso classista ed unicamente materiale e manuale, ma inteso nel senso più ampio e umano: lavoro tutto intero, compreso quello intellettuale e di organizzazione delle forze produttive.

Ho già esposto a Napoli i tre canoni ai quali ridurrei il programma del nostro partito. Il primo è la grande massima paolina "chi non lavora non mangia”, accolta anche nella costituzione russ[...]