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Il segmento testuale umanesimo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 774Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 563

Brano: [...]amento legalitario di sostegno alle istituzioni repubblicane, ma non seppe contrastare efficacemente l'avanzata del nazismo e nel 1933 fu sciolto di autorità dal regime totalitario di Hitler.

Ricostituitasi alla caduta del nazismo nella Repubblica Federale Tedesca, la S.P.D. sancì in modo definitivo, con il Congresso di Bad Godesberg (1959), il proprio distacco dal marxismo, definendo come radici ideologiche del partito « l’etica cristiana, l'umanesimo e la filo

sofia classista ». Dopo un ventennio di opposizione, nel 1966 la S.P.D. aderì alla « grande coalizione » di governo con l'Unione Cristiana Democratica e il leader del partito Willy Brandt iniziò una politica estera di avvicinamento diplomatico verso i paesi dell 'Est nota come Ostpolitik. Sotto la nuova direzione di Helmuth Schmidt, la S.P.D. ha governato nella seconda metà degli anni Settanta con risultati contraddittori, culminati in una sconfitta elettorale e in un ennesimo ritorno all'opposizione negli anni Ottanta.

Socialdemocrazia inglese

Il Partito laburista, sorto i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 447

Brano: [...]nserirsi nel mondo accademico. Il direttore generale della Pubblica istruzione [Nazzareno Pad eli aro) si prodigava nel fornire consigli e suggerimenti didattici ai docenti (per esempio, su come spiegare ai bambini di prima elementare l’equivalenza fra negro ed ebreo).

La Carta della scuola

Il 19.1.1939 fu varata la Carta della scuola che tracciava le linee della noova riforma scolastica proposta da Bottai. Articolata sui postulati di un « umanesimo integrale » che avrebbe dovuto conciliare il rispetto della tradizione con le nuove esigenze emergenti dall’organizzazione corporativa, la riforma confermava nella sostanza, sia pure in forma semplificata, quella gerarchizzazione fra scuole più o meno “nobili” che era stata la struttura portante della riforma gentiliana.

Tra le argomentazioni svolte dal ministro, nel suo discorso del 3.5.1939 alla Camera del Fasci e delle Corporazioni, fu quella che la realtà corporativa deH’economia richiedeva infatti che ciascun ceto avesse la sua scuola, coerente con gli obiettivi assegnatigli nella ger[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 67

Brano: [...]smo socialista è andato perdendo quel ruolo polarizzante che aveva avuto nel pensiero e nel lavoro degli intellettuali comunisti negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale e immediatamente successivi. Si può dire che, a partire dal 1956, sia cominciato quel faticoso lavoro di ricupero di posizioni e conoscenze che l’ideologia del realismo socialista aveva viziato e messo in dubbio. Una strada diversa, impronta

ta ai principi di un nuovo umanesimo, veniva così aperta per affrontare i grandi problemi insorgenti anche a livello soprastrutturale durante l’opera di costruzione di una società socialista.

A.Pi.

Reana del Rojale

Comune sparso di circa 5.000 abitanti in provincia di Udine, a 10 km dal capoluogo e comprendente 8 frazioni con sede comunale a Remugnano, Reana è storicamente legato alle vicende del medio Friuli. Entrato a far parte del Regno d’Italia nel 1866, durante la Prima guerra mondiale fu occupato per oltre un anno dagli austroungarici e dai tedeschi che vi compirono razzie di bestiame, depredando perfino le campan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 633

Brano: [...]segnamento, visse poveramente tenendosi sempre in contatto con i compagni, fra cui Giacomo Silvestri della Federazione comunista clandestina di Trieste.

Con Silvestri, nel febbraio 1943 concertò la formazione di un comitato dei partiti antifascisti, di cui entrò a far parte dopo il 25 luglio. Trasformatosi il comitato in C.L.N. dopo l’8.9.1943, Pisoni vi rappresentò il P.C.I..

In armonia con i suoi principi marxisti permeati di un profondo umanesimo, Pisoni sostenne sempre una linea di ferma opposizione a ogni forma di sopraffazione nazionalistica. Nella clandestinità scrisse l’opuscolo La soluzione del problema nazionale secondo gli interessi delle masse popolari, in cui denunciava come estranei agli interessi del proletariato, sia italiano che slavo, gli opposti nazionalismi, quali che fossero le forme suggestive e i mascheramenti ideologici di cui si ammantavano. Quindi auspicava l'indipendenza per i tre gruppi nazionali della regione (italiano, sloveno, croato), additando come esempio i rapporti fra le nazionalità neM’ambito del

l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 389

Brano: [...]he denunciava il « filosemitismo » dell’autore. « Consapevolmente Cristo — scriveva l’anonimo recensore — viene qui rappresentato con le caratteristiche somatiche della razza ebraica. È solo un caso che i suoi torturatori si mostrano del tipo razziale contrapposto? ».

La pubblicazione fu subito proibita, circa duemila copie del volume vennero sequestrate e distrutte, insieme alla rimanenza di Stern und Blume, un libro del 1930 che, per il suo umanesimo e per il suo antimilitarismo, pure risultava assai sgradevole ai nazisti.

Secondo dopoguerra

Finita la guerra, cominciò per l'artista (scampato quasi per prodigio, con la figlia Èva e la moglie Hulda, una coraggiosa giornalista, a terribili pericoli) la battaglia delle mostre. Vi furono violente reazioni dei nostalgici del regime, qualche vetro andò in frantumi e qualche quadro fu di nuovo danneggiato.

Nel catalogo della sua grande mostra personale del 1947 ad Amburgo, Ludwig Benninghoff scriveva: « La quieta, grave e oscura arte del Pankok levò alto il suo grido, costretta a volere [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 213

Brano: [...]e si consuma nella guerra. Sorge la società dei lavoratori, più libera, più giusta, più solidale, più cristiana ».

Pensando al tempo in cui queste pagine sono state scritte, lo storico Roberto Battaglia commenta: « È raro trovare un documento di parte cattolica in cui siano accettati tanti elementi essenziali dell’interpretazione marxista della storia contemporanea. »

E però si colgono chiare influenze di un tomismo filtrato attraverso l’« umanesimo integrale » di Maritain. Uno di questi documenti porta il titolo: « Schema di impostazione di una propaganda rivolta a difendere la civiltà cristiana e a propugnare la realizzazione della vita sociale ». Olivelli capiva che dopo la guerra la Chiesa sarebbe stata processata per la sua connivenza col fascismo e si preparava a difenderla. Da chi? Dall’altra religione, il comuniSmo, onde impedire il processo di scristianizzazione delle masse: lo aveva colpito il fatto che il popolo russo, così religioso nel passato, fosse stato rapidamente indottrinato da un’ideologia materialistica.

Va infine[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 653

Brano: [...] di liberazione, portandovi quei giovani che erano cresciuti accanto a lui. Preso dai fascisti e poi liberato, passò nella clandestinità, alimentando con azioni e scritti la Resistenza.

Dopo la Liberazione, l’A.N.P.I. di Cremona gli riconobbe, a pieno titolo, la qualifica di partigiano.

Precursore del «■ dialogo »

A Liberazione avvenuta, Mazzolari pubblicò un libretto intitolato Impegno cristianoIstanze comuniste, nel quale sosteneva un umanesimo socialcristiano compatibile con le alleanza di sinistra. Negli anni della guerra fredda, queste sue posizioni

lo portarono fatalmente a scontrarsi con alcuni aspetti della politica vaticana, cui egli non risparmiava critiche; e più tardi anche con i dirigenti della Democrazia Cristiana, ai quali rinfacciava un raffreddamento nel programma di riforme.

La sua linea, sostenuta fra notevoli difficoltà sia con gli scritti che con la parola, proponeva alla cristianità italiana sul piano concreto il « rischio », la « testimonianza » e « l’impegno », parole che dopo il pontificato giovanneo sar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 332

Brano: [...]erra e della Resistenza.

In questo senso, allora, più che una « letteratura della Resistenza », si può dire che abbiamo avuto in Italia una « letteratura sulla Resistenza », giacché la maggioranza dei nostri scrittori si è applicata ai nuovi contenuti antifascisti senza un intimo riesame e rinnovamento autocritico della propria fragile e già ritardata formazione culturale originaria (compresa, con varie sfumature e osmosi, tra l’idealismo e l’umanesimo tradizionale, il novecentismo provinciale e il naturalismo o verismo di derivazione ottocentesca). La Resistenza come esperienza storica (ideale, culturale e morale), insomma, non ha rappresentato — se si eccettuano alcuni casi isolati — un terreno di verifica, un momento di rottura, ma è stata essenzialmente l’oggetto esterno di una serie di operazioni meramente descrittive, l’occasione di confessioni autobiografiche, la spinta a private riflessioni moralistiche, se non addirittura una sfera di nuove mitologie. Di qui il carattere illusorio di ogni rifiuto delle passate tradizioni culturali [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 649

Brano: [...]ì improvvisamente nel Nordamerica, dove si era recato per un ciclo di conferenze.

Poggi, Alfredo

N. a Sarzana (La Spezia) il 5.5.1881, m. a Genova il 13.1.1974; professore e avvocato.

Giovane socialista all’inizio del secolo, influenzato da Labriola, nel 1904 si laureò a Palermo con una tesi nella quale affrontava lo studio dei rapporti fra l’idealismo kantiano e la morale marxista. Continuò poi questa linea di ricerca e, raffrontando l’umanesimo socialista

alle più alte idealità morali e religiose, cercò di dimostrare la piena compatibilità fra queste diverse concezioni teoriche, ognuna delle qua

li riquardanti la propria sfera e tuttavia destinate a riunificarsi nell’attività pratica dell’uomo. Egli ebbe quindi del marxismo una concezione che lo portava a respingere ogni chiusura settaria, specialmente nel campo pedagogico.

Dopo aver preso parte alla Prima guerra mondiale, fu coerentemente antifascista. Aggredito dagli squadristi a Lucca, nel 1925 tu trasferito da questa città in un liceo di Cuneo, poi a Genova. Nel 1926 co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 22

Brano: [...]il crollo dell’organizzazione. Sottoposto a giudizio e condannato a morte nel secondo processo della « Rosa Bianca », Huber fu giustiziato dopo lunghi mesi di carcere.

L'Insegnante e gli studenti ebbero, malgrado alcuni dissensi dovuti prevalentemente alla differenza di età, molte cose in comune, fra cui l’adesione a un cristianesimo militante e moralmente intransigente, Incapace di compromessi politici, e un vivo interesse per i valori di un umanesimo culturale che trascendesse ogni divisione di razza, di credo e di nazionalità. Huber risaliva in particolare alTilluminismo di Leibniz, superatore degli antagonismi confessionali in una visione di perfetta armonia universale, del quale fu attento studioso e biografo. Sul piano politico si riallacciava al liberalismo dei grandi pensatori e poeti delle lotte per l’emancipazione tedesca, specialmente di Fichte e di Theodor Kórner.

Il comportamento di Huber in carcere e davanti ai giudici nazisti fu quello di un antico saggio. Fra le molte pagine da lui scritte nei mesi di attesa della morte, [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine umanesimo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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