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Il segmento testuale trotzkisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 171

Brano: Trotzkismo

vita non avrebbe esitato a dichiarare IUR.S.S. uno Stato capitalista.

Nella Seconda guerra mondiale

Durante la guerra i gruppi trotzkisti ortodossi, seppure minoritari, si inserirono, per quanto fu loro possibile, nella Resistenza europea. In Francia, la corrente trotzkista Parti Ouvrier Internationaliste assunse posizioni addirittura patriottiche e nazionaliste, impegnandosi nella lotta partigiana. Ne seguì un esame critico che, nel 1944, portò a unificare in un solo movimento tutti i tronconi trotzkisti esistenti (ad esclusione dell’Union Communiste Internationaliste, diretta da Barta).

I trotzkisti tedeschi, sopravvissuti alla spietata repressione nazista, riuscirono a sviluppare un lavoro clandestino, di carattere disfattista, aH’interno dell'esercito, ma nel 1943 vennero scoperti dalla Gestapo e quasi tutti giustiziati.

Dopoguerra

Dopo la fine del conflitto mondiale, con la suddivisione del mondo in due zone di influenza, i trotzkisti presero posizione per la difesa e l’appoggio “critico” all’U.R.S.S., vedendo in questa una forza fondamentalmente antimperialista. Un’ulteriore conferma della natura “socialista” dell’U.R.S.S., seppure “degenerata”, secondo gli eredi di Trotzkij si sarebbe avuta con l'ondata di statalizzazioni attuate nei paesi dell’Europa orientale divenuti satelliti di Mosca. Per cui, dopo il 1948, i trotzkisti sostennero che anche questi Stati, pur senza passare attraverso una rivoluzione proletaria, si erano trasformati in “Stati operai deformati”. La conclusione che i trotzkisti trassero da questi cambiamenti fu che i rapporti di forza tra capitalismo (da essi identificato esclusivamente nel mondo occidentale) e socialismo (i paesi dell’Est) si stavano spostando a favore di quest’ultimo.

L’erompere delle lotte coloniali e la rivoluzione cinese sembrarono apportare una ulteriore conferma al loro superficiale giudizio. La brusca rottura dell’U.R.S.S. con la Jugoslavia, che pure metteva in discussione questo schema ottimistico, fu accolta anch'essa in modo favorevole, in quanto venne interpretata come l’inizio della lotta per la rigenerazione della burocrazia stalini[...]

[...]giudizio. La brusca rottura dell’U.R.S.S. con la Jugoslavia, che pure metteva in discussione questo schema ottimistico, fu accolta anch'essa in modo favorevole, in quanto venne interpretata come l’inizio della lotta per la rigenerazione della burocrazia stalinista, lotta che dalla Jugoslavia si sarebbe potuta trasferire anche in Russia. Il proposito di introdurre in Jugoslavia l’autogestione operaia

suscitò giudizi estremamente positivi fra i trotzkisti, attenuati dalla delusione quando Tito appoggiò all’O.N.U. gli Stati Uniti nella guerra contro la Corea del Nord, considerata anch'essa uno Stato operaio.

La prima crisi seria del trotzkismo nel dopoguerra si ebbe all'inizio degli anni Cinquanta quando Michel Raptis (Pablo), uno dei massimi dirigenti della Quarta Internazionale, sostenne che la Terza guerra mondiale (ormai ritenuta imminente) avrebbe diviso il mondo in due soli campi contrapposti e, riallacciandosi alle posizioni di Trotzkij, affermò che in tal caso i trotzkisti avrebbero dovuto schierarsi in difesa dell’U.R.S.S.. Spingend[...]

[...]lla guerra contro la Corea del Nord, considerata anch'essa uno Stato operaio.

La prima crisi seria del trotzkismo nel dopoguerra si ebbe all'inizio degli anni Cinquanta quando Michel Raptis (Pablo), uno dei massimi dirigenti della Quarta Internazionale, sostenne che la Terza guerra mondiale (ormai ritenuta imminente) avrebbe diviso il mondo in due soli campi contrapposti e, riallacciandosi alle posizioni di Trotzkij, affermò che in tal caso i trotzkisti avrebbero dovuto schierarsi in difesa dell’U.R.S.S.. Spingendosi poi al di là delle posizioni politiche di Trotzkij e partendo dal presupposto che il campo antimperialista si era nel frattempo rafforzato, Pablo giunse a pronosticare una funzione essenziale dell'U.R.S.S. a livello internazionale nella direzione della lotta rivoluzionaria che si stava approssimando e questa era, secondo il suo parere, una ragione sufficiente per indurre i trotzkisti a entrare nei partiti comunisti ufficiali, anche a prezzo di una finta capitolazione. Quasi tutta la Quarta Internazionale si allineò su tali posizioni, a eccezione della maggioranza del Parti Communiste Internationaliste (denominazione della Sezione francese della IV Internazionale), che si schierò con Lambert e si oppose a ciò che considerava una vera e propria capitolazione nei confronti del

lo stalinismo, quindi la liquidazione del trotzkismo. Si consumò così, nel 1952, una rottura che si ripercosse aH'interno di tutta la Quarta Internazionale: in contrapposizione al Segretariato “pabl[...]

[...] la “vera” Quarta Internazionale. Si trattò di una spaccatura particolarmente grave anche perché, a differenza delle precedenti defezioni di questo o quel qruppo, qui la scissione avvenne aH'interno del movimento trotzkista.

Negli anni Cinquanta il movimento, seppure organizzato a livello internazionale, rimase un fatto minoritario. Dopo il XX Congresso del P.C.U.S. (che su molti punti dava raqione a Trotzkij) e la rivolta d’Ungheria (1956) i trotzkisti furono confortati da un leggero afflusso di militanti, ma questo non si trasformò in un fenomeno di massa. Nel frattempo altre scissioni travagliarono i due distinti raggruppamenti

che si richiamavano alla Quarta Internazionale, mentre si formavano o si ricostituivano sempre nuovi gruppi senza fare alcun riferimento ai due tronconi maggioritari (in Francia, ad esempio, nacque nel 1956 il gruppo Voix Ouvrière che si richiamava alle passate esperienze di Barta, non legate alla Quarta Internazionale) .

Nel Terzo Mondo

Nel dopoguerra il trotzkismo ebbe effimeri successi in alcuni paesi d[...]

[...]rmavano o si ricostituivano sempre nuovi gruppi senza fare alcun riferimento ai due tronconi maggioritari (in Francia, ad esempio, nacque nel 1956 il gruppo Voix Ouvrière che si richiamava alle passate esperienze di Barta, non legate alla Quarta Internazionale) .

Nel Terzo Mondo

Nel dopoguerra il trotzkismo ebbe effimeri successi in alcuni paesi dell'America Latina. In Bolivia (v.), ad esempio, il Partito Operaio Rivoluzionario fondato dai trotzkisti riuscì, sebbene duramente represso, a collegarsi con le lotte dei minatori e a svolgere un importante ruolo nelle lotte del 1952 che causarono il rovesciamento della giunta militare, e anche negli anni successivi.

In Perù (v.) il trotzkista Hugo Bianco negli anni Sessanta riuscì a organizzare, con un certo successo, gruppi di autodifesa contadina. Arrestato nel 1963, egli fu salvato dalla condanna a morte grazie a una campagna organizzata in suo favore dal Segretariato Internazionale.

Un importante sviluppo ebbe in Argentina (v.) il Partido Revolucionario de los Trabajadores che si creò[...]

[...]utodifesa contadina. Arrestato nel 1963, egli fu salvato dalla condanna a morte grazie a una campagna organizzata in suo favore dal Segretariato Internazionale.

Un importante sviluppo ebbe in Argentina (v.) il Partido Revolucionario de los Trabajadores che si creò addirittura un’organizzazione armata, denominata Esercito guerrigliero del popolo, contro il quale i militari scatenarono sanguinose repressioni.

Una notevole importanza ebbero i trotzkisti nello Sri Lanka (v. Ceylon) dove il Partito dell'uguaglianza sociale, da loro fondato nel 1935, aH’indomani della proclamazione dell'indipendenza emerse come la più importante organizzazione della sinistra, maggioritaria in vari sindacati e con una dozzina di parlamentari eletti. Nel 1959 questo partito adottò una politica di Fronte popolare e giunse ad appoggiare il governo di centrosinistra della signora Bandaranaike. Nel 1964 i trotzkisti cingalesi accettarono perfino di far parte del governo, ma questa loro decisione venne aspramente criticata dalla Quarta Internazionale “pablista” che decretò la loro espulsione. In seguito il partito si disgregò, dando vita a diversi gruppuscoli variamente orientati. Nell’appoggiare le lotte di indipendenza dei paesi coloniali, in mancanza di rivoluzioni nei paesi sviluppati, i trotzkisti francesi svolsero una notevole attività in favore della Guerra di liberazione algerina, tanto che Pablo divenne, per un certo

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 537

Brano: [...]n qualche occasione schierati con l’opposizione di sinistra capeggiata da Trotzkij (v.) che, peraltro giustamente, conduceva la sua battaglia denunciando l’involuzione burocratica del nuovo regime, la mancanza di democrazia, la collettivizzazione forzata nelle campagne ecc..

Dopo la sconfitta congressuale del l’opposizione di sinistra in seno al Partito bolscevico (1925), molti comunisti italiani vennero duramente criticati come simpatizzanti trotzkisti e alcuni furono anche espulsi dall’organizzazione, nella quale poterono rientrare solo facendosi una esauriente autocritica. Ma quando, dalla fine del 1934, con l’assassinio di Kirov (v.) ebbero inizio nell’U.R.S.S. le “purghe” staliniane, i “trotzkisti”, veri o presunti che fossero, pentiti o meno, divennero un capro espiatorio per gli stalinisti vittoriosi: nel giro di qualche anno, migliaia furono le vittime di una repressione che si potrebbe definire a scoppio ritardato e, nelle “purghe”, furono naturalmente compresi anche quei comunisti italiani che non erano stati pronti a schierarsi con Stalin fin dall'inizio della sua ascesa. La cosiddetta ezovscina (dal nome del dirigente bolscevico N.l. Ezov che la diresse) non fu un’ondata repressiva assurda e paranoica come vorrà far credere Krusciov (v.) nel suo rapporto al XX Congresso del P.C.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 265

Brano: [...]nale “Giustizia e Libertà”, edito a Parigi, annuncia la partenza della Colonna Rosselli 'per il fronte (19.8.1936)

di armi. Analoga risposta venne data dai socialisti e, con motivazioni dello stesso genere, neppure il Partito repubblicano volle partecipare alla riunione. Così, il 23 luglio, il solidale intervento di una “Colonna italiana” in Spagna fu deciso soltanto dai giellisti, dai socialisti massimalisti, dagli anarchici e dai dissidenti trotzkisti, alcuni dei quali passeranno poi al P.O.U.M. (v.). Accertato che la Colonna italiana avrebbe superato il centinaio di volontari, Rosselli si mise alla ricerca di armi, impresa allora non facile per un privato, nella quale venne affiancato da un giellista e da un socialista. Nello stesso tempo Rosselli contribuì anche alla costituzione di una forza aerea, la squadriglia comandata da André Malraux (v.), particolarmente importante per i repubblicani prima che giungessero gli aerei e gli aviatori dall’U.R.S.S. (il milanese Primo Gibelli (v. Luigi Gorelli) e il triestino Giuliano Viezzoli cadranno[...]

[...] ma raccomandiamo una pronta intesa fra tutte le forze antifasciste, affinché il loro contributo riesca più efficace ».

Alla metà di agosto Carlo Rossel

li, l’anarchico Camillo Berneri (v.), Mario Angeloni e qualche altr« firmarono a Barcellona il documento di costituzione ufficiale della “Prima Colonna Italiana”. Nonostante che estensore del documento fosse Berneri, non tutti gli anarchici l’accettarono e riserve vennero avanzate anche da trotzkisti e bordighisti.

Il primo problema che sorse fu quel

lo di decidere chi avrebbe comandato i volontari italiani, che inizialmente erano 130. A tale scopo, Rosselli aveva interpellato un alto ufficiale già appartenente alla gerarchia militare italiana e ora dissidente dal fascismo, ma questi, dopo una rapida ispezione alla Caserma “Pedralbes”, dove erano accantonati i volontari, aveva declinato la proposta, essendosi reso conto che si trattava di una truppa poco incline a farsi comandare con i tradizionali criteri dell’esercito. Così il comando venne assunto direttamente da Mario Angeloni e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 667

Brano: [...]carcere, verso la fine del 1922 si rifugiò nell’U.R.

S.S..

Ammesso a frequentare l’Accademia militare dello Stato maggiore dell’Esercito Rosso, ne uscì con il grado di colonnello e prestò servizio nel controspionaggio sovietico compiendo numerosi viaggi nell’Europa centrale e orientale. Durante un passaggio di frontiera, nel 1929, gli fu scoperta una lettera che si era prestato di portare all'estero per conto di alcuni compagni “bordighianotrotzkisti”. immediatamente espulso dal Partito comunista sovietico, di cui era stato ammesso a far parte, fu tenuto sotto rigoroso controllo dalla polizia e infine arrestato nel 1935 insieme alla moglie tedesca. Deportato in Siberia, di lui si persero le tracce.

Bibliografia: Dante Corneii, Elenco delle vittime italiane dello stalinismo, Tivoli, 1982. Si veda anche la voce Emigrazione italiana nell'U.fì.S.S..

Soave

Comune di 5.500 abitanti della provincia di Verona, Soave vanta antiche tradizioni di lotta per la libertà. Negli anni del Risorgimento i patrioti soavesi della famiglia Zennari pag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 172

Brano: [...]e al Segretariato Internazionale alcuni tronconi del Comitato Internazionale dando vita a un Segretariato Unificato. Ne rimasero fuori l’importante gruppo francese diretto sempre da Lambert (nel frattempo denominatosi Organisation Communiste Internationaliste) con le sue appendici internazionali, la Socialist Labour Ligue diretta da Healy e altre formazioni minori.

Nel movimento del ’68

Ouando esplose in Francia il maggio 1968, nel quale i trotzkisti svolsero una certa attività ed ebbero modo di alimentare i propri ranghi, al trotzkismo si richiamavano varie organizzazioni internazionali: il Segretariato Unificato diretto da Mandi el, Frank e Maitan; il Comitato In

ternazionale facente capo a Lambert; la Tendenza Marxista Internazionale diretta da Pablo e il movimento diretto da Posadas, più una miriade di gruppi e gruppuscoli non affiliati ad alcun centro mondiale. Tra questi ultimi va ricordato il gruppo francese Lutte Ouvrière (ex Voix Ouvrière) che, a differenza degli altri, si presentava con una base prevalentemente operaia.

Ne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 205

Brano: [...] trasferì a Parigi (dove rimarrà fino al 1943, considerandosi “rifugiato”) e qui diede alle stampe (a proprie spese, firmandosi Bruno R.) un secondo li

bro, al quale aveva lavorato negli anni precedenti in Italia, intitolato La bureaucratisation du monde (Presses Modernes, Parigi, luglio 1939). Quantunque anonimo, questo lavoro che conduceva da un nuovo e interessante punto di vista la critica allo stalinismo colpì l’attenzione degli ambienti trotzkisti dell’epoca: in termini elogiativi ne scrisse

lo stesso Leone Trotzkij dal suo esilio messicano e l’opera svolse un certo ruolo nel dibattito della sinistra a livello internazionale, specialmente negli Stati Uniti.

Negli anni della guerra il libro fu addirittura plagiato dall’ex trotzkista americano Burnham che usò le idee del Rizzi per scrivere The Manager ial Revolution (La rivoluzione dei tecnici), giunta in Europa dopo la conclusione del conflitto.

Nel 1959 scriverà a tale riguardo Pierre Naville, noto psicologo e sociologo francese: « Ho letto la Managerial Revolution nel

1945[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 5

Brano: [...] per una scorciatoia e aprendosi il cammino col fucile in mano» (J. Deutscher).

Nel 1924, di fronte allo scontro fra Trotzkij e Stalin, fu tra coloro che invitavano i due a riconciliarsi; bollato come “trotzkista”, con il XIII Congresso del partito fu escluso dal Comitato centrale. Si unì allora all’aopposizione unificata” e, dopo che questa fu definitivamente battuta al XV Congresso (1927), venne inviato al confino insieme ad altri dirigenti trotzkisti.

L’anno dopo capitolò di fronte allo stalinismo (v.) e fece una ritrattazione, rinnegando Trotzkij e i vecchi compagni di lotta. Nel 1929 venne assunto come redattore alla “Pravda”.

Giornalista di talento e abilissimo polemista, si occupò di politica estera, considerato addirittura portavoce di Stalin in questo campo. Nel

1935 era membro autorevole della commissione incaricata della stesura della nuova Costituzione sovietica, ma poco dopo venne arrestato per tradimento. Fu sottoposto a giudizio con altri dirigenti della vec

chia guardia nel gennaio 1937 (v. Processi di Mosca) e fu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 798

Brano: [...]inistra, soprattutto trotzkiste, nel tentativo di giungere a posizioni comuni che assicurassero un minimo di consistenza al variegato mosaico di gruppi e organizzazioni che andavano via via staccandosi dall’lnternazionale Comunista. Ma nel

1932, vista l’impossibilità di giungere a una base comune con Trotzki (di cui « Prometeo » criticava l’eclettismo e la mancanza di una chiarificazione teorica di fondo), il gruppo recise ogni rapporto con i trotzkisti.

Per allargare la propria influenza al di là degli emigrati di lingua italiana, dal 1933 la Frazione affiancò a « Prometeo » la pubblicazione del mensile Bilan, una rivista teorica in lingua francese, ma il successo di questa iniziativa fu limitato e si compendiò nella confluenza di un gruppo di sinistra belga (Ligue des communistes internationalistes).

Nel 1935, dopo la svolta frontista della Terza Internazionale, un convegno della Frazione, svoltosi a Bruxelles, sancì formalmente l’uscita di « Prometeo » dal Partito comunista d’Italia (di fatto, ne era fuori dal ’28) e il gruppo decis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 785

Brano: [...]del partito), nonché altri vecchi bolscevichi che avevano ricoperto alte cariche del partito e dello Stato: Jagoda (che aveva istruito il primo processo) ; gli ex commissari del popolo G. Grinki, M. Cernov e A. Rosengoltz; gli ex membri del Comitato centrale F. Kodiaev, A. Ikramov e I. Zalenski, nonché importanti funzionari e infine tre medici.

L'imputazione questa volta consisteva néU’aver ordito, sotto il nome di « blocco delle destre e dei trotzkisti », una cospirazione comprendente, oltre ad alcuni menscevichi,

socialisti rivoluzionari, nazionalisti borghesi deH’Ucraina, della Bielorussia e di altre repubbliche sovietiche.

Tutti gli imputati erano accusati di aver agito « per conto dei servizi di spionaggio di Stati stranieri ostili aH’U.R.S.S. », quindi di aver concluso un accordo (tramite l’onnipresente Trotzkij) per un intervento armato straniero mirante al rovesciamento del potere sovietico. Anche in questo processo venne denunciata una impressionante quantità di misfatti che andavano dagli atti di sabotaggio nella produzione a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 784

Brano: [...] dei « Sedici »

Il 19.8.1936 si aprì a Mosca il primo processo che vide, tra i 16 imputati,

alcuni dei più noti rappresentanti della vecchia guardia bolscevica (G. Zi novi ev, L. Kamenev, G. Evdokimov, I. Bakaiev), tra I altro già condannati per l’assassinio di K7rov (v.). Accanto a loro si trovavano personaggi meno conosciuti come Pickel (ex segretario di Zinoviev) e Reingold (vecchio collaboratore di Sokolnikov alle Finanze).

I vecchi trotzkisti dell’opposizione costituivano un secondo gruppo: Ivan Kikitic Smiirnov e Sergio Mrasckovski. Vi erano inoltre Dreister (ufficiale dell’Esercito Rosso), TerVaganian (scrittore e giornalista) e Goltsmann, un alto funzionario simpatizzante dell’opposizione. Vi era infine un terzo gruppo, dal passato sconosciuto: Olberg, Bermanlunin, David, Mosé e Natan Lurie. Secondo l’accusa, alla fine del 1932 gli imputati avevano costituito un « centro » per preparare ed eseguire attentati terroristici contro i dirigenti del partito e del paese; Trotzkij aveva mandato a tale scopo in U.R.S.S. terroristi appos[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine trotzkisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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