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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 170

Brano: [...] catalana, riuscì a infiltrarsi tra i pochi ammessi nella casa e, durante un incontro a due nel

lo studio di Trotzkij, lo assassinò colpendolo selvaggiamente al capo con una piccozza.

Bibliografia: I. Deutscher, Il profeta armato, Milano, 1956; id., Il profeta disarmato, Milano, 1961; id., Il profeta esiliato, Milano, 1965; Victor Serge, Vita e morte di Trotzkij, Bari, 1976; H. Abosch, Trotzkij e il bolscevismo, Milano, 1977.

A. Per.

Trotzkismo

Ideologia fondata sulla elaborazione teorica e sulle proposte politiche di Leone Trotzkij (v.), divenuta base ideale di quei movimenti e partiti politici che, in opposizione alla Terza Internazionale, costituirono nel 1938 la Quarta Internazionale (v.). Affermatosi in Francia negli anni Trenta, mentre era ancora in vita il prestigioso leader russo esiliato da Stalin, il trotzkismo conobbe una certa diffusione in diversi paesi anche negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, ma nel complesso fu caratterizzato da continue polemiche interne ai vari movimenti da esso ispirati, quindi da scissioni che ne limitarono lo sviluppo, riducendolo a elemento marginale nella vita e nella storia della sinistra operaia.

La polemica sulla “natura sociale,J dell’U.R.S.S.

La crisi del trotzkismo, tra lacera

zioni e successive riconciliazioni, ebbe inizio quando Trotzkij era ancora in vita. Uno dei fattori di maggior contrasto, che causò numerose scissioni durante e dopo la Seconda guerra mondiale, derivava da divergenze sull’analisi della natura sociale dell’U.R.S.S.. Lo stesso Trotzkij del resto si era reso conto che la sua definizione dell’U.R.S.S. come « Stato operaio degenerato » richiedeva quanto meno una verifica storica e l'aveva infatti formulata transitoriamente, in attesa che la guerra ne dimostrasse o meno la fondatezza.

Il Patto di non aggressione russotedesco (v.),[...]

[...]tesso Trotzkij del resto si era reso conto che la sua definizione dell’U.R.S.S. come « Stato operaio degenerato » richiedeva quanto meno una verifica storica e l'aveva infatti formulata transitoriamente, in attesa che la guerra ne dimostrasse o meno la fondatezza.

Il Patto di non aggressione russotedesco (v.), stipulato da Stalin con i nazisti nell’agosto del 1939 e l’aggressione russa alla Finlandia furono alla base della prima scissione nel trotzkismo nordamericano: Max Schachtman e James Burnham, seguiti da un certo numero di compagni, lasciarono il Socialist Workers Party (trotzkista) ritenendo insufficiente ed errata l’analisi di Trotzkij relativa allo stalinismo. Analogamente a quanto sosteneva l’italiano Bruno Rizzi (v.) essi rilevavano che la Russia di Stalin non aveva alcunché di socialista o di “operaio”, ma rappresentava un modello sociale assolutamente nuovo, che essi definivano collettivismo burocratico. Ciò portava ovviamente a comportarsi, sul piano strategico e tattico nei confronti dell’U.R.S.S., e di conseguenza nell’azione[...]

[...]rtarsi, sul piano strategico e tattico nei confronti dell’U.R.S.S., e di conseguenza nell’azione politica, in modo diverso da come indicava Trotzkij.

La discussione sulla natura sociale dell’U.R.S.S. proseguirà nella seconda metà degli anni Quaranta, causando scissioni più o meno cospicue nelle sezioni spagnola (Munis), francese (Pennetier), inglese [Cliff) e italiana [Mangano). Tutti i rappresentanti di queste correnti si dissociereranno dal trotzkismo, sostenendo che la Russia era da considerarsi uno Stato capitalista, con un meccanismo di accumulazione non dissimile da quello esistente nei paesi occidentali, anche se differente nella forma. Un’altra importante scissione, sempre su queste basi, si avrà nuovamente in Francia nel 1949 (Castoriadis, Lefort) con l’allontanamento di un nutrito gruppo di militanti che daranno vita al gruppo Socialisme ou Barbarie. Agli inizi degli anni Cinquanta la stessa vedova di Trotzkij, Natalia Sedova, prenderà le distanze dal trotzkismo ufficiale proprio su questa fondamentale problematica, giungendo a dic[...]

[...] con un meccanismo di accumulazione non dissimile da quello esistente nei paesi occidentali, anche se differente nella forma. Un’altra importante scissione, sempre su queste basi, si avrà nuovamente in Francia nel 1949 (Castoriadis, Lefort) con l’allontanamento di un nutrito gruppo di militanti che daranno vita al gruppo Socialisme ou Barbarie. Agli inizi degli anni Cinquanta la stessa vedova di Trotzkij, Natalia Sedova, prenderà le distanze dal trotzkismo ufficiale proprio su questa fondamentale problematica, giungendo a dichiarare che se suo marito fosse stato ancora in

Trotzkij nei suoi ultimi anni



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 171

Brano: Trotzkismo

vita non avrebbe esitato a dichiarare IUR.S.S. uno Stato capitalista.

Nella Seconda guerra mondiale

Durante la guerra i gruppi trotzkisti ortodossi, seppure minoritari, si inserirono, per quanto fu loro possibile, nella Resistenza europea. In Francia, la corrente trotzkista Parti Ouvrier Internationaliste assunse posizioni addirittura patriottiche e nazionaliste, impegnandosi nella lotta partigiana. Ne seguì un esame critico che, nel 1944, portò a unificare in un solo movimento tutti i tronconi trotzkisti esistenti (ad esclusione dell’Union Communiste Internationaliste, diretta da Ba[...]

[...] l’inizio della lotta per la rigenerazione della burocrazia stalinista, lotta che dalla Jugoslavia si sarebbe potuta trasferire anche in Russia. Il proposito di introdurre in Jugoslavia l’autogestione operaia

suscitò giudizi estremamente positivi fra i trotzkisti, attenuati dalla delusione quando Tito appoggiò all’O.N.U. gli Stati Uniti nella guerra contro la Corea del Nord, considerata anch'essa uno Stato operaio.

La prima crisi seria del trotzkismo nel dopoguerra si ebbe all'inizio degli anni Cinquanta quando Michel Raptis (Pablo), uno dei massimi dirigenti della Quarta Internazionale, sostenne che la Terza guerra mondiale (ormai ritenuta imminente) avrebbe diviso il mondo in due soli campi contrapposti e, riallacciandosi alle posizioni di Trotzkij, affermò che in tal caso i trotzkisti avrebbero dovuto schierarsi in difesa dell’U.R.S.S.. Spingendosi poi al di là delle posizioni politiche di Trotzkij e partendo dal presupposto che il campo antimperialista si era nel frattempo rafforzato, Pablo giunse a pronosticare una funzione essenzial[...]

[...]zkisti a entrare nei partiti comunisti ufficiali, anche a prezzo di una finta capitolazione. Quasi tutta la Quarta Internazionale si allineò su tali posizioni, a eccezione della maggioranza del Parti Communiste Internationaliste (denominazione della Sezione francese della IV Internazionale), che si schierò con Lambert e si oppose a ciò che considerava una vera e propria capitolazione nei confronti del

lo stalinismo, quindi la liquidazione del trotzkismo. Si consumò così, nel 1952, una rottura che si ripercosse aH'interno di tutta la Quarta Internazionale: in contrapposizione al Segretariato “pablista” si costituì un Comitato internazionale di dissidenti ed entrambe queste organizzazioni rivendicarono di rappresentare la “vera” Quarta Internazionale. Si trattò di una spaccatura particolarmente grave anche perché, a differenza delle precedenti defezioni di questo o quel qruppo, qui la scissione avvenne aH'interno del movimento trotzkista.

Negli anni Cinquanta il movimento, seppure organizzato a livello internazionale, rimase un fatto minori[...]

[...]i massa. Nel frattempo altre scissioni travagliarono i due distinti raggruppamenti

che si richiamavano alla Quarta Internazionale, mentre si formavano o si ricostituivano sempre nuovi gruppi senza fare alcun riferimento ai due tronconi maggioritari (in Francia, ad esempio, nacque nel 1956 il gruppo Voix Ouvrière che si richiamava alle passate esperienze di Barta, non legate alla Quarta Internazionale) .

Nel Terzo Mondo

Nel dopoguerra il trotzkismo ebbe effimeri successi in alcuni paesi dell'America Latina. In Bolivia (v.), ad esempio, il Partito Operaio Rivoluzionario fondato dai trotzkisti riuscì, sebbene duramente represso, a collegarsi con le lotte dei minatori e a svolgere un importante ruolo nelle lotte del 1952 che causarono il rovesciamento della giunta militare, e anche negli anni successivi.

In Perù (v.) il trotzkista Hugo Bianco negli anni Sessanta riuscì a organizzare, con un certo successo, gruppi di autodifesa contadina. Arrestato nel 1963, egli fu salvato dalla condanna a morte grazie a una campagna organizzata in suo [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 537

Brano: [...] in quanto sospetti di mantenere collegamenti con i centri di provocazione e spionaggio all’estero, costituivano dei bersagli particolarmente interessanti per la polizia politica.

Dopo l’emarginazione di Bordiga avvenuta nel 1926 e la sua espulsione dal partito, decretata con motivazione infamante nel 1930, la lotta in seno al gruppo dirigente del P.C.d'I. era continuata contro Angelo Tasca (v.) e la cosiddetta “destra”, accusata anch'essa di trotzkismo (v. Nuova Opposizione Italiana). Nel corso delle repressioni scatenate con la ezovscina il nuovo gruppo dirigente italiano, ormai attivamente allineato sulle posizioni di Stalin, non aveva quindi alcun interesse politico di intervenire per proteggere quegli emigrati che non avevano saputo fare altrettanto o che, addirittura, avevano commesso il grave errore di schierarsi con l’opposizione. In fondo, erano avversari anche del nuovo P.C.d'I..

Accantonando ogni altra considerazione e i consueti principi di solidarietà fra compatrioti o amici e perfino fra parenti (si pensi al caso Robotti), i[...]

[...] alla necessità di salvare il partito (per poter continuare la lotta contro il fascismo ecc.) non deve lasciare in ombra un'altra verità storica: non si può in

Dante Corneli con la moglie e [a destra) Clementina Perone a Igarka (Siberia) nel 1956

fatti dimenticare che, come l’equazione « trotzkista = nemico del popolo » fu usata da Stalin per spianarsi la strada alla dittatura, così l'analoga e non meno arbitraria equazione « bordighismo = trotzkismo » venne largamente e ripetutamente usata dal gruppo dirigente del P.C.I. per controbattere ogni tentativo di dissidenza interna, anche quando la sopravvivenza del P.C.I. come tale non era più in pericolo. Si continuò a parlare di « putrido sinistrismo italiano », di « canaglie troschiste » e di « sinistribordighiani » nel maggio 1944 in Italia, durante la Guerra di liberazione, per bollare gruppi di comunisti che non si erano prontamente allineati alle direttive della Direzione (Cfr. La Nostra lotta Organo del Partito Comunista Italiano, Anno II, n. 78, aprile 1944, pag. 22). Inoltre, i poch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 172

Brano: Trotzkismo

periodo, consigliere politico di Ben Bella.

La rivoluzione cubana fu poi per i “pablisti” addirittura il simbolo delle potenzialità rivoluzionarie del Terzo Mondo e una conferma della teoria della rivoluzione permanente, secondo la quale le rivoluzioni democraticoborghesi nei paesi arretrati si trasformavano automaticamente in socialiste. I seguaci del Comitato Internazionale, più scettici verso gli esiti delle rivoluzioni coloniali, non riconobbero invece in Castro un comunista e sostennero che a Cuba vi era stato solo un cambiamento nella direzione politica.

Nei primi anni Sessanta[...]

[...]a un Segretariato Unificato. Ne rimasero fuori l’importante gruppo francese diretto sempre da Lambert (nel frattempo denominatosi Organisation Communiste Internationaliste) con le sue appendici internazionali, la Socialist Labour Ligue diretta da Healy e altre formazioni minori.

Nel movimento del ’68

Ouando esplose in Francia il maggio 1968, nel quale i trotzkisti svolsero una certa attività ed ebbero modo di alimentare i propri ranghi, al trotzkismo si richiamavano varie organizzazioni internazionali: il Segretariato Unificato diretto da Mandi el, Frank e Maitan; il Comitato In

ternazionale facente capo a Lambert; la Tendenza Marxista Internazionale diretta da Pablo e il movimento diretto da Posadas, più una miriade di gruppi e gruppuscoli non affiliati ad alcun centro mondiale. Tra questi ultimi va ricordato il gruppo francese Lutte Ouvrière (ex Voix Ouvrière) che, a differenza degli altri, si presentava con una base prevalentemente operaia.

Negli anni successivi il trotzkismo non è riuscito a superare né il proprio status minorit[...]

[...]to da Mandi el, Frank e Maitan; il Comitato In

ternazionale facente capo a Lambert; la Tendenza Marxista Internazionale diretta da Pablo e il movimento diretto da Posadas, più una miriade di gruppi e gruppuscoli non affiliati ad alcun centro mondiale. Tra questi ultimi va ricordato il gruppo francese Lutte Ouvrière (ex Voix Ouvrière) che, a differenza degli altri, si presentava con una base prevalentemente operaia.

Negli anni successivi il trotzkismo non è riuscito a superare né il proprio status minoritario (tranne forse in Francia), né la frammentazione in gruppi. Al di là del richiamo formale al programma di fondazione della Quarta Internazionale (Programma di transizione, redatto da Trotzkij nel 1938) ognuno di questi gruppi sviluppa proprie tematiche e analisi, pur avendo in comune il giudizio sull’U.R.S.S. come “Stato ope^ raio degenerato”.

A. Per.

Truman, Harry S.

N. nel Missouri (U.S.A.) I’8.5.1884, m. a Kansas City il 26.12.1972; trentatreesimo presidente degli Stati Uniti (v.).

Appartenente a una famiglia di piccoli [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 321

Brano: [...]romosso e diretto dai comunisti della valle Olona il grande sciopero dell 'Alto Milanese del gennaio

1944, cui seguirono gli scioperi del marzo in numerose aziende grandi e piccole della zona. Intanto venivano create consistenti formazioni partigiane sui monti di Miazzina e Pian Cavallone.

Il Centro del partito, allarmato dall’esistenza di un movimento autonomo, diretto dai fratelli Venegoni, uno dei quali risultava radiato, li accusava di trotzkismo. Rispondeva Carlo Venegoni con una lettera, pubblicata anche su “Il Lavoratore”, con la quale si chiedeva un più ampio dibattito nel partito, superando il conformismo, retaggio dei lunghi anni di clandestinità, in cui le decisioni spettavano a pochi compagni dirigenti, mentre tutti gli altri erano destinati a ruoli passivi di obbedienza. Criticava inoltre la politica di unità nazionale del P.C.I., deplorando l’alleanza con i partiti borghesi e monarchici e sostenendo per contro la necessità della lotta di classe contro il fascismo, senza scendere a compromessi con le forze che lo avevano gene[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 299

Brano: [...]la 3a Conferenza del Partito comunista greco, svoltasi in Romania nell’ottobre 1950, Markos venne violentemente attaccato da Zachariadis come “traditore”, quindi espulso dal partito (in realtà, era solo colpevole di aver mantenuto per qualche tempo i rapporti con Tito).

Come riferirà l’ex premier del governo provvisorio greco Partsalidis, nel 1950 Markos aveva a sua volta inviato una lettera ai dirigenti del P.C.U.S. tacciando Zachariadis di “trotzkismo”. Qualche tempo dopo l'espulsione di Markos, in un incontro avvenuto a Mosca fra Stalin, Enver Hoxha (capo del partito albanese), Zachariadis, lo stesso Partsalidis, e il ministro degli Esteri sovietico Molotov, quest’ultimo prese le difese di Markos, sostenendo che la sua tesi di ripiegamento strategico (cioè continuare le azioni di guerriglia e cercare un compromesso) sarebbe stata certamente più giusta che non quella dello scontro frontale:

« Altro che matto — esclamò Molotov, — ha visto più giusto di noi! ».

Sta di fatto che i sovietici, pur appoggiando Zachariadis, non giunsero a m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 76

Brano: [...]i ex internazionalisti daranno un grande contributo alla lotta di liberazione in Italia.

Di nuovo a Mosca

Rientrato a Mosca nel maggio 1939 (dove era temporaneamente tornato nell’agosto 1938 e aveva avuto occasione di difendere Ruggero Grieco dalle critiche mosse dall’Internazionale), nel luglio successivo Togliatti si portò a Parigi. Nel frattempo il Comintern, accusando il gruppo dirigente del P.C. d’I. di debolezze nella lotta contro il trotzkismo, ne aveva sciolto il Comitato centrale e ricostituito la segreteria, affidandola a Giuseppe Berti (v.).

Poche settimane dopo il suo arrivo a Parigi e precisamente 1*1.9.1939, il giorno stesso in cui l’esercito tedesco varcava le frontiere della Polonia, Togliatti venne arrestato nel corso di una retata poliziesca compiuta contro le sedi del Partito comunista francese. Trovandosi in Francia sotto falso nome, egli non venne in un primo momento riconosciuto. Poi, presumibilmente grazie a un accordo intercorso fra Dimitrov e i servizi segreti francesi, subì un rapido processo e, dopo quattro m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 660

Brano: [...]i nei paesi liberati dall’Armata Sovietica (Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca, Albania), fatta eccezione della Jugoslavia, dove l’U.R.S.S. dovette fare i conti con un forte spirito di indipendenza che si era consolidato tra i partigiani di Tito (v.) durante la lotta di liberazione. Alla “scomunica” impartita nel 1948 contro il regime jugoslavo fece seguito un’ondata di processi (per “titoismo”, “trotzkismo

660



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 199

Brano: [...]ui fossero ben presenti gli ideali e i problemi della sua terra.

Nel 191921 incontrò a Parigi David Alfaro Siqueiros (v.), con il quale divise gli interessi per un’arte murale, di impegno civile e di larga destinazione sociale. Prima del ritorno al Messico (1922) compì un viaggio in Italia.

Nel 1922 si iscrisse al Partito comunista messicano e venne eletto nel Comitato centrale, carica che mantenne fino al 1927, quando passò nelle file del trotzkismo, divenendo grande amico di Leone Trotzky (v.) che, nel 1937, ospiterà nella propria casa.

Muralismo rivoluzionario

Rientrato in patria in un momento politico particolarmente vivo, quando il governo messicano invitava i pittori a decorare le pareti degli edifici pubblici, dal 1922 al 1929 Rivera potè esplicare un’operosità impressionante: nella Capitale realizzò affreschi per la Scuola Nazionale Preparatoria e per il Ministero deN’Educazione; altri ne fece per la Scuola di Agricoltura a Chapingo e per il Palazzo Cortés a Guernavaca, per un complesso di quasi 300 metri quadrati di pittura[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 798

Brano: Prometeo (19281938)

U.R.S.S. come uno Stato ormai capitalista, dal quale bisognava prendere definitivamente le distanze. Questo gruppetto, separato da « Prometeo », fonderà il giornale Le Reveil Communiste e poi L’ouvrier communiste, per scomparire infine dalla scena politica agli inizi degli anni Trenta.

Rapporti con il trotzkismo

I primi anni di « Prometeo » furono caratterizzati dalla polemica con le altre tendenze dell'opposizione di sinistra, soprattutto trotzkiste, nel tentativo di giungere a posizioni comuni che assicurassero un minimo di consistenza al variegato mosaico di gruppi e organizzazioni che andavano via via staccandosi dall’lnternazionale Comunista. Ma nel

1932, vista l’impossibilità di giungere a una base comune con Trotzki (di cui « Prometeo » criticava l’eclettismo e la mancanza di una chiarificazione teorica di fondo), il gruppo recise ogni rapporto con i trotzkisti.

Per allargare la propr[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine trotzkismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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