Brano: Internazionale, Quarta
trovare una via di approccio con la massa operaia rimasta fedele alle proprie organizzazioni politiche e sindacali tradizionali. Nell’agosto 1934, seguendo il consiglio di Trotskij, nel frattempo rifugiatosi in Messico, i trotskisti francesi entrarono nel Partito socialista (S.F. LO.), ma un anno più tardi ne vennero espulsi (agosto 1935).
L’« entrismo » raccomandato da Trotskij, ossia la tattica di entrare nei partiti operai per condizionarli dall’interno, non diede nessun risultato positivo e creò anzi un disagio tra i suoi seguaci che si trovarono divisi in più correnti.
Nel giugno 1936 trionfò il Fronte popolare, alimentando nel mondo del lavoro grandi speranze destinate a essere in gran parte deluse.
Nuovamente riuniti nel Partito operaio internazionalista (P.O./.), malgrado la loro buona volontà i trotskis[...]
[...]a Trotskij, ossia la tattica di entrare nei partiti operai per condizionarli dall’interno, non diede nessun risultato positivo e creò anzi un disagio tra i suoi seguaci che si trovarono divisi in più correnti.
Nel giugno 1936 trionfò il Fronte popolare, alimentando nel mondo del lavoro grandi speranze destinate a essere in gran parte deluse.
Nuovamente riuniti nel Partito operaio internazionalista (P.O./.), malgrado la loro buona volontà i trotskisti francesi si videro impotenti a mettere in pratica i consigli del vecchio leader. Il Fronte popolare, schiacciato tra una complessa situazione interna e una grave situazione internazionale, crollerà nel novembre 1938 di fronte al Patto di Monaco (v.).
Nel giugno 1938 anche Marceau Pivert, capo della « sinistra rivoluzionaria » all'interno della S.F.I.O., fu escluso dal partito. Egli costituì allora il Parti socialiste ouvrier et paysan (P.S.O.P., Partito socialista operaio e contadino) con circa 67.000 membri. Trotskij consigliò nuovamente ai suoi seguaci l’« entrismo » in seno al P.S.O.P. [...]
[...]ppresentati dai delegati degli 11 paesi presenti a Parigi erano senza radici nelle masse lavoratrici, né avevano il prestigio e il dinamismo del Partito bolscevico. Inoltre la nascita della Terza Internazionale, nel 1919, era giunta in una fase di ascesa del movimento rivoluzionario nel mondo, mentre nel 1938 quel movimento era in riflusso, con tutte le relative conseguenze.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale (settembre 1939) i gruppi trotskisti si dispersero e i legami con l’Internazionale appena costituita si spezzarono. Era la fine di un’epoca. Nell’agosto del 1940 Leone Trotskij veniva assassinato a Coyoacan (Messico) da un agente prezzolato.
Secondo dopoguerra
Nonostante non poche dissidenze interne, negli anni del secondo dopoguerra la Quarta Internazionale restò in vita, dominata dalla linea « ortodossa » della S.W.P. statunitense. L’organizzazione fu diretta fino al 1964 da Michel Raptis, detto Pablo, un militante trotskista
greco che nel corso di una grave crisi politica lasciò la Quarta Internazionale per fondare ([...]
[...]sciò la Quarta Internazionale per fondare (1965) un partito marxista rivoluzionario poi orientatosi verso forme di autogestione.
Dopo la partenza di Pablo, la Direzione della Quarta Internazionale ebbe come suoi rappresentanti Pierre Franck della « Ligue communiste frangaise » e il teorico belga Ernest Mandel. Perenni dispute e divergenze interne mantennero tuttavia debole il movimento trotskista, impedendogli di radicarsi tra i lavoratori. I trotskisti conobbero anche qualche successo, in India e particolarmente a Ceylon (v.)f e soprattutto neH’America Latina. Comunque, di fatto, la Quarta Internazionale si è dimostrata un'organizzazione artificiale, impotente a coordinare e a dirigere i gruppi di avanguardia dei diversi paesi. D’aitra parte negli anni del dopoguerra non sono stati i paesi più industrializzati a fare avanzare la rivoluzione, bensì la Cina, il Vietnam, Cuba, popoli che in nessun momento della loro lotta hanno fatto riferimento alla Quarta Internazionale. Queste rivoluzioni hanno tuttavia confermato due cose: la permanenza de[...]