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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 625

Brano: Comunista italiano; Partito

si, direttore della redazione Paimiro Togliatti.

« Il Comunista » quotidiano pubblicò tra l’altro: il « Manifesto dei lavoratori socialisti », denunciando il P.S.I. al suo congresso di Milano; una circolare di Zinoviev sul carattere che deve avere il giornale comunista; dopo il congresso del P.S.I. di Roma (ottobre 1922), un editoriale che sottolineava il significato positivo dell’avvenuta espulsione dei riformisti.

Nella notte del 28.10.1922 la redazione e la tipografia del giornale, che le Guardie regie avevano imposto di sgomberare da ogni difesa proletaria, furono sacche[...]

[...]olare, apparve fino ai primi del 1925. Nel numero 1 si commemorava il VI anniversario della Rivoluzione socialista di ottobre.

Il foglio, di cui Farini curava la seconda pagina (problemi e cronaca politica del Lazio), venne stampato con notevoli sacrifici e gravi rischi nella piccola tipografia di Ettore Anzaloni, al n, 11 di vicolo del Leopardo in Trastevere. Vi collaboravano P. Togliatti, Felice Platone e Giuseppe Di Vittorio.

Comunista italiano, Partito

P.C.I.. Il Partito comunista italiano (chiamato in origine Partito comunista d’Italia) fu costituito come sezione deH’Internazionale Comunista (v.) il 21.1.1921, con una scissione dal Partito socialista italiano (v.) nel momento in cui il fascismo stava scatenando più violentemente l’offensiva armata contro le organizzazioni operaie e socialiste. Sorto troppo tardi per poter stroncare quell’offensiva e capovolgere una situazione ormai gravemente compromessa, seppe ugualmente farvi fronte opponendovi un’efficace resistenza: senza di esso la lotta contro il fascismo sorgente e poi contro la dittatura si sarebbe certamente mantenuta in limiti assai modesti.

La parola d’ordine fu subito quella di « accettare la lotta sul terreno stesso su cui la borghesia scende, di rispondere con la preparazione alla[...]

[...]aria sembrava destinata a trionfare rapidamente in Europa. In questa situazione, nel gennaio 1919 Lenin aveva lanciato l’appello per la rottura completa con la II Internazionale e con la socialdemocrazia, per la fondazione della

III Internazionale e dei partiti comunisti in ogni paese.

La rivoluzione russa si ripercosse in Italia forse ancora più profondamente che in altri paesi, radicalizzò le masse lavoratrici, spinse

il proletariato italiano ad acquisire una politica indipendente di classe, gettò le basi per l’unità politica e ideologica del movimento operaio, fornì all’avanguardia socialista l’esempio vivo di una politica marxista. Nel lavoro per la fondazione e la costruzione del Partito comunista italiano, le influenze della rivoluzione russa, di Lenin e dell’Internazionale comunista furono decisive. Il fatto che a una chiara consapevolezza della necessità di dare vita a un partito nuovo, veramente rivoluzionario, si sia pervenuti in Italia (come d’altronde nella maggior parte degli altri paesi) sotto l’influenza diretta della Rivoluzione di ottobre, con l’aiuto dei pressanti consigli di Lenin e dei dirigenti deH’Internazionale comunista, non significa tuttavia che il Partito comunista italiano sia sorto per così' dire « dall’esterno »: in realtà esso nacque in Italia dopo decenni di lotte del[...]

[...] Lenin e dell’Internazionale comunista furono decisive. Il fatto che a una chiara consapevolezza della necessità di dare vita a un partito nuovo, veramente rivoluzionario, si sia pervenuti in Italia (come d’altronde nella maggior parte degli altri paesi) sotto l’influenza diretta della Rivoluzione di ottobre, con l’aiuto dei pressanti consigli di Lenin e dei dirigenti deH’Internazionale comunista, non significa tuttavia che il Partito comunista italiano sia sorto per così' dire « dall’esterno »: in realtà esso nacque in Italia dopo decenni di lotte del proletariato italiano, come risultato dello sviluppo storico nazionale e della coscienza socialista maturata nei lavoratori italiani, sia pure con qualche ritardo rispetto ad altri paesi, alla luce dell’esperienza della parte più avanzata del proletariato.

Da tempo i lavoratori italiani si erano organizzati nel Partito socialista; i difetti, gli errori e i ritardi di questo partito erano quelli della società italiana stessa e di un proletariato che lentamente, attraverso mille difficoltà, era andato conquistandosi indipendenza e coscienza delle proprie funzioni. Quelle correnti di sinistra che nel 1921

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 29

Brano: [...]omatico firmato il 12 novembre 1920 fra l'Italia e il nuovo Regno SerboCroatoSloveno (S.

H.S.), sorto all’indomani della cadu

ta deH’Impero asburgico, per fissare la frontiera fra i due paesi.

Il ritardo con cui si giunse alla definizione di un problema collegato con la fine della Prima guerra mondiale e i relativi trattati di pace stipulati più di un anno prima a Versailles, fu principalmente dovuto al contenzioso sorto fra il governo italiano e quello jugoslavo, nel quale le rivendicazioni territoriali, i reciproci irredentismi, le tensioni politiche interne e le esigenze di sicurezza si erano mescolati a tal punto da aver già creato momenti gravi di tensione fra i due paesi.

La questione di Fiume

Il governo italiano si richiamava al Trattato segreto di Londra del 26 aprile 1915, in virtù del quale, in caso di vittoria della Triplice Intesa, dovevano essere assegnate all’Italia Trieste, Gorizia, l'Istria (ma non Fiume) e parte della Dalmazia, nonché numerose isole adriatiche. Ma la nascita del Regno S.H.S. (non prevista nel 1915) e la presenza di popolazioni prevalentemente croate e slovene sul territorio rivendicato dall’Italia complicavano le cose. La decisione del ministro degli Esteri italiano Sidney Sonnino di puntare in primo luogo sulla sicurezza militare del paese, cioè su frontiere vantaggiose pe[...]

[...]o di Londra del 26 aprile 1915, in virtù del quale, in caso di vittoria della Triplice Intesa, dovevano essere assegnate all’Italia Trieste, Gorizia, l'Istria (ma non Fiume) e parte della Dalmazia, nonché numerose isole adriatiche. Ma la nascita del Regno S.H.S. (non prevista nel 1915) e la presenza di popolazioni prevalentemente croate e slovene sul territorio rivendicato dall’Italia complicavano le cose. La decisione del ministro degli Esteri italiano Sidney Sonnino di puntare in primo luogo sulla sicurezza militare del paese, cioè su frontiere vantaggiose per l’Italia (al punto di far fallire i contatti fra le delegazioni italiana e jugoslava, in corso per tutto il 1917 a Londra) e in questo quadro la scelta di rivendicare Fiume (ricorrendo all’argomento che il Trattato di Londra era stato stipulato quando ancora si pensava che Croazia e Montenegro sarebbero rimaste indipendenti dalla Serbia) rimisero in discussione le frontiere orientali d’Italia. Per di più, le pretese italiane contraddicevano il nono dei famosi “14 punti” del president[...]

[...]argomento che il Trattato di Londra era stato stipulato quando ancora si pensava che Croazia e Montenegro sarebbero rimaste indipendenti dalla Serbia) rimisero in discussione le frontiere orientali d’Italia. Per di più, le pretese italiane contraddicevano il nono dei famosi “14 punti” del presidente americano Wilson, secondo il quale doveva essere garantito il diritto dei popoli all’autodecisione.

Il contrasto fra il presidente del Consiglio italiano V.E. Orlando (v.) e Wilson si spostò così sulle questioni di principio e divenne così aspro che, giudicando insoddisfacente la proposta di confine presentata dal presidente americano, Orlando abbandonò in segno di protesta la Conferenza di Parigi.

Da allora la questione venne affidata a una trattativa diretta italojugoslava, ma sul futuro della città di Fiume sorse una violenta frizione.

Il 12.9.1919 Gabriele D’Annunzio (v.), dopo una esagitata campagna volta a mobilitare l’opinione pubblica a favore della annessione di

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 332

Brano: [...]ò dalla posizione presa e che doveva col tempo sviluppare sino alle estreme conseguenze.

Con altri elementi di sinistra partecipò al convegno clandestino della corrente « intransigenterivoluzionaria », tenutosi il 18.11.1917 a Firenze, e qui per la prima volta incontrò Antonio Gramsci (v.). Nel convegno, scriverà Giovanni Germanetto, Bordiga « analizzò la situazione in Italia, constatò la disfatta sul fronte, la disorganizzazione dello stato italiano e terminò con queste parole: "Bisogna agire.

Il proletariato è stanco, ma è armato. Noi dobbiamo agire ” » (Dalle «Memorie di un barbiere»). Anche Gramsci ricorderà (su « Stato Operaio » del 13.3.1924) che a quella riunione « Bordiga pose il problema della conquista del potere ».

Amadeo Bordiga diede piena adesione alla rivoluzione russa: sull’» Avanguardia » e sull’« Avanti! », nell’ottobrenovembre 1917, scrisse una serie di articoli che prevedevano la vittoria di Lenin cóntro Kerenski. « Fummo profeti per forza di logica. Le nostre modeste previsioni, facili e conseguenziali (e non no[...]

[...]appresentativo della Russia nuova, del proletariato rivoluzionario » (« Avanguardia », 2.12.1917).

Dal settembre 1917 al gennaio 1918 Bordiga tenne la direzione di « Avanguardia » di cui era stato tra

i più attivi collaboratori. Ne! novembre 1918 fondò II Soviet, organo delle Sezioni del Partito socialista della provincia di Napoli, che a partire dal 20.10.1919 diverrà « organo della frazione comunista astensionista del Partito socialista italiano », rappresentata dallo stesso Bordiga al XVI Congresso nazionale del Partito socialista a Bologna (ottobre 1919). Nel suo intervento al congresso, egli sostenne la necessità della « conquista rivoluzionaria del potere, dell’insurrezione e della dittatura del proleta

riato », e chiese che fosse dichiarata incompatibile l’appartenenza al Partito socialista di coloro che ripudiavano il metodo della lotta armata. Sin dal giugno di quell’anno, di fronte alla prospettiva delle elezioni politiche che dovevano aver luogo in novembre, egli si era fatto portabandiera dell’astensionismo (v.), sostene[...]

[...]tamente in contatto con i dirigenti della Terza Internazionale (v.) (la sua prima lettera al Comitato centrale della stessa risale al 10.11.1919) e propugnò la costituzione di un partito comunista in Italia. In « Estremismo malattia infantile del comuniSmo» (scritto nell’aprile 1920), Lenin criticò le posizioni astensioniste, ma aggiunse: « In un punto mi sembra che Bordiga e la sua frazione hanno ragione, nell’esigere che il Partito socialista italiano, se vuole essere realmente per la III internazionale, scacci con ignominia dalle sue file

i signori Turati e consorti e diventi un partito comunista, non soltanto di nome, ma anche per le sue azioni ».

Bordiga acquistò largo ascendente, oltre che a Napoli, nelle federazioni di Torino, Alessandria, Novara, Firenze, Catania, Salerno, Bari, e soprattutto tra i giovani della Federazione giovanile socialista, "che sin dai primi mesi del 1920 iniziarono sull’. Avanguardia » una campagna all’insegna delle parole d’ordine: « Compagni deputati via dal Parlamento! », « Evviva i Soviet! »; e per l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 100

Brano: [...]cato numerosi scritti di carattere storico e letterario, e altri di fantasia.

Come indipendente di sinistra, il 19.5.1968 è stato eletto senatore nelle liste del P.C.I. e del P.S.I.U.P. per il Piemonte.

C.G.N.

Antonietti, Quinto

N. a Fubine (Alessandria) il 9.12. 1914; operaio tessitore. Dopo aver partecipato, con altri giovani antifascisti biellesi, ad una organizzazione clandestina denominata G.O.M.I. R.C. (Gruppo Operai Movimento /taliano Rivoluzionario Comunista), nel 1940 entrò a far parte dell’organizzazione comunista clandestina.

L’invio di sovvenzioni americane ai socialdemocratici italiani suscitò aspre polemiche, alle quali l’A. credette di rispondere con una lettera grossolana e arrogante, diretta al presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini. Ma questi gliela restituì con le seguenti parole: « Egregio Signore, ignoro — ma non voglio crederlo

— se nel Paese dal quale Ella ha ottenuto la cittadinanza sia consuetudine rivolgersi ai maggiori rappresentanti della nazione in tali volgarissime ingiuriose f[...]

[...] (v.)f per tenerle impegnate al sud della Francia.

In seguito all’andamento delle operazioni militari, e per dissensi sorti fra gli Alleati sulla strategia da seguire e sull’ordine di precedenza delle direzioni d’attacco nei diversi settori del fronte europeo, l’esecuzione del piano A. potè aver luogo soltanto il 15.8.1944 e venne affidata alla VII Armata. Tale unità fu appositamente costituita (con forze in gran parte provenienti dal fronte italiano) e, al comando del generale Patch, comprendeva 3 divisioni americane, 7 divisioni francesi e una divisione mista, angloamericana, di paracadutisti. Comandante dell’attacco navale, al quale parteciparono 6 navi da battaglia, 21 incrociatori e un centinaio di cacciatorpediniere,

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 130

Brano: [...]azionale di liberazione albanese.

10.10: In Albania, sulle rive del fiume Erzen, nasce il Battaglione “Gramsci” (poi Brigata) che si schiera a fianco dei partigiani albanesi.

11.10: A Livno (Jugoslavia) si costituisce il Battaglione “Mazzini” che entra a far parte della 3a Brigata Proletaria (v. Proletarie, Brigate) .

12.10: Reparti della “Venezia” si battono a Murina nelle file della 1a Brigata Proletaria Dalmata.

14.10: Un reparto italiano della Divisione “Pinerolo” distrugge 7 aerei tedeschi con un colpo di mano all’aeroporto di Larissa (Grecia).

15.10: Si costituisce a Livno (Jugoslavia) il Battaglione “Matteotti”, composto essenzialmente da militari della Divisione “Bergamo”. A Berat (Albania) la “Gramsci” e altri gruppi italiani combattono contro i tedeschi. A Creta (v.) vengono fucilati tutti gli ufficiali di un gruppo di militari italiani che si era dato alla guerriglia nell’isola.

19.10: In Dalmazia, il Battaglione “Mameli” viene distrutto dai tedeschi dopo durissimi combattimenti.

20.10: A Kunat (Jugoslavia) un[...]

[...]unat (Jugoslavia) un gruppo di alpini entra in combattimento contro i tedeschi.

24.10: Presso Brodarevo (Montenegro) combattenti della “Venezia” affrontano bande musulmane aggregate ai tedeschi.

29.10: A Brodarevo cadono in combattimento 50 italiani del 5° Batta

glione della 1a Brigata Proletaria e altri 70 vengono passati per le armi dai tedeschi.

Novembre 1943

2.11: Si ricostituisce a Velilo Corda (Jugoslavia) il 5° Battaglione italiano (sarà sciolto dopo 3 mesi, in seguito alle durissime perdite riportate).

3.11: Nasce in Jugoslavia la Compagnia alpina “Taurinense”, successivamente trasformata in battaglione.

12.11: Dopo una pesante offensiva aerea i tedeschi sbarcano a Lero (v.), ancora tenuta dalle truppe italiane, e iniziano furiosi combattimenti terrestri. L’isola cadrà il 16 novembre.

La Brigata “Gramsci” nel 1944 in Albania

13.11: A Trubjela (Jugoslavia) si accendono fra italiani e tedeschi aspri scontri, destinati a protrarsi per diversi giorni.

15.11: A Berane (v.), nel Montenegro, la “Batteria Cotta”[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 318

Brano: [...]i trovavano in serie difficoltà. Anche se l'Italia aveva subito una bruciante sconfitta in Grecia (v.), questa non si era tradotta in un disastro grazie all’intervento tedesco, e per le sorti della guerra nell’Africa del Nord si confidava molto sulle capacità di Rommel. Ma questa situazione, per quanto complessivamente favorevole, si riversava sui rapporti di alleanza fra Roma e Berlino, avendo rivelato l’estrema debolezza dell’apparato bellico italiano. Ciò condizionava l’atteggiamento di Mussolini che, pur proponendo a Hitler un attacco concertato su Malta (progetto che sarà abbandonato nel giugno 1942), si presentò ai tedeschi scoraggiato e incapace di tener fronte al suo interlocutore.

Galeazzo Ciano che come ministro degli Esteri accompagnò a klessheim il suocero, annotò nel suo diario: « Hitler parla, parla, parla. Mussolini, che è abituato a parlare lui e che lì invece è costretto a tacere quasi sempre, soffre ». (Cfr. Galeazzo Ciano, Diari 193943, Milano 1968, pag. 546). L’incontro servì solo a sancire la totale subordinazione del[...]

[...] era stato tolto dagli Esteri e Mussolini si era assunto in prima persona anche questo dicastero. Ma, soprattutto, si era fatta sentire a Ro

ma l’esigenza di trovare una via d’uscita, magari cercando un compromesso con i sovietici. Di questo, i massimi gerarchi del regime avevano parlato prima dell’incontro di Klessheim, dove Mussolini avrebbe appunto dovuto convincere in tal senso Hitler o, per lo meno, spiegare le ragioni dell'orientamento italiano.

A Klessheim, Mussolini rimase invece letteralmente annichilito: tacque per l'intera durata dell'incontro e i “colloqui” si trasformarono in un unico, interminabile monologo del Fuhrer. In quell’occasione si rivelò clamorosamente la pochezza morale e politica del “duce” e il suo silenzio costituì la prova più lampante che il fascismo non aveva più nulla da dire. La manifesta impotenza nei rapporti con Hitler non faceva altro che registrare la fine dell’Asse in quanto “alleanza” fra i due regimi totalitari, quel totale asservimento dei fascisti al nazismo, che si sarebbe perfezionato con la[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 177

Brano: [...]ell’Ovra sotto la protezione del Consolato, dall’altro dei gruppi antifascisti. Questi ultimi, svolgendo una vivace attività, si impegnarono in un’opera di denuncia dei misfatti fascisti, di informazione democratica e di coordinamento organizzativo, sia con i partiti della sinistra francese sia con le correnti e i nuclei del nazionalismo democratico arabotunisino.

Tra le pubblicazioni prodotte nel quadro di questa attività, vanno ricordate l'italiano di Tunisi (v.) e il Giornale (v.), mentre quali punti di confronto e di azione politica operavano una sezione della Unione Popolare Italiana e il Circolo popolare Garibaldi, il cui segretario, il comunista Giuseppe Miceli, fu assassinato da una spedizione punitiva fascista il 20.9.1937.

Tra gli antifascisti italiani più attivi in Tunisia nella seconda metà degli anni Trenta vanno ricordati i comunisti Giorgio Amendola, Maurizio Valenzi (v.), Ferruccio e Silvano Bensasson, Loris e Ruggero Gallico (v.), Michele Rossi, Velio Spano (v.) e la moglie Nadia Gallico (v.), Marco Vais.

Seconda gu[...]

[...] Lega Araba, di cui è segretario il tunisino Chadlj Klibi, in seguito all’abbandono della sede del Cairo per la firma del trattato di Camp David tra Egitto e Israele. E vi ha sede l’O.L.P. (v.) qui trasferita dopo l’attacco israeliano a Beirut nel 1982.

Tuntar, Giuseppe

N. a Visinada d’Istria (Pola) il 7.1. 1882, m. a Buenos Aires (Argentina) il 2.7.1940; impiegato.

Di famiglia proletaria, si iscrisse giovanissimo al Partito socialista italiano (pur vivendo neH’Impero austroungarico), militando nell’austromarxismo e più tardi nell'ala massimalista del P.S.I..

Decisamente internazionalista, si mise in luce per la sua concezione classista della questione nazionale, che espose anche in opuscolo (Socialismo e questioni nazionali in Istria, Pola, 1905), prospettando, in polemica contro coloro che chiedevano l’unione dei territori irredenti all’Italia, la creazione di una “repubblica adriatica”.

Direttore della Cassa ammalati di Gorizia, durante la Prima guerra mondiale fu tra gli oppositori del conflitto e contro i nazionalisti irr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 418

Brano: [...] l’incarico di commissario politico della II Divisione Alpina delle valli Macra, Varaita e del Saluzzese. Nei primi mesi del 1945 passò infine all’incarico di commissario politico della X Divisione “Langhe”. Dopo la Liberazione fu designato commissario del C.L.N. all'Associazione Commercianti di Torino. Nel 1946, allatto della scissione dal Partito d’Azione della corrente ParriLa Malfa, ne seguì le sorti, passando quindi al Partito Repubblicano Italiano.

M.Gi.

Scandiano

Comune di 17.000 abitanti (7.000 nel capoluogo) a 12 km a sudest di Reggio Emilia, tra la via Emilia e la zona pedemontana, durante la Guerra di liberazione Scandiano fu attivo centro di lotta partigiana.

Dopo l’8.9.1943 l’intera popolazione del Comune sviluppò estese forme di resistenza passiva, mentre alcuni giovani partecipavano subito alla lotta armata suN’Appennino, accorrendo a costituire le prime formazioni partigiane. Altri entrarono nei G.A.P., chiamati “Gruppi sportivi”. Nei primi mesi del 1944 prese vita a Scandiano il « paramilitare », un’organizzazion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 375

Brano: [...]o, Movimento operaio e socialismo in Sicilia (Le origini: 18601880), cicl. Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo, A.A. 197778; G. Carlo Marino, Movimento contadino e blocco agrario della Sicilia giolittiana, Palermo, 1979; Aurora Corselii, Lotte operaie e socialisti nel 1904 a Palermo, in « Nuovi Quaderni del Meridione », 1891, n. 84; Giuliano Procacci, Movimenti sociali e partiti politici in Sicilia, in « Annuario dell’istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea », 1959; F. Renda, Socialisti e cattolici in Sicilia (19001904), CaltanissettaRoma, 1972; F. Brancato, Dall’Unità d’Italia all’avvento del fascismo, in « I centocinquanta anni della Camera di Commercio di Palermo (18191969) », Palermo, 1969; Rosario Lentini, Vicende economiche e finanziarie di casa Florio, in « Nuovi Quaderni del Meridione », 1981, n. 84; F. Renda, Movimenti di massa e democrazia nella Sicilia del dopoguerra, Bari, 1979; F. Brancato, Agricoltura e politica in Sicilia, in « Nuovi Quaderni del Meridione », 1979; G. Carlo Marino, Partiti e lotta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 276

Brano: [...] sindacato edile nel Modenese.

Sei mesi dopo il suo rientro in patria venne arrestato a Milano durante uno sciopero di ferrovieri e scontò una breve detenzione, al termine della quale preferì tornare a New York. Da qui, nel 1914 aderì alla U.I.L. [Unione italiana del lavoro, corrente interventista sorta all’interno dell'U.S.I.) e, abbandonata repentinamente la causa dell’antimilitarismo, divenne uno dei più accesi sostenitori dell’intervento italiano nella guerra mondiale, tra

l’altro pubblicando il settimanale ultranazionalista L’Italia nostra.

Dall’interventismo al fascismo

Il voltafaccia di Rossoni, comune del resto in quel momento a parecchi socialisti e sindacalisti che nella guerra vedevano lo sbocco delle loro aspirazioni “rivoluzionarie” (v. Interventisti), fu naturalmente bene accetto dal potere dominante in Italia ed egli potè fare ritorno in patria motivando la propria decisione con il desiderio di assolvere gli obblighi militari e di combattere al fronte. A Milano entrò subito nel Fascio d’azione interventista (una de[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine taliano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---italiana <---italiani <---fascismo <---italiano <---socialisti <---Partito comunista <---comunisti <---socialista <---P.C.I. <---italiane <---antifascista <---antifascisti <---fascista <---fascisti <---C.L.N. <---P.S.I. <---Storia <---marxista <---riformisti <---A.N.P.I. <---Bibliografia <---Carlo Marx <---Comitato centrale <---Diritto <---La guerra <---O.L.P. <---P.C. <---Paimiro Togliatti <---Presidenza del Consiglio <---U.R.S.S. <---nazifascisti <---nazionalisti <---opportunista <---riformismo <---socialismo <---socialiste <---stalinismo <---A Capo Limione <---A.A. <---Agraria <---Al XVI <---Alceste De Ambris <---Aldo Negri <---Alfredo Stiglich <---Antonello Trombado <---Antonio Gramsci <---Assicurazioni di Bologna <---Aurora Corselii <---Azione Cattolica <---Battaglione S <---Battaglione S A P <---Ben Salah <---Brigata Proletaria Dalmata <---C.G.N. <---C.L. <---Camera di Commercio di Palermo <---Camp David tra Egitto <---Carlo Farini <---Cavalleggeri di Lucca <---Circolo Petoefi <---Colle del Turchino <---Commercianti di Torino <---Commercio di Palermo <---Comune di Genova <---Concentrazione democratica <---Conferenza di Parigi <---Congresso di Bologna <---Congresso di Bruxelles <---Congresso di Livorno <---Costituente Umberto Terracini <---Dalla Sicilia <---Dante Corneli <---Economia politica <---Educazione Fisica nella Capitale <---Emanuele II <---Emanuele III <---Eros Segui <---Evviva i Soviet <---F.A. <---F.G.S. <---Facoltà di Lettere <---Farhat Hached <---Fisica <---G.A.P. <---G.O.M.I. <---G.T.T. <---Giacinto Menotti Serrati <---Giacomo Buranello <---Giovanni Rossi <---Giuseppe Di Vittorio <---Giuseppe Miceli <---Guerra Sorice <---H.S. <---I.F. <---Il Comunista <---Il Lavoro <---Il Partito comunista <---Il Partito comunista italiano <---Il Soviet <---In Dalmazia <---Ingegneria <---Italia Libera <---La Questione Siciliana <---La Stampa <---La difesa <---La lotta <---La rivoluzione russa <---Lancia di Torino <---Leopardo in Trastevere <---Lino Manservigi <---Logica <---Lotta di Liberazione <---Manziana-Oriolo <---Mario Palermo <---Meccanica <---Memorie di un barbiere <---Michele Rossi <---Milovan Djilas <---Movimento di Unità <---Movimento operaio <---Mutilati di Napoli <---N.B. <---Nasce in Jugoslavia <---Neo-Destùr <---Nicola De Simone <---Nuovi Quaderni del Meridione <---O.N.U. <---Operai Movimento <---Orlando a Mussolini <---P.C.J. <---P.C.U.S. <---P.S.I.U.P. <---Parri-La <---Patto di Varsavia <---Pino Budicin <---Pompeo Colajanni <---Porto Palermo <---R.C. <---Regno S <---Regno S H <---Regno S H S <---Repubblicano I <---Rivoluzionario Comunista <---Rosario Lentini <---S.A.P. <---S.H.S. <---S.S. <---Salvatore Di Benedetto <---Santa Teresa di Gallura <---Santi Quaranta <---Serbo-Croato-Sloveno <---Sezioni del Partito <---Sicilia da Orlando a Mussolini <---Silvano Bensasson <---Stato Operaio <---Stato di Israele <---Storico I <---Trasferitosi a Milano <---Trattato di Londra <---Tunisia nella Seconda <---U.D.B. <---U.D.B.A. <---U.G.T.T. <---U.I. <---U.I.L. <---U.R. <---Unione Popolare Italiana <---Unione Sindacale Italiana <---V.E. <---Vincenzo Bianco <---Vincenzo La Rocca <---Vittorio Emanuele <---Vittorio Emanuele II <---antifascismo <---antimilitarismo <---antimilitarista <---antimilitariste <---antimperialista <---apprendista <---astensionismo <---astensionista <---astensioniste <---attivista <---cattolicesimo <---centralismo <---classista <---collaborazionista <---colonialisti <---cristiana <---dell'Assemblea <---dell'Italia <---dell'Occidente <---egiziani <---estremista <---giolittiana <---gliane <---ideologica <---imperialismo <---indipendentisti <---iniziano <---internazionalista <---interventismo <---interventista <---interventisti <---irredentismi <---irredentisti <---israeliana <---israeliani <---israeliano <---istriano <---leninista <---liberismo <---liste <---massimalista <---massimalisti <---nazionalismo <---nazismo <---nazisti <---nell'Armata <---paracadutisti <---pluralismo <---pluripartitismo <---protagonismo <---realismo <---sciste <---separatismo <---siciliana <---siciliano <---sindacalismo <---sindacalista <---sindacalisti <---spartachiani <---staliniani <---staliniano <---stalinista <---stalinisti <---stensionista <---stromarxismo <---titoismo <---trotzkista <---ultranazionalista <---voluzionarismo



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

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