Il segmento testuale soggettivismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 258Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 703
Brano: [...]mericana, apriva nuove vie alla ricerca e vi imprimeva un impulso rinnovatore, proprio in questo momento egli si presentava a sua volta come un figlio della crisi più generale della sinistra latinoamericana: non è un caso che egli abbia cercato di uscire da quella crisi, di liberarsi dalle sue contraddizioni e dai suoi prezzi con un gesto radicale, che forza il suo stesso pensiero e oscura di nuovo (questa volta sull’altro versante dell’assoluto soggettivismo) il problema dell’intervento volontario nei processi rivoluzionari. Leggendo i suoi scritti e confrontandoli con la drammatica esperienza boliviana (raccolta poi nel suo Diario), questo conflitto emerge. E colpisce, proprio leggendo il suo Diario, la sproporzione tra l’ampiezza del disegno strategico (una lotta armata continentale contro i governi reazionari e contro gli Stati Uniti) e la inadeguatezza, non tanto dei mezzi tecnici, quanto della strumentazione politica: ossia il prevalere di un momento assolutamente e solo volontaristico a sostituire quel lungo lavoro di saldatura tra
La sa[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 238
Brano: [...]i centri in grado di coordinare l’attività delle branche operative complementari, una stasi nel progresso tecnologico e nella ricerca scientifica. A peggiorare più che mai le cose giunsero le cattive condizioni metereologiche del 1963 che costrinsero il governo sovietico a importare ingenti quantitativi di grano dagli Stati Uniti per sfamare la popolazione. Travolto dai suoi stessi ambiziosi progetti, Krusciov venne accusato di “volontarismo” e “soggettivismo”, nonché di avere accumulato troppi poteri e di agire troppo da solo. Improvvisamente, nell’ottobre 1964, per iniziativa di un gruppo capeggiato da Leonida Breznev (vj e da Kossighin (v.), venne destituito da ogni carica e infine cacciato dal Comitato centrale.
Gli anni di Breznev (19641982)
Leonida Breznev (divenuto segretario generale del P.C.U.S.) e Alexei Kossighin (presidente del Consiglio dei ministri) alla fine del 1964 misero fine alla divisione, ritenuta “artificiale”, tra organizzazioni di partito “industriali” e “agricole”, nonché a tutte le altre riforme adottate da Krusciov[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 568
Brano: [...]'opposizione, ma dopo l’efferato assassinio di Matteotti e con il fallimento dell 'Aventino (v.) il P.S.I. si trovò proiettato
in condizioni di clandestinità alle quali era quasi del tutto impreparato.
Per quanto aH’interno del P.S.I. le analisi del fascismo e della presa del potere fascista, delle forme o tendenze e basi della dittatura fossero (come del resto accadeva in altri partiti) parzialmente falsate da un eccesso di spontaneismo e soggettivismo, il P.S.I. si trovò al centro di un parziale rimescolamento di uomini e di idee, che per molti aspetti toccava l'insieme delle forze socialiste. In questo senso, la tradizione di sinistra risalente all’anteguerra, abbastanza diffusa e radicata nel paese, non andò del tutto dispersa.
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All’uscita del X Congresso nazionale del P.S.I. (Firenze, 1908)
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 605
Brano: [...]getti ». Nel complesso il mondo dell’uomo si spacca nella serie attiva del mondo ideale, di cui diviene primo mobile la cultura e per essa il sapere come unica apprensione attiva o dominio delloggettività, e nella serie passiva del mondo praticoreale nel quale l’elemento sensibile o è immediatamente un’articolazione dell’elemento ideale oppure è mera natura, passività inerte.
Questi presupposti teorici del materialismo storico (la critica del soggettivismo attivistico dell’idealismo e dell'oggettivismo inerziale del paleomaterialismo) sono ampiamente svolti nelle « Opere giovani
li » di Marx, cioè nella Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico nonché nei Manoscritti economicofilosofici del 1844, e trovano una esposizione articolata, anche se non compiutamente sistematica, nelle opere polemiche scritte fra il 1845 e il 1847: La Sacra famiglia, L’ideologia tedesca e la Miseria della filosofia. Vi si mettono nuovamente a fuoco, rispettivamente, il « mistero della costruzione speculativa », i « presupposti reali, dai quali si può a[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 526
Brano: [...]emarginati dal Kuomintang, Mao condusse aH’interno del partito una vivace polemica: nel dicembre 1929, al congresso dell’organizzazione comunista del IV Corpo d'armata dell’Esercito rosso cinese, svoltosi nella zona liberata di Kontien, egli pronunciò un importante discorso (noto con il titolo « Come correggere le idee errate nel Partito ») per criticare sia la mentalità puramente militare, sia l’ultrademocraticismo, l’egualitarismo assoluto, il soggettivismo e l’avventurismo, tutte tendenze che esprimevano deviazioni « di sinistra ».
Nel 1931, al I Congresso dei Soviet della Cina, Mao fu eletto presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo.
Nel 1934, di fronte alle ripetute «campagne di annientamento » del Kuomintang nei confronti delle basi rosse, Mao decise di dare inizio alla « lunga marcia » che si sarebbe vittoriosamente conclusa l’anno successivo con la liberazione della provincia di Shensi.
Nel 1935 il Comitato centrale del P.C.C., in una riunione svoltasi a Tsun i, affidò la presidenza del partito stesso a Mao, accettandone [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 450
Brano: [...]razia tedesca.
Sono di questo periodo alcune delle sue opere più importanti: Sciopero generale; Partito e sindacati; Militarismo, guerra e classe operaia; L’accumulazione del capitale. Contributo alla spiegazione economica dell'imperialismo; La crisi della socialdemocrazia; Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa. Con quest’ultimo saggio la Luxemburg entrò in polemica con Lenin, che essa accusava di « ultracentralismo » e di « soggettivismo ». Lenin rispose con asprezza, respingendo le sue tesi, ma nonostante questa e altre polemiche nutrì sempre nei suoi confronti una grande considerazione, tanto che alla morte di lei scrisse: « Essa era ed è rimasta un’aquila, e non soltanto la sua memoria sarà sempre cara ai comunisti di tutto il mondo, ma anche la sua biografia e la raccolta completa delle sue opere offriranno un insegnamento utilissimo per l'educazione di molte generazioni di comunisti in tutto il mondo ».
Contro la guerra
Rosa Luxemburg condusse una lotta tenace contro il militarismo e la politica imperialista, difen[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 435
Brano: [...]essista del secolo XIX in contrapposizione al decadentismo del secolo successivo.
Riprendendo anche le ricerche di Franz Mehring, Lukàcs tendeva in primo luogo a ricostruire una tradizione democratica della cultura tedesca da Lessing a Goethe e a Hegel fino a Thomas Mann (v.). Più in generale e in relazione al dibattito sul realismo, la sua ricerca contrapponeva il romanzo realista di Bai zac, Stendhal e 7o/stoi al naturalismo successivo e al soggettivismo delle avanguardie artistiche e letterarie del Novecento.
Dopo la Seconda guerra mondiale, mentre in Occidente e soprattutto tra la cultura francese di sinistra si riaccendeva l’interesse per la sua opera giovanile, Lukàcs rientrò in Ungheria e vi pubblicò i libri che rappresentano la più matura e articolata elaborazione del suo pensiero: Goethe e il suo tempo; Il giovane Hegel; Esistenzialismo o marxismo?; La distruzione defla ragione; Saggi sul realismo; Contributi alla storia dell’estetica; Thomas Mann e la tragedia dell’arte moderna.
Il Circolo « Petoefi »
Nel 1956 partecipò alla [...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine soggettivismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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