Brano: [...] sono già stati riconosciuti dalla Terza Internazionale. (Applausi).
Il problema dell'unità del Partito, e metto da parte il problema della composizione del nuovo Partito, è un problema di forza e di sostanza, e male hanno fatto quei compagni che hanno ucciso la sostanza attraverso il culto della forma. (Benissimo I).
L'unità del Partito e del movimento si pub considerare sotto due aspetti: l'aspetto internazionale e l'aspetto nazionale.
Come socialisti, cioè come internazionalisti, a noi preme piú l'unità internazionale, che non l'unità nazionale del movimento... (applausi), ed è per questo che siamo amici dell'unità del Partito, ma di quella sola che sia conciliabile con l'unità internazionale. (Applausi).
Il Congresso conosce l'ultimo documento, emanazione del Comitato esecutivo della Terza Internazionale. Io mi limito a ricordare ai compagni che, secondo le nostre troppo facili previsioni, quest'ultimo documento non è che la conseguenza di tutta una serie di altri documenti che lo hanno preceduta, che alla loro volta si riattaccano alla[...]
[...] », cioè rimandiamo a tempo indeterminato; e molti compagni non vedono — non intendo offendere qualcuno se qualche parola vivace mi sfuggisse, e non intendo affatto inasprire la discussione — ma molti compagni, senza accorgersene, non vedono che, invocando l'autonomia, in realtà, invocano la mancanza del rispetto alle condizioni fondamentali della III Internazionale.
Che cosa si vuole in nome dell'autonomia? Si vuole una composizione di Partiti socialisti aderenti alla Terza Internazionale, che, per la loro stessa natura, esplichino una propaganda ed un'azione contrarie, di fatto, ai principi ed alle condizioni della Terza Internazionale, ciò che la Terza Internazionale vuole evitare, in base all'esperienza della Seconda Internazionale.
Il compagno Serrati, . del quale io riconosco le grandi benemerenze rispetto al Partita durante il grave periodo della guerra, il compagno Serrati fa qualche cosa di piú: non soltanto vuole l'autonomia, l'autonomia circa il momento ed il modo dell'applicazione dei 21 punti, ma domanda anche il credito. Dice: «[...]
[...]e per quelli che, dopo aver battuto, sembrano incerti sull'uscio, dell'entrata o dell'uscita.
E badate, che il punto 19, come gli altri ultimi 20 e 21, non erano stati proposti dai relatori russi: furono imposti dai compagni delle altre Nazioni, e, specialmente, dall'estrema sinistra del Partito francese...
Voci: Buoni quelli !
GRAZIADEI: ...del Partita tedesco, e del Partito italiano. (Ah, ah! Commenti animatissimi. Interruzioni da parte dei socialisti).
Compagni, finiamola coi piccoli pettegolezzi ! (Applausi da parte dei comunisti). Finiamola con le piccole maldicenze ! Quando io parlo di estrema sinistra del Partito socialista francese nego di potermi mai riferire a Cachin o a Frossard ! (Applausi da parte dei comunisti). E non sono stati essi che hanno osato proporre una simile condizione:
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fra l'altro, essi erano già partiti. Era l'estrema sinistra del Partito socialista francese, cioè quell'estrema sinistra che anche durante la guerra fece, in una condizione assai piú difficile della nostra, il proprio dovere ! (Applausi da parte[...]
[...]
Compagni, nessuna eresia piú grande di questa ! Nessuna migliore dimostrazione che in Italia il marxismo, dalla massima parte di coloro che ne parlano, deve ancora essere compreso ! (Approvazioni da parte dei comunisti).
Voci: Ma se tu l'hai sempre combattuto!
GRAZIADEI: Io ho sempre combattuto, e me ne vanto, e mantengo tutto quello che ho detto e quello che ho scritto, su questa, come sopra ogni altra questione... (000h, 000h! da parte dei socialisti)... mantengo le mie critiche alla parte economica di Carlo Marx, che è certamente
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la parte piú caduca, ma sempre ho sostenuto, da 24 anni a questa parte, che l'essenza vitale del marxismo sta nel « Manifesto dei comuni
sti ». (Bravo I). Non è la concezione strettamente economica di Marx quella che prevale nell'importanza delle sue opere, ma è invece la parte filosofica, la parte sociale, la parte politica.
Ebbene, o compagni, é vero o non è vero che un conto è la concezione della traiettoria che trasporta il potere politico ed il potere economico, per fatalità di cose, dalla borghesia [...]
[...] veramente vitale del marxismo politico e sociale in genere, cioè a dire il « Manifesto dei comunisti », cioè a dire la difesa della Comune di Parigi nella lotta di classe in Francia, la critica che Marx fin da allora muoveva all'insidiosità del programma democratico socialista, rileggiamo insieme quello, e allora comprenderemo come la Terza Internazionale non sia altro che la migliore riesumatrice di questa parte vitale, parte vitale che troppi socialisti in Italia ed all'estero hanno obliterato attraverso la visione storica che dipendeva esclusivamente dalle particolarità di una congiuntura sociale.
Fu nel periodo in cui la ricchezza cresceva, i capitali si accumulavano rapidamente, le classi operaie potevano ottenere notevolissimi miglioramenti, e la democrazia borghese pareva aprire le porte del potere al proletariato, fu allora che uomini di altissimo valore — che stimo e stimerò — credettero di interpretare lo spirito del « Manifesto dei comunisti » attraverso una congiuntura storica passeggera, ma la congiuntura finita le interpretazion[...]
[...]o aggetto della critica piú aspra, ma anche, secondo me, piú banale.
Io, appunto perché siamo liberi, liberi e disciplinati, disciplinati perché liberi, e liberi perché disciplinati, io mi guarderei bene dal dire che la Terza Internazionale è l'ultima parola dell'umana saggezza. Chi sa mai quanti errori la Terza Internazionale ha detto e fatto che noi non possiamo vedere oggi, ma che vedranno i nostri lontani nepoti;
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allo stesso modo che i socialisti di venti anni fa non potevano concepire a cosa sarebbero arrivate le loro promesse, noi non possiamo ora comprendere gli errori che la Terza Internazionale fa e farà.
La Terza Internazionale è tutt'altro che un'organizzazione perfetta: vi sono istruzioni, vi sono metodi che possono anche urtare qualche suscettibilità, lo comprendo, ma, amici, stiamo al disopra di questi piccdli errori, stiamo al disopra di queste piccole cose, e guardiamo nelle sue linee generali il metodo della Terza Internazionale. Ha dato esso dei risultati al proletariato mondiale ed alla rivoluzione? E voi dovete rispon[...]
[...]ernazionale possa risiedere. Non ora. (Applausi).
D'altronde, pur riconoscendo questa influenza, dico che questa influenza è stata relativamente — bisogna essere sempre sinceri — relativamente attenuata, perché nel Comitato esecutivo ci sono 5 russi e 16
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compagni di altre Nazioni con voto consultivo, e questi compagni crescono ancora di numero.
Un'altra accusa è questa: ma... la Terza Internazionale non ha trattato bene, non tratta bene i socialisti italiani ! Noi abbiamo fatto tanto per la Terza Internazionale e per la difesa della Repubblica dei Soviety, e sembra quasi che ci ripaghino con dell'ingratitudine !
Compagni, io non credo che la Terza Internazionale, nelle sue linee generali, abbia mancato mai di riguardo ai compagni, e quella che sembra mancanza di riguardi é un metodo che essi seguono per noi, come per i tedeschi, come per tutti.
Voci: Non è vero ! Anche coi francesi?
GRAZIADEI: Per tutti, e lo dimostrerò. (Commenti animatissimi).
Si dice: ma, è il tono ! Ripeto, se facciamo una questione di pura forma, riconosco che g[...]
[...]e ad un'adunanza solenne come quella dei Soviety di Pietrogrado o di Mosca, prendevamo parte noi, ci applaudivano fino al delirio, mentre i compagni degli altri paesi erano trattati con una freddezza che poteva sembrare anche eccessiva.
E nella prima seduta della Terza Internazionale, quando si costituf di fatto il Comitato esecutivo, all'Italia venne data nel Comitato esecutivo una rappresentanza con voto deliberativo, come ai principali paesi socialisti d'Europa e del mondo. (Commenti animatissimi. Interruzioni).
Avrebbero fatto male a non farlo; ma poiché lo hanno fatto, l'accusa é infondata.
E, d'altra parte, compagni, permettetemi l'osservazione; la stima personale o la stima collettiva, cioè a dire la stima che . ha un socialista in confronto di un altro, o un Partito socialista in confronto di un altro, certo ha il suo valore, e noi abbiamo il diritto e il dovere di rivendicarla per il nostro Partito; ma non si può pretendere che in nome di una stima che meritiamo ci si faccia una condizione di eccezione di fronte ad una regola uguale[...]
[...]roprio della stessa stima; purtroppo, vi sarà una differenza a favore dell'uno contro l'altro; ma tutti e due, malgrado la diversa stima vengono assoggettati ai medesimi statuti, ai medesimi regolamenti, alle medesime leggi.
Perché, dunque, la pretesa strana di volere un trattamento di eccezione per i nostri meriti, che furono riconosciuti?
Ma volete una prova che quei compagni non si lasciano ingannare facilmente? E giacché si parla sempre di socialisti francesi — per i quali non ho alcuna tenerezza — vi faccio osservare che la Terza Internazionale se ha fatto quello che era il suo dovere, cioè di cercare di attirare — e c'è riuscita, e ne dobbiamo essere lieti come di un primo passo — se ha fatto di tutto per attirare alla Terza Internazionale la parte piú sana, o meno malsana, del socialismo francese... (Oooh, 000h ! Commenti animatissimi)..., se lo ha fatto nell'interesse del movimento mondiale rivoluzionario... (Oooh, 000h ! Commenti animatissimi. Interruzioni da molte parti. Rumori vivissimi e prolungati)..., sapete, però, che cosa pens[...]
[...] riuscita, e ne dobbiamo essere lieti come di un primo passo — se ha fatto di tutto per attirare alla Terza Internazionale la parte piú sana, o meno malsana, del socialismo francese... (Oooh, 000h ! Commenti animatissimi)..., se lo ha fatto nell'interesse del movimento mondiale rivoluzionario... (Oooh, 000h ! Commenti animatissimi. Interruzioni da molte parti. Rumori vivissimi e prolungati)..., sapete, però, che cosa pensano i compagni russi dei socialisti francesi? (Interruzioni da varie parti).
Nel n. 12 della Terza Internazionale comunista coloro che operavano per l'epurazione del Partita socialista francese e per l'ingresso della sua parte sinistra nella Terza Internazionale, scrivevano queste parole. Eravamo alla vigilia del Congresso di Mosca, perché il n. 12 dell'Internazionale comunista è stato pubblicato prima della inaugurazione del Congresso di Mosca... (Interruzioni). È stato pubblicato fra Pietrogrado e Mosca, e, siccome i lavori del Congresso vero e proprio sono stati iniziati a Mosca, le prime copie erano state già distribuite a[...]
[...]anche il proletariato ha il suo dopo guerra, ed è di questo che parla la Terza Internazionale. (Applausi).
Se, quindi, i nostri meriti in rapporto al periodo anteriore alla guerra sono grandi, e ci gloriamo di rivendicarli, per quanto alcuni errori storici vennero commessi nella valutazione della lotta borghese, se tutto ciò è un retaggio nobilissimo nostro, oggi non si parla piú di questo, per quanta debba avere grande valore nella serietà dei socialisti italiani; oggi si tratta di domandare loro: ma per il dopo guerra, che cosa intendete di fare? Facilitare la sistemazione della borghesia, o cercare di andare al piú presto possibile al potere contro di essa?
Armare o disarmare? Favorire ancora la legge economica borghese, o cercare di superarla? Cadere nella illusione che altre guerre sono impossibili, o dire che quella che è appena cessata cova ancora sotto le ceneri, e che un'altra piú grave e piú profonda avverrà? (Applausi da parte dei comunisti).
E ne volete una prova che il problema è del dopo guerra? La prova, amici miei, io l'ho fa[...]
[...]a borghese, o cercare di superarla? Cadere nella illusione che altre guerre sono impossibili, o dire che quella che è appena cessata cova ancora sotto le ceneri, e che un'altra piú grave e piú profonda avverrà? (Applausi da parte dei comunisti).
E ne volete una prova che il problema è del dopo guerra? La prova, amici miei, io l'ho fatta attraverso un piccolo errore personale, perché soltanto sbagliando s'impara... (Commenti ironici da parte dei socialisti).
Non mi avete capito !
La Terza Internazionale in Francia ha mosso una guerra tenace ed implacabile contro Longuet, cioè proprio contro uno dei socialisti che in Francia furono meno patriottardi e guerrafondai, ma perché? Perché il problema della Terza Internazionale non è di sapere se Longuet fu piú o meno chauvin di altri compagni, tra cui Cachin; il problema è un altro, e cioè la Terza Internazionale combatte Longuet, per
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ché è caduto nell'illusione democraticopiccolo borghese di Wilson e della Lega delle Nazioni ! (Benissimo I).
Non è, dunque, caratteristico questo fatto, che la Terza Internazionale combatta Longuet con una asprezza incredibile, tanto che, aven do avuto l'onore una volta di andare a Parigi per conto del Partito social[...]
[...]camente nemmeno cominciata ». E poi: « Per i Partiti comunisti il compito del momenta non consiste nel provocare (amici romagnoli, voi che siete stati per tanto tempo dei romantici, non diventate oggi zitellone !) la rivoluzione con mezzi artificiali prima che si abbia una preparazione sufficiente, ma consiste nell'intensificare con l'azione la preparazione preventiva del proletariato ».
E i compagni Zinowieff, Lenin e Bukarin, nella lettera ai socialisti italiani del 27 agosto 1920 dicevano: « Noi siamo contro ogni provocazione artificiale di sommosse; noi siamo contro i moti impulsivi, impreparati ed incoerenti ». E la lettera aggiungeva altre cose di cui non mi posso occupare per non abusare della vostra pazienza, ma che non portano alla negazione di queste premesse, ma le integrano in quanto fanno vedere da una parte i pericoli di una rivoluzione affrettata, non preparata, artificialmente provocata, e dall'altra anche il pericolo — e noi anche di questo soffriamo — di parlare troppo maggiormente di rivoluzione, non solo, ma di accettare si[...]
[...]atissimi).
MONDOLFI, presidente: Invito il compagno Serrati a non interrrompere. La polemica si fa dalla tribuna. Compagno Graziadei, prosegui senza raccogliere le interruzioni.
GRAZIADEI: La situazione rimane questa: che nei verbali del Congresso risulta che l'infelice, come forma, mozione Serrati, con modificazioni, non abbastanza accettate, dal punto di vista procedurale, Graziadei, è stata votata all'unanimità: risulta che il Congresso dei socialisti francesi si è ben guardato dal discutere la questione della Masso
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neria: ma risulta anche che quel Partito non è ancora entrato nella Terza Internazionale, perché non risulta nessuna deliberazione in proposito del Comitato esecutivo della Terza Internazionale.
E veniamo ad un altro punto che mi permetterà di rispondere a Serrati su un appunto dei piú singolari.
Il compagno Serrati — cito il tuo nome, ma non intendo fare una polemica contro la tua persona, cito le tue opinioni, perché hanno valore, perché vengono dal direttore dell'Avanti .! — nell'Avanti ! ha molte volte sostenuto che [...]
[...] (faccio un'osservazione obbiettiva) che in Francia, in Germania, in Inghilterra, si sono fatte condizioni di favore circa le tesi dei 21 punti, meglio, circa quella tesi che contiene i 21 punti, in confronto della neroniana severità che si vuole usare ingiustamente contro il nostro Partito.
Cominciamo dalla Francia. L'Avanti ! pubblica un discorso del compagno Frossard, ed in base al discorso di lui dice: « Guardate che cosa hanno deliberato i socialisti francesi ! ».
Ma, amici miei, questo è un modo di polemizzare che non porta all'esame della realtà ! Perché il discorso di un oratore, sia pure autorevole, ha la sua importanza, ma ogni oratore dice poi anche quello che pensa individualmente, e se voi leggete il discorso di Frossard, nell'Humanité, vedrete che con quella dichiarazione accetta nelle linee generali la mozione, ma come individuo la interpreta con quella larghezza e con quel particolare colore che è proprio del suo temperamento.
Ma l'Avanti! che cosa doveva fare? Doveva pubblicare, perché i compagni si rendessero conto di tutti[...]
[...]orsi, ma sono anche le mozioni, e l'Avanti! quella mozione finora non l'ha pubblicata.
E l'Avanti! comincia col dire che, per esempio, il Partito socialista francese non ha rinnegato nulla del proprio passato socialpatriotta.
Ora, amici, siamo tutti per la sincerità, e, poiché viviamo anche dell'amara realtà politica, non si può pretendere che i peccatori confessino i loro peccati ad alta voce. E mentre confesso che non ho sim
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patia per i socialisti francesi, neppure per quelli che hanno domandato di entrare nella Terza Internazionale, devo far constatare il fatto che la mozione CachinFrossard comincia con una dichiarazione, in cui naturalmente essi non sconfessano il loro passato, ma esplicitamente è detto, da tutta quella parte dei socialisti francesi, che la guerra ha avuto questi risultati che coloro che l'hanno seguita sono stati ingannati dalla Seconda Internazionale, che oggi, ecc. ecc., quindi non c'è la condanna di se stessi, perché questo non è mai possibile volerlo dagli uomini, specialmente dagli uomini politici, ma c'è esplicita la condanna dell'atteggiamento della Seconda Internazionale, e quindi, indirettamente, di se stessi, nel problema della guerra.
Ma veniamo alle votazioni del Congresso. Nel Congresso ci sono state due votazioni: una votazione sopra due mozioni. C'era la mozione Loriot, Voisin, Cachin, Frossard,[...]
[...], perché nessuno ha il termometro della sincerità — ha un'intonazione estremista.
Ma c'è di piú ! Viene una seconda votazione, di cui gli estremi non sono stati pubblicati sull'Avanti!
Zinowieff, quello famoso delle concessioni speciali ai francesi, agli
inglesi ed ai tedeschi, fino novembre 1920, quando l'Avanti! parlava di concessioni, aveva diretto, con quel linguaggio che, personalmente per il mio gusto, è un po' eccessivo, una lettera ai socialisti francesi in cui c'erano queste parole a proposito di Longuet non guerrafondaio: <c Col coltello alla gola, bisogna esigere una risposta da Longuet e dai suoi partigiani, e secondo questa risposta, secondo che essi accetteranno in buona fede e per principio le tesi e le condizioni della Internazionale comunista e consentiranno ad applicarle realmente in
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fatto e subito, solo allora si potrà parlare della loro definitiva ammissione o meno nella Terza Internazionale ».
Dice Serrati: Ma c'erano le concessioni, perché Rénaudel era stato ad Halle ed era tornato a casa con delle concessioni.
A[...]
[...]sala del Congresso prova il loro completo passaggio nel campo della borghesia, ecc. ecc.». E finisce: « Il Comitato vi prega di mandargli
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un vostro rappresentante per regolare definitivamente le questioni pendenti, la questione della vostra adesione ».
Perché? Perché la Terza Internazionale non si è ancora fidata —e fa bene — vuol vedere ancora piú chiaro, e tra le altre cose non vuole che il nome non sia cambiato, come invece vorrebbero i socialisti francesi.
Spero che il Comitato esecutivo della Terza Internazionale, avvisato anche dai compagni italiani che resteranno nella Terza Internazionale, porrà a quel diplomatico anche la questione della Massoneria. (Applausi).
Ma sotto il velo della passione le informazioni dell'Avanti! sono cosí strane, che, a proposito della Francia debbo leggerne, con rincrescimento, anche un'altra.
L'Avanti! del 1° gennaio 1920 riproduceva un articolo del Comunista nel quale è detto che in Francia la maggioranza dei deputati socialisti era passata in blocco all'Internazionale comunista.
Nemmeno a farlo a[...]
[...]e, avvisato anche dai compagni italiani che resteranno nella Terza Internazionale, porrà a quel diplomatico anche la questione della Massoneria. (Applausi).
Ma sotto il velo della passione le informazioni dell'Avanti! sono cosí strane, che, a proposito della Francia debbo leggerne, con rincrescimento, anche un'altra.
L'Avanti! del 1° gennaio 1920 riproduceva un articolo del Comunista nel quale è detto che in Francia la maggioranza dei deputati socialisti era passata in blocco all'Internazionale comunista.
Nemmeno a farlo apposta è vero il contrario. La grande maggioranza dei deputati socialisti francesi ha votato contra la mozione Loriot e contro quella Rénaudel, ha votato per l'unità del Partito, e mi stupisce che la fonte da cui dobbiamo oggi apprendere i fatti della politica internazionale socialista sia l'Agenzia Stefani, perché è essa che ci fa sapere — lo sapevamo anche prima, ma il nostro pubblico non lo sapeva — che il Gruppo socialista francese della Camera si è diviso definitivamente in due, composti, da una parte di 12 deputati, aderenti al Partito socialista con tendenza Sembat, e l'altro di 16 deputati, piú ci sono altri 6 che sono in attesa di cosa diranno le rispettiv[...]
[...]che ci impedisce di entrare, siamo noi che trascinati capziosamente in una concezione sbagliata da notizie errate, pretendiamo dalla Terza Internazionale quello che essa non ci poteva dare, non ci può dare, in nome della serietà della disciplina del movimento internazionale. (Applausi da parte dei comunisti).
Ma c'è l'altro problema: il problema interno. Abbiamo dimostrato che sul terreno internazionale, che è quello che piú dovrebbe premere ai socialisti, noi ci metteremmo, se seguissimo la via tracciata da alcuni
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compagni, ci metteremmo necessariamente contra la Terza Internazionale, cioè ci creeremmo secessionisti di fronte al , movimento interna zionale.
Per me è il massimo peccato, per degli internazionalisti.
Non ci pub essere indisciplina nazionale, ma soprattutto non ci pub e non ci deve essere una indisciplina internazionale, se non vogliamo creare gli stessi mali dei quali fu vittima la Seconda Internazionale, e, peggio ancora, il proletariato del mondo. (Benissimo ! da parte dei comunisti).
Si dice: ma, sul terreno nazion[...]
[...]e ai compagni della frazione comunista.
Noi accettiamo, perché siamo comunisti, senza entrare nei piccoli dettagli di forma, accettiamo lo spirito e la lettera del programma della frazione comunista e della mozione di Imola, ma in un solo punto dissentiamo dai nostri compagni e dissentiremo perché crediamo che il nostro dissenso possa essere utile. Vi dirò quando é che cesserà. Prima della fine del Congresso sarà cessato. (Commenti da parte dei socialisti).
Noi dissentiamo in una sola cosa dalla formula con la quale voi volete riorganizzare il Partito. Io mi rendo conto delle formalità, dirò cosí, giuridiche e disciplinari, mi rendo conto che il nostro Partito era già aderente alla Terza Internazionale, ed il Convegno di Reggio può essere accusato di indisciplina, ma al di sopra delle piccole, e non grandi questioni di forma e di disciplina, c'é una grande questione, una questione, oserei dire, di tatto politico che é nell'interesse del Partito, secondo noi, e della massa operaia.
Voi, con la vostra formula che avete fatto? Voi dite: « Sono [...]