Brano: [...]o (890.000 abitanti) ; altre città importanti sono Aleppo (640.000 ab.), Homs (215 mila ab.), Hama (138.000 ab.). Di economia fondamentalmente agri
cola, povera di risorse naturali per l'aridità del suolo, la Siria gode di alcuni vantaggi dovuti alla sua posizione geografica strategicamente importante per gli oleodotti che, provenienti dai paesi arabi ricchi di petrolio, dovendo attraversarla per raggiungere i porti del Mediterraneo fruttano ai siriani ricche royalties. La Siria svolge anche una notevole attività commerciale, ora soprattutto con i paesi dell'Est europeo. D'altronde la sua stessa posizione geografica, in un quadro di persistente instabilità politica del Medio Oriente, ha indotto ì dirigenti siriani a convogliare gran parte del bilancio dello Stato nelle spese militari, con grave pregiudizio per lo sviluppo economico complessivo del paese.
Cenni storici
Sede di antiche civiltà e bene amministrata dagli occupanti arabi tra il VII e il XV secolo, dal 1516 la Siria venne occupata dai turchi, subendo da allora un processo di decadenza protrattosi fino al dissolvimento dell'Impero Ottomano seguito alla Prima guerra mondiale. Già da alcuni decenni i nazionalisti arabi lottavano per l'indipendenza del paese e il 30.9.1918 i guerriglieri beduini, capeggiati da Faisal (figlio del re dell'Arabia[...]
[...] divenne, al servizio del governo britannico, re dell'Iraq (v.).
L'occupazione francese
Per meglio controllare la complessa situazione siriana, i francesi divisero amministrativamente il paese in quattro "stati" (Damasco, Aleppo, la zona Alauita, il Jebel AdDuruz). Inoltre essi formarono lo "stato" del Grande Libano unendo una parte dell'ex provincia (vilayet) ottomana della Siria con la provincia di Beirut e il monte Libano, ma i nazionalisti siriani si opposero a queste decisioni e per tacitarli, nel 1924, i francesi accettarono che Aleppo e Damasco venissero riunite. Fra il 1926 e il 1927 i drusi si ribellarono a loro volta e l'insurre, zione si estese fino a raggiungere Damasco, che venne bombardata dai francesi.
Nel 1928, con l'autorizzazione della potenza mandataria, fu infine eletta un'assemblea costituente. I nazionalisti, che in essa avevano ottenuto una larga maggioranza, vararono una costituzione contraria al mandato, ma le autorità francesi ne rifiutarono il riconoscimento, imponendone un'altra molto più moderata che manteneva[...]
[...]eneva la divisione amministrativa da essi prevista. Nel 1932 le elezioni politiche videro l'affermazione delle forze moderate, pesantemente sostenute dai francesi, ma l'anno seguente, in risposta alle fortissime proteste dei nazionalisti, contrari all'elezione di un presidente della repubblica collaborazionista, i francesi sospesero addirittura la costituzione.
Nel 1936, dopo un altro periodo di rivolte (peraltro endemiche) venne concluso tra i siriani e le autorità di occupazione un trattato che prevedeva l'inclusione dello Stato alauita e di quello druso nella repubblica siriana, ma tale trattato non fu mai ratificato dal Parlamento francese. Ulteriori proteste dei nazionalisti si ebbero nel 1939, in seguito alla cessione della zona di Alessandretta alla Turchia.
Dopo l'inizio della Seconda guerra mondiale truppe britanniche e della Francia Libera occuparono di comune accordo Siria e Libano. Per assicurarsi l'appoggio dei nazionalisti allo sforzo bellico, nel settembre 1941 il generale francese Catroux proclamò l'indipendenza formale del[...]
[...]zioni di Nasser, secondo il quale l'esercito siriano non avrebbe più dovuto occuparsi di politica e tutti i partiti si sarebbero dovuti sciogliere per far convergere i loro iscritti nell'Unione nazionale, partito unico di modello egiziano. In realtà Nasser mirava a fare della Siria un polo di attrazione per le popolazioni arabe con essa confinanti, quindi l'unione tra i due paesi si dimostrò subito assai più problematica del previsto: di fatto i siriani si trovarono politicamente, militarmente ed economicamente subordinati agli egiziani e il Ba'th si rese conto che stava per perdere un qualsivoglia ruolo dirigente. La situazione interna peggiorò anche in seguito al clima di repressione instaurato dal colonnello Sarraj (ministro siriano "regionale" agli Interni, nel quadro della R.A.U.), dimostratosi ben presto più legato ai leader egiziani che non al proprio paese.
Un ulteriore elemento di tensione giunse dall'Iraq, dove nel luglio 1958 il generale Kassem aveva spodestato la monarchia e dove il Partito comunista stava conquistando, con il f[...]
[...]tro siriano "regionale" agli Interni, nel quadro della R.A.U.), dimostratosi ben presto più legato ai leader egiziani che non al proprio paese.
Un ulteriore elemento di tensione giunse dall'Iraq, dove nel luglio 1958 il generale Kassem aveva spodestato la monarchia e dove il Partito comunista stava conquistando, con il favore delle masse, un notevole peso politico, tutto ciò grazie all'appoggio sovietico. Questo rivolgimento iracheno offriva ai siriani un'alternativa concreta, per cui i rapporti degli egiziani con il Ba'th e con la borghesia siriana si deteriorarono rapidamente. A ciò si aggiunse una pesante situazione economica, inasprita dalla concorrenza dei capitali e delle industrie egiziane nonché dal fallimento della riforma agraria.
11 28.9.1961 la situazione sfociò in un nuovo colpo di stato militare che staccò la Siria dall'Egitto. 11 15 novembre dello stesso anno fu promulgata una costituzione provvisoria e l'1 dicembre vennero indette nuove elezioni: il Ba'th ottenne soltanto 24 seggi su 165 e Nazim Al Qudsi fu eletto president[...]
[...]iano, aspirando a ricoprire quel ruolo che l'Egitto ha dovuto abbandonare dopo l'accordo stipulato dal premier Sadat a Camp David, ripudiato come un vero e proprio tradimento dai paesi arabi. Dal 1986, la posizione internazionale della Siria si è tuttavia aggravata in seguito alle accuse rivolte dagli U.S.A. e dall'Inghilterra al governo di Damasco di organizzare e sostenere attività terroristiche a livello internazionale (accuse che i dirigenti siriani hanno fermamente respinto).
G. Pr.