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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 114

Brano: [...]ero generale che si protrasse fino al mese di ottobre.

Nel 1937 il governo britannico propose di risolvere il problema con una divisione territoriale, cioè creando uno Stato ebraico indipendente (che avrebbe dovuto comprendere la regione costiera pianeggiante e la Galilea) e uno Stato arabo comprendente la Cisgiordania e la zona collinare; le città di Gerusalemme e di Betlemme sarebbero rimaste sotto protettorato inglese. Mentre una parte dei sionisti si dichiarò non aliena daH'accettare questa soluzione (purché fosse stato ulteriormente esteso il territorio concesso allo Stato ebraico), gli arabi vi si opposero nettamente. Nell’ottobre 1937 il governo inglese decise allora di stroncare con la forza la resistenza araba nazionalista, mettendone al bando le organizzazioni, deportandone i capi nelle isole Seychelles e imprigionandone numerosi dirigenti (Amin elHusaini si rifugiò all’estero).

Nel 1938 la guerriglia si sviluppò ulteriormente e gli arabi giunsero a controllare, di fatto, gran parte del paese, a eccezione delle principali citt[...]

[...]to, con salvaguardie per gli interessi di ambedue le parti. La quota di immigrazione ebraica consentita per i 5 anni successivi (194045) venne intanto fissata a un totale di 75.000 unità, con assoluto divieto di superarla.

Guerrigliera israeliana della Haganah (Tel Aviv, 27.3.1948)

Durante la seconda guerra mondiale gli arabi, nonostante le pressioni e le speranze della diplomazia nazifascista, si mantennero generalmente neutrali, mentre i sionisti cooperarono militarmente con gli Alleati (una brigata ebrea venne addestrata verso la fine del conflitto in Egitto e combattè sul fronte italiano nelle ultime settimane eli guerra).

La limitazione imposta dagli inglesi aH'immigrazione ebraica ebbe d’altra parte conseguenze disastrose e obiettivamente favorì non poco il genocidio nazista degli ebrei. Alcune navi cariche di immigrati illegali vennero respinte. Nel novembre

1940 il piroscafo « Patria », carico di profughi non accettati, era nel porto palestinese di Haifa e, per impedirne la partenza, alcuni sionisti pensarono di sabotarlo:[...]

[...]combattè sul fronte italiano nelle ultime settimane eli guerra).

La limitazione imposta dagli inglesi aH'immigrazione ebraica ebbe d’altra parte conseguenze disastrose e obiettivamente favorì non poco il genocidio nazista degli ebrei. Alcune navi cariche di immigrati illegali vennero respinte. Nel novembre

1940 il piroscafo « Patria », carico di profughi non accettati, era nel porto palestinese di Haifa e, per impedirne la partenza, alcuni sionisti pensarono di sabotarlo: la nave affondò e 252 ebrei perdettero la vita nel naufragio. Anche lo « Struma », partito da un porto del Mar Nero, venne fermato dagli inglesi ai Dardanelli nel febbraio 1942 e rimandato indietro: come l’altra nave, anche questa affondò ed ebbe 700 morti.

Nel 1942 venne promossa una grande campagna sionista negli Stati Uniti, dove David Ben Gurion (un ebreo polacco sionista che si trovava in Palestina dal 1900) si era recato per sollecitare appoggi al « programma Biltmore », per il riconoscimento di uno Stato ebraico e di un esercito ebraico. Mozioni a favore dei [...]

[...]rmato dagli inglesi ai Dardanelli nel febbraio 1942 e rimandato indietro: come l’altra nave, anche questa affondò ed ebbe 700 morti.

Nel 1942 venne promossa una grande campagna sionista negli Stati Uniti, dove David Ben Gurion (un ebreo polacco sionista che si trovava in Palestina dal 1900) si era recato per sollecitare appoggi al « programma Biltmore », per il riconoscimento di uno Stato ebraico e di un esercito ebraico. Mozioni a favore dei sionisti furono approvate nel Congresso e nel Senato degli U.S.A.

Nel 1943 i sionisti militanti della Palestina sottrassero all’esercito inglese molte armi. Altre armi vennero fornite alle organizzazioni terro

ristiche clandestine ebraiche da circa 3.500 ebrei disertori dell'esercito polacco che si trovava allora in addestramento in Egitto. A partire da quell'anno, i sionisti si prepararono così sistematicamente alla lotta futura (anche in funzione antiinglese), armando un vero e proprio esercito clandestino, la Haganàh (in ebraico: «difesa»), le cui origini risalivano alle prime squadre antiarabi costituite nel 1917.

Immediato dopoguerra Al termine della seconda guerra mondiale il governo laburista salito al potere in Inghilterra cambiò la tradizionale politica filosionista del partito per non inimicarsi troppo gli arabi e, negli anni della guerra fredda, sollecitò l'aiuto americano per imporre una soluzione che fosse accettabile anche al mondo arabo. Ma negli[...]

[...] in Inghilterra cambiò la tradizionale politica filosionista del partito per non inimicarsi troppo gli arabi e, negli anni della guerra fredda, sollecitò l'aiuto americano per imporre una soluzione che fosse accettabile anche al mondo arabo. Ma negli Stati Uniti (dove intanto si mirava a escludere del tutto la Gran Bretagna dal Medio Oriente) predominavano le tesi sioniste. Dopo due anni di azioni terroristiche in Palestina, alimentate tanto dai sionisti che dagli arabi, nel febbraio 1947 la Gran Bretagna decise di sottoporre la questione alle Nazioni Unite.

Intanto, nel terrore scatenato dagli ebrei ebbe inizio l’esodo degli arabi profughi. Il 9.4.1947 il massacro, da parte di terroristi ebrei, di 250 contadini tra cui donne e bambini a Dair Yasin, determinò la fuga in massa degli arabi da tutta la fascia costiera. Nel novembre 1947, una risoluzione dell’O.N.U. (approvata di stretta misura, dopo una campagna a favore dei sionisti) raccomandò che al termine del mandato britannico, previsto per il maggio 1948, venissero creati due Stati, l’[...]

[...]1947 la Gran Bretagna decise di sottoporre la questione alle Nazioni Unite.

Intanto, nel terrore scatenato dagli ebrei ebbe inizio l’esodo degli arabi profughi. Il 9.4.1947 il massacro, da parte di terroristi ebrei, di 250 contadini tra cui donne e bambini a Dair Yasin, determinò la fuga in massa degli arabi da tutta la fascia costiera. Nel novembre 1947, una risoluzione dell’O.N.U. (approvata di stretta misura, dopo una campagna a favore dei sionisti) raccomandò che al termine del mandato britannico, previsto per il maggio 1948, venissero creati due Stati, l’uno ebraico e l’altro arabo, facendo di Gerusalemme una «città libera» sotto il mandato delle Nazioni Unite. Ma il conflitto era insanabile. Nel mese che precedette la cessazione del protettorato britannico, forze ebraiche presero le città di Haifa, Jaffa, Tiberiade, Safad e cominciò l’esodo in massa della popolazione araba da tutti i territori sotto controllo ebraico. Mentre le forze della Lega araba si preparavano a intervenire, il 14.5.1948 il Consiglio nazionale ebraico e il Consi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 543

Brano: [...]imento si cristallizzò rapidamente un'ala a tendenza socialista, mirante a integrare l’utopia nazionalista in una prospettiva operaia. Questa corrente, rappresentata dal partito PoaléSion [Operai di Sion], fondato nel 1903 e di cui Ber Borochov (18811917) era il principale teorico, avrà una influenza notevole sul corso della colonizzazione sionista della Palestina. Contrariamente agli ebrei che militavano nei partiti socialisti dei vari paesi, i sionisti di sinistra non ere' devano affatto nella solidarietà operaia e non intendevano condurre alcuna lotta di classe finché, in una Palestina ebraica, non fosse stato riconosciuto un proletariato autoctono.

Nei congressi sionisti di Basilea del 1898 e del 1899 venne decisa la fondazione di una Banca Mondiale, nella quale dovevano confluire i capitali di tutti gli ebrei interessati alla colonizzazione della Palestina. Nel frattempo furono intavolate discussioni col sultano turco, ma queste si protrassero per anni senza approdare ad alcun risultato. Furono tenuti altri due congressi, a Londra nel 1901 e ancora a Basilea nel

1903. Essendosi nel frattempo arenate le trattative con i turchi, venne presa in considerazione la proposta inglese di una colonizzazione ebraica deH’Uganda, che Herzi aveva accettato, ma che fu r[...]

[...] Palestina. Nel frattempo furono intavolate discussioni col sultano turco, ma queste si protrassero per anni senza approdare ad alcun risultato. Furono tenuti altri due congressi, a Londra nel 1901 e ancora a Basilea nel

1903. Essendosi nel frattempo arenate le trattative con i turchi, venne presa in considerazione la proposta inglese di una colonizzazione ebraica deH’Uganda, che Herzi aveva accettato, ma che fu respinta dagli altri dirigenti sionisti a grande maggioranza. Venne inoltre deciso di procedere ad acquisto di terreni in Palestina e fu creato un ente che avrebbe successivamente svolto un’intensa attività in tal senso.

Dopo la morte di Herzi sorsero forti dissidi aH’interno del movimento sionista che, nel frattempo, era riu

scito a inviare in Palestina migliaia di immigrati. Si formarono allora due correnti: una di minoranza, detta dei “territorialisti”, per lo più composta da ebrei dell’Europa occidentale disposti ad accettare una soluzione del problema ebraico anche al di fuori della Palestina; e quella maggioritaria degl[...]

[...]iù composta da ebrei dell’Europa occidentale disposti ad accettare una soluzione del problema ebraico anche al di fuori della Palestina; e quella maggioritaria degli “ortodossi”, fermamente intenzionati invece a edificare il nuovo stato in Palestina. Nel 1905 la minoranza dissidente diede vita a un altro movimento sionista, diretto dallo scrittore inglese Israel Zangwill (18641926).

Mentre, dal 1904 al 1914, si tenevano altri cinque congressi sionisti, veniva intensificata l’immigrazione in Palestina: se nel 1857 la regione contava appena 12.000 ebrei, nel 1913 questi erano diventati più di 100.000, organizzati in oltre

50 comunità agricole, e la città araba di Jaffa si era arricchita di un sobborgo ebraico che venne chia* mato Tel Aviv (Collina della primavera). Nondimeno il processo di formazione dello Stato ebraico concepito da Herzi si stava invertendo: infatti egli aveva previsto che in primo luogo, con l'appoggio delle maggiori potenze coloniali, sorgesse lo Stato, e che solo a partire da quel momento avesse luogo l’immigrazione; [...]

[...]o da Herzi si stava invertendo: infatti egli aveva previsto che in primo luogo, con l'appoggio delle maggiori potenze coloniali, sorgesse lo Stato, e che solo a partire da quel momento avesse luogo l’immigrazione; invece l’immigrazione era ormai diventata un flusso inarrestabile, senza che in Palestina esistesse alcuno Stato ebraico né vi fossero accordi internazionali per costituirlo.

Durante la Prima guerra mondiale non si tennero congressi sionisti, ma alla fine si ebbe un fatto importante: la Gran Bretagna, per ricompensare l’aiuto finanziario dato dalla Lega ebraica alle potenze dell’Intesa, rilasciò la cosiddetta Dichiarazione Balfour (dal nome del ministro degli Esteri britannico) che venne poi inclusa nel trattato di pace con la Turchia e nella quale si manifestava l’intenzione di favorire in Palestina la nascita di una home (casa o focolare) nazionale ebraica, cioè di una sede stabile ebraica sotto il mandato della Società delle Nazioni. Nella dichiarazione si affermava peraltro che non dovevano essere menomati i diritti della pop[...]

[...]er mano francese. Questa ripartizione non venne però riconosciuta dal movimento sionista e diventò anzi fonte di discordia tra ebrei e arabi, tanto più che gli inglesi, su richiesta degli arabi, cominciarono anche a limitare l'immigrazione ebraica e l’acquisto di terreni da parte degli ebrei.

Nel 1935 Tel Aviv aveva raggiunto i 100.000 abitanti e a Gerusalemme era sorta una università ebraica. Nello stesso anno nuovi contrasti esplosero tra i sionisti “generali” che volevano creare una comunità mista araboisraeliana e un gruppo di sionisti detti “revisionisti”. Questi ultimi, nazionalisti e antisocialisti, reclamavano uno Stato completamente ebraico e diedero vita a una separata organizzazione sionista denominata HaZohar, che però rimase sempre in netta minoranza (rientrerà nell’organizzazione sionista mondiale soltanto nel 1946). Intanto, scomparso Herzi (1904), il più autorevole esponente del sionismo internazionale era diventato il professore Chaim Weizmann (18741952), di tendenze moderate e favorevole alla collaborazione con gli arabi. Fin dall’inizio dell'emigrazione ebraica in Palestina erano infatti sorti problemi con la popolazione locale [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 544

Brano: Sionismo

zazioni armate clandestine sioniste: alla Haganah, sorta fin dal 1920 e controllata dai partiti di sinistra, si aggiunsero nel 1937 le organizzazioni di destra Irgum Zwer Leumi (nazionalisti revisionisti) e nel 1939 Lehi (o Gruppo Sterri, nazionalisti radicali). Tutte queste organizzazioni confluiranno, nel 1948, nell'esercito regolare dello Stato di Israele (v.).

Sul piano sociale e politico, nel 1920 venne fondata a Haifa la Histardruth (Confederazione generale dei lavoratori di Palestina) che, in unione con una vasta organizzazione di fattorie collettive (kibbutzim) a carattere agricolomilitare e di cooperative industriali e commerciali, contribuì a costituire una comunità ebraica perfettamente armata, fondata su criteri di autonomia e sul volontarismo. Nello stesso tempo veniva continu[...]

[...] ebraica perfettamente armata, fondata su criteri di autonomia e sul volontarismo. Nello stesso tempo veniva continuata la costruzione di uno Stato di fatto, sotto la guida della Agenzia ebraica per la Palestina. In effetti, questa Agenzia si trasformò in un governo ufficioso, appoggiato dall’organizzazione sionista mondiale, la cui direzione rimase equamente divisa fra i rappresentanti della comunità ebraica insediatasi in Palestina e gli ebrei sionisti della diaspora sparsi in tutto il mondo.

Secondo dopoguerra

Durante la Seconda guerra mondiale la comunità ebraica di Palestina partecipò alle operazioni belliche in Africa e in Italia a fianco degli Alleati, con un contingente di circa 30 mila uomini. Ciò rafforzò molto la posizione dei sionisti e, finita la guerra, essi tennero a Londra (1945) una conferenza che rivolse al governo britannico la richiesta di consentire una libera immigrazione in Palestina per costituirvi uno Stato ebraico. Senonché gli inglesi, vincolati dai loro impegni verso gli arabi e dai loro interessi coloniali, non potevano consentire. Il governo britannico propose allora un piano di autonomie locali che il XXII Congresso sionista, svoltosi a Basilea nel 1946, respinse sdegnosamente.

La questione venne quindi deferita airO.N.U., mentre in Palestina infuriava ormai una guerra fra arabi ed ebrei. Nel 1947 fu [...]

[...]on Gerusalemme come città internazionale legata a entrambi gli Stati attraverso

un’unione economica. In realtà si trattava di un inganno, perché l’O. N.U. si dimostrò ben presto incapace di mettere in pratica il piano, mentre gli inglesi, rifiutando di assumersi l’onere di attuarlo, lasciarono di fatto che le due comunità risolvessero i loro problemi attraverso lo scontro diretto. A quel punto il sionismo aveva vinto. Infatti il conflitto tra sionisti e palestinesi riprese con maggiore violenza e assunse un carattere sempre più drammatico, travolgendo l’intera Palestina. L’Irgum e la Haganah aprirono una campagna di terrore contro città e villaggi palestinesi, allo scopo di costringere gli arabi a un esodo di massa e in tal modo garantirsi un totale dominio sul nuovo Stato. Un milione di arabi dovettero cercare scampo come profughi in Siria, Libano e Giordania, mentre le loro terre venivano espropriate dai sionisti che, il 4.5.1948, poterono proclamare la costituzione dello Stato d’Israele (v.).

A. Per.

Siqueiros, David Alfaro

N. [...]

[...]riprese con maggiore violenza e assunse un carattere sempre più drammatico, travolgendo l’intera Palestina. L’Irgum e la Haganah aprirono una campagna di terrore contro città e villaggi palestinesi, allo scopo di costringere gli arabi a un esodo di massa e in tal modo garantirsi un totale dominio sul nuovo Stato. Un milione di arabi dovettero cercare scampo come profughi in Siria, Libano e Giordania, mentre le loro terre venivano espropriate dai sionisti che, il 4.5.1948, poterono proclamare la costituzione dello Stato d’Israele (v.).

A. Per.

Siqueiros, David Alfaro

N. a Chiuahua (Messico) nel 1896, m. a Cuernavaca (Messico) il 6.1. 1974; pittore.

A quindici anni si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti a Città del Messico e, nel 1911, partecipò a un famoso sciopero di studenti (definito « pedagogico e politico », perché ispirato da rivendicazioni sia artistiche che sociali) che ne determinò l’orientamento di artista civilmente impegnato. Nel 1914, insieme ad altri compagni, raggiunse le file dell’armata rivoluzionaria di Emilia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 542

Brano: [...]tivo di una soluzione moderna della questione ebraica” (1896) che la tendenza sionista acquistò carattere di vero e proprio movimento. Herzl concepiva il ritorno a Sion secondo il modello delle Compagnie coloniali inglesi, mediante la costituzione di una Jewish Company e aveva in mente un tipo di Stato retto da una monarchia costituzionale o da una democrazia aristocratica.

Nonostante gli sforzi compiuti dal movimento Mizrahi (Federazione dei sionisti religiosi, fondata nel 1902) e della sua ala operaia, che diede vita al Partito nazionale religioso Mafdal, la proposta di Herzl suscitò molte obiezioni: avversavano la nuova ideologia gli ebrei conservatori che restavano fermi nella loro attesa messianica e criticavano il carattere troppo laico del movimento sionista, ma opposizioni decise vennero anche dagli ebrei dell'Europa occidentale, degli Stati Uniti e, in misura meno decisa, da quelli dell’Europa orientale. Non erano sionisti, nella grande maggioranza, gli ebrei residenti nei paesi arabi e neppure lo erano quelli che, essendosi ben a[...]

[...]della sua ala operaia, che diede vita al Partito nazionale religioso Mafdal, la proposta di Herzl suscitò molte obiezioni: avversavano la nuova ideologia gli ebrei conservatori che restavano fermi nella loro attesa messianica e criticavano il carattere troppo laico del movimento sionista, ma opposizioni decise vennero anche dagli ebrei dell'Europa occidentale, degli Stati Uniti e, in misura meno decisa, da quelli dell’Europa orientale. Non erano sionisti, nella grande maggioranza, gli ebrei residenti nei paesi arabi e neppure lo erano quelli che, essendosi ben assimilati nei vari paesi, vedevano nel movimento promosso da Herzl una minaccia contro la loro legittima appartenenza alle varie nazioni. Inoltre avversavano la nuova ideologia numerosi ebrei socialisti (altri divennero invece sionisti), ritenendo che l’avvento del

Theodor Herzl

socialismo su scala internazionale avrebbe definitivamente emancipato l’intera umanità, compresi quindi gli ebrei dovunque si trovassero. Questi ebrei socialisti furono perciò i più contrari al sionismo e lo considerarono un movimento picco

lo borghese, nazionalista e reazionario, dannoso non solo al socialismo ma alla stessa causa ebraica.

I teorici marxisti, molti dei quali erano di origine ebraica, sostenevano che l'inevitabile destino storico dell’ebreo erano l’assimilazione e la scomparsa della sua specificità e che quanto più rapid[...]

[...]aica.

I teorici marxisti, molti dei quali erano di origine ebraica, sostenevano che l'inevitabile destino storico dell’ebreo erano l’assimilazione e la scomparsa della sua specificità e che quanto più rapida fosse stata l’assimilazione tanto più velocemente si sarebbe sviluppato il processo rivoluzionario, dissolvendo una volta per tutte le condizioni che nella storia avevano reso “diversi” gli ebrei.

A sostenere di fatto gli argomenti dei sionisti concorse invece l’ondata di razzismo (v.) che percorse l’Europa intorno alla fine del secolo. L'affare Dreyfus in Francia (v.) e i numerosi pogrom (v.) scatenati in Russia e nei paesi slavi indussero molti a considerare la soluzione nazionale come l'unica in grado di risolvere il problema ebraico.

Le tappe del movimento

II movimento sionista iniziò il cammino con il suo primo Congresso mondiale, tenutosi a Basilea nel

1897. Da quel momento il sionismo cessò di essere un’aspirazione di carattere ideale e religioso, per assumere vesti di vero e proprio movimento politico nazionalista. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 722

Brano: [...]o segretario generale C. Kadalie e come organizzatore loca

le J. la Guma (più tardi questi sarà uno dei primi noneuropei ad aderire al C.P.S.A.).

Intanto, sull’opposto versante “europeo”, nello stesso luglio 1921 i razzisti dell’I.S.L., il Partito socialdemocratico, il Club marxista di Durban, il Partito comunista unitario di Città del Capo e la Società socialista ebrea (sionista) fondavano il Partito comunista del Sudafrica (C. P.S.A.). I sionisti erano coloni ebrei che, dopo essere fuggiti dalla Russia zarista in seguito ai pogroms avvenuti nei primi anni del secolo, arrivati in Sudafrica avevano messo in atto contro i noneuropei un razzismo ancora più profondo di quel

lo da cui erano fuggiti. In seno al C.P.S.A. questi ebrei (passando dal

lo stalinismo al sionismo) svolgeranno un ruolo predominante anche dopo il 1948, al momento della fondazione dello Stato di Israele sulle terre dei palestinesi. Ma già durante gli anni Trenta, mentre si svolgevano i processi di Mosca, essi erano all’avanguardia nel collaborare con le “democraz[...]

[...] fuggiti. In seno al C.P.S.A. questi ebrei (passando dal

lo stalinismo al sionismo) svolgeranno un ruolo predominante anche dopo il 1948, al momento della fondazione dello Stato di Israele sulle terre dei palestinesi. Ma già durante gli anni Trenta, mentre si svolgevano i processi di Mosca, essi erano all’avanguardia nel collaborare con le “democrazie occidentali”, quindi con l’imperialismo inglese padrone del Sudafrica, con i liberali, con i sionisti e con i vescovi anglicani contro i noncollaboratori, nella Lega di liberazione nazionale e nel Fronte unito noneuropeo (193841).

Che la Rivoluzione russa d’Ottobre significasse per il C.P.S.A. tra le due guerre una “rivoluzione solo per gli europei” e per costruire un “socialismo bianco”, cioè salvare il lavoro e le classi medie “bianche” dall’abisso della rovina capitalista (cosa che, in Sudafrica, significava cadere nel minaccioso “abisso nero”) divenne chiaro quando, nel novembre 1921, l’organo del C.P.S.A. difese la discriminazione imposta dagli aguzzini europei contro i minatori afric[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 168

Brano: [...]ni antisemite; e la parola d’ordine del « ritorno » in Palestina si accompagnava a quella di stabilire rapporti della più fraterna cooperazione con le popolazioni ivi già residenti.

L’appoggio di massa al sionismo fu dato dalle grandi comunità ebraiche russe e, morto Herzl, il centro direttivo del movimento si spostò in Germania. Negli stessi anni venne costituita l’associazione dei Poalè Zion (Lavoratori di Sion) che raccoglieva i socialisti sionisti (l’Arbeiterbund, il partito socialista ebreo fondato in Russia nel 1897, si opponeva invece al sionismo). Intanto, a partire dal 1882 e soprattutto dopo i pogrom del 1905, era cominciata un’emigrazione di ebrei russi in Palestina (nel 1914, tra i

90.000 ebrei della Palestina, si contavano 13.000 « colonizzatori », riuniti in 43 comunità agricole o Kibbutzim).

Dopo la prima guerra mondiale il movimento sionista godette del sostegno finanziario delle potenti comunità israelite americane e potè ulteriormente svilupparsi. Una particolare adesione ebbe in Polonia e in Ungheria, dove fin dal [...]

[...] Una particolare adesione ebbe in Polonia e in Ungheria, dove fin dal 1920 era ripreso l’antisemitismo di Stato.

Le tragiche esperienze della seconda guerra mondiale diedero grande impulso al sionismo, finché il 14.5.

1948 fu fondato lo Stato di Israele (v.). Da quel momento, mentre con

il raggiungimento del suo principale obiettivo il sionismo tradizionale aveva in un certo senso assolto al suo compito storico, a opera di taluni gruppi sionisti si affermarono tendenze di nazionalismo oltranzista, sia nei confronti della popolazione autoctona palestinese (ben presto ridotta dai nuovi venuti a condizione coloniale) sia verso tutti gli ebrei ancora sparsi nel mondo e invitati a considerarsi « esuli » di Israele, posizioni assai discusse e criticate aH’interno del movimento stesso. M.Ku.

Bibliografia: L. Poliakov, Il nazismo e lo sterminio degli Ebrei, Torino, 1955; Kennzeichen J, a cura di H. Eschwege, Berlino, 1966.

Ebrei, Resistenza degli

Davanti alle ben programmate violenze naziste, gli ebrei si trovarono in condizione di [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 723

Brano: [...]a mozione di C. Kadalie per boicottarli fu “rimandata”.

Nella successiva conferenza dell’A. A.C., svoltasi in ottobre, il rappresentante del Partito dei lavoratori Dladla propose un’altra mozione di boicottaggio, chiedendo un « parlamento separato e indipendente ».

Il C.P.S.A. sospese dal partito M. Kotane e altri africani per aver criticato la nuova linea di “sicurezza collettiva” che vedeva schierarsi il C.P.S.A. con i razzisti liberali, sionisti e laburisti in una Lega antifascista (ma contro il fascismo tedesco, non quello del Sudafrica). Dissidenti noneuropei del C.P.S.A. si raccolsero allora intorno a G.H. Gool (che verrà per questo classificato “asiatico”), il quale diede vita alla Lega nazionale di liberazione (N.L.L.), che diverrà la seconda organizzazione

723



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 685

Brano: [...] calo, dovuto a forzature imposte nella produttività industriale e aggravato da sfavorevoli congiunture naturali in campo agricolo.

Da Gierek a Jaruzeiski

Nel 1968 esplosero nuove tensioni aH’interno del gruppo dirigente del P.O.U.P., nonché tra il partito e consistenti gruppi di studenti e intellettuali che diedero vita a violente manifestazioni di piazza. Queste vennero represse dalla polizia sotto l’accusa di essere state ispirate dai « sionisti ». Si ebbero epurazioni anche aH’interno del Partito, personaggi di primo piano vennero rimossi dalle cariche e, praticamente, fu montata una campagna antisemita.

Intanto i piani di investimento fallivano. Nel dicembre del 1970 (dopo un nuovo assestamento tra i quadri di partito e con Io spegnersi della campagna antisemita), alla vigilia delle festività di fine anno il governo decise un rilevante aumento di prezzi dei generi alimentari. Queste impopolari misure determinarono accese proteste operaie a Danzica, a Stettino e lungo l’intero litorale baltico. Seguirono sanguinose repressioni, m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 175

Brano: [...]da solo, armato di un randello, contro un distaccamento della Wehrmacht che stava sfilando per le vie della città.

Belgio

In Belgio (v.) la situazione era simile a quella francese, per il grande numero di immigrati dall’Europa orientale che costituivano il 90% della popolazione ebraica locale. All'avanguardia della resistenza armata si pose l'organizzazione Solidarité, di ispirazione comunista, che insieme all’organizzazione dei PoalèZion (sionisti socialisti) verso la fine del 1941 si unì al Fronte d’indipendenza nazionale belga.

Al Fronte venne affiliato anche un Comitato nazionale per la difesa degli ebrei che si dedicava, tra l’altro, a contrastare l’azione collaborazionista dello Judenrat, alla raccolta di fondi e alla preparazione di documenti falsi. Tra i suoi maggiori successi si considera quello di aver salvato la vita ad almeno 3.000 bambini ebrei, nascondendoli presso famiglie belghe e istituzioni amiche.

Il primo gruppo armato ebreo venne formato in Belgio alla fine del

1941 da Jacob Gutfreind, di ori

gine polacc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 171

Brano: [...]ella foresta, la banda dei « Vendicatori di Vilna » arrivò a contare 400 membri e, comandata da Kovner, riuscì a tenere in scacco i tedeschi fino all'arrivo deN’Armata Rossa, compiendo azioni di sabotaggio, deragliando treni e assalendo pattuglie nemiche isolate.

A Cracovia, sede del Governatorato tedesco, alla fine del 1942 un gruppo d’azione ebraico organizzava attentati contro le truppe naziste di stanza nella città. Si trattava di giovani sionisti guidati da Symszon e Justyna Draenger, provenienti dal movimento Akiba, ma nel febbraio

1943 quasi tutti i membri del gruppo vennero catturati dalla Gestapo; fuggiti dal carcere, i Draenger vennero ripresi nel novembre 1943.

Bielorussia

Mentre nella Polonia del Governatorato generale lo sviluppo del movimento partigiano ebraico incontrava grandi difficoltà per l’antisemitismo diffuso in una parte della popolazione (orientamento che i nazisti sfruttavano e stimolavano offrendo cospicui premi ai delatori), nelle regioni che dopo il 1939 erano state occupate dai sovietici, nella Bieloru[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine sionisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---sionista <---nazionalista <---sionismo <---socialisti <---Stato di Israele <---Storia <---U.R.S.S. <---comunista <---laburista <---nazionalisti <---nazismo <---socialista <---Bibliografia <---C.P.S.A. <---Chaim Weizmann <---Diritto <---Gran Bretagna <---I.C.U. <---Il C <---Il C P <---O.N.U. <---S.S. <---Theodor Herzl <---antisemitismo <---colonialista <---fascismo <---fascisti <---imperialismo <---israeliana <---italiano <---nazionalismo <---nazista <---naziste <---razzismo <---razzista <---razzisti <---revisionisti <---sioniste <---socialismo <---A Port Elisabeth <---A.A. <---A.C. <---A.D. <---A.N.C. <---A.P.O. <---Agraria <---Ahad Ha <---Arti a Città <---Belle Arti a Città del Messico <---Ben Gurion <---Budapest a Vienna <---C.P.S.A <---C.U. <---Città del Capo <---Clinica <---Convenzione di Mozambico <---Creech Jones <---Cézanne a Picasso <---David Alfaro Siqueiros <---David Ben Gurion <---Dichiarazione Balfour <---Diego Rivera <---Diritto pubblico <---Dreyfus in Francia <---Edita Katzova <---F.P.O. <---FIAT <---G.H. <---Gierek a Jaruzeiski <---Giotto a Michelangelo <---Gli Stati Uniti <---Gran Bretagna dal Medio <---Ha-Levi <---Ha-Zohar <---I.S.L. <---Irgum Zwer Leumi <---José Aboulker <---Juan Negrin <---Kadalie W <---Kadalie W G <---Kadalie W G Ballinger <---Ku-Klux-Klan <---M.J. <---Marcel Rayman <---Medicina <---Membro del Comitato <---Moses Hess <---N.L.L. <---N.R.C. <---N.U. <---Native Representation Act <---Nord Africa <---Ovadià da Bertinoro <---P.C.U.S. <---P.O.U.P. <---P.S.A. <---P.S.P. <---Partito comunista <---Poalè-Zion <---Poalé-Sion <---Polonia del Governatorato <---Pratica <---Repubblica Democratica Tedesca <---Repubblica Federale Tedesca <---Sistematica <---Stati U <---Sybil Thorndyke <---Taller sperimentai <---Trade Unions <---Trade Unions del Sudafrica <---Trade Unions di Motherwell <---Trust Act <---U.S.A. <---Una S <---Una S S <---Vendicatori di Vilna <---Victoriano Huerta <---W.G. <---W.H. <---Wladislaw Gomulka <---altopiano <---antifascista <---antifascisti <---antinazista <---antirazzismo <---antisocialisti <---capitalista <---collaborazionista <---comunisti <---consumismo <---dell'Europa <---ebraismo <---fabiani <---fabianisti <---falangista <---filosionista <---franchisti <---ideologia <---imperialista <---indiani <---italiane <---laburisti <---marxista <---marxisti <---nazifascista <---nazisti <---nell'Europa <---oltranzista <---segregazionista <---sindacalismo <---sindacalista <---stalinismo <---stalinisti <---talmudista <---territorialisti <---terroristi <---tolstoiana <---tribalista <---volontarismo <---zarista



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