Brano: [...]albo), oltre al petrolio (« olio, petrolio, benzina da bruciare / per ungere le baie / al partito popolare »: canto squadrista) e aM’immancabile olio di ricino per fare purgare ai « sovversivi » i loro peccati. Nella sua « Storia d’Italia », Denis Mack Smith ha scritto che « l’unico contributo veramente originale del fascismo alla teoria politica fu probabilmente la tecnica dell’olio di ricino ».

E perché, invece, ha vinto il manganello nella simbologia fascista? Probabilmente perché, per un verso, il più originale olio di ricino suscitava immagini stercorarie, per un altro il pugnale o le armi da fuoco il ricordo scomodo dei delitti. Moschetti (« libro e moschetto ») e baionette (« otto milioni di baionette ») configurano l’immagine del fascista contro il nemico esterno; contro quello interno, il fascista al potere, che ormai ha messo il doppiopetto, si limita a ricordare che c’è sempre, in soffitta, il « santo manganello ».

U.A.G.

Manganoni, Claudio

Teli. N. a Introd (Aosta) il 29.12. 1913. Di famiglia antifascista (suo padre fu i[...]

Brano: [...]rancesi, più delle altre influenzate dal

lo spirito di contestazione nei riguardi del vecchio mondo che avrebbe ben presto dato origine alla Rivoluzione. Ed è certo che quasi tutti i protagonisti dei grandi eventi dell’ ’89 appartennero alla Massoneria, la quale derivò il suo nome forse più dal vocabolo francese magon (muratore) che da quello inglese sopra riportato.

La più importante loggia francese fu fondata a Parigi nel 1743.

Riti e simbologia

Gli elementi simbolici si svilupparono nella Massoneria fino a dotarla di un complesso rituale, non inferiore a quello della Chiesa cattolica. Prima di essere accolto, l’aspirante massone era sottoposto a una numerosa serie di cerimonie: doveva sostare nella camera di riflessione; ammesso nel tempio, era toccato dalla spada fiammeggiante; e infine doveva superare tre prove. Prestato il giuramento, gli venivano assegnati i paramenti prescritti: grembiule, sciarpe, guanti, ciondoli e altri oggetti ancora.

Fra gli oggetti simbolici, oltre a quelli già citati dei muratori, furono assunti lo[...]

Brano: [...]sco un caso veramente unico nel suo genere.

Alla fine del 1943 i vari campi creati dai nazisti in Europa costituivano una rete saldamente organizzata, collegata nelle sue strutture gerarchiche interne ed esterne, con una quasi perfetta burocrazia. Molti campi avevano già nel 1943 una storia di orrori, che gli anziani raccontavano ai nuovi arrivati; una tradizione, un codice interno fatto di dure leggi, regolamenti, consuetudini; una complessa simbologia; e non mancava neppure — nella babele delle lingue — un caratteristico linguaggio comune.

Nei campi erano rinchiuse centinaia di migliaia di persone, appartenenti a oltre 40 diverse nazionalità e alle più varie categorie socia

li. Vivevano nelle stesse baracche, in completa promiscuità, uomini politici di ogni partito e sacerdoti, contadine e operaie rastrellate nei paesi dell’Europa Orientale ed eroine della Resistenza, dirigenti politici e intellettuali, combattenti partigiani e prigionieri di guerra, aviatori inglesi o americani caduti coi loro aerei durante i bombardamenti sulla Ger[...]

Brano: [...]te raggruppatisi e organizzati in diverse località italiane, tra il 1921 e il 1922, per levarsi contro le violenze degli squadristi, in difesa delle popolazioni minacciate dalfascismo. Gli Arditi del popolo operarono sul piano dell’azione armata e in stretta collaborazione con i Comitati di difesa proletaria. Vi aderirono numerosi ex arditi (v.) che, di quelle unità d’assalto, portarono nella nuova organizzazione i prin

cipi organizzativi, la simbologia e in parte lo spirito: aspetti per lo più esteriori, che*tuttavia contribuirono ad alimentare diffidenze e sospetti sulla loro vera natura e sulle finalità ultime del movimento (nonostante il dichiarato antifascismo) anche da parte dei più illuminati uomini politici del tempo.

Le origini

Le prime riunioni a carattere locale ebbero luogo a Roma, all’inizio dell’aprile 1921. Due mesi più tardi (12.6.1921), una domenica mattina, per iniziativa del Fascio libertario tra i lavoratori del libro, si riunirono nella sede romana della Federazione del libro, in Piazza Trevi, una ottantina di rapp[...]