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Il segmento testuale separatisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 57Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 475

Brano: [...]i di transizione da una dominazione all’altra, da un sistema istituzionale all’altro. Inoltre esso si è presentato come mero fenomeno di chiuso rivendicazionismo di classi privilegiate o di ceti intellettuali con personali aspirazioni democratiche, insoddisfatti del presente, ma incapaci di prospettare delle soluzioni al di fuori di un’ottica insularistica.

Il separatismo degli anni Quaranta

Le vicende che caratterizzarono l’ultima vampata separatistica, dall’occupazione alleata dell’isola (1943) alla strage di Portella delle Ginestre (v.) nel 1947, confermano il carattere classista e velleitario del separatismo siciliano. C’era allora nei separatisti l’immediata percezione della disgregazione del vecchio Stato nazionale e fascista, come dimostrava la loro dichiarata disponibilità a soluzioni federative, ma mancava il senso di una reale

475



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 365

Brano: [...]n bastone in mano; i contadini restavano fuori, lontani, nelle loro strade, dietro le finestre o le porte.

Il professor Cardamone fu il primo a parlare, e parlò d’altro, parlò delle repubbliche democratiche marinare del Medio Evo. Don Calò si compiacque di ascoltarlo. Lo seguì Michele Pantaleone di Villalba. La sua presenza in faccia al vecchio capo della mafia era già di per sé, in qualche modo, un insulto. Michele Pantaleone polemizzò con i separatisti: pochi giorni prima, il 2 settembre, era venuto a Villalba il capo dei separatisti, Finocchiaro Aprile, che, dopo avere distribuito ai giovani i distintivi con la quarantanovesima stella americana, aveva, in questa piazza, tenuto un discorso. Pantaleone, che aveva scritto un articolo e una lettera aperta a Salvatore Aldisio su questi argomenti, entrò dunque nel vivo della questione, richiamandosi all’azione delle masse contadine, mentre presentava il principale oratore: Girolamo Li Causi.

Li Causi è l’uomo più popolare in Sicilia. Il suo coraggio, la sua figura hanno un richiamo leggendario, la sua parola tocca i cuori, poiché egli parla con la lingua del popolo, con con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 728

Brano: [...]re nelle regioni della Boemia e della Moravia, una forte minoranza tedesca, pari all 'incirca al 33 per cento dell’intera popolazione, una minoranza localizzata nelle regioni di più antico e più avanzato sviluppo industriale del nuovo Stato. La presenza di un forte nucleo imprenditoriale e di grandi capitali tedeschi non fu tra gli ultimi elementi di diffidenza delle autorità ceche nei confronti della minoranza tedesca che, dopo deboli tentativi separatisti all’epoca dei trattati di pace, sembrò trovare un modus vivendi con il governo centrale, pur non cessando mai di reclamare pieno rispetto dei propri diritti e di protestare contro quelle che riteneva misure discriminatorie nei suoi confronti.

Il disagio delle popolazioni di lingua tedesca si fece più grave a seguito della crisi economica che, all'inizio degli anni Trenta, colpì in particolare i distretti industriali: fu appunto in quell’epoca che, in concomitanza con l’ascesa del movimento nazionalsocialista nella Germania weimariana, la minoranza tedesca avvertì l’attrazione al nazionalis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 672

Brano: [...]el Partito comunista indipendente”. A Torino fu largamente diffuso Stella rossa, organo dell'omonimo movimento (v.). Spiccatamente rivolto al sostegno di aspirazioni autonomistiche locali di antica data, nel quadro della lotta antifascista e partigiana, si mostrò il valdostano La Vallata, ispirato dal capo storico del movimento autonomista della Valle d’Aosta (v.), il notaio Emile Chanoux, e dallo storico Federico Chabod, mentre le posizioni dei separatisti filofrancesi erano rappresentate dal foglio La Vallèe d’Aoste, secondo alcuni^ finanziato da ambienti d'Oltralpe. Vale per l’intero panorama della stampa clandestina dei venti mesi della Guerra di liberazione l’avvertenza che le periodicità indicate sui fogli erano più che altro nominali, venendo spesso gli intenti dei redattori frustrati dal sopraggiungere di avvenimenti drammatici, da impossibilità di fatto o da interventi della polizia che rendevano impraticabili le tipografie, impossibili i rifornimenti di carta e di frequente privavano gli organizzatori anche della loro libertà personale[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 648

Brano: [...]ttosto il tentativo di dare una certa sistemazione alla materia. Lenin, che aveva seguito l’elaborazione di quel lavoro, così ne scrisse a Gorki: « Da noi abita un magnifico georgiano, e ora sta scrivendo per il “Prosvestcenie” un lungo articolo, dopo aver raccolto tutti i materiali austriaci e d’altra provenienza ».

Nel saggio veniva riaffermato come « indispensabile » il diritto delle nazioni all'autodecisione, ma in polemica con gli ebrei “separatisti” del Bund, che sostenevano un’unione operaia di tipo federalista sulla base delle nazionalità, Stalin affermava il principio dell’* unione internazionale degli operai», cioè l’organizzazione di un partito unico e non di organizzazioni divise per nazionalità. Al di là di questo specifico lavoro, fino a quel momento Stalin aveva pubblicato molti articoli su giornali e opuscoli divulgativi, senza staccarsi però dalla comune pubblicistica di partito e per lo più riecheggiando la linea leninista. Inoltre egli risentiva di un'impostazione settaria e scolastica, frutto della mediocre formazione cult[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 476

Brano: I

Separatismo siciliano

prospettiva, la capacità politica di vedere al di fuori dello spazio geografico insulare, quando non cadevano in preda a una sicilianite di natura isterica o causata da ancestrali complessi panici. In questi limiti si irretivano sia i separatisti della corrente aristocraticoagraria (l’ala oltranzista del sicilianismo, capeggiata dai Tasca e dai Carcaci) sia quella moderata e trasformista di Andrea Finocchiaro Aprile, sia ancora quella repubblicana e democratica che faceva capo all’avvocato partinicese Antonino Varvaro.

Per contro l’occupazione alleata e la lotta antifascista, alla quale i siciliani avevano pur dato un loro contributo e a volte notevole, soprattutto col nutrito gruppo di antifascisti della provincia di Palermo (v.), avrebbero potuto consentire (ma solo in parte ciò avvenne) un’elaborazione di tipo nuovo sulle prospe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 812

Brano: [...] il nucleo della borghesia commerciale locale, mentre la forza lavoro era fornita dagli schiavi neri impiegati nella raccolta dei prodotti agricoli.

Dopo la Guerra civile americana ci furono pressioni affinché anche qui venisse abolita la schiavitù, mentre gli esponenti più radicali chiedevano l’indipendenza. Nel 1868 un tentativo rivoluzionario passato alla storia come El Grito de Lares, nella piccola città montana di Lares, dove

elementi separatisti guidati da Ramon Emeterio Betances si unirono ai cubani a Ior volta in lotta per I’ indipendenza, venne rapidamente stroncato, ma la Spagna dovette concedere a Puerto Rico Io status di provincia.

Abolita la schiavitù nel 1897, la Spagna consentì all’isola un governo autonomo, una costituzione e un Parlamento in parte elettivo, riservando alla corona spagnola il diritto di veto su qualsiasi decisione. L’anno dopo, in seguito alla guerra ispanoamericana, la Spagna sconfitta dovette cedere Puerto Rico agli Stati Uniti.

Dominazione U.S.A.

Dopo due anni di occupazione militare, nel 1900 g[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 715

Brano: [...]el 1946 aveva avuto 643.355 voti, aveva subito quasi un dimezzamento scendendo a 399.860 voti. Per la prima volta in Sicilia, comunisti e socialisti avevano ottenuto la maggioranza relativa all’Assemblea Regionale superando (con 30 deputati su 90) la stessa D.C. (23 deputati). Anche a Piana dei Greci, a San Cipirrello e a San Giuseppe Jato il successo del Blocco del Popolo era stato notevole, mentre una netta sconfitta avevano subito la D.C, e i separatisti, per i quali aveva fatto votare il bandito Giuliano. Tra la folla dei manifestanti convenuti a Portella pochi giorni dopo e nei dirigenti della Federterra esisteva dunque un entusiasmo non comune.

La strage

Stava iniziando a parlare il calzolaio Giacomo Schirò, segretario della Sezione socialista di San Giuseppe, quando si udì una scarica di armi da fuoco. Fu il segnale di inizio della strage: seguirono infatti raffiche di mitra che, per venti minuti, si abbatterono su quella folla inerme e ancora incredula.

Alla fine, rimasero sul terreno 8 cadaveri e decine di feriti, di cui 3 dove[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 374

Brano: Palermo

Separatisti manifestano a Palermo nel 1946. Il saluto con tre dita simboleggia la Trinacria, antico nome della Sicilia

La carne non si vende da mesi. I formaggi, i salami, le patate non vengono distribuiti da parecchio tempo. La produzione dell’olio si presenta deficiente per la diffusione della mosca olearia. Anche la produzione vinicola darà probabilmente scarsi risultati. La situazione nel settore agrumario continua a mantenersi gravissima per la persistenza deficienza di carri ferroviari necessari al l'esportazione. L’allevamento del bestiame tende sempre di più a ridursi. La disoccupazione è sens[...]

[...]i era stata invece preceduta, qualche giorno prima, da un assalto alla Casa del fascio e agli ammassi di generi alimentari.

Due giorni dopo l’entrata degli Alleati (24.7.1943) sorse a Palermo un comitato antifascista, detto Fronte Unico della Libertà e composto da socialisti, comunisti e repubblicani. Nello stesso tempo ve

niva costituito un Fronte Unico Siciliano Unitario, capeggiato dal vecchio Enrico La Loggia, mentre nascevano i gruppi separatisti facenti capo, in Palermo, ad Andrea Finocchi aro Aprile.

Autonomia e separatismo

All’interno di questi movimenti, del resto di breve respiro, confluivano orientamenti politici e classi sociali alquanto eterogenei e risultava scarsa soprattutto l’elaborazione strategica dei piani d’azione.

Una prima chiarificazione fu tentata dal P.C.I. che, il 23.7.1943, presentò un programma redatto da Franco Grasso. All’indipendentismo « fittizio » di Finocchiaro Aprile questi contrapponeva l’esigenza di un « programma di autonomia amministrativa », nel quadro ai un sistema federativo a caratterizz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 208

Brano: [...]le basi per una restaurazione e un equilibrio « centrista » nel paese, ed era inoltre favorita da condizioni obiettive: dalla tragica corruzione nella burocrazia e nel mondo degli affari, ereditata dal fascismo e tuttavia rivelata allora come un fatto nuovo; dalla svalutazione della moneta, con i prezzi al consumo in continua ascesa; dalla presenza non imparziale, ma spesso chiaramente favorevole alle destre, dei commissari alleati; dai fenomeni separatisti in Sicilia, in Valle d’Aosta, nella Venezia Giulia; e, infine, dalle pesanti clausole del trattato di pace, finalmente rese note, che colpivano l'Italia come responsabile nel suo insieme del fascismo.

D’altra parte, ai molti attacchi e alfe molte manovre, il governo non seppe opporre una valida contestazione. In queste condizioni, si aprì la crisi del ministero. La provocarono i liberali, ma De Gasperi ne fu esplicitamente compiaciuto, e l’opposizione dei comunisti e dei socialisti fu poco più che formale.

Primo governo De Gasperi

Parri presentò le dimissioni al C.L.N. e al

C.L.N.[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine separatisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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