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Il segmento testuale sciovinismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 202Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 436

Brano: Sciovinismo

dottrinamento a livello di massa, lo sciovinismo ebbe successo più o meno in tutti i paesi, spingendo vasti strati di opinione pubblica (anche operaia) nella direzione voluta dalle rispettive classi dirigenti capitalistiche: in Gran Bretagna, per associare l'aristocrazia operaia alla politica imperiale; in Francia e in Germania per le ricorrenti guerre tra i due paesi; in Italia come supporto del colonialismo (v.) e del nazionalismo (v.), nonostante la strenua opposizione della parte più consapevole della classe operaia. Nella propaganda fascista lo slogan della « nazione proletaria » fu sempre accompagnato dalla esaltazione prettamente sci[...]

[...]tica imperiale; in Francia e in Germania per le ricorrenti guerre tra i due paesi; in Italia come supporto del colonialismo (v.) e del nazionalismo (v.), nonostante la strenua opposizione della parte più consapevole della classe operaia. Nella propaganda fascista lo slogan della « nazione proletaria » fu sempre accompagnato dalla esaltazione prettamente sciovinista della « missione civilizzatrice » di Roma nel mondo.

Nel secondo dopoguerra lo sciovinismo ha avuto e ha un favorevole terreno di cultura aH’interno degli Stati Uniti, i cui governi hanno esplicitamente dichiarato di volersi porre come paeseguida e difesa della « civiltà occidentale ».

Sciuba, Fratelli

Toriato Sciuba, capitano medico dirigente del servizio sanitario del campo di prigionia sito in Fonte d’Amore (Sulmona), e suo fratello Enzo Sciuba, capitano di complemento e commissario di pubblica sicurezza, nelle settimane successive all'8.9.1943 operarono insieme a un gruppo di altri patrioti nel comune di Campo di Giove (L’Aquila) per dare aiuto a ex prigionieri di guerra [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 560

Brano: [...]onopoli. In Giappone si affermò in modo aperto il fascismo. Nel gennaio 1932 ebbero inizio anche gli attacchi contro la Cina, alla quale l’imperialismo giapponese guardava con sempre maggiore cupidigia. Le masse popolari subirono passivamente, l’ondata di nazionalismo sciovinista che straripava nel paese, e in buona misura vi parteciparono.

Nel settembre 1931 « Bandiera Rossa » scriveva: « Noi dobbiamo combattere il patriottismo borghese e lo sciovinismo che sono profondamente radicati tra i lavoratori giapponesi, e lottare per l'indipendenza delle colonie e delle semicolonie ».

Le elezioni del febbraio 1932, le ultime per così dire « democratiche » del Giappone, videro la vittoria del partito Seiyukai, il più strettamente compromesso coi gruppi militari. La sinistra, rappresentata da due partiti legali (il Partito socialdemocratico la cui direzione, al momento dell’invasione della Manciuria, si era già trasformata in socialfascista approvando l’aggressione imperialista; e il Partito lavoratorecoltivatore delle masse, che si opponeva invec[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 418

Brano: [...]la Comune fatti prigionieri dalle truppe di Versailles, fu emanato un decreto suM’arresto di ostaggi, ma non fu mai attuato.

Il 6 la ghigliottina fu tirata fuori con l'aiuto del 137° Battaglione della Guardia nazionale, e bruciata in pubblico fra alte grida di giubilo popolare. Il 12 la Comune decise di abbattere la colonna della vittoria di piazza Vendòme, fusa dopo la guerra del 1809 con i cannoni presi da Napoleone, in quanto simbolo dello sciovinismo e dell’istigazione deM’odio tra i pppoli. La decisione venne messa in atto il 16 maggio.

Il 16 aprile la Comune ordinò una statistica delle fabbriche lasciate inoperose dagli industriali e la elaborazione di progetti per l'esercizio di queste fabbriche da parte degli operai fino allora occupati in esse e che si dovevano riunire in società cooperative, per l’organizzazione di queste società in una grande federazione. Il 20 la Comune abolì il lavoro notturno dei fornai, come pure il monopolio della registrazione degli operai esercitato, a partire dal Secondo Impero, da individui nominati dal[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 242

Brano: [...]e sulle ricchezze, sul lavoro, sulla terra che il popolo italiano può trovare in Abissinia. [...]

Noi sappiamo che questa guerra è la guerra del fascismo, non delI'Italia, non del popolo italiano. L’abbiamo detto al Congresso di Bruxelles: essa è la conclusione di 13 anni di dittatura fascista e di asservimento delle masse popolari agli interessi e al dominio di un pugno di sfruttatori e di parassiti. Essa è il punto di arrivo dell’esasperato sciovinismo fascista e lo sbocco delle campagne demagogiche con cui il fascismo ha cercato di ingannare le masse; essa è l’estremo tentativo della dittatura di consolidare le sue basi minacciate sugli allori insanguinati di una vittoria militare: essa getterà nel baratro di una campagna lunga e difficile le già scarse riserve dell'Italia.

Noi sappiamo che questa guerra, vittoriosa

o disastrosa per le sorti delle armi italiane, non risolverà nessuno dei problemi che tormentano i lavoratori italiani. La guerra non risolve la crisi e le sue terribili conseguenze sulle masse. Anzi, i miliardi che si so[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 99

Brano: [...]ni ideali e di principio, poi per concreti motivi politici e militari.

In Francia e in Jugoslavia la Resistenza armata e popolare non solo aveva cronologicamente preceduto quella italiana, ma si era ovviamente manifestata come conseguenza diretta anche (e talora, ai primordi, in modo precipuo) della aggressione subita da parte del regime mussoliniano. Essendo uno dei fondamentali postulati della Resistenza quello di cancellare ogni traccia di sciovinismo imperialistico fascista per affermare una precisa volontà di fratellanza, di pacifica convivenza e di collaborazione con tutti i popoli, nella pratica operante questo doveva esprimersi in atti concreti, così da superare il più rapidamente possibile le fratture determinate dalla violenza fascista, le incomprensioni e le gravi manomissioni di cui il fascismo si era reso responsabile. Ciò permetteva inoltre alle forze partigiane di inserire la loro azione in un contesto nel quale, altrimenti, sarebbe stato arduo condurre la lotta e tutelare nella giusta proporzione gli interessi nazionali.

I [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 51

Brano: [...]comando del Gruppo « Val Taro ».

Deio

Il lavoro. Settimanale edito dal Partito socialista italiano a partire dal 20.2.1920 e destinato ai lavoratori slavi della Venezia Giulia; dopo la scissione comunista di Livorno (1921) divenne l'organo del P.C.d’I. in lingua slovena, valida espressione della solidarietà di classe e del

lo spirito internazionalista che a Trieste e in tutta la regione univano lavoratori italiani e sloveni contro

lo sciovinismo borghese e fascista. Stampato nella medesima tipografia de II Lavoratore (l'organo confratello in lingua italiana), il «De

io » subì gli stessi attacchi da par

te delle squadracce fasciste. Due dei suoi più valorosi collaboratori, Carlo Stare e Jozé Pertot, caddero per la loro attività in favore del giornale: il primo nel 1922, assassinato dai fascisti; il secondo nel

1924, a seguito dei maltrattamenti subiti.

Principale animatore del settimanale fu per lunghi anni il giuliano Jozé Srebrnic (v.), uno dei fondatori del Partito comunista nella Venezia Giulia, che rappresentò anche a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 389

Brano: [...]denza del popolo etiopico e contro l’umanità, il più abominevole delitto.

« La guerra iniziatasi in Africa non è guerra dell’Italia, ma del fascismo. Essa è la conclusione di 13 anni di una folle politica liberticida di asservimento delle masse al pugno di sfruttatori e di profittatori, politica che — dopo aver tentato invano l’ultima sua giustificazione con una inconsistente esperienza corporativa — cerca uno sbocco nella esasperazione dello sciovinismo, seguendo così il destino di tutte le dittature capitai iste e militariste, le quali, dopo aver creduto di risolvere od eludere le crisi politiche ed economiche, da cui furono portate al potere, con Tassassimo della libertà, si lusingano poi di poter coprire o allontanare l’inevitabile fallimento sotto gli allori insanguinati di effimere vittorie militari.

« La guerra, lungi dal risolvere i problemi del pane e del lavoro, riduce i lavoratori ad una più grande miseria, getta in un baratro di sangue le già stremate risorse del paese, Crea nuove servitù aggravando la stretta degli egoismi cap[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 35

Brano: [...]ire dalla loro terra.

La repressione non fermò né indebolì la lotta del F.L.N., né riuscì a indebolirla l’applicazione della legge quadro 1957 che sostituiva il vecchio Statuto del 1947 e che concesse alcuni altri diritti agli algerini, ma sempre nel quadro dell’Algeria francese. Questa duplice politica della repressione e delle concessioni parziali (che gli algerini chiamarono del bastone e della carota), ebbe solo l’effetto di alimentare lo sciovinismo dei coloni francesi e di provocare, il 13.5.1958, la fine della Quarta Repubblica e l’avvento al potere del generale De Gaulle (v.J. Paradossalmente, col colpo di stato, i francesi lanciarono la parola d'ordine della « fraternizzazione » con gli arabi, nel tentativo di disorientare la lotta degli algerini. La risposta del F.L.N. fu decisa: « La

lotta continua fino al riconoscimento dell’indipendenza ». A ribadire ogni rifiuto di compromesso, il 25.8.1958 il F.L.N. portò, attraverso la forte Federazione di Francia degli emigrati algerini, la guerra sul territorio metropolitano francese, con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 106

Brano: [...]rnice « irredentistica » alla loro politica estera aggressiva e sciovinista. Sorsero così negli anni del regime le associazioni « prò Dalmazia » che rivendicavano l’« italianità » della intera costa adriatica della Jugoslavia, e fu alimentato anche il mito del « mare nostrum » per giustificare le pretese fasciste su Malta, Tunisi, la Corsica, ecc.. Ma ormai l’irredentismo aveva perduto ogni connotato di credibilità per trasformarsi nel più vieto sciovinismo.

Nel secondo dopoguerra il passaggio dell’lstria alla Jugoslavia ha alimentato neH’ambito del neofascismo rigurgiti di irredentismo « giuliano », rimasti peraltro isolati di fronte all’opinione pubblica.

Isère

Dipartimento della regione francese Rodano e Alpi, avente come capoluogo Grenoble. Per la sua vicinanza al confine dell'Italia, l’Isère ha sempre ospitato una numerosa emigrazione italiana, sia temporanea che permanente. Tra questi emigrati, molti parteciparono alla Resistenza e numerosi furono i caduti. Tra gli altri si ricordano:

Attilio Allois, caduto in combattimento a P[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 456

Brano: MacDonald, James Ramsay

insieme ad altri 28 rappresentanti del Partito laburista e nel 1911 fu designato capo del Gruppo parlamentare laburista.

Nel 1914 si pronunciò contro l’intervento della Gran Bretagna nella guerra mondiale ma poco dopo, con l’ondata di sciovinismo scatenatasi nel paese in guerra, di fronte ai duri attacchi per il suo moderato pacifismo fu costretto a dimettersi da capogruppo parlamentare.

Primo dopoguerra

Perduto anche il seggio di deputato nelle elezioni del 1918, rimase ugualmente tra i più influenti capi laburisti, contribuendo a orientare il partito su una linea interclassista e riformista.

Dopo aver salutato calorosamente la Rivoluzione sovietica nel 1917, si ricredette e nel 1919 pubblicò due opere ribadendo la superiorità della via parlamentare al socialismo.

Tornato in Parlamento nel 1923, fu scelto nuovamente come [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine sciovinismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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