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Il segmento testuale riconquista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 549Entità Multimediali , di cui in selezione 37 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 290

Brano: [...]nti da ogni parte d’Italia, apprestò posizioni difensive lungo tutti i confini della Valle, con speciale riguardo agli accessi da sud.

Nei ventun giorni che precedettero l’attacco nemico, la Brigata di quattrocento uomini si trasformò in una Divisione su tre brigate, forte di 1.000 uomini, oltre a 100 guastatori addestrati all’uso di esplosivi e a distaccamenti speciali per servizi di sanità, intendenza, polizia e informazioni.

L’azione di riconquista nemica della Valle, validamente e vittoriosamente contrastata nei primi tre giorni (dalla mattinata del 2 luglio alla tarda serata del 4) durò sino al giorno 14. I partigiani, dopo avere svolto ordinatamente i compiti difensivi, ripiegarono secondo i piani prestabiliti, a sud, cioè portandosi alle spalle dei tedeschi e dei fascisti, mantenendo intatta la capacità offensiva delle brigate.

Contenute furono le perdite partigiane durante i 14 giorni di combattimento: 12 caduti e 16 fucilati, di cui 14 carabinieri ad Alagna. Molto più pesanti le perdite del nemico, che ebbe più di cento tra mor[...]

[...]rassero tutti i civili rastrellati e consentissero ai cittadini rifugiati nell’alta Valle di rientrare indisturbati alle proprie case. Le proposte vennero accettate e si evitarono così le rappresaglie e i gravi lutti che avevano, per il passato, caratterizzato ovunque i rastrellamenti del nemico.

Soltanto il 19 luglio i tedeschi e i fascisti, imbestialiti dall’insuccesso e dal fatto che i partigiani, mentre ancora era in corso l’operazione di riconquista della Valle, compivano alle loro spalle arditi sabotaggi e imboscate, affrontando combattimenti in campo aperto nella bassa Valsesia e fuori zona, diedero luogo ad una feroce rappresaglia ancora una volta a Borgosesia. Nelle frazioni di Rozzo e Lovario (v.) 20 civili tra i diciannove e i cinquantasette anni furono prelevati dalle loro case e barbaramente trucidati.

Al parroco di Borgosesia che, dopo essersi rivolto inutilmente al Comando tedesco per evitare l’eccidio, supplicò il capo delle Brigate Nere di intervenire, venne data col diniego questa risposta che, nel suo cinismo, conteneva [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 295

Brano: [...]te italiane,

18.11: Nell'anniversario delle sanzioni contro l’Italia, Mussolini fa un bellicoso discorso (« Spezzeremo le reni alla Grecia »).

26.11: Battaglia navale di Capo Teulada: esito pari.

4.12: Badoglio, attaccato da Farinacci, si dimette da capo di stato maggiore generale e si ritira a vita privata. Viene sostituito dal generale Ugo Cavallero.

9.12: Pesante offensiva britannica in Africa settentrionale.

10.12: Gli inglesi riconquistano Sidi elBarrani. Il fronte italiano è spezzato: in poche settimane sarà distrutta l’intera armata della Cirenaica (130.000 soldati italiani prigionieri, 10.000 i superstiti).

18.12: In Etiopia ha inizio l’offensiva britannica e contemporaneamente si sviluppa un’intensa guerriglia partigiana contro le forze fasciste di occupazione.

31.12: Bilancio di attività del Tribunale speciale durante l’anno: 215 antifascisti condannati complessivamente a 1.337 anni di reclusione.

1 condanna a morte.

1941

15.1: In Eritrea ha inizio la ritirata delle truppe italiane.

19.1: Mussolini va a[...]

[...]5.000 combattenti).

27.3: Colpo di stato in Jugoslavia, a opera di Pietro II, il quale firma un patto di non aggressione con i’U.R.S.S..

2730.3: Negli scontri navali di Gaudo e Capo Matapan la flotta italiana subisce duri colpi.

I.4: In Africa orientale gli inglesi occupano Asmara. In Africa settentrionale Rommel, di propria iniziativa, attacca improvvisamente le armate britanniche,

4.4: Truppe tedesche invadono la Jugoslavia. Rommel riconquista Bengasi.

6.4: Truppe sudafricane occupano Addis Abeba, evacuata 3 giorni prima dagli italiani.

II.4: L’esercito jugoslavo si dissolve. Truppe italiane entrano senza colpo ferire a Lubiana.

13.4: Mentre i tedeschi occupano tranquillamente la Grecia orientale, ha inizio una nuova offensiva italiana sul fronte grecoalbanese. In Africa, Rommel occupa Bardia. 15.4: Rommel occupa Sollum.

18.4: Fine delle ostilità in Jugoslavia. Ha inizio la lotta partigiana contro gli eserciti nazifascisti.

24.4: Con la firma dell’armistizio di Salonicco, terminano le operazioni militari in Grecia. P[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 503

Brano: [...]
il richiamarsi decisamente agli eterni principi del Vangelo è garanzia di un’accesa spiritualità che quindi oggi tende naturalmente sul piano politico alle più ampie conquiste democratiche e progressive;

« considerato d’altronde che dopo l’assalto e l’annientamento delle istituzioni democratiche ad opera delle minoranze capitai isticoreazionarie, la lotta per le rivendicazioni di classe dei lavoratori si conduce e si attua nella lotta per la riconquista delle istituzioni democratiche e che quindi tutte le esigenze della classe operaia sono rispecchiate e difese in un programma politico di democrazia progressiva;

ritiene

« che si impone oggi come precisa esigenza politica ed anche come istanza di un’accesa esperienza religiosa un più vasto partito, nettamente democratico e progressivo, in cui si rendano politicamente concreti I postulati cristiani di carità, libertà e giustizia e nel quale tutte le categorie dei lavoratori cattolici possano trovare immediatamente, senza alcuna difficoltà psicologica,

il loro appoggio e possano dar vi[...]

[...]vati intatti dal magistero infallibile della Chiesa cattolica, sta il motivo profondo di ogni generoso operare nel campo politico e sociale, sta la norma ultima e generale che deve guidare gli uomini nelle loro sempre più alte conquiste sulla via del progresso;

« 2) riconoscimento che un’effettiva opera di epurazione morale e politica delle masse, può essere favorita ed attuata unicamente sostenendo le masse popolari stesse nello sforzo delia riconquista delle istituzioni democratiche. Riconoscimento, Infine, che alcuni dei valori più alti e più preziosi difesi dalla concezione cattolica — la libertà e dignità della persona umana, l’elevazione spirituale e religiosa dell'uomo, la famiglia — possono oggi essere compietamente difesi, sul terreno politico e sociale, dall'instaurazione di una democrazia pro

gressiva, cui possono dar vita, attraverso le loro unità, le masse popolari;

« 3) un programma economicosociale che rispecchi esattamente le esigenze presenti di tutti gli strati delle masse popolari italiane e che si incentri quindi in [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 193

Brano: [...]ca, soprattutto alla periferia, tendeva a trasformarsi in azione che i vertici dei partiti purtroppo cercavano poi di raffrenare.

Sotto questo aspetto la coalizione aventiniana fu certamente un fatto positivo: sotto la spinta dell’indignazione sollevata nel paese, e grazie alla maggiore forza che l’unione dei partiti antifascisti rappresentava in confronto delle iniziative separate, fu possibile svolgere, sul terreno comune della lotta per la riconquista di garanzie di vita democratica, un’azione molto più vivace, con una più attiva partecipazione di base, quale non si vedeva da molto tempo: i comitati delle opposizioni sorti in tutte le principali città, e composti dai rappresentanti non soio dei partiti aventiniani, ma anche di associazioni democratiche apartitiche, ebbero vita più o meno lunga e più o meno intensa, ma in qualche città operarono seriamente e furono un anticipo di quelli che dovevano essere, vent’anni dopo, i C.L.N.. Sorsero nuove organizzazioni antifasciste, fra cui merita di essere ricordata L’Italia libera, organizzazione[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 220

Brano: [...]L.P. fu costituita durante il primo Congresso nazionale palestinese, svoltosi il 28.5.1964 a Gerusa lemme, allora sotto giurisdizione giordana. Dei 388 delegati partecipanti, 242 provenivano dalla Giordania e 146 da altri paesi (Siria, Libano, Gaza, Golfo Arabico, Iraq, ecc.). Nel corso del congresso fu votata la Carta nazionale palestinese, nella quale erano indicate le linee direttrici che dovevano guidare l’azione del popolo palestinese nella riconquista della patria. Nella stessa occasione venne eletto presidente dell’O.L.P. Ahmed Shuqueiri, di tendenza moderata. Fu inoltre deciso che il Consiglio nazionale fungesse quale « Assemblea nazionale temporanea » fino alle elezioni da farsi entro due anni.

II 10.8.1964 Shuqueiri presentò un progetto per istituire un’Armata di liberazione palestinese. L’anno successivo l’O.L.P. iniziò una campagna politica contro il governo monarchico della Giordania (dove si trovava rifugiata la maggior parte dei profughi), accusandolo di voler liquidare la Resistenza palestinese. Tale campagna continuò nel 1966[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 223

Brano: [...]entava lesioni da attribuirsi a percosse e che le sue mani erano intatte.

Contemporaneamente a questi avvenimenti, nella fascia suburbana si moltiplicavano le barricate e avevano luogo sanguinosi conflitti coi fascisti e le forze dell’ordine. Queste ultime arrivarono a usare il cannone per piegare la resistenza popolare, ma solo dopo alcuni giorni di lotta serrata (dal 27 febbraio al 2.3.1921) in città e in periferia, le autorità riuscirono a riconquistare il controllo della situazione al prezzo, stando ai dati ufficiali, di

15 morti, 250 feriti e oltre cinquecento arresti.

Dopo i « fatti di Firenze », l’Oltrarno rimase tuttavia ancora per lungo tempo una zona particolarmente insicura per i fascisti. A questa ostilità generalizzata, che al momento della costituzione degli Arditi del Popolo (v.) si trasformò ripetutamente in opposizione attiva, i fascisti risposero con la violenza più sanguinosa, e spesso cieca, ben presto estesasi anche a quei partiti e a quelle organizzazioni che, fino a quel momento, avevano esitato ad assumere un dec[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 327

Brano: [...] di commissario politico.

Alla costituzione formale del Comando unico si giunse solo dopo complesse trattative che videro spesso in contrasto i rappresentanti delle diverse formazioni militari; nella pratica, questo Comando non riuscì poi a svolgere i compiti previsti.

Lo stesso G.B. Stucchi lo definirà « una barca che fa acqua da tutte le parti ».

Fin dai primi giorni di ottobre giunse notizia che i nazifascisti stavano organizzando la riconquista deH’Ossola convogliando truppe e armamenti a ridosso del confine della nuova « repubblica ». La consapevolezza dell’attacco imminente servì quanto meno a smussare attriti e rivalità tra i comandanti partigiani, la cu! ritrovata e

univoca volontà di difesa si trasmise ai reparti, dove i motivi di sfiducia non mancavano. Fonte di delusione e di critica fu soprattutto l'atteggiamento degli Alleati; questi, malgrado le promesse di cui erano stati prodighi verso esponenti del C.L.N.A.I. e comandanti partigiani, non intervennero affatto a sostegno dei difensori delI’Ossola e ciò nonostante che, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 819

Brano: [...]la Sezione operazioni dello stato maggiore della Giunta di difesa di Madrid, partecipò, dirigendola, all’operazione di Taiavera.

Nel gennaio 1937 fu nominato commissario del 3° Corpo d'esercito, operante sul Jarama. Nell’estate 1937 divenne commissario di guerra dell’Armata di manovra, partecipò alla battaglia di Teruel e, nel

1938, alle operazioni del Maestrazgo (Levante).

Nel settembre 1938 lanciò la rivista Comisario e partecipò alla riconquista di Fuenteovejuna (AndalusiaEstremadura).

Arrestato dai casadisti nel febbraio

1939 a Elda (a Nord di Alicante), un mese dopo riuscì a imbarcarsi per l’Algeria.

Tornato in Francia, nell’ottobre 1939 si sarebbe dovuto trasferire in Cile per incarico dell’Internazionale comunista, ma potè partire soltanto nella primavera successiva, raggiungendo l’Argentina e infine l’Uruguay. Qui entrò a far parte della Direzione del Partito comunista uruguayano e divenne vicepresidente locale dell’Alleanza Garibaldi (v.). Rientrato in Italia nel novembre 1946, fu chiamato a far parte della Sezione Lav[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 404

Brano: [...]gio inglese, poi alla Nunziatella di Napoli e, nel 1915, si arruolò volontario in artiglieria, servendo per tutta la durata del conflitto come soldato semplice e poi come ufficiale. Capitano nel 1918, nel dopoguerra alternò gli obblighi di servizio come ufficiale effettivo con lunghi viaggi in Africa (lavorò in incognito, per un anno, in un saponificio del Congo) e con gli studi, laureandosi in Legge a Palermo.

Dal 1925 al 1931 partecipò alla riconquista della Libia come ufficiale delle truppe sahariane, frequentando anche la Scuola di guerra e apprendendo a pilotare aerei da caccia e da ricognizione. Nel 1927 sposò la cugina Anna di BorboneOrléans, dalla quale ebbe due figlie. Nel 1931 riprese servizio in Italia come colonnello d'artiglieria e, nel

lo stesso anno, alla morte del padre, assunse il titolo di duca d’Aosta. Nel 1932 ottenne di passare aH’Aeronautica come comandante dì uno stormo da caccia e nel 1934, dopo la promozione a generale, ebbe il comando della III Brigata aerea.

In Etiopia

Alla fine del 1937 fu nominato viceré [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 699

Brano: [...]sauriva con la sconfitta del fascismo, ma doveva continuare fino alla definitiva distruzione del capitalismo che

lo aveva generato. Precisamente su questa diversa valutazione delle prospettive verteva la polemica aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del fascismo come lotta per la riconquista delle libertà democratiche (v. Democrazia progressiva), accantonando la lotta di classe in nome della “unità nazionale”.

Tra il P.C.I. e “Stella Rossa” vi furono quindi momenti di duro contrasto: gli “integralisti” accusavano i comunisti ufficiali di tradire la causa del proletariato, in quanto favorivano il mantenimento al potere delle forze borghesi e aiutavano i capitalisti a superare la crisi in cui si dibattevano. Per contro, gli atteggiamenti di “Stella Rossa” venivano considerati dai dirigenti del P.C.I. come provocatori e utili soltanto al nemico nazifascista.

Su La nostra lotta[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine riconquista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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