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Il segmento testuale rialismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 127Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 484

Brano: [...]rigionieri di guerra australiani, catturati dalle forze dell’Asse in Nordafrica e tradotti in Italia, fuggiti dai campi di prigionia nel settembre

1943, combatterono poi nella Resistenza italiana.

Secondo dopoguerra

Sulla scia della vittoria ottenuta contro il nazifascismo, anche in Australia le elezioni del 1946 diedero la maggioranza alle forze popolari guidate dal Partito laburista. Ma di pari passo con la crescente ingerenza deH’imperialismo U.S.A. nell’area del Pacifico e con l’inizio della guerra fredda il paese si trovò sempre più condizionato sul piano

Tosatori di pecore in una fattoria australiana

economico e strategico daH’imperialismo nordamericano. Nel dicembre 1949 il potere fu assunto dalla coalizione liberalagraria e la politica governativa subì un’involuzione apertamente reazionaria. Nel 1950, tornato il liberale Menzies alla testa del governo, l’Australia entrò a far parte del patto militare A.N.Z. U.S. e il Partito comunista australiano venne messo fuori legge; l’anno dopo, grazie a un referendum popolare promosso dal governo stesso per convalidare questo anticostituzionale provvedimento, tale misura repressiva fu tuttavia clamorosamente annullata (22.9.1951).

Sempre più legato agli Stati Uniti, nel 1953 il gover[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 175

Brano: [...]ministrativo che comportò l’arrivo di decine di migliaia di funzionari, tecnici, imprenditori e lavoratori specializzati. D’altro canto numerosa era anche la colonia di immigrati italiani (specie dalla Sicilia e da altre regioni meridionali), tanto che nel 1931 i residenti francesi erano numericamente pari agli italiani

(91.000).

L'Italia in Tunisia

La conquista della Tunisia era stato uno dei sogni, per lungo tempo accarezzato, deH’imperialismo italiano. Arrivato in ritardo, dopo il 1870, al banchetto della spartizione coloniale, aveva voluto prendervi parte e, nel 1881, quel sogno era sembrato sul punto di realizzarsi. Ma l’impe

rialismo francese più forte e più agguerrito anticipò la mossa italiana e inflisse all’Italia una dura sconfitta diplomatica e politica che la stampa sciovinista di allora, aizzando il fervore nazionalistico dei ceti medi italiani, chiamò “lo schiaffo di Tunisi”. Le forze del corpo di spedizione coloniale francese ebbero facilmente ragione sull’impreparato e malearmato esercito tunisino e, il 12.5.1881, imposero a Mohamed Sadok Bey, con il trattato del Bardo, il protettorato della Francia. Il colpo non passò senza crisi in Italia. La campagna della destra più reazionaria, guidata da Crispi, si scatenò[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 463

Brano: [...] soprattutto alfe « esagerazioni più estremiste e anarcoidi », alle « esuberanze » e agli « eccessi » inseparabili da ogni fase acuta della lotta di classe (AS,'pp. 706709). Nel suo intervento al XII Congresso del P.C.I. (Bologna, febbraio 1969) parlò di esplosione delle contraddizioni capitalistiche e di prodromi di una « crisi rivoluzionaria », di esigenza dell’unità internazionalistaproletaria e di radicaiizzazione della campagna contro l’imperialismo americano e la N.A.T.O..

Il 27.5.1969, in una riunione del C.C. convocata nella imminenza della conferenza di Mosca dei partiti comunisti, ribadì il principio della « unità nella azione e nella lotta » di « movimenti e partiti che sono diversi e

Secchia nel suo studio qualche anno prima della morte

operano in situazioni diverse » (AS, pp. 710711). Dopo la conferenza, in una lettera a Longo disapprovò la astensione della delegazione italiana nella votazione dei capitoli principali del documento conclusivo e il conseguente isolamento del P.C.I. nel quadro del comuniSmo internazionale. [...]

[...]scesa e della vittoria del fascismo (Le armi del fascismo, 19211971, Milano, Feltrinelli, 1971) e a dedicare « ai giovani delle officine e delle scuole » non solo una ricostruzione storica dei primi anni '20, ma anche una delineazione dei nuovi caratteri della minaccia di destra, basata sulI '« atteggiamento di determinati organismi preposti alla “difesa” e alla sicurezza dello Stato » nel quadro della alleanza NA.T.O. e della strategia dell’imperialismo americano.

L’1.1.1972 Secchia partì per il Cile, dove partecipò alle celebrazioni del 50° anniversario del Partito comunista, pronunciò discorsi, incontrò leader cileni e di altri paesi, preparò appunti per una relazione. L’11 gennaio fu di ritorno; due giorni dopo fu colto da un grave malessere, che la maggior parte dei medici e degli specialisti chiamati a curarlo prima e dopo il ricovero in clinica (16 gennaio) diagnosticò variamente come intossicazione, da alcuni di essi attribuita ad avvelenamento. Da parte sua Secchia fu convinto di essere vittima di una iniziativa della C.I.A., ment[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 450

Brano: [...]la polizia segreta zarista, ma corrompendo alcuni funzionari i suoi compagni riuscirono a farla rilasciare. Rientrata in Germania, continuò la lotta contro le correnti opportuniste sempre più forti nella socialdemocrazia tedesca.

Sono di questo periodo alcune delle sue opere più importanti: Sciopero generale; Partito e sindacati; Militarismo, guerra e classe operaia; L’accumulazione del capitale. Contributo alla spiegazione economica dell'imperialismo; La crisi della socialdemocrazia; Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa. Con quest’ultimo saggio la Luxemburg entrò in polemica con Lenin, che essa accusava di « ultracentralismo » e di « soggettivismo ». Lenin rispose con asprezza, respingendo le sue tesi, ma nonostante questa e altre polemiche nutrì sempre nei suoi confronti una grande considerazione, tanto che alla morte di lei scrisse: « Essa era ed è rimasta un’aquila, e non soltanto la sua memoria sarà sempre cara ai comunisti di tutto il mondo, ma anche la sua biografia e la raccolta completa delle sue opere offrirann[...]

[...]zionarie contro la guerra. Nel 1913 tenne a Francoforte sul Meno una conferenza contro il militarismo che le costò la condanna a 1 anno di carcere. Mentre ancora pendeva il ricorso in appello, in un altro discorso denunciò l’inumano trattamento subito dai soldati nelle caserme tedesche.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, schierandosi contro la maggioranza revisionista del Partito socialista che si era allineata sulle posizioni dell'imperialismo, si rivolse con una coraggiosa propaganda ai soldati e ai lavoratori tedeschi perché insorgessero e ponessero fine alla strage. Con Karl Liebknecht (v.) e altri fondò la rivista Die Internationale e lo Spartakusbund, la lega spartachista. Nel 1915 fu nuovamente incarcerata per

1 anno, e nel 1916 venne ancora una volta arrestata.

Allo scoppio della Rivoluzione d’ottobre manifestò il proprio dissenso nei confronti della tattica seguita dai bolscevichi, ma quando uscì dal carcere il suo atteggiamento era cambiato radicalmente.

Ai primi del dicembre 1918 scriveva al socialista polacco Ad[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 67

Brano: [...]tarmente e politicamente la Jugoslavia a Mosca. Il C.C. approvò le posizioni di Tito e queste furono ribadite nella risposta data nel giugno alla risoluzione del Cominform. Seguirono l'espulsione del P.C.J. dal Cominform e il boicottaggio totale della Jugoslavia da parte dei paesi a democrazia popolare asserviti a Mosca. In una successiva Risoluzione del Cominform (1949) Tito e « la sua cricca » furono definiti addirittura agenti e spie dell’imperialismo, per cui fino alla morte di Stalin (1953) la Jugoslavia subì attacchi di ogni genere.

In quello stesso periodo la Jugoslavia imboccava la propria via autonoma al socialismo: fu instaurato il sistema dell’autogoverno (26.6. 1950); si procedette alla decentralizzazione deH’amministrazione statale, del potere politico ed economico; lo stesso Partito comunista cambiò nome e carattere, trasformandosi in Lega dei comunisti (1952), dandosi un nuovo programma e procedendo alla democratizzazione della vita politica e sociale. Il paese, uscito pressoché distrutto dalla guerra, trasformò compietament[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 92

Brano: [...]itetto Herman Giesler », « Quartiere generale del Fuehrer 193945 ».

Altri editori contribuiscono a conferire un carattere innocuo all’immagine di Hitler, per esempio la casa editrice Grabert di Tuebingen che ha pubblicato un libro dal tito

lo « Chi era Hitler? », o anche Leopold Stocker di GrazStoccarda, con il libro « Adolf Hitler mio amico di gioventù ».

Moltissimi libri mirano a giustificare il nazismo e i crimini di guerra dell'imperialismo in chiave ideologica. Il già citato editore Grabert di Tuebingen si è dedicato con particolare zelo a questo compito, facendo uscire titoli come, per esemoio: « La falsificazione storiografica di Norirrberga », « La responsabilità dell’A

merica per i crimini commessi verso il popolo tedesco », o anche « La guerra dell'Inghilterra contro la Germania — Cause, metodi e conseguenze della Seconda guerra mondiale ».

Dalla casa editrice K.W. Schuetz di PreussischOldenburg sono stati pubblicati titoli come: « La colpa per la sorte tedesca », « Crimine verso il popolo tedesco », « Da Versailles [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 234

Brano: [...]eri, i dirigenti comunisti Giorgio Amendola, Luigi Longo, Mauro Scocci m a rro, il socialista Pietro Nenni e più tardi Giuseppe Saragat, uscirà dal carcere Riccardo Bauer, giungerà dalla Svizzera Ugo La Malfa. Vi sarà un aggregarsi di persone e un fiorire di programmi, spesso rimasti sulla carta come nel caso della Democrazia del lavoro (v.) di Meuccio Ruini, partitofantasma creato per sostenere la figura di Ivanoe Bonomi in una specie di ministerialismo in pectore. Intorno a Ruini si raccoglieranno Luigi Cevolotto, Giovanni Persico, i più giovani Achille Lordi e Aldo Bozzi.

Per le sue caratteristiche ideali e personali, l’antifascismo liberale romano si mostrò incline sin dall'inizio all’accordo con il re, interessato a presentarsi a lui come possibile forza di ricambio. Proposte in tal senso vennero rivolte a Vittorio Emanuele Ili nel colloquio del 2.6.

1943 da Bonomi e in quello del 7 giugno da Marcello Soleri, ex ministro liberale piemontese cooptato alla causa. Gli appelli rivolti alla monarchia dal giornale clandestino romano La R[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 50

Brano: [...]ra del conflitto che andava maturando in Indonesia. I contrasti andarono configurandosi in termini sociali sempre più netti. Negli anni Sessanta la questione agraria, le nazionalizzazioni e, nel complesso, una profonda trasformazione delle strutture economiche ereditate dal colonialismo erano divenute condizioni essenziali per sviluppare la lotta per l’indipendenza, battere le pressioni neocoloniali, distruggere le forze interne alleate dell’imperialismo. Ma quando tutti questi problemi si affacciarono impetuosamente sulla scena politica e sociale indonesiana, imponendo la scelta di una radicalizzazione della lotta antimperialista, forze di destra prevennero il movimento progressista

attuando il colpo di stato del 20.9.

1965.

Si scatenò il « terrore bianco »: dall’ottobre 1965 all’agosto 1966 non meno di 400.000 comunisti, dal vertice alla base, furono massacrati. Tutti i partiti nazionalisti più avanzati furono sciolti. Successivamente si instaurò in Indonesia una spietata dittatura militare, sostenuta dagli Stati Uniti. Sukarno, es[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 457

Brano: [...] Lugano nel settembre 1914. Protagonisti per parte italiana, su mandato della Direzione del P.S.I., ne erano stati Oddino Morgari e Angelica Balabanoff (v.), anche se l'iniziativa, a quanto sembra, era partita dagli svizzeri O. Lang e R. Grimm. Questa conferenza aveva smascherato la commedia delle accuse reciprocamente lanciatesi dai vari governi riguardo alle responsabilità dello scatenamento della guerra e aveva chiaramente denunciato nell’imperialismo internazionale l'unico e vero colpevole.

La principale richiesta uscita dalla conferenza di Lugano era stata che

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine rialismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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