→ modalità contenuto
modalità contesto
Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO
ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
ALBERO INVENTARIALE
Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.


INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Il segmento testuale psicopatologiche è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Ernesto De Martino, Apocalissi culturali e Apocalissi Psicopatologiche in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: APOCALISSI CULTURALI
E APOCALISSI PSICOPATOLOGICHE
Le apocalissi culturali, nella loro connotazione più generale, sono manifestazioni di vita culturale che coinvolgono, nell'ambito di una determinata cultura e di un particolare condizionamento storico, il tema della fine del mondo attuale, qualche che sia poi il modo col quale tale fine viene concretamente vissuta e rappresentata. In questa più larga connotazione il tema non è necessariamente congiunto alla vita religiosa tradizionalmente intesa, ma può affiorare — com'è il caso della varia apocalittica moderna e contemporanea della società borghese in crisi — nella sfera profana delle arti,[...]

[...]di un oscuro mutamento di senso della realtà nella schizofrenia incipiente, il vero e proprio delirio schizofrenico di fine del mondo, il delirio di negazione nella melancolia, la fine del mondo come elemento allucinatorio di uno stato crepuscolare epilettico o come pensiero dominante in una psiconevrosi ossessiva, non sembra che possano essere considerati, senza molteplici arbitri e distorsioni, secondo la prospettiva unitaria delle «apocalissi psicopatologiche ». Allo stesso modo non sembra lecito, in una prospettiva strettamente psichiatrica, tentare di stringere in una stessa unità discorsiva il «mutamento pauroso» nella schizofrenia, la fine del mondo come occasionale e fugace «come Se» interpretativo (« é come se fosse la fine del mondo »), la fine in quanto catastrofe cosmica vissuta nella sua sgomentante imminenza e incombenza, la fine come già avvenuta e indicibilmente disforica, la fine accompagnata da un delirio eufo
(5) Per gli aspetti psicopatologici attinenti al nostro tema e per la compilazione della note (6) e (7) ci siamo avvalsi de[...]

[...]quindi come la psichiatria tenda a mettere l'accento sulla distinzione dei diversi modi psicotici di rapportarsi alla catastrofe del mondano, e a ordinare questi modi secondo malattie psichiche diverse o, quanto meno, secondo diverse declinazioni abnormi dell'inderWeltsein e del Mitsein. Ma nella prospettiva storicoculturale e antropologica si tratta di conquistare criteri definiti per distinguere le apocalissi culturalmente produttive da quelle psicopatologiche, o più esattamente per valutare le apo
(6) Nella casistica psichiatrica il tema delirante della « fine del mondo », in quanto esplicito contenuto della coscienza, non è molto frequente, mentre estremamente ricorrenti sono le esperienze di estraniamento, di depersonalizzazione (e di derealizzazione), di perdita della realtà mondana, soprattutto per quanto concerne le fasi iniziali della schizofrenia. Tuttavia — come viene ulteriormente chiarito nel testo— in una prospettiva storicoculturale e antropologica, queste esperienze e quel tema (che la psichiatria per i suoi fini tiene accuratamente [...]

[...]hizofrenia. Tuttavia — come viene ulteriormente chiarito nel testo— in una prospettiva storicoculturale e antropologica, queste esperienze e quel tema (che la psichiatria per i suoi fini tiene accuratamente distinti) possono essere legittimamente valutati in modo unitario nella loro comune qualità di rischio psicopatologico che minaccia in varia misura la diverse apocalittiche culturali. Nel quadro di una bibliografia essenziale sulle apocalissi psicopatologiche — nel senso ampio che qui è stato chiarito — sono innanzi tutto da ricordare i dati relativi alla « perdita della funzione del reale », al « senso di stranezza del reale » e ai « sentimenti di vuoto » contenuti nelle due opere di P. JANET, Les obsessions et la psychastenie, Parigi 1903 e De l'angoisse à l'extase Parigi 1928. Sulla più recente impostazione dei problemi relativi alla depersonalizzatione (e alla derealizzazione) e per la relativa bibliografia sull'argomento, cfr. G. ZANocco, Aspetti strutturali del fenomeno della depersonalizzazione, ' Rivista sperim. freniatr.', suppl. vol. 83 [...]

[...]lla cultura e l'antropologo non possono contentarsi della ovvietà del fatto che, per esempio, il tema apocalittico del protocristianesimo non è assimilabile a nessun delirio psicopatologico, disforico o euforico, della fine, ma proprio questa ovvietà diventa per lo storico della cultura e per l'antropologo un problema da risolvere: e tanto più questa pretesa ovvietà diventa un non eludibile problema in quanto i caratteri esterni delle apocalissi psicopatologiche sembrano riprodursi anche in quelle culturali, dato che anche le apocalissi culturali racchiudono l'annunzio di catastrofi imminenti, il rifiuto radicale dell'ordine mondano attuale, la tensione estrema dell'attesa angosciosa e d'euforico abbandonarsi alle immaginazioni di qualche privatissimo paradiso irrompente nel mondo. Non è pertanto illegittimo, sempre nella
dare, oltre a A. WETZEL, Das Weltuntergangserlebnis in der Schizophrenie, ' Ztschr. f. Neurologie', 78 (1922), pp. 403 sgg., i contributi direttamente ispirati allo esistenzialismo Heideggeriano; A. STORCH, Die Welt der beginnenden[...]

[...]., 101 (1934), pp. 762 sgg. Per
il delirio di negazione » (sindrome di Cotard degli autori francesi) negli stati depressivi si
veda il testo e i dati bibliografici in H. EY, Etudes psychiatriques, II, Parigi, 1950, pp. 427 sgg. Sulla cosiddetta areazione di Sansone » vedi P. SCHIFF, La paranoia de destruction: réaction de Samson et phantasme de la fin du monde, 'Annal. Méd.Psychol.', 104 (1946), pp. 279 sgg. Ovviamente il tema delle apocalissi psicopatologiche appare variamente nella letteratura psicoanalitica, anzi la prima compiuta descrizione di un delirio di fine del mondo è quella che già nel 1913 FREUD dette nel suo contributo Psychoanalytische Bemerkungen über einen autobiographisch beschriebenen Fall von Paranoia (Dementia paranoides), Ges. Werke, VIII. Si veda, in particolare, Mme SsCHEHAYE, Journal d'une schizophrène, Paris 1950. Infine nella prospettiva della Tiefenpsychologie junghiana, cfr. G. R. JUNG, Symbole der Wandlung, Zurigo 1952, pp. 758 sgg.
112 ERNESTO DE MARTINO
prospettiva prescelta, avanzare l'esigenza di ritrovare — attr[...]

[...]Fall von Paranoia (Dementia paranoides), Ges. Werke, VIII. Si veda, in particolare, Mme SsCHEHAYE, Journal d'une schizophrène, Paris 1950. Infine nella prospettiva della Tiefenpsychologie junghiana, cfr. G. R. JUNG, Symbole der Wandlung, Zurigo 1952, pp. 758 sgg.
112 ERNESTO DE MARTINO
prospettiva prescelta, avanzare l'esigenza di ritrovare — attraverso e al di là delle ineccepibili distinzioni cliniche — un carattere unitario delle apocalissi psicopatologiche che non soltanto le contrapponga alle apocalissi culturali, ma che metta a nudo il rischio dal quale le apocalissi culturali sono sempre di nuovo chiamate a difendersi. Nel documento psicopatologico della fine il mutamento di segno della realtà, la perdita di senso e la catastrofe degli enti intramondani, del proprio corpo e della stessa presenza al mondo, la caduta dei rapporti interpersonali, il progressivo e minaccioso restringersi di qualsiasi orizzonte di operabilità mondana, il carattere rigidamente privato, cifrato, incomunicabile delle rappresentazioni disforiche o euforiche che accom[...]

[...]ilità del mondo, una riapertura di fatto verso determinate prospettive co
APOCALISSI CULTURALI ECC. 113
munitarie di nuove valorizzazioni della vita (quale che sia poi il modo e il grado di coscienza che di questo fatto hanno gli operatori storici impegnati in una determinata apocalittica). D'al tra parte se il dramma delle apocalissi culturali acquista rilievo come esorcismo solenne, sempre rinnovato, contra l'estrema insidia delle apocalissi psicopatologiche, é anche vero che questo esorcismo può riuscire in varia misura, e di fatto può sbilanciarsi sempre di nuovo verso la crisi radicale: ma appunto per effettuare di volta in volta tale misurazione e per diagnosticare il grado di rischiosa prossimità alla nuda crisi di talune apocalissi culturali, o in talune epoche della loro storia (o in taluni singoli protagonisti che le rappresentano), lo storico della cultura e l'antropologo debbono giovarsi delle indicazioni euristiche che provengono dal documento psicopatologico. Il ricorso a questo documento non significa quindi in alcun modo una confusi[...]

[...]one e per diagnosticare il grado di rischiosa prossimità alla nuda crisi di talune apocalissi culturali, o in talune epoche della loro storia (o in taluni singoli protagonisti che le rappresentano), lo storico della cultura e l'antropologo debbono giovarsi delle indicazioni euristiche che provengono dal documento psicopatologico. Il ricorso a questo documento non significa quindi in alcun modo una confusione tra apocalissi culturali e apocalissi psicopatologiche, ma, al contrario, rende possibile l'approfondimento, in una direzione nuova, del nesso dialettico tra normale e anormale, tra sano e malato, fornendo al tempo stesso criteri determinati per valutare di volta in volta, attraverso il documento filologico o quello etnografico, le singole apocalissi culturali con i loro rischi di recessione verso la crisi e la effettiva potenza di reintegrazione operativa culturale che esse dispiegano (7).
(7) Un progetto comparativo del genere è già largamente preparato dalla copiosa letteratura relativa ai rapporti tra vita culturale e psicopatologia e dal va[...]

[...]urale delle tecniche modificatrici degli stati di coscienza (tecniche psicoanalitiche, sciamanistiche, mistiche etc.). In generale è da osservare che la verstehende Psychopathologie e la Daseinsanalyse hanno concorso a raccorciare le distanze che impedivano in passato qualsiasi feconda collaborazione fra studiosi di fenomeni culturali e stu
114 ERNESTO DE MARTINO
Se si vuole illustrare il particolare valore euristico che spetta alle apocalissi psicopatologiche nello studio storicoculturale e antropologico delle apocalissi culturali, viene innanzi tutto in considerazione ciò che abbiamo chiamato la apocalittica moderna e contemporanea della società borghese in crisi. La elettività di questo punto di partenza, nel quadro di una più vasta ricerca comparativa, è in rapporto al fatto che della apocalittica d'oggi possiamo parlare in prima persona, cioè in quanto occidentali e in quanto u borghesi» che vivono e combattono i rischi della loro epoca e che sono partecipi di una storia culturale che quei rischi ha maturati. Ciò comporta la possibilità di uti[...]

[...]ntemporanea che condiziona questo testo e che ci aiuta a meglio comprendere la sua unità e il suo significato irripetibili, la sua specifica Einmaligkeit (valutazioni analoghe possono ovviamente essere condotte a proposito degli altri testi apocalittici riportati e, in generale, a proposito di qualsiasi prodotto culturale della apocalittica d'oggi). Ma la ricerca può prendere anche una terza direzione, cioè quella del confronto con le apocalissi psicopatologiche. Sia detto ancora una volta: tale confronto non significa affatto assumere che il personaggio letterario Roquentin possa essere valutato come un caso clinico (ovviamente solo persone reali possono essere in una prospettiva medica valutate come casi clinici), né d'altra parte tale confronto significa che si intende ridurre La nausée ad un sintomo o ad una serie di sintomi utili per concorrere a formulare una diagnosi relativa alla persona reale del suo autore. Tuttavia fra l'apocalisse di Roquentin e quelle variamente attestate dal documento psicopatologico sussistono a somiglianze» tali da po[...]

[...] Mi dicevo: avvenga quel che può, questo mondo ò finito per me. Da tempo pensavo che un giorno il mondo sarebbe finito e che io stessa sarei stata la causa di questa fine. Appiccando il fuoco ai miei libri mi rappresentavo una immensa catastrofe, col fuoco e l'acqua e la terra e il vento scatenati nello stesso tempo, in una distruzione universale (27).
Fin qui è stato messo l'accento sulle «somiglianze» fra l'apocalittica d'oggi e le apocalissi psicopatologiche. Quanto alle differenze, si potrebbe far ricorso a molteplici argomenti, tutti praticamente validi, per sottolinearle. Si potrebbe cioè osservare che un'opera culturale può serbar tracce di stati psichici morbosi, ma che in quanto effettiva opera culturale testimonia, almeno nel suo specifico carattere di opera dotata di valore, a favore del sano e non del malato; che alcune pretese opere culturali si riducono in realtà a stati psichici morbosi, senza che ciò significhi che i loro autori siano degli psicotici, perché potrebbe benissimo trattarsi di persone normali nella loro vita pratica, o u[...]

[...]a culturale. Tuttavia per lo storico e per l'antropologo che si propone di ricostruire le genesi e la struttura dei prodotti della apocalittica d'oggi, non si tratta di enumerare statiche u somiglianze » o u differenze», ma di raggiungere di volta in volta, attraverso l'analisi, quel punto critico in cui le somiglianze rischiano di diventare identità, e in cui le differenze sono state — o non sono state — drammaticamente istituite. Le apocalissi psicopatologiche segnalano una possibilità non accidentale, ma permanente, delle apocalissi culturali, in quanta manifestano il rischio di non poterci essere in nessun mondo culturale storicamente determinato, di perdere qualsiasi possibilità dell'operabile secondo valori intersoggettivi comunicabili, di patire la caduta dello slancio verso la valorizzazione su tutto il fronte del mondanamente valorizzabile. Nella misura in cui ha luogo la effettiva ripresa da questa rischiosa possibilità, le apocalissi culturali ridischiudono mediatamente la operabilità del mondo, la progettabilità comunitaria della vita uma[...]

[...]che continuano e si trasformano, e spetta altresì il compito di indicare quando questo messaggio é incerto o assente, e quando infine, nel silenzio di ogni effettiva comunicazione, ricalca i modi stessi della crisi: ma proprio per assolvere questo compito, lo storico della cultura e l'antropologo non possono non avvalersi del sussidio euristico del documento psicopatologico.
D'altra parte il confronto della apocalittica d'oggi con le apocalissi psicopatologiche giova a mettere in evidenza come nella
apparizioni post mortem di Gesù agli apostoli e ai discepoli. Ma questi « ritorni del mortorisorto », che indirettamente testimoniano di una apocalisse imminente che rischiava di non lasciar più nessun margine operativo mondano, appaiono nel Vangelo riplasmati nel senso di restituire progressivamente respiro a quel margine, e di consentire quindi il dispiegarsi di una « civiltà cristiana ». Così l'Ascensione chiude il ciclo delle apparizioni di Gesù, suggellandone la fine con l'invito di non guardar più verso il cielo nell'attesa dell'immediato compimen[...]

[...]é ormai le forze ci mancano per adoperare questo artificio. Il mondo ci sfugge perché ridiventa se stesso. Gli scenari mascherati dall'abitudine diventano quel che sono: essi si allontanano da noi... Questo spessore e questa estraneità del mondo, ecco l'assurdo.
((Per un istante, noi non lo comprendiamo più)): ma questo istante critico racchiude già una possibilità di dilatazione morbosa, cioè di declinarsi secondo le modalità delle apocalissi psicopatologiche, dato che queste apocalissi irrompono appunto quando su tutto il fronte dell'operabile vengono meno le «figure » e i ((disegni », cioè le varie intenzioni, che stanno come appoggio latente e come fedeltà implicita di una particolare esplicita problematiz
(31) CAMUS, Op. dt., p. 28.
140 ERNESTO DE MARTINO
zazione e di un particolare esplicito impegno operativo secondo valore: quando cioè viene meno, o recede, o si destruttura, la stessa potenza della vita culturale, lo stesso ethos primordiale che, novello Atlante, sostiene il cielo e gli impedisce di precipitare sulla terra. L'artificio di[...]

[...]inate dalla tonalità del l'assurdo, e quando la energia di ripresa, travolta da questa vicenda, non riesce mai a raccogliersi effettivamente nel suo proprio cen tro valorizzatore, allora si imbocca una strada che conduce, a seconda dei casi, ad una rimbaudiana u saison en enfer », a frammenti di una apocalissi senza momento escatologico, e infine alle varie servitù dei vissuti psicotici.
Il. confronto della apocalittica d'oggi con le apocalissi psicopatologiche comporta dunque, per lo storico della cultura e per l'antropologo, il compito di misurare in concreto, cioè nei singoli prodotti della apocalittica moderna e contemporanea, la emergenza e la dissipazione di quelle (( annate morali» che la malata di Janet lamentava di aver smarrito. Ma quel confronto assume un significato più ampio, che non concerne soltanto lo storico di cultura e l'antropologo, ma l'uomo della nostra epoca in generale: rende cioè avvertiti che, rispetto alla dissipazione di quelle (canna
APOCALISSI CULTURALI ECC. 141
te morali », cioè dell'ethos del trascendimento valorizz[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine psicopatologiche, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Action <---Adesso <---Albert Camus in Le <---Alcuni <---Allgemeine Psychopathologie di Jaspers <---Antonio Roquentin <---Aperçu <---Apocalisse <---Apocalypse <---Apokalyptik <---Aspettate <---Aspetti <---Atlante <---Aut-Aut <---Bacone da Verulamio <---Barrés <---Basterà <---Beauvoisis <---Beziehung <---Bibliografia <---Boemia <---Bouville <---Bretoni <---Bruno Gallieri <---Caffè dei Bretoni <---Cambray <---Camus <---Chiesa di Cristo <---Chiliasmus <---Christus <---Ciò <---Clinica <---Clinical Psychiatry <---Come <---Confina Psychiatrica <---Così <---Cotard <---Cultural Anthropology <---Das Reich <---Daseins <---Daseins-Umwandlung <---Daseinsanalyse <---Der Brief <---Dialettica <---Die Metapher <---Die Mitte <---Die Welt <---Dinamica <---Dogmatica <---Dépersonalisation <---Ecco <---Einmaligkeit <---Erkrangunken <---Erneuerung <---Escatologia <---Esquirol <---Faktoren <---Fenomenologia <---Filippo Lord <---Filosofia <---Filosofia della storia <---Fortschritte <---Francesco Bacone <---Garnier <---Gegenwart <---Genetica <---Genève <---Geschichtsauffassung <---Gestaltpsychologie <---Giovanni Jervis <---Gregorio Samoa <---Hans Sedlmayr <---Health <---Heidelberg <---Heilserwartungs <---Heilsgeschichte <---Hoffmannsthal <---Horn-Wien <---Ibsen <---Il Pisani <---Images <---Impétraz <---Insecuritas a dell'Archivio di Filosofia <---Kasuistik <---Kranz <---Kubin <---La Nausée <---La Rivoluzione <---Lord Chandos <---Middle Ages <---Milano-Roma <---Millennial Dreams in Action <---Millennium <---Mitsein <---Mme Séchehaye <---Méphistophélès <---Naissance <---Nativismus <---Neurologia <---Niente <---Nocturne Vulgaire <---Noia <---Oltre <---Opler <---Ospedale <---Paul Brulat <---Pensiero filosofico <---Pierre Bourget <---Pierre Loti <---Più <---Pléiade <---Pmo <---Pratica <---Prophetismus <---Prosa <---Psichiatria <---Psicologia <---Psicologia Neurologia <---Psicopatologia <---Psychiatrie <---Psychoanalytische Bemerkungen <---Psychopatologie <---Rapallo <---Rassegna di Studi Psichiatrici <---Religions de Salut <---Rencontres <---Renouvellement <---Robert Volmat <---Roquentin <---Rouen <---Salut <---Salzburg <---Sandberg <---Schiff <---Schizophrenen <---Schizophrenie <---Semaine de Sociologie <---Sienne <---Sisyphe <---Society <---Soziologie <---Storch <---Storia <---Studi Psichiatrici <---Sulla <---Sylvia L <---Symbole <---Symboles <---The Hague <---Tiefenpsychologie <---Tournebride <---Twentieth-Century <---Umsturzbewegungen <---Università di Roma <---Untergangs <---Untersuchungen <---Van Gogh <---Vella <---Vergleichende Psychiatrie <---Verlaine <---Verlust <---Verulamio <---Wahn <---Wahnerlebnisse <---Wahnstimmung <---Wahrnehmung <---Wahrnehmungswelt <---Wandlung <---Weltuntergangs <---Weltuntergangser <---Weltuntergangserlebnis <---Weltuntergsangserlebnis <---Weltvernichtung <---Zeir <---Zur Kenntnis <---afflosciano <---antropologica <---antropologiche <---antropologico <---colonialismo <---corporativismi <---costruttivismo <---cristiana <---cristiano <---cubismo <---d'Etude <---d'étrangeté <---dell'Archivio <---denunziano <---dogmatismi <---dostojewskiano <---escatologia <---escatologica <---escatologico <---eschatologie <---esistenzialismo <---esorcismo <---espressionismo <---etnologico <---eziologici <---facciano <---fenomenologica <---filologico <---futurismo <---geriano <---guardiane <---guardiani <---intravista <---italiana <---italiano <---junghiana <---marxismo <---marxista <---metodologia <---metodologiche <---metodologici <---metodologico <---millenarismi <---millenarismo <---neofreudismo <---persiane <---piscopatologici <---protocristiana <---protocristianesimo <---protocristiano <---proustiano <---psicoanalisti <---psicopatologia <---psicopatologica <---psicopatologici <---psicopatologico <---riconquista <---rimbaudiana <---rimbaudiano <---rinviano <---rischiano <---sartriano <---siano <---simbolismo <---socialista <---sociologie <---stiano <---surrealismo <---surrealisti <---tarantismo <---testimoniano <---tologie



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL