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Il segmento testuale psicologiche è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 697Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 324

Brano: [...]i primi decenni del nuovo secolo, in politica territoriale. La tendenza di Venezia ad aggregare a se stessa Comuni autonomi come Murano e il Lido (tendenza dovuta a fattori economici e produttivi delle due isole), subì una rapida accelerazione negli anni Venti, quando al Comune di Venezia vennero annessi Pellestrina, Murano, Mestre e dintorni, chiamati “frazioni” della città e corrispettivamente trattati, con le intuibili conseguenze di ostilità psicologiche contro la nuova espansione veneziana.

Gli anni della svolta

Naturalmente, negli stessi decenni fra Otto e Novecento, la storia politica e sociale della città ebbe ritmi diversi: i suoi protagonisti agirono e mutarono in ragione delle trasformazioni strutturali, ma anche di eventi di più ampia portata come la Grande guerra, combattuta a ben poca distanza dalla città lagunare, e di fenomeni culturali e civili sorti all’interno della vecchia società veneziana.

Negli anni della stabilità clericomoderata dell’età giolittiana, accanto al sindaco Grimani operavano nell’amministrazione citta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 69

Brano: [...]olta militare, collegata ali’ammutinamento del XII Reggimento bersaglieri alloggiato nella caserma « Villarey ». Fra il 1920 e il 1921 si andò delineando una profonda rottura sociale e civile che investì anche il movimento operaio e democratico anconetano. Fra le forze di destra (liberali e repubblicani di tendenza conservatrice, ex combattenti, nuclei nazionalisti, ecc.) sorse il movimento fascista che incontrò fortissime resistenze politiche e psicologiche. Il movimento fascista fu in pratica imposto in Ancona dal di fuori, attraverso la violenza armata, nell’agosto 1922, quando squadre provenienti dall’Emilia e dall’Umbria diedero il definitivo assalto alla città. Le giornate dell'agosto 1922 segnarono quindi la data di inizio della

ventennale lotta contro il fascismo. La resistenza fu cruenta, guidata da un comitato segreto antifascista, e fu condotta dagli Arditi del popolo (v.). Seguì un periodo di vero e proprio terrore bianco.

La resistenza antifascista

Nel 1924 i partiti più marcatamente antifascisti raccolsero in tutta la provi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 113

Brano: [...]smo, il Suprematismo, il Neoplasticismo, cui l’Italia affianca, con forte sfasatura di contenuti, di scala, di analisi e di prospettive, il Futurismo; quest’ultimo, in apparenza rivoluzionario e antiborghese, fu in sostanza formalistico, velleitario ed impolitico, cioè in conclusione opportunistico.

Primo dopoguerra

Le nazioni europee, prendendo palesemente spunto, sia pure in modo mediato, dalle conseguenze obiettive, materiali, sociali e psicologiche della guerra, si muovono per operare o impostare una svolta più o meno brusca nelle rispettive politiche edilizie ed urbanistiche, nelle tecniche costruttive e negli indirizzi figurativi ed architettonici. Le distruzioni operate dalla guerra, o comunque l’arresto da essa provocato nell'attività edilizia, in concomitanza colla ripresa demografica, richiedono uno sforzo quantitativamente inedito per la ricostruzione. Lo Stato diventa il committente principale capace di sostenere questo sforzo;

la vastità della scala su cui ci si trova ad operare rende necessaria una visione urbanistica, non [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 738

Brano: [...]bbe inizio la raccolta di militanti nell’appena costituito Partito d'Azione. Promotore dell’organizzazione «azionista» fu un giovane e già noto avvocato di Cuneo, Tancredi (Duccio) Galimberti, figlio dell’antico parlamentare avversario di Giolitti. Al propagarsi del verbo antifascista reagiva positivamente l’atmosfera di una zona del Piemonte nella quale, alla stanchezza generale per i sacrifici della guerra, si univano le ripercussioni morali e psicologiche estremamente negative causate dall’aggressione del 1940 afla Francia, nonché l’avversione profonda al regime e ai tedeschi sollevata dalle vicende belliche di Albania, Grecia e Russia, nelle quali il tributo di sangue dei battaglioni alpini cuneesi era stato altissimo. Galimberti, idealista di ispirazione mazziniana, attirò a sè un cospicuo gruppo di intellettuali e di giovani cuneesi, fra i quali alcuni destinati a divenire figure di primo piano del movi

mento partigiano, come Benedetto Dal mastro, Dante Livio Bianco, Giorgio Bocca. Si ristabilirono contemporaneamente, in quel torno di te[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 485

Brano: [...] azioni di guerra, la più importante delle quali, citata anche da Radio Londra, fu l’attacco notturno al distaccamento della Guardia nazionale repubblicana di Vaistagna per rifornirsi di armi e munizioni. Successivamente venne giustiziato il tenente colonnello Faggion, attivo riorganizzatore dei ranghi fascisti.

I quattro veterani comunisti impressero al piccolo distaccamento una rigorosa disciplina partigiana che si scontrò con le resistenze psicologiche dei primi elementi raccogliticci. Questo stato di cose favorì la provocazione: il 29.12.1943 Roiatti, Crestani, Puntarolo e Zorzi furono proditoriamente assassinati da alcuni individui accolti da poco nella formazione. Fu un grave colpo per il movimento partigiano. Qualche giorno dopo, decapitato della sua guida, il gruppo venne disperso da un rastrellamento nemico presso le baite di Montagna Nuova, sull'altipiano di Asiago.

II 6 gennaio, con 6 uomini di Schio guidati da Marte, Vangelista ricostituì un nucleo armato a Malga Campetto, a quota 1.700 sul crinale dolomitico, sopra Recoaro e Va[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 134

Brano: [...]enenza. Fu infatti opera delle stesse Leghe bianche anche la spettacolare calata su Treviso di migliaia di contadini in sciopero l'8 e il 9.6.1920, calata che servì a comporre la vertenza con sostanziali benefici che purtroppo vennero vanificati dall’offensiva squadristica degli anni successivi.

Ciò che venne a mancare, non solo a Treviso d’altronde, fu il formarsi di un fronte unico dal momento che antiche e sedimentate rivalità, suggestioni psicologiche, scarsa consapevolezza di ciò che andava maturando nel campo avversario e radicali differenziazioni dei punti di partenza rendevano impossibile ogni approccio unitario che vedesse bianchi e rossi muoversi nel concreto dietro alle stesse parole d’ordine.

Nei suoi ricordi, Girolamo Li Causi (v.), in quell’anno segretario della Camera del Lavoro di Treviso, narra in più punti di scontri fisici tra bianchi e rossi, così da confermare senza ombra di dubbio quanto la tradizione orale ha ampiamente tramandato. Che poi ciò fosse dovuto prevalentemente alle rigide preclusioni di un clero che era sc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 16

Brano: [...]se vicende della guerra, i lutti e le privazioni che si andavano accumulando, rendendo sempre più chiaro che il paese procedeva verso la catastrofe.

Fin dai primi mesi di guerra, nella notte dell’11.11.1940, le aerosiluranti inglesi attaccavano la flotta italiana a Mar Grande, affondando la corazzata Cavour, danneggiando seriamente la Doria e altre navi. Crollava così anche il mito deH’“inattaccabilità” della rada di Taranto. Le ripercussioni psicologiche tra la popolazione che abbandonò la città furono enormi.

Dopo il 25 luglio

AM’indomani della caduta del fascismo, dal carcere e dal confino tornarono, in diversi momenti, Odoardo Voccoli, Giuseppe Latorre, Nicola De Falco, Fiorindo Lemma, Umberto Candelli, Ribelle Voccoli (figlio di Odoardo). I fratelli Francesco e Federico Mellone, come Wservodol Voccoli, erano morti in carcere. Gli operai di Taranto, vecchi e giovani, non ebbero difficoltà a riconoscere in questi uomini i loro naturali dirigenti. Ciò avvenne anche da parte delle altre forze poli

La .prima Sezione comunista di Taran[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 460

Brano: [...]ione, la propria posizione sul « problema della conquista del potere da parte dei lavoratori », imputando alla leadership togliattiana il continuo adattamento al deterioramento della « situazione interna italiana »: « [...] dove riusciremo noi a trovare

il punto d'arresto? come riusciremo a trovarlo? » (AS, p. 117). Ma la obbligata serie di « confessioni » e tutta quanta la istruttoria nei suoi confronti lasciarono in lui profonde conseguenze psicologiche, evidenti nella decisione stessa di cominciare a scrivere « appunti » e « riflessioni » dominati dall'esperienza lacerante del 1954 e dalla coscienza che ora cominciava un « periodo nuovo » in cui gli sarebbe stato « progressivamente impedito di lottare, di agire, di portare un contributo sia pure modesto da una posizione dirigente » (AS, p. 258).

Alla conferenza del P.C.I. del 914.1.

1955 fu deciso che Secchia fosse trasferito a Milano come segretario regionale. Egli continuò nondimeno a partecipare alle riunioni della Direzione; in quella sede propose una ripresa d’iniziativa e di lot[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 448

Brano: [...]tituti magistrali (resi quinquennali e più professionalizzanti), e istituto tecnico, equiparazione perseguita dal ministro anche in rapporto agli sbocchi universitari. In definitiva, si riproponeva la situazione esistente nel 1911.

In quel contesto erano ovviamente destinate a restare sulla carta talune innovazioni pedagogicodidattiche, come quella di studiare la personalità dell'alunno (avvalendosi anche dell’apporto fornito dalle discipline psicologiche), di individuare nuove forme di valutazione dell'alunno (sostituendo ai voti i giudizi formulati collegialmente), di badare alle finalità comuni respingendo una impostazione nozionistica delle singole discipline. Il passo avanti nell'impostazione didattica era quindi più apparente che reale, perché in effetti continuavano a essere privi

giati i meccanismi selettivi della scuola e, nei consigli di classe, non veniva presa in considerazione alcuna linea di democratizzazione a livello curricolare. Poiché, in questi organismi, il compito di coordinamento operativo e didattico era affidato isti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 423

Brano: [...]brosiani, le seconde sono vaghe e stereotipate (« ribelle », « ozioso », « pericoloso », « ignorante », ecc.), tanto da far perdere spesso le tracce di qualsiasi individualità personale. Anche le fotografie che in gran parte corredano le schede sono prese con una tecnica che annulla l'espressività dei volti per renderli prove scientificamente “oggettive” della pericolosa diversità dei soggetti; ma si pensi solamente in quali condizioni fisiche e psicologiche si trovavano gli schedati nel momento in cui queste foto venivano scattate.

La schedatura fascista

La polizia fascista non modificò molto le tecniche di schedatura che trovò in vigore, ma allargò considerevolmente lo spettro dei sorvegliati, tanto da attuare un controllo totalitario su ogni frangia sociale anche minimamente dissidente. L'accresciuto impegno poliziesco finì inoltre per coinvolgere tutti gli aspetti della vita deM'oppositore, dall’attività più propriamente politica alla sfera degli affetti e delle amicizie, con conseguenze indirette ma pesanti su interi nuclei familiari. [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine psicologiche, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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