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Il segmento testuale primitivismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 90Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da (Mito e civiltà moderna) Diego Carpitella, I «primitivi» e la musica contemporanea in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 3 - 1 - numero 37

Brano: [...] orientale non vi è soluzione di continuità tra il livello delle alte culture e quello popolare.
La complessità degli argomenti che si sottintendono al termine « primitivo » limitano necessariamente queste nostre osservazioni ad alcuni momenti dell'esperienza musicale contemporanea senza considerare le origini e i presupposti romantici e illuministici del problema; soprattutto cercando di mettere in rilievo la distinzione o la convergenza del « primitivismo psicologico » (nell'ambito dei rapporti « mente primitiva e civiltà moderna ») dal « primitivismo di struttura » (cioè dalla utilizzazione del materiale musicale primitivo nella musica contemporanea).
In effetti bisogna riconoscere che il primo documento «mitico» in tal senso rimane Le Sacre du printemps di Strawinsky (9); mentre il più interessante studio su alcuni aspetti primitivi di Strawinsky è da
mente parte della musica d'arte europea piú progredita. La legittimazione di questa musica « marginale » si trova sempre in ciò; che essa dà forma a un canone tecnico in sé esatto e selettivo. In contrasto con le manifestazioni dell'ideologia nazista del Blut und Boden (« Sangue e terra »[...]

[...]la Russie Paienne en deux parties d'Igor Strawinsky et Nicolas Roerich. (Ed. Boosey & Hawkes). Introduzione Auguri primave
116 DIEGO CARPITELLA
considerare il saggio Strawinsky e la restaurazione compreso nel volume Philosophie der neuen Musik di Th. W. Adorno (10). Infatti nonostante vi siano da fare non poche riserve sul tono eccessivamente polemico nei riguardi della « restaurazione » di Strawinsky, tuttavia alcune lucide messe a fuoco del primitivismo di S., fatte dall'Adorno malgré lui sono di grande rilievo anche perché tra le prime ad essere enunciate. Successivamente al suo saggio, l'Adorno non si preoccupò di documentare sul piano filologico il «primitivismo» di S., anche se l'analisi dei mezzi primitivi di S. si presenta molto più agevole di quanto non sia l'individuazione del « primitivo » nella dodecafonia, e nell'espressionismo in genere. Le caratteristiche, infatti, del linguaggio fauve di S. sono riportabili a moduli primitivi; mentre i caratteri « wilden » (selvaggi) degli espressionisti sono rintracciabili più facilmente sul piano psicologico e psicanalitico, nonostante la « parvenza » razionale che é propria della dodecafonia.
Ma seguiamo l'Adorno in alcuni passi relativi al « primitivismo » di Strawinsky (11). A proposito de Le Sacre: [...]

[...]nto non sia l'individuazione del « primitivo » nella dodecafonia, e nell'espressionismo in genere. Le caratteristiche, infatti, del linguaggio fauve di S. sono riportabili a moduli primitivi; mentre i caratteri « wilden » (selvaggi) degli espressionisti sono rintracciabili più facilmente sul piano psicologico e psicanalitico, nonostante la « parvenza » razionale che é propria della dodecafonia.
Ma seguiamo l'Adorno in alcuni passi relativi al « primitivismo » di Strawinsky (11). A proposito de Le Sacre:
p. 145 ... « Nonostante tutto il contrasto stilistico tra il primo balletto (Petruska) ammannito gastronomicamente, e l'altro (Le Sacre) cosí tumultuoso, entrambi hanno in comune il nucleo, il sacrificio antiumanistico alla collettività... Questo motivo, che determina totalmente la condotta della musica, lascia l'involucro giocoso di Petruska per presentarsi ndl Sacre con una gravità sanguinosa. Appartiene agli anni in cui si incominciavano a chiamare "primitivi" i selvaggi, alla sfera di Frazer, e di LévyBruhl, e
Danza degli adolescenti Il g[...]

[...] 150 ... « A volte si tratta di una scelta limitata dai dodici suoni, all'incirca come nella pentatonia, quasi che gli altri suoni fossero un tabù e non potessero esser toccati: si può ben pensare, nel caso del Sacre, a quel délire de toucher che Freud riconduce al tabù dell'incesto... ».
Da questo senso di tabù deriva « una certa torbidità sia nel colorito generale che nei singoli caratteri musicali
Ed ecco che l'Adorno passa gradualmente dal primitivismo generico ad un più preciso primitivismo psicologico:
p. 159 ...« Egli esaspera talmente la tensione tra arcaico e moderno che rigetta, per amore dell'autenticità arcaica, il mondo primitivo inteso come principio stilistico: delle sue opere principali solo le Noces accolgono ancora una volta il folklore, con formulazioni assai meno arrendevoli che nel Sacre. Strawinsky scava in cerca dell'autenticità nella compagine stessa e nel disfacimento del mondo di immagini dell'arte moderna. Freud ha insegnato che esiste una connessione tra la vita psichica del selvaggi e dei neurotici (13): orbene il compositore disdegna i selvaggi e si att[...]

[...]grazia. La barbarie tedesca — era forse stata questa l'idea di Nietzsche — avrebbe, senza menzogne, sradicato insieme con l'ideologia, la barbarie stessa. Nonostante ciò l'affinità del Sacre con il suo modello é incontestabile, e così il suo gauguinismo, le simpatie del suo autore che, come riferisce Cocteau, sbalordiva i giocatori di Montecarlo mettendosi i gioielli di un sovrano negro » (Le coq et l'Arlequin, op. cit.). Sulla degenerazione del primitivismo in barbarie cfr. l'introdu clone di R. Bianchi Bandinelli a Frobenius, Storia delle civiltà africane (Torino, Einaudi, 1958, 2a ediz.).
(13) S. FREUD, Totem e tabù, op. cit.
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ciò di cui l'esperienza dell'arte moderna è sicura, cioè a quell'arcaicità che costituisce lo strato profondo dell'individuo e che si affaccia nuovamente nella sua decomposizione, incontraffatto e attuale. Le opere che stanno tra il Sacre e la virata neoclassica imitano il gesto della regressione, tipico della dissociazione dell'identità individuale, e se ne aspettano un'autenticità in senso collet[...]

[...]Cap. IV, pp. 135165.
(17) E la seconda parte di Heimweh, Lied di Brahms su testo di Klaus Groth (a Oh, potessi conoscere la via del ritorno! », nota del traduttore di Adorno, op. cit., p. 166).
I « PRIMITIVI » E LA MUSICA CONTEMPORANEA 119
Nonostante le affermazioni dell'Adorno risentano continuamente di un tono polemico, tuttavia non c'è dubbio che molte sue affermazioni conservano una loro effettiva validità almeno per quel che riguarda il
primitivismo psicologico » nell'ambito della civiltà moderna. Dallo stesso punto di vista sono guardati due aspetti tipici di Strawinsky: l'oggettivismo è il rivolto dell'ebefrenia:
p. 172 ... « La ripulsa dell'espressione che è in Strawinsky il momento più evidente della spersonalizzazione, ha nell'ambito della schizofrenia, il suo riscontro clinico' nell'ebefrenia, che è l'indifferenza dell'ammalato verso gli avvenimenti esteriori... L' "impassibilità" del programma estetico è una astuzia della ragione verso la ebefrenia, che viene trasformata in superiorità e in purezza artistica, senza lasciarsi dist[...]

[...]non si tiene conto del tono polemico con cui questo saggio su Strawinsky e la restaurazione fu scritto, da un Adorno acceso sostenitore della dodecafonia, si potrebbe essere indotti a dare un significato deteriore alle analisi in chiave primitivopsicanalitica. In effetti, nonostante il tono polemico, l'analisi di Adorno intuisce uno dei punti essenziali della crisi del mondo contemporaneo. Voler mettere in rap
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porto questo primitivismo psicologico con il primitivismo di struttura significa dimostrare filologicamente le divergenze e le affinità con la musica primitiva. In quest'ultimo senso alcuni aspetti tecnicolessicali sono espliciti. Una delle caratteristiche peculiari del Sacre é nel trattamento del complesso orchestrale, in particolare degli ottoni e della percussione quali generatori della melodiaritmica (grancassa, guero, piatti, piatto antico, tamtam, tamburo basco, triangolo, timpano piccolo, quattro timpani grandi). Aspetti tecnicolessicali affini ai primitivi possono essere considerati, l'« integrale armonico » dell'Accordo degli auguri primave[...]

[...]ti di questi compositori, il Boulez, si deve un'analisi dei principi di variazione ritmica applicati da Strawinsky nella Sagra » (cfr. P. Boulez, Propositions, in « Polyphonie », n. 2, Paris, 1948) (p. 51, Vlad, Strawinsky, op. cit.).
Una approfondita e completa analisi delle affinità tra la musica strawinskiana (soprattutto del periodo fauve) e alcuni aspetti della musica primitiva, dimostrerebbe ancora di più in Strawinsky, la convergenza del primitivismo psicologico con quello di struttura, con la ovvia esclusione sia dell'« esotismo » che del « folklorismo » (18). La stessa utilizzazione che Strawinsky ha fatto del jazz, dimostra come in lui non vi
(18) Un esempio di « esotismo » organico in Strawinsky lo si trova nel Rossignol: « Si osservi a questo proposito come Strawinsky riesce a rendere il colore locale cinese. Egli non segue meccanicamente gli schemi della scala pentatonica che caratterizza la musica cinese, ma ne assume íl principio struttivo, cioè la mancanza dell'intervallo di semitono » (VLA», Straw., op. cit., p. 64).
I K PRIMI[...]

[...]mpio di « esotismo » organico in Strawinsky lo si trova nel Rossignol: « Si osservi a questo proposito come Strawinsky riesce a rendere il colore locale cinese. Egli non segue meccanicamente gli schemi della scala pentatonica che caratterizza la musica cinese, ma ne assume íl principio struttivo, cioè la mancanza dell'intervallo di semitono » (VLA», Straw., op. cit., p. 64).
I K PRIMITIVI » E LA MUSICA CONTEMPORANEA 121
sia generalmente mai un primitivismo di imitazione, ma si debba sempre considerare la presenza di un'entità fauve. Ecco come egli stesso scrive nelle Cronache della mia vita, sul Ragtime per li strumenti, composto nel 1918:
«... sebbene di modeste dimensioni (quest'opera) è significativa per l'interesse che provavo allora per il jazz, venuto fuori in modo così dlamoroso subito dopo la fine della guerra. Dietro mia richiesta, mi era stato spedito un mucchio di queste musiche che mi entusiasmarono e per la freschezza e il taglio ancora sconosciuto del loro metro: linguaggio musicale che rivela con evidenza la sua origine negra. T[...]

[...]siasmarono e per la freschezza e il taglio ancora sconosciuto del loro metro: linguaggio musicale che rivela con evidenza la sua origine negra. Tali impressioni mi suggerirono l'idea di disegnare un ritrattotipo di questa nuova musica da ballo, attribuendogli l'importanza di un pezzo da concerto, come in altri tempi i
contemporanei avevano fatto nei confronti del valzer, della mazurka, ecc. » (19).
Si può dire, in effetti, che in Strawinsky il primitivismo di struttura è reso fondamentalmente da una particolare utilizzazione di elementi diatonici, eterogenei si, ma tradizionali, cosicché il primitivismo psicologico (sotto molti aspetti esplicito) si fonda su un materiale c storico ». Negli espressionistidodecafonici, invece, il primitivismo psicologico appare nell'esaltazione dell'inconscio attuale, mentre quello di struttura, nonostante l'apparente razionalizzazione del materiale, risulta destorificato.
Nell'introdurre la sua Storia della dodecafonia (20), Roman Vlad molto opportunamente ricapitola le cc varie fasi del divenire storico della civiltà musicale europea » passando in rassegna i diversi sistemi musicali che si sono succeduti nel tempo. Dal tetracordo del sistema musicale greco (fino al sec. VII a. C.) si passa alla scala di sette suoni (eptatonica) di Terpandro, dovuta all'unione di due tetracordi, «scala che era d[...]

[...]è già di civiltà evolute); la conseguente struttura « seriale » delle melodie; il valore costruttivo del ritmo nella sua poliedricità asimmetrica e isometrica; l'organizzazione polifonica e non armonica delle voci; l'uso di alcune tecniche vocali (molto simili all'Urschrei, alla Sprechstimme, alla Sprechmelodie, alla Klangfarbenmelodie); l'utilizzazione di particolari strumenti (in special modo la percussione) (40).
Fondamentalmente il mito del primitivismo di struttura avviene quando si crede che alcune di queste caratteristiche morfologiche strutturali possono essere « riprodotte » da alcuni dati storici: il timbro, lo stile o il particolare tipo di emissione della voce; la funzionalità sociale e rituale che la musica primitiva ha, e quindi una sua particolare essenza emotiva e « reale »; e così via. In altri termini questi fattori morfologicostrutturali tenderebbero a destorificarsi non appena detratti dalla loro realtà storica. In effetti, per quanto destorificante possa essere la detrazione, tuttavia molti elementi obiettivi permangono: sop[...]

[...] la detrazione, tuttavia molti elementi obiettivi permangono: soprattutto nella musica per i suoi attributi asemantici (da cui una maggiore « commercializzazione » del primitivo nella musica a di consumo n — jazz o musica leggera — che nelle altre arti « di consumo »).
L'effettiva entità dei rapporti tra musica primitiva e musica contemporanea è da considerare anche in questo senso. Li dove vi sarà una convergenza del materiale primitivo con il primitivismo di struttura e psicologico (il jazz o alcune opere fauves di Strawinsky, per esempio) si ha una minore destorificazione. Dove invece il primitivismo psicologico prevarica su quello di struttura (ad es. nella dodecafonia) evidentemente interviene una elaborazione intellettualistica per cui la. destorificazione è maggiore. Il solo primitivismo di struttura determina d'altra parte il « funzionalismo » (tipo Messiaen). Ed infine, li dove non si ha né primitivismo di struttura né psicologico, ma solo uso del materiale primitivo, allora la risultante è 1'« esotismo ». Eguale discorso vale naturalmente per il folklore, quello arcaico s'intende (41).
(40) Cfr. per un ampio panorama degli strumenti primitivi e della loro utilizzazione funzionale, F. ORTIz, Los instrumentos de la musica afrocubana (Habana, 19521955, 5 v11.). Cfr. anche recensione CarpitellaSeppilli in « Lares », lugliodicembre, 1955; Cfr. SCHAFFNER, Origine des instruments de musique (Paris, 1936).
(41) Vedi come opera dodecafonica ispirata esplicitamente ai « primitivi ». VI. VoGEL, Waga[...]

[...] in « Lares », lugliodicembre, 1955; Cfr. SCHAFFNER, Origine des instruments de musique (Paris, 1936).
(41) Vedi come opera dodecafonica ispirata esplicitamente ai « primitivi ». VI. VoGEL, Wagadus untergang durch die eitelkeit (La caduta di Wagadu per orgoglio), oratorio in due parti per soli, coro, cinque saxofoni e clarinetto. Ispirato al Dausi, libro degli. eroi Cabili, della raccolta Atlantis di Frobenius (1930).
128 DIEGO CARPITELLA
Il «primitivismo» di Strawinsky appare dunque più esplicito per la convergenza del primitivismo psicologico con quello di struttura; nella dodecafonia espressionista questa convergenza è meno evidente, e ancora meno poteva apparire nel saggio di Adorno Schoeneberg e il progresso. Tuttavia alcune affermazioni fatte dall'Adorno nel famoso saggio su Strawinsky, sono oggi, allo stato attuale della musica, reversibili sui « radicali » continuatori della dodecafonia (42). Così scrive acutamente il Rognoni nella introduzione alla Philosophie der neuen Musik: « Per quanto riguarda poi il ritorno alla « materia sonora » affermato da alcuni giovani postweberniani, esso arrischia di apparire più c[...]

[...]in noi. Solamente il nevrotico è inibito nell'azione, in lui il pensiero è il vero surrogato dell'azione. L'uomo primitivo non ha questa inibizione, il suo pensiero si trasforma senz'altro in azione, l'azione è per lui piuttosto un surrogato del pensiero e perciò ritengo, pur senza garantire l'assoluta esattezza della mia asserzione, che nel caso in discussione si possa ben dire che: « In principio era l'azione ».
In altri termini il limite del primitivismo psicologico dei dodecafonici è nella « sospensione del giudizio » weberniana (43) e nella « identificazione con l'aggressore » (cioè lo scientifismo tecnico) formulata dall'Adorno nell'Invecchiamento della musica moderna (44).
D'altro canto i timori per questo « limite » furono manifestati, con grande scalpore, da Thomas Mann nel suo Doctor Faustus (in cui l'Adorno fu un ideale consulente tecnico) e nella conseguente polemica con Schoenberg:
« Ciò che infatti ne potevo desumere, e che mi appropriai per descrivere la crisi generale della civiltà e della musica in particolare, costituiva il m[...]

[...]gi" ufficiali di Germania e di fuori sognano quest'arte e queste altre mete. Tanto peggio per loro. Dopo i vertiginosi successi, affonderanno, coi loro programmi cubisti e simili, sullo scoglio della loro esteriorità » (46).
D'altro canto i concetti di Urschrei (grido originario), di Urmensch (uomo originario), di Urtrieb (grido di rivolta), di Urlaut (suono indistinto) sono stati più volte utilizzati per l'espressionismo (47). Indubbiamente il primitivismo psicologico assume un grande rilievo nell'esperienza dodecafonica e seguente; attraverso un'analisi piú approfondita non si possono proprio escludere alcune analogie tra la Sprechstimme, la Sprechmelodie e i complaint calls, gli hollers e i sermons, dei blues o degli spirituals negri.
Una descrizione della melodiablues, ricorda per molti aspetti, alcuni tratti della Klangfarbenmelodie o della « serializzazione » degli elementi formali:
« Il carattere non rigorosamente tonale del linguaggio blues con
(46) Riportato in: Rooxoxt, Espressionismo e dodecafonia (Torino, Einaudi, 1954), p. 54.
([...]

[...]meglio) appare chiaramente armonizzata in questo senso.
La frase blues è estremamente duttile e maneggevole. Non soltanto può venir spezzata e divisa, o magari ridotta a quattro o cinque note, staccate o tenute non importa, ma perfino completamente « rivoltata », capovolta, senza per questo smarrire le sue caratteristiche essenziali, interiori ed esteriori » (48).
Senza considerare, ad esempio nel caso particolare di Schoenberg, come fonti del primitivismo psicologico, la collaborazione con Stephan George, o alcune concezioni mitiche che, prima di Schoenberg, influenzarono anche Scriabin, il quale così scriveva: « Ho costruito da me stesso la cerchia dei miei sentimenti, posso quindi distruggerla. Posso scagliarmi contro il mondo intero, posso soggiogarlo e dominarlo. Allora, nel momento della divina estasi, sentirò, in tutta la pienezza, che io e il mondo siamo un'unità inscindibile ». Cosi riporta il Rognoni, commentando: « ...un arterito che solo nel « superuomo » può realizzarsi e trova la sua fonte nella mistica saggezza orientale. Qui int[...]

[...]la pienezza, che io e il mondo siamo un'unità inscindibile ». Cosi riporta il Rognoni, commentando: « ...un arterito che solo nel « superuomo » può realizzarsi e trova la sua fonte nella mistica saggezza orientale. Qui intervengono le dottrine teosofiche, di cui Helena Blavatsky era araldo agli inizi del secolo, e che esercitarono la loro influenza non solo su Scrjabin, ma anche su Schoenberg... » (49).
Nell'espressione dodecafonica, dunque, il primitivismo psicologico si rivela con evidenza maggiore del primitivismo di struttura strawinskyano, attraverso l'Urmensch, l'Urtrieb, l'Urlaut (tutti motivi di regressione) che sono però oggetto, intellettualizzandosi, di un tentativo
(48) Enciclopedia del Jazz (Milano, 1953). Cap. Le origini popolari a cura di R. Leydi (pp. 4396); J. LANG, Jazz in perspective, London, 1947 (Trad. it. Jazz, Milano. 1950); cfr. A. M. DAUER, Der Jazz (Kassel, 1958).
(49) Cfr. ROGNONI, Espressionismo, ecc., op. cit., p. 34.
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di razionalizzazione attraverso il « materiale ». Una razionalizzazione che diventa « una specie di simbolismo materializzato »: « Nella[...]

[...]andare al di là di una proposta, non è possibile quindi esigere un discorso compiuto. Tuttavia un prima contatto con il problema stimola delle considerazioni preliminari. Alla stato attuale è possibile stabilire dei rapporti tra la musica contemporanea e quella primitiva, soprattutto se si considera che per quest'ultima si è ormai giunti ad una sufficiente documentazione. Così verrebbe provata filologicamente l'affinità di struttura, o anche, il primitivismo di struttura. Ma questo rapporto non può essere stabilito soltanto su elementi tecnicolessicali, poiché se si vuole enucleare il primitivismo psicologico sono necessari elementi etnici, sociali, religiosi, psicanalitici. Solo così è possibile stabilire la presenza del « primitivo » nella musica contemporanea, non solo « seria » ma anche leggera », anzi attraverso quest'ultima — dalle migliori espressioni jazz fino alle più spurie colonne sonore — è possibile chiarire fino a che punto il « primitivismo » si sia commercializzato (50). Perché poi il « primitivismo » della musica jazz e « leggera » faccia più presa sulla massa, di quanto non il primitivo nella musica « seria », ciò dipende da un processo di destorificazione intellettualistica che il materiale primitivo subisce. Cioè : il primitivismo psicologico della musica « seria » che non viene accettato dalla porta, entra invece dalla finestra, con il primitivismo psicologico e di struttura della musica jazz e «'leggera »: viene anzi usato come un mezzo di rimozione e un simbolo di feticismo nella musica (51). Forse da quando esiste il dualismo musica « seria » e musica « leggera » non si è mai avuto un comune denominatore così unitario, ma con risultati estremamente contradditori. È una questione su cui riflettere
(50) Vedi in Tse. ADORNO, Dissonanze, op. cit., trad. it. II carattere di feticcio in musica e il regresso dell'ascolto, pp. 751; dr. D. CARPITELLA, Musica popolare e musica di consumo (Accademia S. Cecilia, 1955).
(51) Da una notizia pubb[...]

[...]di St. James, a Downley, in Inghilterra, cantando il rock'n'roll: « Fino ad oggi, per molti, il jazz, e in particolare il rock'n'roll, sono stati "la musica del diavolo". Ora invece non sono pochi i preti — protestanti — che insistono sulle "profonde radici religiose del jazz e della autentica musica popolare". Le vie di Dio sono molte. Ma questa? ».
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I « PRIMITIVI » E LA MUSICA CONTEMPORANEA 133
Nell'ambito di una storia culturale anche il «primitivismo» musicale é stato una « scala » di una nuova dimensione umana e ha contribuito alla metamorfosi di un linguaggio più córrispondente (o più conforme?) alla realtà. Quanto al limite esso consiste nel rischio dell'esserci, nell'« identificazione con l'aggressore ». Un'analisi più approfondita comporterebbe una determinazione di tutti questi fattori.
DIEGO CARPITELLA
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da (Mito e civiltà moderna) Annabella Rossi, Appunti su arte contemporana e arte preistorica in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 3 - 1 - numero 37

Brano: [...]Art New (summer 1952), pone a confronto un dettaglio di un affresco della cappella dei mammouth, raffigurante un toro e un cavallo, con uno studio di Guernica dipinto da Picasso nel 1937, notando il ricorrere di animali simbolici e la stretta relazione tra la testa del cavallo e ìl corpo del toro.
Il preistoricismo che si riscontra nelle opere di alcuni pittori e scultori contemporanei va inquadrato nel fenomeno più generale dell'esotismo e del primitivismo che, anche se distinti tra loro, trovano la loro fonte d'alimento in quanto c'é di polemica anticlassica nel romanticismo.
136 ANNABELLA ROSSI
Non è qui il caso di vedere se preistoricismo e primitivismo costitui. scano o no un capitolo della storia dell'esotismo, che come fatto di costume risale al XVI secolo.
Di una sensibilità « primitivistica » in senso semplicemente anticlassico possiamo scorgere le prime testimonianze sul finire del Settecento in scritti come Le confessioni di un monaco amante dell'arte di Wackenroder. Sotto il segno di una nuova sensibilità tutta intenta alla raccolta e alla rivalutazione di tradizioni prerinascimentali, regionali e locali, i fratelli Boisserée misero insieme una collezione di quadri primitivi tedeschi, naturalmente trascurati nei secoli precedenti. Q[...]

[...]a e studiata, l'arte messicana, l'arte preclassica (documentata dai bellissimi album di Ch. Zervos a partire dal 1934), ed infine le produzioni orientali. Perché gli artisti contemporanei abbiano trovato la loro fonte di ispirazione di volta in volta nell'una o nell'altra civiltà artistica, porta il problema dal piano dell'accertamento filologico a quello della interpretazione. Tale interpretazione dovrà tener conto del fatto che il fenomeno dei primitivismo dalla fine dell'Ottocento ad oggi si configura come una ricerca di fonti sempre più barbare e genuine: e l'arte preistorica é appunto per l'artista moderno assai più barbara o genuina di quella negra o australiana, in quanta é l'arte dell'inizio della vita dell'uomo, l'arte spontanea e grezza dei primordi.



da Roberto Longhi, Un disegno per la Grande-Jatte e la cultura formale di Seurat in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]azione.

Si trattava dunque d’intender meglio quali precisamente fossero i ‘primitifs5 cari a Seurat negli anni della Baignade e della GrandeJatte. Primitivi che lo sovvenivano non soltanto per la metrica formale delle singole figure ma anche per il loro legamento prospettico in una partitura spaziale che, nei due famosi dipinti, è, anch’essa, completamente antitetica all’impressionismo.

E rimane che, fra le molte rievocazioni culturali del primitivismo, care alla pittura francese nell’ultimo ventennio del secolo scorso, quella di Seurat è certamente la più penetrante, sia per la sceltezza dell’antico richiamo, sia per la suprema intelligenza di chi ce l’ha riproposto in forma nuova e personalissima.



da Carlo Falconi, La crisi della Parrocchia in Italia in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 7 - 1 - numero 3

Brano: [...]anizzata. Così l'aumentato benessere materiale seguito al mutamento dell'economia di bisogni in quella di scambi, ne accrebbe il materialismo; i contatti col cosiddetto mondo del progresso attraverso una più diffusa cultura, il giornale, il cinema, la radio, ne naturalizzarono le credenze (Dio, Provvidenza) ispirandogli un concetto quasi magico del potere della scienza e della tecnica; l'emigrazione o l'invasione della città, distruggendo il suo primitivismo, ne solleticarono e sferzarono il desiderio di piaceri, di comodità, di lusso. Infine i miti. politici,
62 CARLO FALCONI
con la lotta di classe, sopraggiunti (da noi) buoni ultimi, ebbero facile giuoco agitando i noti slogans sull'alleanza tra clero e capita listi, sulla religione come sfruttamento, sul paradiso in terra come antitesi del paradiso in cielo.
Naturalmente non ovunque la scristianizzazione delle zone rurali ha raggiunto eguale intensità. Studiosi del problema come il Boulard (16) hanno distinto in proposito tre tipi fondamentali di parrocchie:
a) le parrocchie di cristianità[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine primitivismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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