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Il segmento testuale prefascismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 33Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 724

Brano: [...]modeo e De Ruggiero, riprendendo parzialmente il programma rosselliano di « Giustizia e Libertà ». Il Partito liberale, fondamentalmente ostile alla prosecuzione della politica dei C.L.N., raccolse, soprattutto dopo la fusione col Partito liberaledemocratico (una formazione monarchica composta di uomini politici delle vecchie clientele meridionali) * l’ala conservatrice dello schieramento antifascista. I suoi rapporti con gli uomini politici dei prefascismo (Nit

ti, Orlando) e con gli interessi delle forze economiche industriali e agrarie si fecero sempre più stretti, mentre si profilavano proposte di collaborazione con il movimento neofascista dell’«Uomo qualunque», respinte dal Croce.

Ugualmente respinta, almeno in linea di principio, fu l’identificazione di liberalismo politico e liberalismo economico proposta dall’Einaudi. Il Croce negava che la tradizione e l’idea liberale potessero identificarsi con una qualsiasi forma di conservatorismo, affermava anzi il carattere di « centro » del partito e si richiamava, come precedente storico, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 229

Brano: [...]a pace separata che appariva come l’unica atta a consentire la sopravvivenza dell’istituto monarchico, lo mise automaticamente fuori gioco e valse a rinsaldare invece i legami tra la Corte e le alte gerarchie militari. In questo processo si collocò il colpo di stato del 25.7.1943, preparato e realizzato, come lo sarebbe stato di lì a poco l’armistizio, da elementi in stretto collegamento con la Corte e scavalcando quegli

ambienti politici del prefascismo che pure erano rimasti vicino alla Corona.

Sarebbe inesatto affermare che il colpo di stato del 25 luglio sia stato opera esclusiva delle gerarchie militari, ma è un fatto che alti ufficiali vi parteciparono da protagonisti e da organizzatori: fra i primi, Badoglio, Ambrosio, i generali Giuseppe Castellano e Giacomo Carboni, il maresciallo Enrico Caviglia,

il generale Angelo Cerica, comandante dei carabinieri, e altri ancora. Non vi rimasero estranei ufficiali comandanti di reparti periferici, come il generale Raffaele Cadorna. Dopo I'8.9.1943, seguendo il monarca nella fuga a Brindisi,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 277

Brano: [...]ternazionale (Patto d’unità d’azione firmato a Parigi nel 1934).

In questo senso, nel corso stesso della lotta fu acquisito il punto di partenza di tutta la successiva politica unitaria antifascista, culminata poi nei Comitati di liberazione

nazionale, mentre nei Fronti popolari del 1936 si delineò anche il punto limite, oltre il quale l’antifascismo nel suo duplice impegno difensivocontroffensivo non potè procedere, neppure in seguito.

Prefascismo e postfascismo

Per una completa ed esauriente definizione dei caratteri del fascismo sono infine da valutare, oltre ai problemi delle origini, quelli dei suoi residui: il corso del fascismo, come accade per tutti i processi storici di qualche rilievo, in un certo senso ci si delinea in termini di period.izzazione, cioè a dire di crescita e di decadenza, di preparazione e di estinzione, con una certa gradualità. Fino a che punto si potesse parlare di « prefascismo » (e quindi virtualmente di un « postfascismo »), è una questione che è stata posta appunto nel dibattito politicoideologico (ap[...]

[...]cismo

Per una completa ed esauriente definizione dei caratteri del fascismo sono infine da valutare, oltre ai problemi delle origini, quelli dei suoi residui: il corso del fascismo, come accade per tutti i processi storici di qualche rilievo, in un certo senso ci si delinea in termini di period.izzazione, cioè a dire di crescita e di decadenza, di preparazione e di estinzione, con una certa gradualità. Fino a che punto si potesse parlare di « prefascismo » (e quindi virtualmente di un « postfascismo »), è una questione che è stata posta appunto nel dibattito politicoideologico (appena abbozzato, ma sintomatico e non più ripreso organicamente) cui parteciparono alla Consulta Nazionale (v.)t nel settembre del 1945, Ferruccio Parri (v.) e Benedetto Croce (v.), cioè gli uomini più sensibili del liberalismo rinnovatore e del liberalismo conservatore, quando oggettivamente l’antifascismo militante si scontrò col problema della trasformazione della società nazionale su un terreno non solo istituzionale, ma anche strutturale. La stessa questione d’al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 586

Brano: [...]o del leader di G.L. di riconoscere la superiorità morale e politica degli esiliati in nome del passato, e il suo incessante richiamo a « pensare, agire, scrivere, con la mente rivolta all’Italia » erano oggetto di particolari dissensi con i socialisti e con i repubblicani, ai quali Rosselli continuamente ricordava l’esigenza del l'antifascismo di prendere consapevolezza che nel Paese era cresciuta una nuova generazione, lontana dai problemi del prefascismo, animata da motivi e protesa verso conquiste che non potevano essere rigidamente contenuti nei vecchi programmi politici; anzi, una generazione che probabilmente respingeva ogni definizione programmatica prefissata per rivendicare il senso creativo delle proprie esperienze e delle proprie ricerche di vie diverse, rivoluzionarie e democratiche.

Pur con molte contraddizioni, questo indirizzo di G.L. spostava l’asse politico del movimento verso più accentuate sottolineature d’indole socialisteggiante, senza tuttavia fornire un'esauriente valutazione delle forze e degli obiettivi concreti, ma [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 837

Brano: [...]ività svolta

L’attività spiegata in quel periodo permise al M.U.P. di mettere solide basi anche nella classe operaia milanese e bresciana e di partecipare attivamente agli scioperi del marzo 1943, sotto la guida di elementi in gran parte nuovi alla direzione del movimento operaio (come Lelio Basso che ne fu il leader principale); neH’Emilia, dove la direzione fu invece nelle mani di dirigenti e militanti socialisti già provati nelle lotte del prefascismo (specie a Molinella e a Bologna); a Roma, in una cerchia di giovani intellettuali fra cui emergevano alcuni destinati a future carriere nella vita pubblica italiana, co

La prima pagina di una edizione clandestina 6e\\'Avanti! a cura del M.U.P. (Milano, 1.8.1943)

837



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 691

Brano: Ponte, li

no al lavoro di ricominciare a passare ». Un ponte quindi tra il passato e il futuro, oltre « la voragine scavata dal fascismo »; una passerella precariamente ricostruita, e con materiali provvisori, tra il postfascismo e il prefascismo, alla ricerca di un’« unità morale » sconvolta da una crisi di disgregazione delle coscienze.

Da un antico moralismo (di ottimo stampo, anche se forse inidoneo a comprendere la complessità del presente) erano dettati i propositi di Calamandrei, persuaso che fascismo e nazismo avessero attecchito sulle ceneri della « fede nell’uomo », e che quest’ultima andasse risuscitata attorno al piano di una « costruzione morale » da cui sarebbero dipese le sorti del mondo.

La crisi del 1947

Una prima fase nella storia del « Ponte », che a partire dal 1947 passò alla Nuova Italia editrice, è deli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 93

Brano: [...]ttestata con alcune avanguardie su istanze repubblicane.

I liberali di Benedetto Croce (v. Liberale, Partito) in massima parte e le destre unanimemente erano per l’istituto monarchico e la dinastia dei Savoia.

In questa situazione, socialisti e comunisti si pronunziarono per una “repubblica di lavoratori” e costituirono l'anello di raccordo con una larga massa di popolo spostata a sinistra, in una misura tendenzialmente più elevata che nel prefascismo, a causa dei disastri della guerra, dei disagi del dopoguerra e delle accresciute capacità egemoniche sul terreno nazionale. I repubblicani che, nelle province e a Roma, stavano riprendendo il loro proprio posto, pur non avendo fatto parte dei C.L.N., alle elezioni del 2.6.1946, avrebbero ottenuto il triplo dei voti del Partito d’Azione. Tuttavia larghi settori popolari, specialmente ma non solo nel Mezzogiorno, per reattività all’antifascismo “dell’ultima ora” e per una forte apprensione nei confronti delle sinistre, oltre che per tradizioni monarchiche e conformismo, erano rimasti legati al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 571

Brano: [...]to dell’organizzazione clandestina e nell’innalzare una propria bandiera, nel momento di massima espansione della Resistenza le formazioni “Matteotti” furono largamente presenti in Piemonte, in Lombardia e nel Veneto. Loro organo divenne “// Partigiano”, sorto nell’estate del 1944. Tra i più illustri caduti socialisti nella lotta di liberazione si ricordano Eugenio Colorni (v.) e Bruno Buozzi (v.), la cui figura riconduce alle pagine scritte nel prefascismo, neH’antifascismo e al Patto di Roma (v.), fondamento e simbolo dell’unità dei lavoratori sul terreno sindacale. Eppure non mancò una punta di sbandamento

“tattico” con Corrado Bon fantini (v.), membro dell'esecutivo per l'Alta Italia e del Comando delle “Matteotti”, autore di un tentativo di intesa intrecciato con Edmondo Cione (v.) e Carlo Silvestri per un passaggio di poteri incruento (piano peraltro sconfessato dal C.L.N.

A.l. e dallo stesso P.S.I.U.P.).

Secondo dopoguerra

Erede di un settore chiave dell'antifascismo democratico e popolare, il socialismo italiano si affacciò s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 494

Brano: [...]era gente”, di cui spesso non si parla. Un rigido inverno nevoso, un attacco di ruggine al grano, il ritardo nel pagamento del salario

o un irrigidimento delle tassazioni mettevano in forse la sopravvivenza per queste masse. Perciò scendevano per le strade tutti i membri della famiglia: uomini, donne, bambini. Era la classica rivolta antistatale delle popolazioni disgregate del Sud.

Ben diverso fu il comportamento degli uomini politici del prefascismo: da quello del repubblicano Antonio Meliusi (18471925) e del giolittiano di sinistra Leonardo Bianchi (18481927), entrambi approdati al fascismo, al distacco da ogni impegno politico da parte di Basile e Bosco Lucarelli. Raffaele De Caro poteva, da parte sua, contare su una personale amicizia con il capo della polizia fascista Arturo Bocchini.

I moti dopo la “liberazione"

Nell’inverno del 1943 l’arrivo delle truppe alleate creò nelle masse del Beneventano l'illusione che le cose potessero cambiare. Di qui le manifestazioni di Montefalcone Valfortore (2 novembre), Colle Sannita (4 novemb[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine prefascismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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