Il segmento testuale positivista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 215Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 180
Brano: [...]
indipendenza di idee e di atteggiamenti, fu legato di amicizia al Ghisleri, democratico di idee repubblicane e propugnatore di una concezione sociale avanzata, e a Leonida Bissolati (v.), che stava percorrendo a Cremona la via che conduceva dalla democrazia postrisorgimentale a un socialismo d'impronta materialistica e marxista.
Il giovane Turati si illustrò, in particolare, nella cura di un testo (la Morale dei positivisti), del filosofo positivista Roberto Ardigò (18281920) di cui era seguace, che pubblicò nella Rivista repubblicana da poco fondata dal Ghisleri. Da quel momento in avanti, l’attività e l’elaborazione di Turati si intrecciarono in modo inscindibile con la vicenda della Scapigliatura democratica, particolarmente presente in Lombardia.
SI merito e la “fortuna” di Turati negli anni Ottanta, sotto il profilo storico, consistette nell'aver seguito con intima e intellettuale consapevolezza l’itinerario di una generazione di giovani che si stava orientando e indirizzando dalla democrazia più avanzata al socialismo umanitario [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 179
Brano: [...]no (prima intendente e consigliere, poi reggente di prefettura e infine prefetto) che veniva dai quadri dell’impero austriaco, e che gli aveva impartito una educazione di stampo conservatore, l’adolescenza e la prima gioventù di Turati furono caratterizzate per una diecina d’anni da un male nevrotico, da cui si liberò non tanto attraverso le cure mediche, quanto con l’età, rifacendo la propria personalità a contatto con la gioventù scapigliata e positivista della Lombardia e inserendosi nel movimento moderno dell’ultima generazione intellettuale che in quegli anni stava affrontando con nuovo piglio la “questione sociale”.
L’esordio di Turati fu segnato da una prima poesia intitolata Disordine, uscita nel “Preludio” di Cremona nel 1877 e da una curiosa discussione con l’amico Arcangelo Ghisleri (18551938), poi noto geografo, intorno all’idea e alla presenza di “Dio”. Per alcuni anni il Turati, che si indirizzava alla maturità e a una
Filippo Turati negli anni giovani I i
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 596
Brano: [...] una moderna forma di autogestione aziendale.
in Italia il pensiero di Sorel ebbe notevole influsso sul sindacalismo rivoluzionario e, per un certo periodo, su Benito Mussolini (v.).
A.Per.
Sorgoni, Angelo
N. a Recanati (Macerata) il 3.3.1879, m. ad Ancona l’8.2.1964; maestro elementare.
Militante socialista, nei primi anni del secolo si prodigò nell’attività educativopropagandistica e associativa tra le masse, secondo un’impronta positivista, umanitaria e anticlericale. Nel 1908 fondò la Camera del lavoro di Recanati, divenne segretario della Sezione del partito socialista di Ancona e, quando si costituì nel 1911, segretario della Federazione provinciale, partecipando in tale veste alle vicende della “settimana rossa” (v.).
Dopo la Prima guerra mondiale riorganizzò la Camera del lavoro e ne fu segretario negli anni del “biennio rosso”. Nel 1921 partecipò al Congresso socialista di Livorno, schierandosi con la maggioranza massimalista.
Nell'agosto 1922 ebbe la casa devastata da una spedizione punitiva di squadristi. Processa[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 422
Brano: [...] ritenute « pericolose » per l’ordine costituito.
Il Casellario politico centrale
L’esigenza di definire categorie “oggettive”, per mezzo delle quali elaborare descrizioni altrettanto “oggettive” dei soggetti politicamente dissidenti nacque in Italia alla fine del secolo scorso, nel quadro dell’imperante concezione lombrosiana della devianza sociale. Già nel 1894
10 psichiatraantropologocriminalista Cesare Lombroso (18361909), di scuola positivista, nella sua opera Il delitto politico, inseriva gli oppositori politici fra i « devianti » e gli « anormali » sulla base delle sue positivistiche osservazioni fisiognomiche e antropometriche; questo metodo statistico privilegiava l’analisi degli elementi somatici, quindi l’uso della fotografia criminale come metro di giudizio della pericolosità sociale (per Lombroso, della « regressione atavica ») di un individuo.
Nel 1896 venne pertanto istituito in Italia il Casellario politico centrale (C.P.C.) per raccogliere i fascicoli personali degli aderenti ai partiti “sovversivi” (inizialmente si [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 326
Brano: [...]a Resistenza Italiana (Firenze, 1974).
Salvadori Lussu, Gioconda
Joyce Lussu. N. a Firenze 1*8.5.1912; scrittrice.
Di genitori marchigiani, figlia del conte Guglielmo Salvadori (v.) e di ascendenza inglese da parte materna, crebbe in un ambiente familiare ricco di tradizioni risorgimentali, di liberalismo progressista (delle sue antenate femministe farà un ironico e affettuoso ritratto in Le inglesi in Italia, Milano, 1970) e di cultura positivista mitteleuropea. Allorché, neH’aprile 1924, per sfug
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 368
Brano: [...]ini, ricco carinese trasferitosi a Palermo e fondatore, insieme a Sparti e Giovanni Or ce), del Circolo socialista universitario. « L’Isola » svolse un ruolo importante, intervenendo come elemento di rottura del municipalismo che, fino agli anni dei « fasci », costituiva la nota dominante della lotta politica e il freno principale alla liberazione di nuove energie alternative. Sul quotidiano, nel quale si affacciava anche la scuola universitaria positivista di Saivioli, Schiattarefla e Cusimano, scrivevano Mario Rapisardi, Angio
lo Cabrini, Giovanni Bovio, Gustavo Chiesi, Giuseppe Ragusa Moleti, Alberto Mario, Enrico De Marinis, Jessie White Mario, Aristide Battaglia, Edoardo Pont ano, Francesco Colnago. Notevole fu il ruolo di questo quotidiano nei confronti dell’orientamento degli strati intellettuali siciliani, anche se ben presto la direzione della Giustizia Sociale (specie a cavallo del congresso palermitano del maggio '93, nel clima organizzativo e di lotta di quel momento) riuscirà ad assolvere un ruolo pilota di altro segno, divenendo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 320
Brano: [...] cura del regime. Tipico esponente di un ceto politico mediocre, si può dire che con lui ebbe inizio nel panorama politico italiano quella « vera cinematografia di uomini della sinistra socialista che, dopo un istante di grande splendore, hanno degenerato» (Gramsci, 1926).
Attività accademica
Apprezzabile il contributo dato dal Ferri al rinnovamento del Diritto penale e allo sviluppo su basi moderne degli studi di criminologia. Allievo del positivista Roberto Ardigò al Liceo di Mantova e di Pietro Ellero a Bologna, si laureò nel 1877 con una tesi su L'imputabilità umana e la negazione del libero arbitrio che richiamò l'attenzione di Cesare Lombroso, il quale vide in essa « nuovi orizzonti del Diritto penale ».
Ferri insegnò Diritto penale nelle Università di Bologna, Siena, Pisa e Roma (18841929). Nel settembre 1919 venne nominato presidente della Commissione reale per la riforma delle leggi penali e nel 1921 stese la relazione introduttiva a un progetto preliminare del nuovo Codice penale italiano, progetto basato sui principi della co[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 461
Brano: [...] Nel 1921 la Libreria editrice del P.C. d’I. pubblicò il libro di Zini che ebbe più larga risonanza: Il Congresso dei morti. Su “L’Ordine Nuovo” (v.) apparvero alcuni suoi saggi di notevole rilievo, come duelli dedicati a “Stato nei limiti del marxismo” e “Idealismo e lotta di classe”. Zini fu l’unico degli esponenti del socialismo delTeooca di Arturo Graf e dei suoi colleqhi accademici ad avvertire l’insterilimento del vecchio riformismo a base positivista e a
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 617
Brano: [...]apitano di porto Domenico Finiguerra che, correndo grandi rischi, fece in tempo a liberare 190 prigionieri politici jugoslavi concentrati sull’isola di Mamula. I partigiani liberarono a loro volta circa 2.500 prigionieri che erano stati internati dalle autorità italiane di occupazione sull'isola Prevdlaka e in altri campi.
G.Sco.
Levi, Alessandro
N. a Venezia il 19.11.1881, m. a Berna il 6.9.1953; docente universitario.
Di formazione positivista, parente di Ernest Nathan e di Claudio Treves, quindi collegato a gruppi radicalmassonici e riformisti, insegnò Filosofia del diritto a Ferrara (1907), Cagliari, Catania e Parma (192438). Fu amico e ammiratore di Filippo Turati, collaborò a “Critica sociale” e, nel primo dopoguerra, a “Non mollare!”, del cui gruppo fece parte. Nel 1925 sottoscrisse la “Protesta contro il manifesto degli intellettuali fascisti” redatta da Benedetto Croce.
Perseguitato dagli squadristi e poi dal regime, escluso dall’insegnamento con le leggi razziali del 1938, nel giugno 1940 risiedeva a Firenze quando fu in[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine positivista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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