Brano: [...]asse, richiedeva per un individuo intelligente una giustificazione etica e saldi principi morali » e, d’altra parte, che « per realizzare il socialismo occorrevano lotte violente perché le classi dirigenti non volevano perdere il potere, base della loro esistenza ». I suoi seguaci spinsero a fondo la propaganda fra i contadini, ma con scarso successo. Michajlovskij ebbe posizioni analoghe, ma con una concezione individualistica più marcata.
I populisti si divisero in due correnti: gli slavofili e gli occidentalizzanti. I primi mitizzavano la Russia nei suoi aspetti ancora semifeudali, guardando con diffidenza alle innovazioni che venivano dall’Occidente. Ivan Kirejevskij, che vedeva nel contadino russo il vero cristiano ed esaltava l’umiltà russa in opposizione all’invadenza latina, influenzò narratori come Dostoievskij e Tolstoi.
Gli occidentalizzanti, di orientamento laico, ritenevano invece che la Russia avesse bisogno soprattutto di una costituzione, di maggiori libertà individuali, di progresso sociale e della tecnica europea. Quest[...]
[...]istiano ed esaltava l’umiltà russa in opposizione all’invadenza latina, influenzò narratori come Dostoievskij e Tolstoi.
Gli occidentalizzanti, di orientamento laico, ritenevano invece che la Russia avesse bisogno soprattutto di una costituzione, di maggiori libertà individuali, di progresso sociale e della tecnica europea. Queste tesi furono sostenute, tra gli altri, da M.A. Bakunin (v.) e da P. Kropotkin (v„K
Contro lo zarismo
Circoli populisti che propugnavano la rivoluzione sociale furono attivi a Pietroburgo, Mosca, Kiev e Odessa. Dopo la fine della guerra Russoturca (1877), cui seguì una durissima repressione da parte della polizia zarista contro i populisti, questi passarono alla lotta clandestina, creando un « gruppo disorganizzatore » che ebbe il compito di preparare la fuga degli arrestati e dei deportati usando anche le armi. Nacque in quel periodo la corrente Terra e libertà guidata da A.l. ZeIjabov che, propugnando l’azione terroristica, provocò nel 1879 una nuova scissione tra gli occidentalizzanti. Questi si divisero in due gruppi: Spartizione della terra nera, a carattere riformista, con tendenze socialdemocratiche; e Libertà del popolo, che si prefiggeva invece la distruzione dell’autocrazia zarista, la costituzione di un governo popol[...]
[...]sia, le teorie populiste vennero vigorosamente confutate dai socialdemocratici e in particolare da Lenin che ne mise in evidenza gli errori di fondo: mancanza di legami
con la classe operaia; considerazione che la principale forza della rivoluzione fossero i contadini; mancanza di prospettive di fronte allo sviluppo del capitalismo industriale in Russia; individualismo piccolo borghese ecc..
La lotta di classe in Russia ricavò comunque dai populisti alcuni insegnamenti che ebbero un peso nello sviluppo del movimento e che si concretizzarono nella costituzione di un vero e proprio partito socialista rivoluzionario.
L.Cav.
Bibliografia: Franco Venturi, Il populismo russo, Einaudi, Torino; W. H. Chamberlin, Storia della rivoluzione russa, Einaudi, Torino; Ettore Lo Gatto, La civiltà europea Storia della Russia, Sansoni, Firenze.
Porcari, Libero
N. a Parma il 10.11.1922; ufficiale di carriera.
Sottotenente in s.p.e. dal marzo
1943, prestò servizio nella Quarta Armata e, dopo lo sbandamento dell’ 8.9.1943, tentò di raggiunge[...]