Brano: Piccolo» !i
Primo dopoguerra
Con l'unione di Trieste all'Italia, « II Piccolo » rinacque, con l’apporto di società assicuratrici [Generali, R.A.S.), armatoriali (Cosulich, Tripcovich) e della Banca Commerciale Triestina.
Il primo numero della nuova serie uscì, insieme alledizione pomeridiana Il Piccolo della Sera (esistente sin dal 1886), il 20.11.1919. Mayer, che nel 1920 fu nominato senatore (e poi ministro di stato e presidente dell’I.M.I. durante il fascismo fino alle leggi razziali del
1938), chiamò a dirigere il giornale il romagnolo Rino Alessi, già corrispondente di guerra del « Secolo » di Milano e del « Messaggero » di Roma,
Il convulso periodo deH’inserimento di Trieste e delle altre province « redente » nello Stato italiano fu contrassegnato da una profonda crisi economica, dalla disgregazione del Partito liberalnazionale, dall’emergere aggressivo del movimento [...]
[...]se violenze e distruzioni, fra cui la devastazione della Camera del Lavoro, l'incendio del Balkan (v.), sede delle organizzazioni slovene e croate, e del quotidiano comunista II Lavoratore (v.).
Gli anni del regime
Durante l’intero ventennio il giornale fu uno degli organi più autorevoli della stampa fascista e fascistizzata (nel 1940 assorbì // Popolo di Trieste, quotidiano della Federazione locale del P.N.F. che venne fuso con l'edizione pomeridiana « Il Pic
colo della Sera»), distinguendosi nell’esaltazione della politica repressiva e imperialista del regime» specie nelle terre di confine, nonché deH'alleanza con la Germania di Hitler, su cui l’Alessi scriveva (ranche su riviste nazionali) articoli traboccanti di delirante ammirazione. Da ricordare qui sommariamente la violenta campagna del giornale contro il vescovo di Trieste monsignor Luigi Fogar (costretto a dimettersi), per aver questi difeso certi elementari diritti civili e religiosi delle popolazioni slave; e la martellante propaganda antislava che raggiunse il culmine nel 19[...]