Brano: [...]iversitaria nell 1897 al magistero di Roma. Collaborò a varie riviste (« Marzocco », « Nuova Antologia ») e, a partire dal 1909, anche al « Corriere della Sera ».
Ebbe la sua prima rilevante affermazione nel 1904 con II fu Mattia Pascal.
In questo romanzo il protagonista, ritenuto
morto, decide di darsi una nuova identità e di iniziare una nuova vita, scoprendo prò* gressivamente di non sapere più quale sia la sua vera identità.
Il * pirandellismo »
Le altre opere narrative di Pirandello più famose sono: L’esclusa (1901), in cui il contrasto fra apparenza e realtà sfocia nel paradosso di una donna ritenuta adultera quando è fedele e fedele quando è adultera; / vecchi e i giovani (1909), In cui è descritta la crisi di valori postrisorgimentali della classe dirigente coinvolta negli scandali e nella repressione dei nascenti Fasci Siciliani; I Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1915), in cui il protagonista, un operatore cinematografico, registra con la macchina da presa una serie di tragici eventi divenendo infine muto come la mac[...]
[...]uto di libertà.
Tutte queste opere esprimono la tensione verso una letteratura espressionistica di deformazione continua e grottesca della realtà. In essa, come del resto nelle sue opere teatrali, non c’è quindi solo il conflitto tra la Vita e la Forma, in cui il personaggio prende coscienza della molteplicità delle sue immagini dell’io e dell’impossibilità di fuoriuècìfè dà quésto contrasto fra apparenza e realtà.
Questa definizione del « pirandellismo », inizialmente dovuta al critico Adriano Tilgher, cóglie certamente alcuni lati essen^ ziali della sua opera, esprime un'aspiraìióne, di continuo delusa, a una nuova identità sempre contrastata e infine resa impossibile dalle convenzioni borghesi. È la crisi di mandato sociale dell’intellettuale, che nort solo non vuole e non può più lanciare messaggi di valore universale, ma è in cerca di un’identità e di una qualificazione che l’industrializzazione capitalistica dell’età gioiìttiana gli nega, riducendolo al silenz'iò.
Luigi Pirandello al suo tavolo di lavoro (1913)
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