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Il segmento testuale persiana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 81Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Fido, Saggi e studi. Giacinta nel paese degli uomini: interpretazioni delle «villeggiature» in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]). Per le Villeggiature la prefazione alle Smanie (Opere, vii, 1008).
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L'impresario delle Smirne, La scuola di ballo), sulle donne del popolo a Venezia (Le massere, Le donne de casa soa, Il campiello), e cosí via.
Accanto a queste costellazioni tematiche ci sono i cicli veri e propri: le due commedie di Bettina (La putta onorata e La buona moglie, 174849), la Pamela del 1750 e Pamela maritata del 175960, le tre Ircane (La sposa persiana, 1753, Ircana in Julfa, 1755, e Ircana in Ispaan, 1756), le Villeggiature del 1761, e infine la trilogia ricavata nel 1764 dagli scenari scritti a Parigi per l'Arlecchino Bertinazzi e la Camilla Veronese degli Italiens: Gli amori di Zelinda e Lindoro, La gelosia di Lindoro, Le inquietudini di Zelinda.
Da una parte, nella prefazione al Ritorno, Goldoni insiste sulla differenza delle Villeggiature dalle altre pièces « serializzate », cioè sul fatto « che le altre le ha immaginate una dopo l'altra, e queste tutte e tre in una volta » (Opere, vii 1147). Dall'altra, come ha ben visto Jacques Joly[...]

[...]u personnage en rapport avec les exigences de la passion », e il « genere » che ne risulta, a metà strada fra il teatro comico tradizionale e il romanzo, è la precoce versione goldoniana di quel genre sérieux che avrà in Diderot, Mercier e Beaumarchais i suoi maggiori teorici (Joly 1978, pp. 19798 e Petronio 1962). In questo quadro il caso piú considerevole e (tranne che dal Joly) sottovalutato è quello delle tragicommedie « persiane ». La sposa persiana, scritta per reagire alla concorrenza del Chiari e alla caduta delle due prime commedie prodotte al teatro San Luca (Il geloso avaro e La donna di testa debole), riportò nell'autunno del 1753 uno straordinario successo, « e fu replicata per trentaquattro sere, segnando cosí il piú grande trionfo del settecento sui teatri di Venezia » E dopo le accoglienze piuttosto tepide riscosse dalla seconda commedia, Ircana in Jul/a, un grande successo nel 1756 ebbe pure la terza, Ircana in Ispaan, che della Sposa persiana è la vera continuazione.
Spiegare la fortuna delle Ircane semplicemente coll'entus[...]

[...]aduta delle due prime commedie prodotte al teatro San Luca (Il geloso avaro e La donna di testa debole), riportò nell'autunno del 1753 uno straordinario successo, « e fu replicata per trentaquattro sere, segnando cosí il piú grande trionfo del settecento sui teatri di Venezia » E dopo le accoglienze piuttosto tepide riscosse dalla seconda commedia, Ircana in Jul/a, un grande successo nel 1756 ebbe pure la terza, Ircana in Ispaan, che della Sposa persiana è la vera continuazione.
Spiegare la fortuna delle Ircane semplicemente coll'entusiasmo di allora per le turcherie e le mascherate orientali mi sembra un modo di ignorare il problema dall'alto del nostro « buon gusto », o se si vuole di estendere anche a questo filone del teatro goldoniano la condiscendente sopportazione che la
6 Cfr. la prefazione alla Sposa persiana: «Questa è una Commedia fondata sulla passione... » (Opere, ix, 522), e la lettera da Parigi al Vendramin dell'11 ottobre 1763 sugli Amori di Zelinda e Lindoro: «La commedia è di grande intreccio, di gran passione... » (Opere, xiv, 299).
7 Cosí ORTOLANI, in Opere, Ix, 1333.
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critica ha sempre riservato ai romanzi del Chiari, anche quando si tratta di opere ricche di trovate narrative e di idee.
Di Fatima, la fanciulla ancora innamorata dello sposo che la ripudia per una schiava, poté ricordarsi il Manzoni (che vid[...]

[...]ande intreccio, di gran passione... » (Opere, xiv, 299).
7 Cosí ORTOLANI, in Opere, Ix, 1333.
GIACINTA NEL PAESE DEGLI UOMINI: INTERPRETAZIONE DELLE « VILLEGGIATURE » 377
critica ha sempre riservato ai romanzi del Chiari, anche quando si tratta di opere ricche di trovate narrative e di idee.
Di Fatima, la fanciulla ancora innamorata dello sposo che la ripudia per una schiava, poté ricordarsi il Manzoni (che vide con ogni probabilità La sposa persiana a Venezia l'8 febbraio 1804 8) per il personaggio di Ermengarda: « Caddi qual fior sul campo, colto dai rai del sole... » (iv, 10). Ma non fu Fatima, bensí la sua appassionata rivale Ircana, interpretata dalla seconda donna Caterina Bresciani, a sedurre il pubblico veneziano e a indurre quindi l'autore a seguirne le vicende in altre due commedie.
Come agli inizi della sua carriera 9, e come piú tardi nei testi parigini per Arlecchino e Camilla, Goldoni si abbandona dunque alle sollecitazioni di un forte temperamento drammatico, le asseconda, e contemporaneamente se ne giova per costruire un [...]

[...] tutti i propri desideri in un punto (qui l'allontanamento di Fatima sposata a un altro e dunque non piú rivale, come poi nelle Smanie l'invito a Guglielmo a villeggiare con Filippo e Giacinta): « Se mi soddisfi in questo, teco sarò qual fui; / Ti crederò mio caro, piú non darotti un duolo, / Tutto soffrir m'impegno, con
8 Recitata dalla compagnia di Salvatore Fabbrichesi al teatro San Giovanni Grisostomo: cfr. ORTOLANI, Nota storica alla Sposa persiana, in Opere complete, Venezia, Ed. del Municipio, 190760, xxiv, 215; e FERRANTE, 1961, p. 82. Come è noto, Manzoni fu a Venezia dall'ottobre 1803 al marzo 1804.
9 Mi riferisco naturalmente ai ruoli scritti alla fine degli anni 30 per il « Pantalone » Francesco Golinetti, dal Momolo cortesan in poi: v. Mémoires, I, 40 (Opere, I, 185 sgg.). In vista dello stimolo che la Bresciani e poi a Parigi la Veronese esercitarono sulla fantasia di Goldoni, andrebbe riformulata meno recisamente l'osservazione in sostanza giusta che « il rapporto personaggioattore va certamente diminuendo di importanza a man[...]

[...]ersonaggioattore va certamente diminuendo di importanza a mano a mano che il personaggio vive entro un piú organico rapporto con altri personaggi e attinge una verità sempre piú singolare e universale » (BINNI 1963, p. 296).
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tentami in ciò solo » (Ircana in Ispaan, iii, 12); al tempo stesso, matura consapevolezza di sé: « Sfogar vorrei col pianto il mio dolore estremo, / Ma piangere non so, quando mi dolgo, io fremo » (La sposa persiana, iii, 1), della propria irragionevolezza e dei propri eccessi: « Io merto i sdegni tuoi, se fin tentai svenarti. / Pur, di ragione ad onta, pretendo essere amata » (Ircana in Ispaan, iii, 12), ma anche della propria forza e superiorità di carattere nei confronti dell'uomo amato:
IRCANA: ... se valor ti manca per assalir quell'empio,
Coraggio in te risvegli di femmina l'esempio.
Dammi una spada... 10
O disarmar l'audace saprò donna orgogliosa,
O morirò fra l'armi, ma morirò tua sposa.
TAMAs: Non cimentarti, Ircana, non incontrar ruine.
Sei coraggiosa e forte; ma sei femmina alfine.
IRC[...]

[...]ersi come gli ultimi riportati. Non dobbiamo dimenticare che quando Goldoni comincia a lavorare per i Vendramin al teatro San Luca il suo posto presso i Medebach al teatro Sant'Angelo è preso dal Chiari, e l'abate bresciano andava affermandosi come il piú deciso campione, a Venezia, dei diritti delle donne. Si leggano, tra i numerosi esempi che potrei citare, questi versi della Pastorella fedele, composta nel 1754, cioè precisamente fra La sposa persiana e 1'Ircana in Jul/a:
TURPINo: Guarda in Città, in campagna: guarda per ogni banda, La femmina ubbidisce, e l'uom sempre comanda.
CEFISA : Perché le prime donne diedero all'altre il crollo, Lasciandosi dagli uomini metter i piè sul collo. Dalla padrona morta, che avea molta perizia, Ho inteso dir piú volte che questa è un'ingiustizia. Del par uomini e donne del Ciel son la fattura; Madre del par benefica con tutti è la natura. L'uom rapi il primo luogo; a noi lasciò il secondo; Perché l'uomo superbo vuol esser solo al mondo. [...] Noi piú di lui capaci d'amor siamo, e di sdegno; Noi di beltà[...]

[...]ragicomico (trionfo dell'innocenza perseguitata, ecc.) ne assicura la felicità. Nel secondo caso, alle prese con la resistenza elastica di un referente ben altrimenti concreto come quello della società « livornese », cioè veneziana, poco egli potrà fare per la sua eroina.
Come nella prefazione al Ritorno l'autore accosta la trilogia ai suoi pre
11 Commedie in versi dell'abate PIETRO CHIARI, Venezia, Bettinelli, 1756, I, 156. Che nella trilogia persiana sia da vedere una risposta di Goldoni alla sfida « femminista » di Chiari sembra suggerito anche dal fatto che nell'edizione Pitteri le dedicatarie sono dame di cultura: Vittoria Serbelloni Ottoboni della Sposa persiana, Marina Savorgnan Canal dell'Ircana in Julia, Metilde Erizzo Bentivoglio dell'Ircana in Ispaan.
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cedenti lavori di analoga struttura ciclica, cosí già nella prefazione alle Smanie Goldoni aveva provveduto a ricordare ai lettori la sua abbondante produzione sullo stesso tema, lo sperpero e la confusione del villeggiare: « argomento ... sí fecondo di ridicolo e di stravaganze, che mi ha fornito materia per comporre cinque commedie, le quali sono fondate tutte sulla verità: eppure non si somigliano... » (Opere, vii 1007).
Piú precisamente, il tema delle « smanie » dei cittadini[...]

[...]spigliata e studiosa olandese dei Mercatanti (1753); d'altra parte l'autore poteva contare sul « temperamento » della Bresciani, l'attrice destinata a interpretarla sulla scena, perché una plausibile emotività venisse a insidiarne la canonica e lodevole flemma. Cosí si potrebbe dire che la protagonista della trilogia è una GianninaIrcana mise en situation, cioè immersa in una realtà equidistante dagli estremi ugualmente f avolosi della schiavitú persiana e dell'emancipazione nordica.
L'arma principale di Giacinta è l'intelligenza, un'intelligenza che gli esegeti delle Villeggiature hanno rilevato specialmente nelle scene delle Smanie in cui mortifica maliziosamente Vittoria (iI, 12), o convince il padre a fare il contrario di ciò che aveva deciso, lasciandolo per di piú pieno di ammirazione per la logica e il buon senso della figliola (n, 10). Ma il tratto veramente distintivo di questa intelligenza, rispetto a quella di altre donne goldoniane, è la lucidità introspettiva: per cui, ad esempio, quando Brigida cui Giacinta si è confidata osser[...]



da Giovanni Testori, Il Fabbricone in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 9 - 1 - numero 46

Brano: [...]n le piantine dei pomodori, alcuni pezzi di carta si mostravan infatti, qua e lá, pronti a farsi definitivamente distruggere dalla furia dell'acqua e del vento.
Appena capi che il temporale accennava a riprendere, la Schieppati usci da casa, s'affacciò alle scale e cominciò a gridare: « Enrico! Enrico! Vieni sù. Vieni sù che il temporale torna indietro! ». Ma non aveva ancor finito che dal cardine, attorno a cui aveva girato infinite volte, una persiana, staccandosi, precipitò dalla cucina dei Consonni sull'ingresso.
« Aiuto! — urlaron allora i ragazzi, rifugiandosi inorriditi nell'interno — Aiuto! »
«Cosa c'è? — gridò dall'alto la Schieppati — Enrico? Cosa c'è?»
« E' venuto giù un pezzo di casa! » — fece dal basso l'Enrico, preso dal terrore.
«Cosa? »
Dalla sua porta era uscita intanto anche l'Enrica e, sporgendosi dalla ringhiera, chiedeva anche lei, con voce eccitata, cosa mai fosse successo.
« E' venuto giù un pezzo di casa! »
cc Un pezzo di casa? E come? E da che parte? »
« No! Niente paura! — intervenne a quel punto il Tino, ch[...]

[...]zo di casa! » — fece dal basso l'Enrico, preso dal terrore.
«Cosa? »
Dalla sua porta era uscita intanto anche l'Enrica e, sporgendosi dalla ringhiera, chiedeva anche lei, con voce eccitata, cosa mai fosse successo.
« E' venuto giù un pezzo di casa! »
cc Un pezzo di casa? E come? E da che parte? »
« No! Niente paura! — intervenne a quel punto il Tino, che aveva trovato il coraggio di tornar fuori a veder quel che era successo. — E' stata una persiana. S'è tutta sfasciata... »
Così, mentre altre inquiline, gli occhi fuor dalla testa, si sporgevan dalla scala o s'affacciavan alle porte, il vento continuò a tur
IL FABBRICONE 79
binare tutt'intorno al casone e l'acqua a scrosciare senza trasformarsi però mai in tempesta, come invece, dalla cucina, la Redentat aveva continuato a desiderare e come il tonfo della persiana l'aveva indotta a più vivamente sperare.
Quando quei segni e altri che s'accavallarono subito dopo, furon sul punto di convincerla che, finalmente, quella volta i suoi nervi avrebbero avuto lo sfogo che si aspettavan da tempo e che la grandine avrebbe distrutto foglie, fiori, erbe e ortaggi, tutto ciò, insomma, che fin li la primavera e gli uomini insieme avevan prodotto, il bombardamento antigrandine riprese massiccio e preciso come fin li non era mai stato.
Occupata come se ne stava a preparar la verdura per la minestra, la Redenta si senti riprender subito dalle opposte vicende del la ba[...]

[...]tto, pezzo per pezzo, delle devastazioni che il temporale aveva provocato; piante di fiori, cespi d'insalata, pianticine di pomodori, pianticine di patate e file di carote, tutto era stato spiaccicato, divelto, e fin portato lontano; e su tutto si vedevan frammenti di giornali, di manifesti e di carte. Malgrado però s'affannassero a cercarli, dei chicchi di grandine non riusciron a trovare neppur l'ombra. Il Tina allora tornò verso i resti della persiana e, chiamando in aiuto gli amici, tentò di rimuoverli; 'visto che non ne valeva la pena, guardò in su, verso il davanzale, per veder cosa, nel precipitar a terra, la persiana avesse portato via; poi gridò:
« Guardate, ne ha fatto venir giù più di mezzo... ».
Il davanzale si mostrava infatti sfracellato per un buon terzo; sull'alto dello stipite poi, un buco, ben piú grande di quelli che i mitragliamenti aerei avevan lasciato su tutta quanta la facciata, si mostrava così aperto da parer una ferita.
« E' partito anche il gancio... » — fece l'Enrico.
« Allora in un posto o nell'altro dovremmo trovarlo... » — disse il Remigio, riportando gli occhi a terra.
«Già, perché se lo si trova ci servirà a tanto! » — commentò il Tino, che cominciava a sentirsi insoddisfatt[...]



da (9 Domande sul romanzo) Elémire Zolla in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38

Brano: [...]riparo dalla vita. Se il medico afferra la loro testa fra le mani e tenta di scambiare uno sguardo, essi fisseranno la sua pupilla, ne scopriranno minuziosamente il partito di colori e forme, le macchie e le strie, e si saranno ancora una volta messi in salvo dal contatto con l'uomo e con la realtà. Sovente sanno assai bene che il mondo e l'uomo sono da schivare, ma non sanno che anche il loro caos é da schivare.
Quando Robbe Grillet guarda una persiana, vi si concentra con l'insistenza dello schizofrenico. La persiana dovrebbe rappresentare tutto in quel momento, quindi finisce col non rappresentare nulla.
« ...le dodici serie sono identiche: sedici stecche di legno manovrabili insieme per mezzo di un'asta laterale, disposta verticalmente contro lo stipite. Le sedici lame di ciascuna serie restano costantemente parallele. Quando il sistema é chiuso, sono applisate l'una contro l'altra sui bordi, sovrapponendosi su una lunghezza di circa un centimetro. Premendo l'asta verso il basso l'inclinazione delle stecche diminuisce, creando così una serie di fessure la cui larghezza aumenta progressivamente ».
Parr[...]



da Alessandro Lami, recensione su Margherita Isnardi Parente, Città e regimi politici nel pensiero greco, Torino, Loescher, 1979, pp.266 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: [...]rileva l'Isnardi Parente (p. 114). La stessa teorizzazione dei pepaideumenoi in Aristotele a livello politico rivendica evidentemente un'autonomia e una separatezza dei filosofi. Del resto l'idealizzazione del principe illuminato (in Isocrate) che a volte si colora di tinte spartane (in Senofonte, in cui è da presupporre un richiamo al laconismo militante d'opposizione) ed anche orientali (sempre in Senofonte con l'idealizzazione della monarchia persiana nella Ciropedia), condanna di fatto il complesso dei cittadini all'esilio dalla politica. A questi non resta che conformarsi, sul piano etico, al modello di virtú offerto dal principe; solo l'intellettuale si riserva ancora un pallido impegno politico: offrire cioè a sua volta la presentazione al principe di quelle virtú che deve prendere a modello. Per altro, sia detto di passata, il iv sec. presenta delle assolute novità su un piano che per noi è strettamente legato a quello politico: Eubulo nella politica attiva e proprio Senofonte, teoricamente, testimoniano (oltre ad Aristotele) di un in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine persiana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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