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Il segmento testuale pacifista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 267Entità Multimediali , di cui in selezione 46 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 345

Brano: Pacifismo

scandalosa assoluzione del suo uccisore nel 1919, assunsero valore emblematico nel dimostrare l'inconsistenza e l’effettiva impotenza di un pacifismo non fondato sulla lotta di classe. Né potrà essere considerato pacifista il gruppo dirigente sovietico che, dopo aver proclamato nel 1917 l’immediata fine delle ostilità al fronte, in nome degli ideali pacifici dell’internazionalismo operaio, dimostrerà di essere ben lungi da questi stessi ideali una volta consolidatosi al potere.

Pacifismo tra le due guerre

Dopo il bagno di sangue subito dall’umanità con la guerra 191418, naturalmente si dichiararono « pacifiste » le potenze vincitrici di fronte alla rivolta delle masse popolari sacrificate all’olocausto. A cominciare dai grandi gruppi economici nordamericani, rappresentati al tavolo della pace dal presiden[...]

[...]pi economici nordamericani, rappresentati al tavolo della pace dal presidente degli U.S. A. Thomas Woodrow Wilson con i suoi « 14 punti » (miranti in realtà a gettare oltre oceano le basi dell’attuale impero statunitense), gli ideali di pace mondiale duratura furono ostentati nella fondazione della Società delle Nazioni ginevrina, struttura cui venne demandato il compito di realizzarli. In realtà si vide ben presto come la proclamata vocazione « pacifista » della S.d.N. non fosse che una maschera indossata dal capitalismo internazionale sempre più aggressivo e violento. Dapprima il tentativo di spogliare di ogni risorsa materiale le popolazioni dei paesi vinti (che favorì la nascita del revanscismo fascista), poi il favoreggiamento dell’aggressività fascista e nazista (v. Appeasement e Non intervento) per parare la concorrenza sovietica, porteranno alla Seconda guerra mondiale.

Nel periodo tra le due guerre .e particolarmente in concomitanza con le varie aggressioni nazifasciste (Etiopia, Spagna, Austria, Cecoslovacchia ecc.) non mancarono [...]

[...] da una lotta continua e consapevole contro il sistema capitalistico (pubblico o privato) è del tutto sterile. Si intende una lotta da condurre contro le strutture economiche che, per sopravvivere e svilupparsi, hanno inesorabilmente bisogno della guerra tra Stati.

Secondo dopoguerra

Più o meno come era accaduto dopo il conflitto 191418, con la conclusione della Seconda guerra mondiale tornò a levarsi in tutti gli Stati vincitori il coro « pacifista », che le bombe atomiche esplose a Hiroscima (v.) e a Nagasaki rendevano più che mai giustificato. E anche questa volta, mentre le maggiori potenze si ripartivano il pianeta in sfere d’influenza, la difesa della pace venne affidata alVO.N.U. (v.). Ma non diversamente da quanto era accaduto con la Società delle Nazioni ginevrina, l'organizzazione delle Nazioni Unite ha dimostrato e dimostra di non essere affatto un baluardo di pace, bensì uno strumento a disposizione di questa o quella potenza per meglio attuare la propria politica di aggressione esterna e di repressione interna, di essere qui[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 347

Brano: [...]al sistema di economia bellica dominante. I più recenti sviluppi tecnologici che consentono di ipotizzare come possibile la guerra « spaziale », diretta da ristrettissime centrali operative sottratte di fatto al controllo delle stesse rappresentanze parlamentari dei singoli paesi, pongono d’altra parte con più urgenza il problema di una mobilitazione politica consapevole e non mistificata.

In Italia

Una particolare componente del movimento pacifista italiano è quella che fa riferimento ad Aldo Capitini (v.)f organizzatore nel 1952 del Centro per la non violenza a Perugia e, nel 1961, fondatore del movimento nonviolento. A Capitini si deve l’aver stimolato in Italia l’impegno sulle tematiche non violente, culminante nella lotta per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare.

La lotta per il riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza ha significato per i nonviolenti italiani il passaggio da posizioni di individualismo eticoreligioso a scelte sociopolitiche, fondendo l’influenza del pensiero gandhiano e [...]

[...] e ambiguità e soprattutto una grave carenza di elaborazione teorica. Di fronte ai problemi della « difesa nazionale >» posti in discussione dagli obiettori di coscienza e dai nonviolenti la sinistra, proponendosi come forza « di governo >» e aspirando a diven

tare tale, ha accettato di fatto la logica della militarizzazione del paese nel quadro dell’alleanza atlantica, con tutte le relative conseguenze. In tale situazione, il nuovo movimento pacifista (nel quale particolarmente attiva è la Lega obiettori di coscienza, Z..O.C.) si è trovato per lunghi anni costretto a un lavoro minimo, sotterraneo e addirittura clandestino, salvo emergere con improvvise impennate e mobilitazioni di massa, più legate a fatti contingenti esterni che a una crescita evolutiva interna. Negli anni Settanta sono comunque in parte caduti i limiti astrattamente teorici del movimento pacifista, lasciando spazio a valutazioni politiche che collegano 11 militarismo all’economia, le multinazionali al neocolonialismo: un salto di qualità, per cui il militarismo non viene più visto come semplice divisa da rifiutare ma come forma di sviluppo della società postindustriale contro cui opporsi in molteplici forme.

Pacini, Ettore

N. a Empoli (Firenze) il 15.2.1910; fornaciaio.

Agli inizi del 1935, per tramite di Faustino Mugnaini, aderì al P.C.d’I., entrando a far parte della cellula esistente nella frazione Casenuove (Empoli), dove abitava. Coinvolto negli arresti che nella primaver[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 346

Brano: Pacifismo

Manifestazione contro gli esperimenti nucleari compiuti dalla Gran Bretagna nel Pacifico (Tokyo, 1.5.1957)

ta cominciò ad agire sull’intero movimento pacifista americano, finché, a soli 39 anni, egli venne assassinato. Tre anni prima era stato ucciso Malcom X. Le successive reazioni violente dei negri permisero la repressione e l'annullamento letterale del movimento per i diritti civili.

Pacifismo europeo

A partire dal 1949 si ebbe soprattutto in Europa, ma con proliferazioni in altri continenti fino a coinvolgere 72 paesi, una nuova ondata di pacifismo direttamente ispirata dalI’Unione Sovietica quale risposta popolare al Patto Atlantico e alla guerra fredda: il movimento dei Partigiani della Pace (v.) che, quantunque assai ridimensionato, tu[...]

[...] mistificatorio (per quanti Io sfruttino quale strumento politico) del pacifismo comunemente inteso.

Non sfuggirono a tale sorte i sempre rinnovati movimenti pacifisti degli anni ’60 e ’70, che ebbero punte particolarmente vivaci in Gran Bretagna, dove si impegnò a fondo il filosofo Bertrand Russell, e negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam. Sta di fatto che, dalla fine della Seconda guerra mondiale, quasi un quarantennio di azione « pacifista »» condotta da partiti, chiese, movimenti popolari e governi, per non parlare delle istituzioni internazionali create a tale scopo, ha dato risultati ben scarsi: basti constatare che la corsa agli armamenti è proseguita pressoché ininterrotta in ogni paese e che le guerre locali si sono quasi ininterrottamente succedute nelle varie

parti del mondo, dalla Corea al Libano. Di fronte a tale realtà, è legittimo affermare che l’ideologia pacifista, ricorrendo a suggestioni puramente emotive e muovendosi a livelli subculturali, lungi dal risolvere i problemi che si pone, contribuisce oggettivamente a tenere in ombra i presupposti di soluzione.

Il pacifismo, sia che si presenti come naturale rispetto per la vita umana e dei popoli, sia che propugni le norme di condotta internazionale necessarie per scongiurare l’autodistruzione deM’uomo sulla terra, rimane pura enunciazione verbale e manifestazione propagandistica, destinata a qualsiasi manipolazione, fintantoché non sappia calarsi con azioni concrete nella realtà sociale, contrappone[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 292

Brano: [...]matica, scritti in collaborazione con Whitehead (191013), tentativo di mostrare come la matematica altro non fosse che un'estensione della logica. Di lì in poi, Russell venne sempre più disinteressandosi di questioni logicomatematiche e spostò la sua attenzione verso terreni più specificatamente gnoseologici ed epistemologici, alla ricerca di una critica del sapere che liberasse dalle false “verità” e dai pregiudizi del senso comune.

L’azione pacifista

A partire dal 1900 egli aveva occupato l’incarico di lettore di filosofia a Cambridge, ma nel 1916 il suo intransigente pacifismo (v.) e la difesa, da lui pubblicamente assunta, dell’obiezione di coscienza (v.) gli costarono la perdita del posto d’insegnamento. Di più: nel 1918, mentre ancora durava la guerra mondiale, a causa di un suo articolo polemico nei confronti del governo inglese e dell'esercito americano, fu arrestato e condannato a 6 mesi di carcere.

A guerra conclusa, rifiutata l’offerta di tornare alla cattedra di Cambridge, visitò la Russia e la Cina, ricavandone due resoco[...]

[...]no allora era rimasto fedele. Trasferitosi negli Stati Uniti alla vigilia della Seconda guerra mondiale, tenne per sei anni lezioni di filosofia in varie università, non senza andare incontro ad accuse di “immoralità” per la spregiudicatezza dell’etica matrimoniale e sessuale esposta in Marriage and Morais (1929). Dopo aver fatto rientro in Gran Bretagna nel 1944, fu riconfermato “fellow” (membro) del Tri

Bertrand Russell partecipa a un sitin pacifista contro le installazioni di missili nucleari americani “Polaris” a Holy Lock (Inghilterra) il 18.2.1961

nity College. Un anno più tardi uscì una delle sue opere più famose, quella storia della filosofia occidentale che, pur entro limiti divulgativi, seppe offrire del pensiero filosofico un'immagine vivace e antiaccademica.

A riconoscimento dei suoi meriti di scrittore e di implacabile “coscienza critica” del presente, gli venne conferito nel 1950 il Premio Nobel per la letteratura. Da allora, l’impegno politico e civile di Russell, instancabile malgrado l'età avanzata, ne dilatò la fama [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 209

Brano: Kasman, Sergio

Conte e grande proprietario terriero, nel 1910 eletto deputato per la' prima volta e nel 1913 diventato presidente del Partito unitario dell'indipendenza ungherese (antiasburgico), fondò in seguito un nuovo partito e negli anni della prima guerra mondiale svolse una attività pacifista. Era l’epoca in cui infieriva in Ungheria (v.) la reazione del Partito nazionale laburista capeggiato da Stefano Tisza, sostenitore dell’unione con l’Austria e della politica di stretta alleanza con la Germania.

L'opposizione pacifista interna ricevette forte impulso dalla rivoluzione russa del febbraio 1917 e Tisza fu costretto a dimettersi. Sull’esempio russo sorsero anche in Ungheria i soviet. Kàrolyi, che non si era compromesso col precedente regime reazionario, apparve alla borghesia come l’uomo che avrebbe potuto salvare la situazione: mentre gli operai armati e i soldati occupavano gli edifici pubblici, nell’ottobre 1918 egli fu così chiamato a presiedere il governo « popolare », nel quale rappresentava i pacifisti liberali e i socialdemocratici di destra.

La Repubblica dei Consigli

Il 13.11.1918 firmò a Belgra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 430

Brano: [...]

Schirò, Lucio

N. ad Altofonte (Palermo) il 18.3. 1877, m. a Scicli (Ragusa) il 30.6. 1960; insegnante elementare. Giovanissimo militò nei Fasci siciliani e successivamente si trasferì in Umbria, dove svolse attività per il Partito socialista. Nel 1908, tornato in Sicilia, si stabilì a Scicli, dove si impegnò nella organizzazione delle leghe contadine. Nel 1913 cominciò a pubblicare un periodico intitolato Semplicista.

Antimilitarista e pacifista, definiva la guerra « barbara, anticristiana e per conseguenza esiziale agli interessi del paese, specie del proletariato ».

Dal 1920 divenne segretario della Federazione socialista di Siracusa, sindaco di Scicli e vicepresidente del Consiglio provinciale. Perseguitato dagli agrari e dai fascisti, subì coi suoi familiari diversi attentati e, nel 1922, gli squadristi con le armi in pugno lo costrinsero a dimet

tersi da ogni carica. Negli anni del regime, benché si astenesse dallo svolgere attività politica, la chiesa metodista e la scuola elementare che a lui facevano capo furono ritenut[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 327

Brano: Salvarezza, Giuseppe

gire alle aggressioni fasciste, da Firenze il padre andò esule in Svizzera con tutta la famiglia, stabilendosi in un villaggio del Vaud, le figlie furono ospitate in un collegio fondato dal movimento pacifista ispirato da Bertrand Russell e dal gandhismo.

Joyce continuò anche a frequentare l'Italia col fratello (v. Salvadori, Max) che nel 1932 sarà arrestato, e proseguì gli studi alTUniversità tedesca di Heidelberg, interrompendoli all’avvento del nazismo. Giovanissima, aveva pubblicato un libretto di Liriche (edito da Ricciardi, Napoli) che aveva avuto un'entusiastica presentazione di Benedetto Croce.

L'incontro con Lussu

Nel 1933, nella casa di Giuseppe Chiostergi a Ginevra, incontrò Emilio Lussu (v.), cui doveva consegnare un messaggio da parte dei confinati di Ponza. Quando Lussu dovet[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 321

Brano: Saiucci, Arturo

giogiugno 1908. Durante la Prima guerra mondiale partecipò alla propaganda pacifista del P.S.I.. In seguito si schierò con la corrente riformista, aderendo, dopo il XIX Congresso del P.S.I. (Roma, ottobre 1922), al Partito socialista unitario.

Con l’avvento del regime fascista chiese l’anticipato collocamento a riposo per evitare la destituzione dall’impiego che lo avrebbe privato della pensione. Dopo la Liberazione, non partecipò alla vita politica attiva.

F.Ped.

Saltini, Vittorio

Medaglia d'oro al valor militare. Toti. N. a Budrio di Correggio (Reggio Emilia) l’1.2.1904, m. a Fosdondo di Correggio il 25.1.1945; contadino. Avendo perduto un occhio da bambino, fu [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 220

Brano: [...]lla Resistenza abruzzese (v. Marsica), dove fu commissario politico di quelle formazioni partigiane.

Dopo la Liberazione continuò a svolgere attività per il suo partito. Nel

194445 fu segretario della Federazione comunista di Viterbo.

P.Ga.

Rolland, Romain

N. in Francia nel 1866, ivi m. nel 1944; scrittore e musicologo.

Fra i più prestigiosi scrittori francesi, insignito nel 1915 del Premio Nobel per la letteratura, fu anche un pacifista impegnato fin dal 1914. Negli anni del primo dopoguerra aderì al Partito comunista francese e, fra le due guerre, fu tra gli intellettuali europei più attivi nella lotta per la pace. Promosse, con Henri Barbusse e altri, la Lega dei diritti dell'uomo (v., per la corrispondente associazione italiana, la voce L.I.D.U.) e lanciò l'idea di un Congresso mondiale contro la guerra, che si svolse ad Amsterdam

nell’agosto 1932. Da questo nacque il movimento detto AmsterdamPleyel che vanamente si batté, negli anni Trenta, per denunciare le aggressioni internazionali del fascismo e la preparazione be[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 88

Brano: [...].12.1891; giornalista.

Coautore del foglio clandestino antifascista Alleanza Nazionale (v.), prodotto a Roma nel 1930 e diffuso in tutta Italia, fu arrestato con altri membri dell’organizzazione e deferito al Tribunale speciale che, il

22.12.1930, lo condannò a 15 anni di reclusione.

Renn, Ludwig

Pseudonimo di Arnold Vieth von Golssenau. M. a Dresda (Germania) il 22.4.1889; scrittore.

Messosi in luce con due romanzi di ispirazione pacifista e rivoluzionaria (Der Krieg del 1928 e Nachkrieg del 1930), dal 1928 al 1932 fu, nella Repubblica di Weimar, segretario del Bund proletarischrevolutionarer Schriftsteller (Circolo degli scrittori proletariorivoluzionari) nonché direttore della rivista Linkskurve (Svolta di sinistra), organo di tale associazione.

Dopo la presa del potere da parte del nazismo, nel 1933 fu arrestato e condannato a due anni e mezzo di reclusione. Uscito dal carcere, nel 1936 riparò in Svizzera e subito dopo accorse in Spagna, in difesa della Repubblica, diventando capo di stato maggiore di una Brigata Internaz[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine pacifista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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