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Il segmento testuale oscurantismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 219Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 280

Brano: [...]ico compagno fra i socialisti. Il libro gli costò il sequestro da parte dei governo fascista e, contemporaneamente, l’espulsione dal P.S.I..

In una società ormai irreggimenta

ta, il suo isolamento divenne completo: fu colto da malore una sera dell'aprile 1926, mentre tornava a casa dal lavoro svolto nel suo chiosco. Si spense 5 giorni dopo, all'Ospedale Maggiore di Milano, quasi ignorato da tutti, mentre sull’Italia calava quella coltre di oscurantismo, di violenza istituzionale e di reazione contro la quale egli aveva, per una intera lunga esistenza, generosamente combattuto coi mezzi che gli erano stati propri.

Valeri, Antonio

N. a Parma il 18.1.1900, m. il 9.5. 1986.

Iniziò giovanissimo l’attività politica, collaborando all’“Avanti!” (dal 1916), all’“Avanguardia” e al periodico parmense “Per la Vita”. Nel 1916 prese parte al congresso dei giovani socialisti a Bologna, dove presentò un ordine del giorno contro la guerra. Nel 1918 assunse la segreteria della Federazione parmense delle cooperative agricole e la direzione de La Fiac[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 654

Brano: [...]oliziesco, per impedire che sulla scia dei trascorsi eventi bellici e di fronte ai nuovi impegni potesse in qualche modo riorganizzarsi un’opposizione interna. Da quello stesso 1946 ebbe inizio una violenta “offensiva ideologica” contro tutte le torme di espressione letteraria e artistica che non esaltassero acriticamente il regime: ta

le politica, passata alla storia come zdanovismo (dal nome di Andreij Zdanov (v.) che guidò questa ondata di oscurantismo), permise di ristabilire un ferreo controllo su tutta la vita culturale del paese, nuocendo non poco allo sviluppo della scienza e della tecnologia di quegli anni (tra l’altro, furono messe al bando la cibernetica e la psicoanalisi, la teoria quantistica e quella della relatività).

D’altra parte la situazione internazionale era rapidamente peggiorata: nel luglioagosto 1945 la Conferenza di Potsdam (v.) aveva rivelato profondi motivi di contrasto tra i vincitori e, sul problema delle riparazioni, l’U.R.S.S. finiva per ottenere molto meno di quanto le era stato promesso a Yalta. La questione[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 226

Brano: [...]di segno passatista che determinerà, sul piano di una carente interpretazione storiografica, la tendenza a essere quasi esorcizzato.

Nelle storiografie di partito l’esperienza della giunta Nathan non rientra come fotografia proponibile negli album di famiglia. Espressione di un blocco radicalmassonicorepubblicano con un pizzico di socialismo, la figura di Ernesto Nathan è scomoda e la sua illusione di fare Roma la capitale “dei lumi” contro l’oscurantismo clericale sarà considerato nient'altro che un bel progetto di sapore razionalilluministico. Le sue realizzazioni nel campo educativo e sanitario, nella crescita urbanistica pianificata, nella municipalizzazione dei servizi finalizzata a standard ottimali costituirono peraltro l’inizio della Roma moderna.

Il Blocco derivava da uno schieramento composito che faceva perno su una borghesia progressista e trovava forza elettorale nelle vecchie categorie artigiane, di tradizione repubblicana, nonché nella borghesia del pubblico impiego e delle professioni. Era una sorta di centrismo volto a sini[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 39

Brano: [...]anarchica, che aveva i suoi centri propulsori nelle frazioni del comune di Ravenna e a Castel Bolognese, dove era nato Armando Borghi (v.), l'eliminazione della monarchia e la proclamazione della repubblica (“repubblica sociale”) costituivano il primo gradino per con

“Albero della Libertà” eretto dai lavoratori di Fusignano durante la Settimana rossa del giugno 1914

seguire la giustizia sociale nel Paese, unitamente alla eliminazione dell’“oscurantismo clericale”.

II ricordo della secolare dominazione cui lo Stato pontificio aveva sottoposto anche la Romagna e della dura repressione politica e culturale legata a quella dominazione costituiva la radice diffusa che collegava l’idea di libertà a quella di eliminare la stessa presenza della Chiesa, identificata nelle vicende sanguinose dello Stato coercitivo e illiberale. Matrimoni e funerali civili caratterizzavano il costume di vita repubblicano e socialista, ma molto diffuso nelle campagne fu anche

il “battesimo civile”, fatto nelle osterie o nelle Case del popolo con un bicchiere di v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 454

Brano: [...]obi no tra gli scrittori. Tra il 1926 e il 1932 « Il Selvaggio »

fu anche l’organo di Strapaese, una tendenza codina e reazionaria che, richiamandosi alla « sanità » della vita di provincia, all’esaltazione del tipo umano più « genuino » e « spontaneo », quindi plebeo, del popolo toscano bestemmiatore e beffardo, di fatto si allineava alla ideologia del « ritorno alla terra » del fascismo e si opponeva a quei pochi intellettuali che, contro l’oscurantismo del regime, cercavano i contatti con le avanguardie europee dell’epoca.

Come artista, Maccari va ricordato per i suoi lucidi, implacabili interventi, volti a denunciare i vizi segreti della società fascista. Più in generale la sua opera, postasi come una graffiante critica alla consuetudinarietà della civiltà borghese, è approdata nel corso degli anni a un'opposizione antifascista ragionata e politicamente motivata.

A. Pan.

Maccartismo

Termine convenzionale usato per indicare il clima di acceso anticomunismo volutamente creato negli Stati Uniti tra l’inizio del 1950 e la metà del [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 179

Brano: [...]dici libbre di reliquie siberiane « Si può vivere senza fede e senza Dio? »; « I corvi neri non si placano »; « Carlo Marx e la religione »; « Il pensiero di Lenin sulla religione ».

Egli concentra la sua polemica contro la religione e la Chiesa quali strumenti di potere nelle mani di sfruttatori che, profittando dei pregiudizi religiosi, distraggono gli oppressi dalla lotta per l’emancipazione. Secondo Jaroslavskij, la religione sarebbe puro oscurantismo, sicché basta dimostrare l'inconsistenza delle Sacre Scritture alla luce della scienza o rivelare le affinità tra le leggende di religioni diverse, per distruggere la fede. Fede vuol dire cecità, che si può guarire con la luce della cultura.

Gli scritti di Jaroslavskij, quantunque destinati a un pubblico di massa e con intenti evidentemente propagandistici, rivelano le debolezze di un ateismo che si richiama più al positivismo meccanicistico che al pensiero dialettico di Marx e non coglie la storicità del pensiero religioso. D'altra parte i teorici dell'ateismo sovietico non sono ancora ri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 519

Brano: [...]lla Germania sotto la egemonia prussiana provocava negli Stati della Germania meridionale e nei territori già polacchi reazioni separatiste che si polarizzarono intorno al partito cattolico, detto del Centro.

Per impedire l’ingerenza della Chiesa che contrastava il processo di unificazione nazionale, Bismarck sciolse in Germania l’ordine dei Gesuiti (1872) e iniziò contro il clero cattolico una violenta campagna, camuffata come lotta contro l’oscurantismo clericale [Kulturkampf]. Nelle successive elezioni (gennaio 1874) egli non potè tuttavia evitare una nuova affermazione dei socialdemocratici che salirono a oltre

350.000 voti.

Il successo elettorale favorì il riavvicinamento delle due correnti della socialdemocrazia tedesca, cosa che del resto si rendeva sempre più necessaria per meglio difendersi dalla reazione bismarckiana. Nel congresso svoltosi a Gotha dal 22 al 27.5.1875, lassalliani e socialdemocratici di Eisenach infine si ricongiunsero. Il programma unitario votato in tale circostanza risentiva però di troppo pesanti compromes [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 346

Brano: [...]zione nazionalista del paese. La Lega, che chiedeva l’assimilazione dei filippini alla Spagna con parità di diritti, la cacciata delle Missioni e la liquidazione del latifondo, era diretta dall’eroe nazionale José Rizal.

Medico e letterato, di estrazione

borghese e liberale, Rizal sosteneva la nonviolenza e non poneva neppure il problema della separazione dalla Spagna, ma si limitava a chiedere che il popolo filippino venisse liberato dall’oscurantismo religioso e dalla schiavitù nelle piantagioni. Nondimeno egli venne impiccato dagli spagnoli il 30.12.1896.

Il suo poema Addio alla mia patria, è uno dei più bei testi, anche dal punto di vista artistico, della letteratura civile di lingua spagnola. L’assassinio di Rizal, lungi dal fermare la lotta, la fece maggiormente divampare. La sua eredità venne raccolta da Andrés Bonifacio che nel 1892 aveva fondato un nuovo movimento clandestino, il Katipunan (Società dei figli del popolo), che reclutava i suoi aderenti tra le masse popolari, quantunque fosse privo di un programma sociale. Postosi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 132

Brano: [...]nte alla causa dell’emancipazione femminile. Allorquando, al Nord, giunse la notizia che nell’Italia liberata era stato concesso il voto alle donne, non suscitò alcuna sorpresa, trattandosi di un diritto ormai del tutto naturale che le donne si erano conquistate combattendo. La Resistenza ha quindi posto in termini più precisi anche la questione dell'emancipazione femminile, dimostrando la necessità di rompere con un passato di arretratezza e di oscurantismo e di procedere risolutamente nella costruzione di una società nella quale sia riservata alla donna la posizione che le spetta, dipendendo il grado di civiltà di un popolo anche dal livello di emancipazione delle sue masse femminili.

P.Se.

Bibliografia: C. Capezzuoli, G. Cappabianca, Storia dell’emancipazione femminile, Roma, 1964; C. Ravera, La donna italiana dal 1° al 2° Risorgimento, Roma, 1951; Aspetti dell’attività femminile In Piemonte, Torino, 1962.

Davanti al Tribunale speciale

Giuliana Antich, n. in Jugoslavia il

19.6.1895, sarta. Svolse a Fiume, specialmente nei cantie[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 419

Brano: [...]o partiti. Negli anni della dittatura si ebbero periodiche diffusioni di stampa clandestina e isolate manifestazioni antifasciste seguite da arresti, invii al confino e al Tribunale speciale.

Se gran parte della gioventù intellettuale cagliaritana rifuggì dal fascismo, essa non riuscì tuttavia, anche per le difficoltà obiettive derivanti dall’isolamento della Sardegna, a trovare una base di orientamento ideologico dalla quale muovere contro l’oscurantismo e l’oppressione. Così il 25 luglio 1943 giunse a Cagliari senza essere preceduto da movimenti di massa contro il fascismo.

Cagliari fu il solo centro della Sardegna che subì duramente la guerra: per la sua importanza militare, come base di sommergibili e sede dell’aeroporto di Elmas, fu sottoposta a massicci bombardamenti prima dagli aerei francesi e poi da quelli angloamericani che non risparmiarono nessuna parte della città. Il 75 per cento dei suoi fabbricati fu distrutto o reso inabitabile.

Per le sue sofferenze durante il conflitto, è stata decorata di medaglia d’oro con la seguent[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine oscurantismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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