Brano: [...]ative solide e ramificate. Gli scioperi del biennio 191113, le sommosse politiche del maggio 1915 e dell’agosto 1917 avevano rappresentato le tappe di una crescita che dei nuclei socialisti farà, di lì a poco, la combattiva seppure isolata avanguardia del proletariato italiano. A questa condizione di fondo, attinente alla composizione sociale di un agglomerato urbano in via di rapida espansione, occorre affiancare, per comprendere la genesi dell'ordinovismo, la presenza di alcuni giovani uniti, come più tardi osserverà criticamente Gramsci, da « una vaga passione di una vaga cultura proletaria », e formatisi ad una scuola, quella dell’idealismo « militante », che aveva individuato in Benedetto Croce e Giovanni Gentile Je « guide » culturali di una « rottura » antipositivistica ed antiriformista.

Ferocemente critici della dirigenza socialista, Antonio Gramsci, Paimiro Togliatti, Umberto Terracini e Angelo Tasca si ritrovarono insieme a proseguire il tentativo che già nel numero unico della Città futura (v.), uscito nel febbraio

1917, e sul [...]