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Il segmento testuale opportunisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 202Entità Multimediali , di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 392

Brano: [...]eguito, attraverso il confronto concreto sui problemi della vita e della lotta del partito stesso. Egli sostenne inoltre che, fissate le condizioni generali per la ammissione, l’Internazionale doveva tenere conto della situazione particolare dell’Italia, come già aveva fatto per il partito francese.

A questo punto Serrati fu ricco di riferimenti a uomini e fatti e fieramente polemico, tanto da dire al delegato deli’l.C.: « Non siamo mai stati opportunisti, caro Kabakciev. E se fosse lecito ad un modesto milite del Partito socialista italiano di ritorcere le accuse che ci vengono dal rappresentante della Terza Internazionale,

io potrei dire che gli opportunisti siete voi. E potrei anche permettetemelo o compagni di tutte le tendenze dimostrarvelo ».

All'ingiunzione di applicare immediatamente le 21 condizioni, Serrati rispose: « Sì, siamo disposti, non abbiamo nessuna ragione di ostilità, possono esserci dei dissensi intorno a questa o a quel l'altra tesi, ma siamo tutti profondamente convinti della bontà del programma, del metodo, della tattica: vogliamo essere con voi nella lotta perché voi siete la rivoluzione internazionale e noi siamo dei rivoluzionari. Lo abbiamo detto prima ancora che altri lo dicesse. Il problema non è dunque qua, non è[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 661

Brano: [...]ndosi dei loro problemi e frequentando la locale Lega contadina. Alla fine del 1912 si trasferì a Napoli. Si iscrisse alla Scuola superiore di agricoltura di Portici, ma un anno e mezzo dopo, in seguito a difficoltà familiari, fu costretto ad abbandonare gli studi. A Napoli aveva intanto conosciuto Amadeo Bordiga (v.) e partecipato alla redazione del settimanale « Il Lavoro ». Con Bordiga e altri compagni condusse una lotta a fondo contro i capi opportunisti locali e per il risanamento deH’ambiente della sezione, ma dopo il Congresso di Ancona (1914) l’organizzazione socialista napoletana, dominata dagli opportunisti, si staccò addirittura dal partito. Trasferitosi a Roma, alla fine del 1913 Grieco fu chiamato alle armi e assegnato al 1° Reggimento Granatieri. Allo scoppio della guerra mondiale venne inviato al fronte, sul Carso e sul Grappa, coi grado di sottotenente.

Ritornato a Napoli al termine del conflitto, riprese i contatti con Bordiga, aderì alla frazione di sinistra cosiddetta « astensionista » e collaborò al giornale « Il Soviet ». Chiamato alla fine del 1919 a ricoprire l’incarico di segretario della Segreteria del Partito socialista, ebbe modo di conoscerne da vicino i dirigenti. Dal suo p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 75

Brano: Internazionale, Seconda

nialismo, l’autodecisione dei popoli) f |a lotta tra opportunisti e marxisti conseguenti fu violenta. Si andavano ormai profilando le due qrandi correnti che avrebbero dominato e diviso il movimento operaio internazionale negli anni a venire: da una parte gli opportunisti (Bernstein, Kautsky, Hyndman, Bissolati, MacDonald, Thomas, Vandervelde, Bauer)’, dall'altra la sinistra dei partiti socialdemocratici (Lenin, Liebknecht, Bebel, Luxemburg, Mehring, Blagoev, Kolarov, Pannekoek).

VII Congresso

/\| VII Congresso, tenutosi a Stoccarda tra il 18 e il 24.8.1907, presenti 886 delegati, la delegazione russa venne guidata da Lenin.

Una delle principali questioni dibattute fu quella coloniale. Venne bocciata la risoluzione socialsciovinista presentata dal revisionista olandese Van Kol, a favore della quale avevano votato i delegati socialisti dei paesi che av[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 310

Brano: [...] ai lavoratori delle campagne russe il programma dei socialdemocratici. Nella primavera del 1903 l'intera redazione dell’« Iskra » si trasferì a Ginevra.

Il Congresso del P.O.S.D.R.

A Ginevra si svolse il II Congresso (17.710.8.1903) che vide la grande affermazione personale di Lenin alla testa della corrente più avanzata del Partito operaio socialdemocratico russo. Fin dall’inizio dei lavori si accese la lotta tra marxisti rivoluzionari e opportunisti, ossia tra i seguaci di Lenin (chiamati iskristi « duri ») e gli opportunisti (iskristi « molli »), mentre i centristi venivano battezzati da Lenin stesso « la palude ».

La battaglia fu vinta da Lenin e, per la prima volta dopo la scomparsa di Marx ed Engels, venne nuovamente accolto in un partito operaio un programma rivoluzionario che additava la lotta per la dittatura del proletariato come « il compito fondamentale della classe operaia ». Le tesi leniniste prevalsero anche sulle questioni riguardanti lo statuto. Gli iskristi « duri » ottennero la maggioranza dei voti nelle eleziom degli o gani dirigenti. Da quel momento essi furono chiamati bolscevichi (maggiorit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 619

Brano: [...]ufficialmente che « si decide di invitare alla calma le organizzazioni confederate, i dirigenti e la massa lavoratrice, per non compromettere con iniziative particolari lo svilupparsi degli avvenimenti ».

Lo stesso giorno in cui venne respinta la proposta di sciopero generale, i comunisti uscirono dal Comitato delle opposizioni e si rivolsero alle masse, lanciando un appello a tutti gli operai socialisti

perché costringessero « i loro capi opportunisti a romperla con la borghesia per unirsi al proletariato rivoluzionario per realizzare l’unità della classe operaia ».

Da parte di qualche esponente politico (come il liberale Carlo Sforza e il socialista Tito Zani boni) si pensò anche di attuare un colpo di mano su Palazzo Chigi e di sopprimere fisicamente Mussolini, ma si trattava di piani fantasiosi che furono immediatamente abbandonati. La creazione di un Comitato delle opposizioni (v. Aventino) determinò comunque la chiusura della Camera. I fascisti rimasero isolati.

Il 14 giugno, due fra gli esponenti fascisti più compromessi, il so[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 312

Brano: [...]26 aprile all’8 maggio 1906 si svolse a Stoccolma, sotto la presidenza di Lenin, il IV Congresso del P.O.S.D.R., nel quale Lenin stesso intervenne con un rapporto Sul momento presente e sui compiti di classe del proletariato e con un corapporto sull’atteggiamento da tenere verso la Duma di Stato. Quantunque in quel congresso di unificazione le sue posizioni restassero in minoranza, continuò a confidare pienamente nella vicina vittoria contro gli opportunisti.

Nell’estate del 1906 si ebbe in Russia una ripresa del movimento rivoluzionario tra i contadini e nell’esercito. Il 17 luglio, marinai e soldati insorti a Sveaborg si impadronirono di alcune isole, arrestarono gli ufficiali e interruppero le comunicazioni ferroviarie tra Helsinki e Pietroburgo. Il 19 luglio ebbe inizio l’insurrezione dei marinai di Kronstadt (v.). |l 20 luglio Lenin dispose per l’attuazione di uno sciopero generale di solidarietà con gli insorti, ma i due movimenti rivoluzionari furono schiacciati dall’autocrazia.

« Sveaborg e Kronstadt, — scrisse Lenin, — hanno rivela[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 309

Brano: [...] Konstantinovna Krupskaja (v.) che, condannata anch'essa a 3 anni di confino, aveva ottenuto come sua fidanzata di raggiungerlo

a Sciuscenskoie. Qui infine scrisse il saggio Compiti dei socialdemocratici russi, nel quale per la prima volta enunciò la nota tesi « Senza teoria rivoluzionaria non può esistere movimento rivoluzionario ».

Contro il revisionismo

L’azione che, dopo la morte di Federico Engels (18201895), andavano svolgendo gli opportunisti dei vari partiti socialisti europei (in Francia il socialista Millerand, entrato a far parte di un governo borghese, sedeva a fianco del generale Galliffet, il boia della Comune; in Germania il socialdemocratico Bernstein « rivedeva » i principi fondamentali del marxismo) indignò Lenin. Perciò egli tradusse in quel periodo il saggio di Kautsky (v.) intitolato Bernstein e il programma della socialdemocrazia austriaca e indicò nell’opera Teoria e pratica del tradunionismo, dei coniugi inglesi Webb (di cui aveva tradotto il primo volume), il modello del modo seguito dai riformisti per indirizzar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 285

Brano: [...]creto punto di riferimento di un vasto processo unitario. L’azione militare veniva così a svolgere un ruolo decisivo, almeno in questa provincia (che poi si sarebbe qualificata anche sul terreno elettorale come la « più rossa » d’Italia, certo tra le più avanzate nel processo di sviluppo democratico), ben superiore a quello che dimostrò di sapersi assumere localmente il Comitato di liberazione nazionale, peraltro fortemente inquinato di elementi opportunisti.

Uno dei pochi contatti fra il C.L.N. di Siena e la « Spartaco Lavagni

ni » si ebbe — ad esempio — per conoscere il parere dei partigiani sulla proposta di « pacificazione » avanzata nel giugno 1944 dal famigerato prefetto repubblichino Carlo Alberto Chiurco (v.) « per salvare Siena ». Sin dall’armistizio dell’8 settembre vi erano stati tentativi in tal senso e il solo fatto che il C.L.N. provinciale continuasse a prenderli in seria considerazione era indice, oltreché di miopia politica, di estraneità rispetto alla volontà delle masse operaie e contadine della provincia.

Nessun tente[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 69

Brano: Internazionale, Prima

| partecipanti al I congresso della Prima Interna» zionale (Ginevra, 38.9.1866)

li V Congresso fu tenuto all’Aja un anno dopo, dal 2 al 7.9.1872, con 61 delegati. Marx, disponendo di una maggioranza sicura grazie alla rappresentanza relativamente forte dei francesi e dei tedeschi, potè infliggere un colpo deciso ai bakuninisti che si erano alleati con i leader opportunisti del tradeunionismo inglese.

Il rapporto del Consiglio generale fu redatto e letto all'Assemblea dallo stesso Marx. Vi si stigmatizzavano le repressioni che, in Francia, dal plebiscito bonapartista in poi erano state perpetrate contro l’Internazionale; si denunciavano il massacro sanguinoso della Comune, le infamie di Thiers, i processi per « alto tradimento » in Germania, il terrorismo inglese contro le Sezioni irlandesi.

Il Congresso ribadì la decisione della Conferenza di Londra, secondo la quale la classe operaia doveva costituire i propri partiti politici, rigorosamente separati e a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 116

Brano: [...]del neoclassicismo, più o meno decorato o semplificato.

Gli accademici vincono il concorso del Palazzo della Società delle Nazioni di Ginevra, già nel 1927, come pure il concorso del Palazzo dei Soviet di Mosca, nel 1931. In Francia l’architettura ufficiale ritorna alle colonne, col Trocadéro di Parigi del 1937. In Germania i maestri del razionalismo sono costretti all’esi

lio dal regime nazista ed i nuovi architetti « ariani », fanatici o opportunisti, si esprimono con facciate neoclassiche o con casette a tetti spioventi. In Olanda J.J.P. Oud, maestro del razionalismo, ritorna aH'impianto volumetrico classicheggiante e al decorativismo monumentale, non a caso, per l'edificio della Shell a L'Aja (1938). Come scrive polemicamente Le Corbusier, l'architettura moderna è considerata « bolscevica a Ginevra, fascista da I’” Humanité ” di Parigi, piccoloborghese a Mosca ».

Il razionalismo entra in crisi per la sua intrinseca incompatibilità coi totalitarismi, sia quelli politicoeconomici sia quelli burocratici; sia quelli «avanzati» sia quelli[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine opportunisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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