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Il segmento testuale oltranzisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 271Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 105

Brano: [...]Per controllare la situazione, il governo di Londra intervenne inviando truppe inglesi. Tra i protagonisti di quelle lotte si mise in luce la giovane Bernadette Devlin, eletta nel Parlamento britannico (dopo l’agosto 1969 sarà incarcerata per 6 mesi sotto l’imputazione di aver istigato moti popolari). Sull’onda delle lotte,

il movimento studentesco fondò l’organizzazione chiamata People’s democracy, di orientamento socialista avanzato.

Gli oltranzisti protestanti risposero ai progressi del movimento cattolico organizzando attacchi armati. La tensione sfociò il 12.8.1969 in un vero e proprio pogrom scatenato da formazioni paramilitari orangiste contro i quartieri cattolici in Belfast. Impreparati e pressoché indifesi, i cattolici ebbero 10 morti e 145 feriti, alcuni dei quali morirono in seguito. Il governo britannico, intervenuto con le sue truppe per « riportare l’ordine », fece sciogliere i BSpecials e disarmare la Ulster Volunteer Force al servizio dei protestanti, ma divenne presto evidente che i soldati inglesi non avrebbero garantito[...]

[...]to gli stessi interessi britannici. D’altra parte, una troppo decisa opposizione al « settarismo » protestante nell'Ulster avrebbe fatto crollare le strutture stesse di questa regione. La politica britannica mirò perciò a una soluzione di compromesso, con l'intento di unificare le due borghesie (la protestante e la cattolica) deH’Irlanda, e si espresse in ripetuti cambiamenti di tattica. Dopo aver dimostrato una certa fermezza nei riguardi degli oltranzisti protestanti, gli inglesi permisero la riorganizzazione dei reparti orangisti sciolti (Ulster Defence RegimentJ e ripresero a perseguitare i cattolici.

Strage di Derry

La fase di dura repressione anticattolica portò nell’estate 1971 all’istituzione di campi di concentramento per sospetti militanti dell'I.R.A. e culminò il 20.1.1972 con la strage attuata contro i cattolici di Derry. In quel giorno, che passerà alla storia come Bloody Sunday (Domenica di sangue), i carri armati britannici mossero contro una folla di 30.000 manifestanti riunitasi nel quartiere di Bogside, provocando 13 mort[...]

[...]o i militanti cattolici, anche in quei casi in cui gli attentati venivano perpetrati da orangisti a scopo provocatorio. Tra l’altro, le forze militari britanniche sperimentarono nell'Ulster le più avanzate tecniche per stroncare insurrezioni popolari urbane, dall'uso del gas « CS » all’impiego di nuovi sistemi di tortura psicologica a puro scopo terroristico.

Nel maggio 1974 la subdola tattica britannica fu travolta da uno sciopero indetto da oltranzisti protestanti che paralizzò l’Ulster e fece cadere il nuovo Esecutivo appena insediato. In tale situazione, la permanenza di truppe britanniche nell’Ulster dimostrava la sua vera finalità di costituire una minaccia permanente contro la popolazione cattolica e di consentire il rafforzamento dei protestanti in vista di un nuovo confronto. Il ritiro delle truppe inglesi appariva quindi come la necessaria premessa per

il raggiungimento di una equa soluzione nel conflitto politico nell’Ulster.

M.Ku.

105



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 527

Brano: [...]he ai fanciulli non si possa insegnare ad amare la propria terra, ad apprezzarne le bellezze, a volerla civile e stimata, senza far balenare loro davanti agli occhi immagini di rovina, di ferocia e di morte? L’amor di patria sta dunque tutto nella esaltazione della guerra? ».

Nel primo dopoguerra, quantunque l'organizzazione socialista ferrarese fosse diretta dai massimalisti, continuò a svolgere un ruolo di primo piano, ammonendo i dirigenti oltranzisti a non farsi travolgere da facili illusioni “rivoluzionarie" che non fossero sostenute da una coerente azione organizzativa e da elevazione culturale. Continuò la lotta anche sotto il fascismo, fino a essere cacciata dall’insegnamento (1926) e costretta a rifugiarsi a Milano. Qui venne arrestata il 26.11.1926 e assegnata a 5 anni di contino (poi ridotti a 2 anni) che trascorse alle Tremiti.

Rientrata successivamente a Ferrara, sopravvisse dando lezioni private e mantenne contatti politici clandestini, finché venne nuovamente arrestata e carcerata durante la Seconda guerra mondiale.

Alla [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 382

Brano: [...]e per conto della Francia nell’eventualità di una vittoria tedesca in Europa. Di fatto, anziché fronteggiare i nazisti, prestò quindi sempre nuovi servizi per l’esecuzione dei loro ordini: attraverso il servizio del lavoro obbligatorio (S.T.O.), da lui istituito, fece deportare in Germania centinaia di migliaia di lavoratori francesi. Per conservare il proprio potere personale e assicurarsi il favore dei tedeschi, si circondò degli esponenti più oltranzisti della collaborazione: Henriot, Darnand, Déat, contro e al di sopra del parere di Pétain. Di fatto divenne il vero Gauleiter della Francia.

Il 20.8.1944, quando gran parte della Francia era già stata liberata, Pétain e Lavai si dimisero dalle loro rispettive funzioni, seguendo i tedeschi come prigionieri di riguardo. Essi suggellarono così la fine di un regime che, nella migliore delle ipotesi, rappresentò una transizione dalla sconfitta alla Liberazione, producendo attraverso l’equivoco della “collaborazione” profondi dissidi interni, lacerazioni mai ricucite e fenomeni di doppio gioco ass[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 367

Brano: [...]ol P.C. d’I., essendo assurto alla segreteria del P.S.I.), sia negli anni Quaranta, quando il P.S.D.I. risulterà solo in piccola parte espressione dei ceti operai e sarà invece egemonizzato da una frazione dei ceti medi che

lo inquadrerà praticando l'idea di un socialismo moderato.

Nella Resistenza

Nel 1939 al momento del Patto di non aggressione russotedesco, Saragat fu tra quei socialisti che ruppero con Nenni, non fra i più esposti e oltranzisti (quale Angelo Tasca), ma fece parte (appunto con Tasca e col vecchio Morgari) dell’esecutivo che avrebbe dovuto sostituire il segretario. Per Saragat si aprì una fase alquanto composita, che non risentiva soltanto della complessità della situazione e della nuova svolta del 1941: da un lato piegò e svolse le sue precedenti istanze dottrinarie all’idea del “totalitarismo” (in cui assorbiva l’esperienza sovieticostaliniana), dall’altra fu tuttavia pronto a riconoscere la priorità tattica dell’unità antifascista. Sarà Giorgio Amendola a spianare la strada, nei suoi confronti, a una riconciliazion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 827

Brano: [...]aì » (il ministro degli Interni). Si ebbero proteste contro i dirigenti sindacali da parte di chi pensava che quella era l'occasione per rialzarsi dalla sconfitta elettorale del 18 aprile. Molte manifestazioni si protrassero ancora nel pomeriggio del 16, ma la Celere finì col riprendere il controllo delle piazze.

A Milano si ebbero tafferugli fra chi tornava al lavoro, definito « crumiro », e i sostenitori dello sciopero a oltranza. Gruppi di oltranzisti bloccarono un treno nei pressi di Piacenza. A Rogoredo, alle porte di Milano, un migliaio di persone

bloccarono le cabine di comando degli scambi ferroviari e staccarono le motrici. Tra Fidenza e Castelvetro vennero fatte saltare le rotaie.

La repressione

Il 17 luglio il Corriere della Sera annunciò: « Il paese si avvia verso la normalità ».

Cominciò infatti l’opera di repressione: carabinieri, polizia e magistratura si misero al lavoro, e l’operazione si protrarrà anni, per colpire tutti i partecipanti al disegno sedizioso che, secondo il ministro deH’Interno Mario Sceiba, sarebb[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 93

Brano: [...]er cento degli intervistati dichiararono: « Se potessimo lasciare da parte la guerra, sotto Hitler la Germania stava meglio ».

Neonazismo e Forze armate federali

L’influenza esercitata da vecchi fascisti e neonazisti nelle Forze Armate della R.F.T. è evidente già dal fatto che queste, quando furono ufficialmente fondate nel 1955, vennero ricostituite con ex generali ed ex ufficiali del regime hitleriano, compresi certi notori militaristi e oltranzisti: generali come Heusinger, Speidel, Johann Adolf Graf von KieJmannsegg, Panitzki, de Maizière e Stein ho ff; e perfino criminali di guerra condannati come Trettner e Foertsch.

Ancora nel 1970 il vertice delle Forze Armate contava 170 generali che avevano ricoperto ruoli di rango elevato al servizio di Hitler. Essi mantenevano stretti legami con i loro « vecchi camerati di guerra » ed aprirono le porte delle caserme alle forze del neonazismo. L’impegno ufficiale di « salvaguardare la tradizione », assunto dalle Forze Armate federali, ha fornito molte occasioni per curare i rapporti con gli e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 557

Brano: [...]e pesante fu l’intervento esercitato sull’Italia, dove il proóesso unitario aveva conquistato notevoli posizioni; dopo la cacciata dei comunisti dal governo, durante la campagna per le elezioni del 18 aprile 1948, preparate dal governo democristiano in un clima di isterismo anticomunista e filoamericano, navi da guerra U.S.A. incrociavano lungo le coste italiane. Anche la scissione sindacale di quegli anni venne favorita e finanziata dai circoli oltranzisti statunitensi.

La carriera di Marshall fu oscurata dallo scacco subito in Cina, allorché Chiang Kaishek (v.), sul quale egli aveva contato e per il quale aveva fatto profondere miliardi di dollari.

fu clamorosamente battuto dai comunisti e dovette rifugiarsi a Formosa, sotto protezione americana. Designato segretario di stato alla Difesa dal 1950 al 1952, contribuì alla conclusione del Patto Atlantico (v.). Fu poi energico fautore della politica di riarmo e dell’aumento numerico delle forze armate statunitensi nella guerra di Corea. Nondimento, ritiratosi a vita privata nel 1953, ricevet[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 528

Brano: [...]sta una pace « da usurai e da carnefici ». Il paese, saccheggiato e smembrato, in realtà veniva lasciato senza mezzi per sopravvivere. Era una pace « da briganti, inconcepibile ». La Russia sovietica quindi non firmò il trattato di Versailles. Anche 'i comunisti tedeschi lo condannarono apertamente, ma l’azione più martellante e violenta fu condotta dalla destra nazionalista,

(I putsch di Kapp

In quella situazione si fece strada nei gruppi oltranzisti l’idea di un colpo di stato che spazzasse via i socialdemocratici (ora che avevano assolto il compito più difficile) e l’intero sistema di Weimar.

Una grande manifestazione di protesta davanti al Reichstag, organizzata dagli operai contro una legge che toglieva ogni potere ai Consigli, si concluse con un conflitto, nel corso del quale la polizia fece 42 morti e 105 feriti tra i dimostranti. Dopo questi fatti, l’estrema destra decise di farla finita con la « rivoluzione » e coi « Vaterlandsverràters » (traditori della Patria). Già da un anno i magnati Stinnes, Voegfer, Borsìng, Siemens, Sta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 428

Brano: [...]nare la colonia (considerata territorio francese metropolitano), dove intanto divampava una guerra di liberazione in piena regola. Avendo MendèsFrance aderito alla mozione di Herriot che chiedeva un rapido mutamento della politica francese in Algeria, il 21.5.1957 il governo Mollet cadde.

Gli successe un governo di coalizione radicalsocialista presieduto da Maurice Bourgès Maunoury. L’opinione pubblica francese cominciò a mutare, isolando gli oltranzisti che si opponevano a qualsiasi forma di abbandono dell'Algeria. Nel corso del 1957 l’opinione pubblica democratica di tutto il mondo fu gravemente colpita dalle rivelazioni sul terrore e sulle torture cui venivano sottoposti i patrioti algerini, e da quello stesso momento la destra fascista, capeggiata da Jacques Soustelle, sferrò in Francia violenti attacchi nel paese e in Parlamento.

NeH’aprile 1958 si aprì una lunga crisi ministeriale. Dopo quasi un mese di trattative, stava per insediarsi il nuovo governo francese presieduto dal cattolico Pflimlin (con vicepresidente il socialista Molle[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 111

Brano: [...]uccessi delle armate tedesche, ma deciso a non lasciarsi coinvolgere in una partecipaziòne diretta a fianco dell'Asse finché non fosse scontata la vittoria finale, cedette alle pressioni interne del falangismo che spingeva per una concreta partecipazione spagnola alla «crociata anticomunista » dei nazisti. Consentendo l’organizzazione della unità di volontari sotto I’eqida della Falange, Franco potè quindi soddisfare le richieste dei settori più oltranzisti del movimento e contemporaneamente testimoniare con un atto concreto ai nazisti (che sollecitavano una sua presa di posizione netta a loro favore nello scontro ingaggiato in Europa) la propria buona disposizione per la causa hitleriana. É ciò senza contrarre in forma ufficiale un'alleanza bellica che lo avrebbe esposto a contraccolpi pericolosi anche al

II generale Franco e Hitler durante l'incontro nel quale furono concordate le modalità della collaborazione militare ispanogermanica (Hendaye, ottobre 1940)

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine oltranzisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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