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Il segmento testuale novecentista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 37Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 463

Brano: [...]ompiuti gli studi di liceo artistico, ma respinto dall'Accademia romana di Belle Arti, frequentò insieme a Scipione l’Accademia france

Mario Mafai: dalla serie delle « Fantasie » (194044)

se di Villa Medici. Fondamentale, anche per la sua formazione di pittore, fu tuttavia l'incontro avvenuto a Parigi intorno al 1924 con Antonietta Raphael, una pittrice lituana, che diverrà sua moglie e che insieme a lui contribuirà a spezzare il cerchio « novecentista » della pittura ufficiale italiana.

Con Scipione e Mazzacurati (v.) Mafai e la moglie furono nel 1928 i principali artefici della corrente pittorica detta Scuola Romana o anche Scuola di via Cavour che, su posizioni di saldo rifiuto del fascismo, con la propria ricerca linguistica testimoniò in quegli anni l’opposizione agli ideali dell’arte novecentista e al regime.

Dal 1935 Mafai cominciò a lavorare al ciclo delle « Demolizioni », in cui, con traslato simbolico, denunciò lo smantellamento della Roma rinascimentale ordinato dal duce, sinistro presagio delle successive distruzioni operate dai bombardamenti in tutta Italia. Gli anni della guerra gli ispirarono poi i « Cortei » e le « Fantasie ».

Rifugiatosi con tutta la famiglia a Genova per sfuggire ai provvedimenti razziali, dal 1940 al 1944 l’artista realizzò questo « ciclo di piccoli quadri, capolavoro di intensa espressività lirica e satirica ad un tempo; una specie di danza macabra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 331

Brano: [...]i uomini » [Ordine Nuovo, n. 185 del 5.7.1921).

Bontempelli, Massimo

N. a Como nel 1878, m. a Roma il* 21.7.1960; scrittore. Insegnante di scuola media fino al 1910, dalle prime esperienze letterarie — che lo collocarono tra « carducciani e classicisti » — passò al futurismo. Fu redattore capo di « Cronache Letterarie » di Firenze; direttore di « Fieramosca », de « il Secolo » e de « Il Mondo » fino al 1922. Si fece promotore del movimento novecentista e nel 1926 fondò (con Curzio Malaparte) la rivista 900. Nel 1924 aderì al fascismo.

Membro deH’Accademia d’Italia (v.) dal 1932, nel 1938 ne venne sospeso per aver rifiutato la cattedra di letteratura italiana presso l'Università di Firenze, per solidarietà col professore Attilio Momigliano che rie era stato allontanato in seguito alle leggi razziali. Nello stesso anno Bontempelli fu espulso dal Partito fascista. Già nel 1937 egli si era messo in contatto con l’antifascismo e con i comunisti, stabilendo rapporti che si fecero più stretti durante la Resistenza.

Tra i suoi numerosi libri:[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 342

Brano: [...]la D.C.; Vittorio Santoli per il P.L.I.; e Alberto Al bertoni, per il P.S.I.U.P.

Eletto senatore nel 1963 come indipendente nelle liste del P.C.I., fu rieletto nelle due successive legislature.

Produzione artistica

Tra i più attivi nelle battaglie culturali del dopoguèrra, era noto sia come pittore che in campo letterario.

Le sue opere esprimono un preciso impegno politico. Caratteristica della sua pittura è la reazione al formalismo novecentista e il suo riallacciarsi alla tradizione dell’impressionismo e del postimpressionismo. Tra i suoi quadri più noti si ricordano L'eroe cinese (1929), il ritratto di Filippo Turati (1929) e quello di Carlo Rosselli (1932), Campo di concentramento (194041) e La revolution nationale (Pétain al potere) (1941). Tra le opere del dopoguerra: Italia 1961, con la dominante figura della Morte di Rocco Scotellaro. Per la sua opera pittorica si veda anche la voce Arte e Resistenza, in questa Enciclopedia, nonché il libro Arte della Resistenza (La Pietra, 1970).

Tra i suoi libri, risonanza internazionale [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 517

Brano: [...]demia Cicognini di Verona.

A Milano nel 1930, strinse amicizia con Birolli, Bini, Sassu, Persico e altri giovani intellettuali antifascisti, primo nucleo di « Corrente » (v.). Nello stesso anno pubblicò una monografia presso l’editore Scheiwiller e nel 1932, in una mostra collettiva del gruppo, espose le sue prime opere, nelle quali chiariva la propria opposizione alla cultura ufficiale e alla restaurazione imposta dal « ritorno dell’ordine » novecentista. Nel 1936 conobbe a Parigi l’opera di Rodin e l’anno dopo espose a Roma, suscitando vivi riconoscimenti da parte della critica più avveduta, e stroncature tra il mondo ufficiale. Nel 1940 la sua nomina all’Accademia di Brera (incarico che Manzù manterrà fino al 1954) suscitò quasi uno scandalo.

Sempre legato al gruppo di « Corrente » e alla rivista fondata da Ernesto Treccani, già prima degli anni della guerra mondiale lo scultore cominciò ad aprirsi a tematiche riecheggianti il dolore e l’offesa arrecati dalla brutalità nazista e fascista ai valori più preziosi della vita. Dal 193840 al 1[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 585

Brano: [...]moderna degli ultimi anni sempre più offende gli occhi e offende le orecchie », e che « le giovani generazioni di ogni Paese sono ormai abituate a un sentimento e a una comprensione entrambi contrari alla natura umana ».

L'atteggiamento di Mascagni nei riguardi dei giovani era quello del conservatorismo più ottuso: « La gioventù attuale — continuava nel suo discorso *— non conosce, non visita i musei, ma accorre a tutte le esposizioni di arte novecentista, ma riempie i locali dove risuona la lacerante musica del jazz; non alza gli occhi di fronte ai palazzi che dal '300 al '700 hanno adornato le grandi città europee, ma guarda e forse ammira le casupole sporche e rachitiche di stile modernissimo; ignora che tra le arti più belle c'è anche la danza, magnifica espressione di arte plastica, ma conosce a perfezione i balli moderni che preparano alla degenerazione fisica e spirituale ».

A conclusione del suo discorso Mascagni ricordò come Mussolini aveva creato l'Accademia d’Italia (v.) « per coordinare il movimento intellettuale italiano e cons[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 647

Brano: [...] Monumento alle gerarchie » (1943)

si trasferì a Roma e si iscrisse alla Scuola di nudo presso l’Accademia di Belle Arti. Contemporaneamente cominciò a frequentare gli studi degli artisti di via Cavour (Mafai, Scipione e Antonietta Raphael), entrando così a far parte del nucleo principale della Scuola Romana. Con Scipione fondò inoltre la rivista Fronte, sulla quale espresse con chiarezza il suo dissenso nei confronti della imperante retorica novecentista.

Dopo aver frequentato per due anni

lo studio di Arturo Martini e di ritorno da una lunga residenza a Parigi, svincolatosi dai limiti del provincialismo seppe avvicinarsi alle migliori esperienze europee, a un realismo polemico ricco di stimoli espressionistici che lo spinsero verso il grottesco e i contenuti politici. L’esperienza della Seconda guerra mondiale lo maturò ulteriormente: dopo Strage, un bassorilievo del 1941 preceduto da un’interessante serie di disegni, Mazzacurati elaborò innumerevoli bozzetti di « imperatori », « imperatrici », « gerarchi » e incredibili monumenti alla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 552

Brano: [...]della ricerca teorica e della proposta dei movimenti da noi ricordati), che però era la traduzione « dialettale » e necessaria dell’idea di « modernità » dei gruppi dirigenti nell’universo dei « dopolavoro » (v.). Mediazione, riduzionismo, semplificazione, simbolismo e spregiudicatezza erano le caratteristiche di quella operazione che implicava spezzoni di ricordi dell’impegno razionalista, del programma neofuturista della figuratività metafisiconovecentista.

Esplicitamente e no, simili questioni e le loro potenzialità venivano registrate in quegli anni. Massimo Bontempelli infatti, sulla sua rivista 900 fondata con Curzio Mal aparte (v.), nel propugnare la necessità di diffusione del nuovo gusto di Stracittà (anche all’interno di una polemica provinciale con il gruppo toscano guidato da Mino Maocari (v.) sostenitore di Strapaese), sottolineava la necessità di « costruzione di miti per il mondo moderno », basati sulla espressione di infiniti « stili », in tutte le arti del disegno. Un crogiuolo propositivo e operativo, per cui non sembra scorr[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine novecentista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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