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Il segmento testuale nittiani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 733

Brano: Potenza

ze e l’incendio della Camera del lavoro. Pochi giorni dopo, sotto il municipio di Ferrandina venne ucciso il sindaco socialista Montefinesi. A metà aprile giunsero da Roma, capeggiate da Decio Canzio Garibaldi, alcune squadre che bivaccarono nella Prefettura di Potenza e organizzarono attentati contro Nitti, scontri a fuoco con i nittiani, occupazioni di municipi democratici. Così per l’intero corso del 1921 e fino a tutto il 1923, da Pisticci a Irsinia a Bernalda a Lavello a Brienza a Rionero e a Melfi fu uno stillicidio di violenze, devastazioni di leghe e cooperative, di occupazioni e scioglimenti di amministrazioni comunali.

Forte della vittoria elettorale conseguita dalla lista di D’Alessio (4 deputati nittiani contro 1 socialista), dopo avere fiaccato i nittiani aggregando un blocco di forze politiche e sociali più legato a una rivalsa dei ceti medi che a un programma esplicitamente antisocialista, nel corso del 1922 lo squadrismo cominciò infatti a definire in maniera esplicita le proprie direttive di strumento disgregatore delle organizzazioni contadine.

In una situazione sociale come quella della Basilicata, dove la disperazione e la solitudine di classe avevano trovato un punto di riferimento e di forza specialmente nei municipi, fu soprattutto con l’assalto alle amministrazioni democratiche che il fascismo cercò di controllare il mondo contad[...]

[...]ano. Nel Potentino, nonostante la rapida occupazione dei centri di potere (Provincia, Camera di commercio, banche), il fascismo coalizzò più una serie di opposizioni locali al vecchio regime che una sintesi propositiva di comuni interessi; ben più alte invece erano le mire e le spinte provenienti dal Materano e dalla grande proprietà terriera.

Francesco D'Alessio sapeva che l’unità della borghesia lucana doveva fare i conti con i moderni ceti nittiani e che una duratura subalternità delle masse non poteva fondarsi sulla violenza endemica e sul permanere di tante tirannie Iocalistiche, ma doveva e poteva rivendicare un intervento regolatore dello Stato, cimentarsi con le questioni dell’organizzazione sindacale, esigere saldezza e disciplina dalla folla di piccoli e medi borghesi rapidamente affluiti nei fasci. Furono pertanto sue le direttive di aprire le organizzazioni anche ai non fascisti; suoi gli sforzi, fatti di lusinghe e di minacce, di organizzare gli stessi intellettuali e decisivo fu il suo contributo, quale sottosegretario alle F[...]

[...]ghe e di minacce, di organizzare gli stessi intellettuali e decisivo fu il suo contributo, quale sottosegretario alle Finanze, all’affossamento delle autonomie locali attraverso podestà e consulte corporative che, nel corso del 1926, si insediarono in quasi tutti i comuni della regione.

Nel 1924, durante la crisi Matteotti, l’opposizione al fascismo manifestò rigore e coraggio, coagulando forze politiche e intellettuali intorno ai democratici nittiani: telegrammi di protesta furono inviati al governo, assemblee si tennero anche da parte dei dispersi gruppi socialisti e si cercò di organizzare nel capoluogo un tentativo di manifestazione pubblica di massa.

Dal 3 luglio al 5.12.1924 Giuseppe Chiummiento, direttore dell’organo nittiano « La Basilicata », argomentò e sostenne questa opposizione pubblicando 15 lettere aperte al « magnifico dùce ». L’intento era chiaro: da una parte mostrare i pesanti compromessi della pretesa rivoluzione fascista con la struttura economica e di potere dominante, dal l’altra denunciare il carattere interno al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 731

Brano: [...]sta dei municipi con la polemica contro l’orientamento creditizio della Cassa di Credito Agrario e la specialità prefettizia del Commissariato civile, con l’ambizione di democratizzare, attraverso le istituzioni, l’intera società regionale. Quasi una marcia aH’interno delle istituzioni che, tuttavia, appiattendo l'iniziativa e le lotte al livello della mediazione politica e dello scontro elettorale, non solo omologò socialisti potentini e radicalnittiani (v. Nitti, Francesco Saverio) portandoli convinti sulle posizioni riformiste di Leonida Bissolati, ma ne facilitò (cosa ben più grave) l’approdo al blocco patriottardo e nazionalista che, in Basilicata, gestì la guerra e il dopoguerra, segnando uno spartiacque fra democratici e antidemocratici.

Prima guerra mondiale

Se l’interventismo di Ettore Ciccotti poteva ancora essere qualificato democratico, gli esponenti delia « Squilla », maggioritari ed egemoni nella provincia, per la violenza dei loro attacchi ai socialisti e ai neutralisti, per la mobilitazione civile che contribuirono a far[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 732

Brano: [...]ilarono a Bari i fascisti di Ferrandina e di Matera. Fu appunto dal Materano, facendo capo al nazionalista Francesco D’Alessio, che lo squadrismo fascista si diffuse in Basilicata.

Da Potenza, Ettore Ciccotti si candidò insieme al D’Alessio. Su questa strada fu seguito da gruppi e famiglie già prestigiose della democrazia potentina e lucana, gelose depositarie di una tradizione culturale e politica da salvaguardare contro la « disonestà » dei nittiani. Essi temevano ora l’emergere di rivendicazioni di massa dei contadini che, chiaramente, non miravano più solo alle terre incolte e agli usi civici, ma a riduzioni di canoni e a modifiche dei patti agrari e, forti del sostegno dei reduci alla riorganizzazione delle leghe, neU’invemo del 1920 a migliaia erano sfilati per le strade di Potenza contro le resistenze della neonata associazione degli agrari. Così come erano diffidenti verso i socialisti « fomentatori di disordini e di anarchismo » e che, dopo il loro III Congresso regionale svoltosi a Potenza nel 1920, avevano ricostituito le sezion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 736

Brano: [...]commento dell’organo della Federazione del P.C.I., Azione proletaria, fu: « I partiti democratici italiani hanno dovuto ricorrere a ripieghi e transazioni allo scopo di non rompere l’unità del paese e salvarne, se non sempre il presente, per lo meno il futuro ».

Il 2.6.1946 in provincia di Potenza i voti repubblicani furono il 39,9%; alla Costituente le sinistre presero il 29,3% (16,3% al P.S.I.U.P. e 13% al P.C.I.), la D.C. prese il 31,3%, i nittiani del l'Unione democratica nazionale il 22,8%. Forte rimaneva il seguito di massa di Nitti, che la

D.C. si preparava a ereditare accortamente denunciandone le concezioni « inattuali e instabili dello Stato ».

E come partito di governo, ormai lontano daH’antistatalismo sturziano, dello Stato la D.C. cominciava a servirsi per organizzare consensi e strutturare la società regionale dai più che mai essenziali centri di potere di Potenza.

N.Cal.

Potestà, Oberdan

Tegano. N. nel 1901 a Livorno. Attivo antifascista, tra i dirigenti del movimento clandestino, il 24.8.

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine nittiani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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