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Il segmento testuale neutralisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 101Entità Multimediali , di cui in selezione 20 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 268

Brano: [...]anza militare dei paesi del Sudest asiatico, controllata dagli U.S.A.), prese la direzione delle operazioni, costituì un governofantoccio Boun OumNovasan,

lo dotò di armi americane e iniziò l’ennesima guerra civile nel Laos.

I « consiglieri americani » cominciarono a istruire truppe in Tailandia; elicotteri americani le trasportarono sul campo di battaglia e l’aviazione americana si diede a distruggere i villaggi delle zone controllate dai neutralisti e dal Pathet Lao. Ma, nonostante il loro imponente spiegamento di mezzi, le truppe di Novasan furono ripetutamente battute. Infine, nella battaglia di Nam Tha, l’esercito mercenario fu distrutto. L’intervento americano si fece ancora più massiccio, ma non risolse la situazione: nel 1961 Novasan riuscì a rioccupare Vientiane, ma le forze popolari continuarono a tenere salda

mente in mano la Piana di Jarra e tutte le province settentrionali.

La riconvocazione della Conferenza di Ginevra, per affrontare la questione laotiana, portò una pausa nella guerra. Gli americani furono costretti ad [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 14

Brano: Napoli

14

Santaseverina anche il Partito popolare assunse posizioni di destra e la stampa borghese cominciò a sollecitare l'avvento di uno « Stato forte», polemizzando al tempo stesso contro l’intervento statale nell’economia. Con la formazione del nuovo gabinetto Gioititi, che la deputazione napoletana accettò senza difficoltà, furono sepolti i vecchi rancori tra neutralisti e interventisti e le forze borghesi puntarono più decisamente verso la propria unificazione.

Il 2.9.1920 prese avvio il movimento dell’occupazione delle fabbriche (v.). A Napoli i principali stabilimenti (tranne quello della Pattison, presidiato dalla cavalleria) vennero occupati. Superata la sorpresa, l’Unione Industriali rispose con due manifesti e costituendo i cosiddetti Comitati di difesa civile perma

ni praticarono l’astensione e il radicalismo massonico sparì dalla scena. In tale situazione si ebbe la vittoria del Partito popolare che era stato fondato nel gennaio di quello stess[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 413

Brano: [...]rghesia laica e progressista locale. In campo opposto, accanto ai vecchi periodici (« L’Idea », socialista, l’« Internazionale », sindacalista deambrisiano, La giovane montagna, cattolico) inizieranno le pubblicazioni nuovi fogli: Il Proletario, dell’U.S.L; Videa comunista, del Partito comunista d’Italia; Gioventù sindacalista, di orientamento corridonianodannunziano; la Vita nuova, diretto dalla Curia. Nell’atmosfera di tensione creatasi tra ex neutralisti, ex interventisti ed ex contrari alla guerra venne costituito a Parma il 23.4.1919 uno dei primi fasci di combattimento d'Italia. Alceste De Ambris seguì Gabriele D’Annunzio nell’impresa

di Fiume e ispirò la Carta del Carnaro (v.), che poi difenderà fino alla fine quale esempio di statuto per la « nazione proletaria ».

Nella provincia di Parma (che soprattutto in città, ma anche nella campagna si era schierata a favore deH’interventismo), di fronte alle conseguenze della guèrra la popolarità di Alceste De Ambris progressivamente scemò, tanto che nelle elezioni del 1921 egli ottenne solo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 622

Brano: [...] lombardi. Eletto primo segretario dell’Unione nazionale della Lega dei Comuni, nel 1903 fondò la rivista repubblicana Vita italiana che intendeva costituire una continuazione ideale della Educazione politica di Arcangelo Ghisleri.

Nel 1911 avversò la guerra coloniale di Libia e nel 1914 partecipò alla « settimana rossa », ma allo scoppio della Prima guerra mondiale divenne convinto interventista, sostenendo dure polemiche contro i socialisti neutralisti.

Nei suoi numerosi comizi interventisti amava lanciare la parola d’ordine « O sulle trincee o sulle barricate! ».

Per quanto avesse oltre cinquantanni, si arruolò volontario come soldato semplice.

Attività parlamentare

Deputato repubblicano di Ravenna (19131919) e poi della circoscrizione BolognaFerraraRavennaForlì (19191921), nei suoi discorsi alla Camera (famoso quello del dicembre 1917, dopo Caporetto) denunziò la (penetrazione della « Mano nera » tedesca in Italia, smascherando coloro che tramavano con essa traendone profitti. Fu anche un esponente ascoltato del Fascio parlame[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 669

Brano: [...]o la proclamazione dell’impero, fu chiaro che Mussolini era più attirato da nuovi progetti guerreschi che al periodo di pace operosa necessario per tentare la valorizzazione delle aride terre etiopiche.

I risvolti ideologici della questione spagnola ebbero il sopravvento sull’inquietudine del dittatore. Sotto il mentito aspetto di un volontariato che fu solo apparente, e nonostante le dichiarazioni della volontà fascista di aderire a proposte neutralistiche europee, sempre rese inutili da clausole che vanificavano i tentati accordi internazionali in tale direzione, la partecipazione fascista alla guerra di Spagna fu quasi fatale,

11 fascista Gayda affermava pubblicamente e ufficialmente: « L’indirizzo della politica italiana è rivolto risolutamente in favore delle forze nazionali spagnole... ».

Sta di fatto che il fascismo spedì in Spagna 50.000 uomini, quasi tutti della milizia tranne gli ufficiali (accolti al loro ritorno dal Re e da Ciano). Di questi, 5.700 erano piloti militari e soltanto 312 civili. Le perdite furono di circa 6.000[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 731

Brano: [...]da Bissolati, ma ne facilitò (cosa ben più grave) l’approdo al blocco patriottardo e nazionalista che, in Basilicata, gestì la guerra e il dopoguerra, segnando uno spartiacque fra democratici e antidemocratici.

Prima guerra mondiale

Se l’interventismo di Ettore Ciccotti poteva ancora essere qualificato democratico, gli esponenti delia « Squilla », maggioritari ed egemoni nella provincia, per la violenza dei loro attacchi ai socialisti e ai neutralisti, per la mobilitazione civile che contribuirono a far crescere e che ottuse ogni possibilità di distinzione fra le sofferenze dei contadini al fronte e nei campi e quelle di una generica patria, portarono acqua al molino di quanti, anche in Basilicata, con l’intervento avevano aperto un fronte interno contro i contadini e le loro ancora gracili organizzazioni di classe. Tuttavia, durante il primo anno di guerra, mentre a Potenza i riformisti si rifiutavano di organizzare la grande e tradizionale festa del Primo maggio, « per ragioni patriottiche », i socialisti in provincia erano alla testa de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 732

Brano: [...]nio e le terre pubbliche, per distribuirle in ragione di 2 ha per contadino) alla mancanza di « una visione articolata del mondo contadino da parte della dirigenza rivoluzionaria ».

E intanto la crisi di Caporetto trovò qui un’intera regione, nei suoi ceti popolari (braccianti, contadini, impiegati) stremata, minacciata nella sua possibilità di ripresa. Suonarono rabbiose, presaghe di future violenze, le accuse rivolte dai riformisti contro i neutralisti, « autori oscuri di Caporetto, disertori, traditori e pugnalatori alla schiena ». I socialisti tacquero, ma la classe proprietaria ne approfittò per utilizzare quegli insperati argomenti contro i socialisti, contro i contadini della regione che, alla guerra, pagheranno in definitiva il sanguinoso prezzo di 7.479 fra morti e dispersi, 2.112 fra mutilati e invalidi.

C’era di che capire il linguaggio di quanti andavano sostenendo che non era il caso di domandare pietà, ma di attendere ancora per poco e, in tale attesa, prepararsi a chiedere anche con la violenza « il riconoscimento dei diritt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 764

Brano: [...]remigrazione, collaborando a diversi giornali di emigrati italiani. A Napoli fece parte delle organizzazioni cristiane ispiratesi a Romolo Murri.

Nel gennaio 1913 iniziò a pubblicare il mensile Vita Italiana all’Estero, rivolto soprattutto agli emigrati. Nel

1914 divenne interventista e dal luglio 1915 mutò il titolo del suo mensile in Vita Italiana, facendone strumento nazionalista e bellicista, intransigente contro il « disfattismo » e i neutralisti.

Si impegnò nel campo dei problemi economici, su posizioni sempre più reazionarie. Dopo la rotta di Caporetto (1917) aderì al « Fascio parlamentare di difesa nazionale » guidato da Maffeo Pantaleoni e Scialoia, più tardi confluito nel movimento fascista. Dal momento della sua adesione al fascismo, tutte le energie di Preziosi furono rivolte a lottare contro i socialisti attraverso violentissimi articoli su « Vita Italiana » e sul « Giornale d’Italia ». Nell’ottobre 1922 partecipò alla marcia su Roma e incontrò Benito Mussolini a Civitavecchia, ma ottenne il relativo brevetto solo il 27.11.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 41

Brano: r

Ravenna

tolici (neutralisti) e i repubblicani (interventisti), scontri che culminarono il giorno successivo con l’uccisione di due contadini iscritti alla Federazione cattolica e con l’arresto del segretario della Sezione faentina del P.R.I..

Dal 1916 data l’ultimo tentativo di Medri e dei faentini di mantenere un controllo e una direzione moderati sulle organizzazioni contadine. I! 13 maggio fu costituita a Bologna (con sede a Faenza) la Federazione nazionale mezzadri e piccoli affittuari, una struttura che si professava di carattere apolitico e dichiarava di escludere dalla propria azione « ogni competizione capace[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 582

Brano: [...].1.1904 « La Giustizia,» divenne quotidiano, organo di un movimento che, penetrato ormai nella società civile, si trovava alla testa di numerose amministrazioni comunali, specie in Emilia e in Toscana, era fondatore di Case del Popolo e dirigente di grandiose lotte popolari.

Ogni avvenimento della vita nazionale veniva puntualmente registrato sul giornale che, pur nei suoi limiti riformisti, sosteneva le battaglie di quegli anni. La lotta fra neutralisti e interventisti, alla vigilia della prima guerra mondiale, trovò « La Giustizia » risolutamente contro l’intervento. Quando l’aggressività guerrafondaia, protetta dalla polizia, fece a Reggio alcune vittime, il giornale rispose con indignazione, ma certo senza invito alla violenza, col linguaggio « civile e mite » cui Prampolini teneva al massimo.

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Cartolina di propaganda su cialista raffigurante un numero del settimanale « La Giustizia ». Il disegno al centro rappresenta un comizio di Camillo Prampolini (1902)


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine neutralisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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