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Il segmento testuale neutralismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 198Analitici , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Enrica Pischel, Considerazioni sulla nuova fase della politica asiatica in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 7 - 1 - numero 33

Brano: [...]di Washington ancor più indispensabile di quanto lo fosse all'epoca di Bandung, quando la tesi statunitense della « difesa collettiva anticomunista ed anticinese » incontrava l'appoggio della maggioranza dei gruppi conservatori asiatici. E' sintomatico inoltre che le tendenze ad un avvicinamento agli Stati Uniti mostrate da alcuni dirigenti di paesi neutralisti all'epoca di Bandung non si siano concretate o siano state travolte da una ripresa di neutralismo. A Ceylon é caduto Kotelawala, l'uomo politico più filostatunitense esistente nell'Asia neutralista, in Birmania non vi é stata un'intensificazione dell'anticomunismo ed un avvicinamento a Washington.
Lo stesso vale per il caso del Cambogia e del Laos: all'epoca
JU ENRICA PISCHEL
di Bandung erano due Stati protetti dagli Stati Uniti, impegnati in un'azione repressiva anticomunista all'interno e schierati contro la Cina ed a favore del SEATO, dal quale erano indirettamente coperti. Due anni di azione diplomatica ed economica cinese e sovietica, la stabilizzazione della situazione indocinese[...]

[...]ll'interno e schierati contro la Cina ed a favore del SEATO, dal quale erano indirettamente coperti. Due anni di azione diplomatica ed economica cinese e sovietica, la stabilizzazione della situazione indocinese ed alcuni sbagliati interventi di pressione statunitensi, ne hanno fatto due paesi neutrali, e il Laos anzi é l'unico paese non socialista retto da una coalizione a cui partecipano i comunisti. Naturalmente si tratta in questi casi di un neutralismo assai più labile e tatticistico di quello indiano e sensibile alle fluttuazioni internazionali: tuttavia anche in questo settore si sono avuti mutamenti profondi dall'epoca di Bandung e si é radicata la concezione che la stabilità e la possibilità di attuare una politica di sviluppo non passano né attraverso la garanzia militare statunitense, né attraverso la dipendenza dai soli aiuti americani.
Con ciò non si vuol negare che il SEATO e gli altri patti militari continuino a costituire una minaccia per la Cina e an. cor più per i neutrali costringendo questi ultimi a gonfiare il bilancio dell[...]

[...]i ri
e
CONSIIIERAZIONI SULLA NUOVA FASE DELLA POLITICA ASIATICA 31
belli indonesiani, ad onta dell'appoggio diplomatico e propagandistico degli Stati Uniti e di quello militare e strategico delle Filippine e di Formosa, ha dimostrato che il SEATO é in grado di mantenere una tensione negativa contro i neutrali e di minare la loro stabilità, non di insediare al potere, sia pure illegalmente e con la forza, un'efficiente e stabile alternativa al neutralismo.
Anche questi aspetti della politica delle alleanze contribuiscono a concentrare sugli sviluppi interni l'interesse. Proprio la situazione interna dei paesi neutrali è quella che maggiormente é mutata nel panorama asiatico dal 1955 in poi.
Va premesso in linea generale che la trasformazione ha toccato soltanto in modo marginale, o non ha affatto toccato, la po litica estera e che questi paesi sono oggi tanto neutralisti quanto lo erano tre anni fa, cosí come costanti sono le tesi e gli atteggiamenti che contraddistinguono la loro politica estera. Mutata é invece la situazione in cui questa [...]

[...]panorama asiatico dal 1955 in poi.
Va premesso in linea generale che la trasformazione ha toccato soltanto in modo marginale, o non ha affatto toccato, la po litica estera e che questi paesi sono oggi tanto neutralisti quanto lo erano tre anni fa, cosí come costanti sono le tesi e gli atteggiamenti che contraddistinguono la loro politica estera. Mutata é invece la situazione in cui questa politica estera si inserisce, che oggi é tale da dare al neutralismo asiatico un peso assai minore di quello che aveva ad esempio nel 1953 o nel 1954, quando l'area di maggior frizione internazionale era in Asia e quando la funzione dei neutrali era necessaria per mantenere tra le varie potenze quel minimo di dialogo che permettesse di evitare la trasformazione della guerra fredda in guerra generale. Oggi un contatto diretto tra Stati Uniti ed Unione Sovietica é possibile anche senza intermediari e se può sussistere una notevole funzione per posizioni di tipo neutralista, il problema non é più quello di potenziare il neutralismo asiatico (che é un fatto ormai [...]

[...] frizione internazionale era in Asia e quando la funzione dei neutrali era necessaria per mantenere tra le varie potenze quel minimo di dialogo che permettesse di evitare la trasformazione della guerra fredda in guerra generale. Oggi un contatto diretto tra Stati Uniti ed Unione Sovietica é possibile anche senza intermediari e se può sussistere una notevole funzione per posizioni di tipo neutralista, il problema non é più quello di potenziare il neutralismo asiatico (che é un fatto ormai acquisito, almeno nella zona più vitale dell'Asia sudorientale), bensì di gettare le basi per una fascia neutrale in Europa o comunque di creare soluzioni di tipo nuovo nelle aree dove i due blocchi sono a contatto o dove esistono particolari ragioni di tensione. Ciò non implica un giudizio negativo per il neutralismo asiatico, né come fenomeno storico (essenziale nell'aver determinato l'attuale atmosfera internazionale e nell'aver impedito
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il precipitare della guerra fredda), né come forza politica tuttora valida e consolidata nella propria area, anche se non più nuova e tale da attirare attenzione e polemiche.
In particolare é necessario precisare che il nuovo carattere economico dato al neutralismo dell'ingresso dell'URSS nella gara con gli Stati Uniti per lo sviluppo delle aere depresse non ha affatto modificato i principi base della politica dei neutrali asiatici (come é stato affermato da alcuni osservatori statunitensi), bensì li ha confermati. I paesi neutrali avevano infatti chiesto fin dall'inizio a tutte le grandi potenze industriali aiuti per il loro sviluppo, purché non condizionati a concessioni politiche e non cóhtr'ollàti dall'esterno in modo tale da minare l'indipendenza economica delle nazioni riceventi. Alcuni dei paesi che oggi accettano ed apprezzano la politica degli[...]

[...]o caso non la politica dei neutrali é mutata, bensì quella delle grandi potenze: in particolare dell'URSS che prima del 1955 non poté, per ragioni strutturali, economiche, ed anche politiche mettersi in gara con gli Stati Uniti per lo sviluppo moderno dei paesi arretrati ed operare quella trasformazione del problema degli aiuti all'estero nettamente aperta dal suo intervento. L'accusa di aver sostituito un filosovietismo più o meno accentuato al neutralismo può essere ed é mossa ai neutrali asiatici soltanto dai gruppi oltranzisti statunitensi che ritengono tuttora che gli aiuti debbano essere dati solo « in premio» agli alleati fedeli e che la sfida sovietica per la « pacifica competizione » nell'aiuto ai paesi arretrati debba senz'altro essere lasciata cadere e battuta sul terreno della forza e della rigidità.
CONSID$RAZIONI SULLA NUOVA PASE DELLA POLITICA ASIATICA 33
Che poi l'aiuto sovietico o cinese costituisca un obiettivo fattore a favore di uno sviluppo progressivo in Asia, favorendo il continuo espandersi della politica di industriali[...]

[...] (e non solo formalmente) separati dai rapporti tra il partita comunista dell'URSS ed il partito comunista dello Stato stesso. È proi babile che a determinare questo fatto contribuiscano fino ad un certo punto elementi tattici e come tali non duraturi, tuttavia sembra esservi da parte sovietica una certa considerazione della particolarità dei rapporti con l'India quale principale potenza del mondo afroasiatico. Così pure è certo che l'attacco al neutralismo di Tito non vuole essere da parte sovietica (anche se vi possono essere e vi sono stati riflessi politici negativi da parte di Nehru) un attacco al neutralismo indiano, perché è evidente che la denuncia del « revisionismo » riguarda il movimento jugoslavo in quanta si voglia presentare come membro del « mondo socialista » e membro « diverso ».
Ma ciò non vale nei confronti di un movimento borghese progressista come quello di Nehru, il cui neutralismo viene consi derato rientrante nel fenomeno dell'antimperialismo dei paesi che furono soggetti a dominazione coloniale. Mentre Tito viene accusato quale transfuga dal blocco dei paesi ad organizzazione socialista, Nehru viene giudicato come un fenomeno « obiettivamente positivo » di incrinazione del mondo borghese, attraverso la lotta anticolonialista. Almeno questa è la situazione finché Nehru non vuole veramente presentare l'India come uno Stato socialista, per quanto « diverso ». Né i comunisti indiani né quelli sovietici o cinesi sembrano, tuttavia, aver mai dato molto peso alle tesi socia[...]



da Massimo Robersi, Dal Cairo ad Ankara: bastone e carota. [sottotitolo: Ha detto Nasser: «Avevamo una sola alternativa, essere dominati o accettare la sfida»] in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 1 - 23 - numero 4

Brano: [...]i insiti nell'operazione, una internazionalizzazione su scala africana e ormai a breve scadenza del problema del Congo.
Ma il malumore tra RAU e Stati Uniti, come sottolineava l'AIAkhbar ha pure altre cause. E non si tratta solo della questione dello Yemen tutt'ora minacciato dai ribelli monarchici so stenuti dall'Arabia Saudita e ben visti dagli americani, o della situazione sudanese, uscita da un immobilismo con servatore e orientata verso un neutralismo assai più marcatamente anticoloniale che in passato; in verità un complesso di fenomeni; parecchi dei quali connessi con la politica estera della RAU o con la sua condizione interna, va assumendo sempre .maggiore importanza e destando, in Occidente, sempre più cupi malumori.
In primo luogo c'è da sottolineare il lento, ma graduale progredire della RAU e dell'Irak verso la costituzione di un'unica entità statale: la probabilità, dunque, d'un rafforzamento del', le tendenze socialistiche nella 'Repubblica irakena e di deliberazioni per il passaggio sotto contralto statale delle sue risorse pet[...]

[...]iorni la visita di Podgorni ad Ankara) per controbilanciare gli oppressivi condizionamenti che deve sostenere con l'Occidente: si è giunti al punto che una pubblicazione filocolonialista come L'Observateur du Moyen Orient ha potuto scrivere il 18 dicembre: « L'ambasciata degli Stati Uniti ad Ankara ha sviluppato un'intensa attività in tutti gli ambienti per sottolineare gli inconvenienti che deriverebbero alla Turchia da un scivolamento verso il neutralismo »! Alla seconda categoria, tra gli Stati ancora troppo legati all'Occidente per poter avviare un'azione autonoma, v'è, di contro, l'Iran ed è per questo che nelle scorse settimane, in evidente coincidenza con le minacciose dichiarazioni della Casa Bianca, a Teheran s'è iniziata una violenta campagna contro il riavvicinamento tra egiziani ed irakeni, contro propositi per un più giusto sfruttamento delle risorse petrolifere, contro le vigorose enunciazioni anticolonialiste del Cairo.
Comunque, tornando alla particola re condizione della RAU, va detto che íl rifiuto americano di fornire derrate[...]

[...] per lo sviluppo economico nazionale, sia lottando per correggere taluni sprechi, sia con alcune misure fiscali, sia facendo ricorso all'aiuto esterno. E' in questo quadro che va posto il « no » americano, « nos che, non senza fondamento, qualcuno ha voluto paragonare al « nos di Dulles circa il prestito per la costruzione della diga di Assuan nel 1956. A rafforzare l'analogia sta pure il fatto che come allora l'URSS è intervenuta a sostegno del neutralismo egiziano: a seguito della visita al Cairo del vicepresidente del Consiglio dell'URSS Alexandr Shelepin è stato infatti concordato un nuovo prestito sovietico di 350 milioni di rubli, che certo agevolerà il superamento da parte egiziana della congiuntura difficile.
Ci pare che la morale di tale dissenso — una morale che oltrepassa il caso contingente, una morale difficile e dura e che richiede per essere realizzata a costi non troppo alti, cautela ed abilità — l'abbia anticipata lo stesso Nasser. Il 12 novembre, rievocando di fronte all'Assemblea nazionale la storia degli ultimi anni del suo [...]



da Massimo Robersi, Fra Ankara, Riad e Kartum [sopratitolo: La difficile ricerca di una stabilità] in KBD-Periodici: Rinascita 1964 - 11 - 14 - numero 45

Brano: [...]manentemente U paese, di fronte ai sempre più preoccupanti scricchiolii che si sentono all'interno della NATO, i dirigenti turchi hanno cominciato a rivedere — poco importa se volenti o nolenti — il loro orientamento tradizionale. s'
Certo la visitä di Erkin a Mosca e a Leningrado e le sue conversazioni con i responsabili della politica estera sovietica non possono ancora essere giudicati preludio d'un assestamento della Turchia su posizioni di neutralismo vero e proprio: Comunque il senso principale di questa missione, che si inserisce in un piú ampio travaglio dell'intero mondo politico turco, è quello del riconoscimento che nuove strade possono aprirsi davanti el paese e che la presenza da un lato dello schieramento degli Stati socialisti, dall'altro degli Stati del neutrali smo positivo "costituisce una realtà di cui è ormai indispensabile tener conto se non si vuol precipitare nel caos della reazione più nera.
Proprio questa ricerca di nuove strade è ciò che contraddistingue il secondo episodio su cui richiamiamo l'attenzione: la sostituz[...]

[...]nialistiche continua a progredire con una certa vivacità.
Terzo punto della zona ove negli scorsi giorni sono maturate novità di rilievo è il Sudan. Qui, nonostante giungessero di tanto in tanto notizie di agitazioni antigovernative e di proteste, dall'epoca del colpo di Stato del novembre 1958, tutto appariva sostanzialmente bloccato sotto il controllo d'un ristretto gruppo di militari. Attestatosi il paese, in politica estera, su posizioni di neutralismo e d'equidiStanza tra i blocchi, i problemi interni venivano affrontati o con insufficiente impegno dal nucleo dei governanti o addirittura accantonati o dichiarati — con l'uso della forza — tnesistenti. Ma questi anni, pur aspri e difficili, non paiono passati invano: é vero che insieme agli studenti, agli ufficiali ' filonassertani ed alla popo lazione delle zone meridionali desiderosa di un'amministrazione autono ma si sono mossi per abbattere il vecchio regime anche gli esponenti dei partiti tradizionali che Abbud aveva disciolto per Ia Ioro incapacità a pro. cedere alle riforme.
Tuttavia[...]



da Giancarlo Lannuti, Cipro: dai complotti allo sbarco turco [sopratitolo: L'ostinata volontà americana di liquidare Makarios ha messo in moto e alimentato la nuova crisi] [sottotitolo: Il conflitto fra le due comunità non basta da solo a spiegare come si è giunti alla fine dell'indipendenza dell'isola. Una lunga storia di interferenze imperialiste. Il ruolo della NATO e dei servizi segreti. L'internazionalizzazione nella proposta dell'URSS accettata dalla Grecia] in KBD-Periodici: Rinascita 1974 - 8 - 30 - numero 34

Brano: [...]karios.
La repubblica cipriota si è trovata così al centro di una rete di intrighi e di complotti praticamente senza fine, per tessere i quali la Cia ha agito, volta a volta, direttamente o per l'intermediario del Kyp greco, della casta militare insediata per tanti anni al potere in Turchia, della organizzazione fascista EokaB del generale Grivas (già capo dell'Eoka durante la lotta armata di indipendenza e poi schieratosi apertamente contro il neutralismo di Makaríos) ed anche dei servizi segreti israeliani, il cui ruolo nelle vicende cipriote è ancora tutto da scoprire.
Il colpo di Stato del 15 luglio scorso è stato l'ultimo anello di questa oscura catena; secondo i suoi autori (i fascisti di Atene) ed i suoi istigatori (i capi della Cia e i generali del Pentagono) esso avrebbe dovuto sfociare rispettivamente nella enosis con la Grecia o, come soluzione di ripiego, nella spartizione fra Grecia e Turchia con la mediazione di Washington. In entrambi i casi l'isola sarebbe finita dritta dritta nelle braccia della Nato, e gli Stati Uniti avrebbe[...]

[...] prendere una decisione sulla crisi cipriota e tenta di far passare una soluzione che porti alla sostituzione del golpista Sampson, ma ratifichi la scomparsa di Makarios dalla scena politica e sostituisca nella sostanza alla triplice « garanzia » del 1959 una più stretta « tutela » grecoturca 'sull'isola. Costretti a rinunciare all'obiettivo massimo (enosis o spartizione), gli Usa tentano insomma di ottenere almeno la definitiva liquidazione del neutralismo attivo di Makarios e l'ascesa al potere a Nicosia di una personalità più scialba e quindi più facilmente condizionabile.
Da parte sovietica, gli organi di stampa fin dall'inizio denunciano il complotto « ordito da quelle forze che da tempo tramano contro l'indipendenza e la sovranità della repubblica di Cipro »; successivamente una nota del governo afferma che il golpe di Nicosia « è stato pro gettato da determinati circoli della Nato i quali non gradiscono l'esistenza di una repubblica indipendente, con una sua po



da senza firma, Elezioni in Turchia in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 10 - 16 - numero 41

Brano: [...] il Partito della giustizia intrattiene con le masse contadine, nè a raccogliere intorno a sè gli strati popolari delle città.
Va ricordato infatti che soltanto dal 1963 Inonu aveva cominciato a riflettere sulla necessità di sganciarsi alquanto dalla soggezione politicoeconomica agli Stati Uniti e, in concidenza con l'isolamento 4n cui era caduta la Turchia nella controversia per Cipro, aveva principiato a volgere l'attenzione verso i paesi del neutralismo positivo e verso i paesi socialisti. Troppo impacciate sono però state le sue mos se, troppo critica è la situazione economica della repubblica turca perehè i modesti passi tentati potessero avere consistenti conseguenze. La timidezza, di conseguenza, ha finito col favorire i suoi avversari.
Battuto da un voto del Parlamento nel febbraio di quest'anno, Inonu pensava di riconquistare adesso il potere, ma la sua propaganda è risultata fiacca e poco convincente. Di contro il Partito della giustizia non esitava a far sue talune iniziative di Inonu accettando di proseguire, ad esempio, il riavvic[...]



da Massimo Robersi, Il "buon vicinato" fra URSS e Turchia. [sopratitolo: Obiettivi della visita di Gromiko a Ankara] [sottotitolo: La presenza del ministro degli Esteri sovietico ad Ankara ha costituito una prova tanto dell'erosione del prestigio americano quanto dell'interesse che i paesi che intendono sganciarsi dalla opprimente ingerenza della NATO attribuiscono sempre più al miglioramento dei rapporti con l'URSS] in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 6 - 5 - numero 23

Brano: [...]poi la questione cipriota, Gromiko ha ribadito la tesi sovietica favorevole all'indipendenza dell'isola, chiarendo inoltre in modo inequivocabile, nel corso d'una intervista, come l'Unione Sovietica mai abbia fornito missili terraaria all'isola mediterranea. In concreto il dialogo tra Ankara e Mosca è proseguito e anche se il mutamento di governo e la scadenza elettorale del 10 ottobre hanno riacceso gli animi di chi paventa ogni spinta verso il neutralismo come una minaccia alle proprie posizioni di potere, appare sinora abbastanza probabile — a breve o a lunga scadenza — precisamente una ripresa dell'orientamento antiamericano, piuttosto che un rilancio dell'anticomunismo cieco che ha contraddistinto prima del 1960 gli indirizzi dei dirigenti dello Stato.
Se infatti si guarda agli editoriali dei principali organi di stampa ed al tipo di discussione politica in corso tra partiti è dato immediatamente notare quali siano gli umori prevalenti. Si va dalla soddisfazione per gli acquisti di armi tedescooccidentali del quotidiano Cumhuriyet, soddisf[...]



da Massimo Robersi, Ulbricht visita la RAU [sopratitolo: L'espansionismo di Bonn verso i paesi arabi fa fallimento] in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 2 - 27 - numero 9

Brano: [...]a tedeschi ed americani.
In concreto tre sono le condizioni che hanno portato alla presente situa
zione. In primo luogo v'è la tenacia
con cui la Repubblica araba unita ha saputo salvaguardare la propria indi
pendenza ed il ' proprio diritto a sce
gliere amicizie ed a stipulare trattati, tenacia che ha, tra l'altro, permesso
agli egiziani di non presentarsi isolati
nel Medio Oriente, ma collegati ed appoggiati da numerosi altri Stati dei
neutralismo positivo. In secondo luo
go è emersa la grettezza della politica statunitense (caratterizzata da sprez
zanti tentativi di intromissione) e la
incapacità tedescooccidentale a valutare l'evolversi dei rapporti interna
zionali ed in particolare il progressivo
affermarsi della Germania democratica sulla scena mondiale. Oltre a tali
carenze hanno acquistato grande rilievo i dissensi e le sfasature tra le stesse iniziative capitalistiche e specialmente l'autonomia delle prese di posizione francesi in diretta concorrenza con quelle americane e tedesche: la Francia, ad esempio, s'è dichiarata d[...]



da m. r., Disorientamento in Turchia [sopratitolo: Si estende la crisi dell'Alleanza atlantica] in KBD-Periodici: Rinascita 1964 - 9 - 12 - numero 36

Brano: [...]cidente » in modo abbastanza compatto.
Si tratta indubbiamente di una miscela di passioni, delusioni e sconforto molto pericolosa perche in essa predominano lo spirito nazionalistico e una aggressiva volontà di rivincita; ma, d'altro canto, occorre tener presente che da questo drammatico travaglio potrebbero anche nascere in prospettiva la rottura degli equivoci sui quali si regge la classe dirigente turca e una spinta verso la democrazia ed il neutralismo. Comunque, la situazione potrebbe diventare da un giorno all'altro altamente esplosiva dato che il governo è già sottoposto a forti critiche e un'ulteriore svolta a favore di Makarios nella vertenza per Cipro potrebbe costituire un impulso decisivo verso un sommovimento, nella repubblica di Turchia, di ampie proporzioni. Tra l'altro Inonu si avvale di una maggioranza parlamentare assai ristretta e incerta e quindi le eventualità di una violenta ripresa dell'estrema destra, per un verso, o di una riscossa delle gerarchie militari, per un altro, non sono affatto da scartarsi a priori.
In quest[...]



da Recensione di Giuseppe Grilli a Joaquim Molas, La literatura catalana d'avantguarda. 1916-1938 in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...]cola concentrazione di esiliati e fuggiaschi dalle calamità della guerra; tra essi fu decisivo Picabia. Altri ancora tenderebbero a indicare, in coincidenza con la guerra, nella crisi di identità degli intellettuali (filotedeschi o filofrancesi?), i primi sintomi della crisi del noucentisme. E sarebbe ipotesi suggestiva leggere nelle Lettere a Tina (1915) di Eugeni d’Ors le radici della rivolta dei suoi seguaci che non intendevano seguirlo in un neutralismo che poteva parere loro abbandono della causa parigina. Una rivolta che portò alla rottura di lì a qualche anno, non appena il presidente Prat de la Riba, germanofilo notorio, passò a miglior vita. Ad ogni modo un rilassamento della militanza, noucentista o modernista, potrebbe essere anch’essa tra leRECENSIONI

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cause dell'insorgere, intorno al 1916, delle prime manifestazioni di cosmopolitismo letterario. (Sul contesto di quegli anni: G. Grilli, Realtà e avventura nella letteratura catalana del Novecento, « Belfagor », xxvn, 1972, pp. 121136).

Punto di incrocio di ragioni diverse[...]



da Voce enciclopedica di G.Pr [Giovanni Primavera], Siria in Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S)

Brano: [...]ercando un aiuto economico che consentisse di mantenere l'indipendenza del paese fra i due blocchi delle superpotenze, ma la persistente politica aggressiva statunitense spinse sempre più Damasco verso Mosca e, il 6.8.1957, la Siria concluse un accordo di assistenza economica, tecnica e militare con l'U.R.S.S..
Gli U.S.A., proseguendo anche nel Medio Oriente la loro politica di "guerra fredda", continuavano a non capire che, per le masse arabe, neutralismo non significava tanto propensione verso il comunismo, quanto volontà di opporsi all'imperialismo delle potenze occidentali. La politica del nuovo presidente americano Eisenhower contribuì ad allargare il fossato, facendo crescere nell'area la tensione bellica, tanto che a un certo momento il governo siriano decretò la mobilitazione: il 17.10.1957 truppe egiziane sbarcarono a Latakia in appoggio al governo siriano e l'U.R.S.S. inviò due navi da guerra a protezione della costa: la politica americana aveva di fatto permesso all'U.R.S.S. e all'Egitto di porsi come protettori della Siria di fronte[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine neutralismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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