Brano: [...]ta alla difesa), qualora questi avessero assunto iniziative ostili; di ripiegare a scaglioni lungo la valle della Durance, fino a raggiungere il confine italiano, qualora i tedeschi avessero ricevuto rinforzi tali da cambiare in loro favore il rapporto di forze. Tali proposte, lungamente discusse, vennero alla fine respinte dal comandante di reggimento, per il quale « un’esercitazione notturna, nella particolare situazione, avrebbe dimostrato un nervosismo ingiustificato ». Il comandante di reggimento impartì invece una serie di ordini atti a predisporre una permanente vigilanza e uno stato di allarme nelle caserme e alla sede del Comando, onde poter far fronte a qualsiasi eventualità.

Ben presto furono notate pattuglie tedesche in tenuta di guerra che, con movimenti guardinghi, stavano occupando le case circostanti la caserma. Alle 23, tre militari tedeschi, dal fondo del viale, si avvicinarono al cancello d’entrata e il comandante della pattuglia, un capitano, chiese di conferire con il comandante del « Bolzano ». Questi, uscito dalla case[...]

Brano: [...]nati furono trasferiti per qualche tempo in varie carceri della Campania. Ma le repressioni sempre più pressanti, specialmente a partire dal 193334, non indebolirono la combattività del collettivo comunista. Alla fine del 1933, essendo stata limitata ai soli parenti più prossimi la possibilità di comunicazione epistolare, il collettivo organizzò uno « sciopero della corrispondenza » che mise in allarme le famiglie dei confinati e suscitò diffuso nervosismo al ministero degli Interni, al quale le famiglie cominciarono a rivolgersi sempre più allarmate per avere notizie dei congiunti.

In questo clima, provocatori e spie, reclutati tra i « manciuriani », vennero mobilitati dalla polizia per segnalare ogni mossa sospetta dei « politici ». Nel settembre 1934, sulla base di cervellotiche delazioni, il direttore della colonia telegrafò al ministero degli Interni che i comunisti intendevano far esplodere ordigni a scopo terroristico. Il « complotto » risultò inesistente, ma fu preso a pretesto per un ulteriore irrigidimento della Direzione nei confr[...]

Brano: [...] varie contromisure, compresi l’annullamento degli “accordi di dicembre” e il rifiuto di fornire ulteriori aiuti alle forze garibaldine.

Esistono numerose testimonianze sulle discriminazioni degli aiuti a favore delle forze monarchiche, badogliane e neoconservatrici per tutta la durata della lotta di liberazione (cfr. C. Craveri, nella bibliografia), contromisure che vennero però scartate perché considerate troppo rischiose o provocatorie. Il nervosismo che si diffuse raggiunse perfino i capi di Stato Maggiore congiunti a Washington, i quali, il 28.2.1945, emanarono un ammonimento contro « qualsiasi tentativo (da parte del C.L.N.A.I.) di presentarsi in qualità di governo alternativo a quello di Roma ». Harold Macmillan sentenziò: « Il disarmo è quello che conta più di ogni altra cosa; le questioni politiche sono una scusa per conservare un potere armato ».

La Liberazione

La liberazione finale colse molti di sorpresa, compreso il controllo alleato. L’“intervallo rivoluzionario” di breve durata tra l’uscita dei tedeschi e l’arrivo degli [...]