Brano: [...]sa.

Segretario dell’esecutivo regionale della frazione « terzinternazionalista », con questa entrò a far parte del Partito comunista e nel 1926, fino alla promulgazione delle leggi eccezionali, fu segretario della Federazione comunista di Milano.

Nel 1928 fu condannato a 5 anni di reclusione dal Tribunale speciale; nel 1935 riuscì a espatriare clandestinamente in Francia e qui riprese la lotta contro il fascismo. Dal 1935 al 1938 soggiornò nell'Unione Sovietica, quindi rientrò in Francia e fu nominato segretario dell’Associazione francoitaliana degli ex combattenti.

Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, come cittadino straniero fu assegnato dal governo francese a un campo di internamento. Sotto l’occupazione tedesca venne consegnato alla polizia italiana. Fortunosamente riuscito a fuggire dal treno che lo stava portando in Italia, rimase in Francia. Qui prese parte alla lotta clandestina contro i nazisti, finché nel 1941 fu nuovamente arrestato, a Parigi. Appena riacquistata la libertà raggiunse l’Unione Sovietica, ove lavorò a Radio Mo[...]

Brano: [...]ione ». Per questo, quando giunse a Pietrogrado la notizia, risultata poi infondata, che a Mosca i rivoluzionari insorti avevano incendiato il Kremlino con i suoi tesori di storia e di arte, Lunaciarskij non esitò a rassegnare le dimissioni da commissario del popolo, considerando che un simile vandalismo sarebbe stato la negazione della rivoluzione.

Come ministro incoraggiò la letteratura, il teatro, la poesia e le arti figurative. Introdusse nell'Unione Sovietica le opere di Picasso, utilizzò Chagall prima che questi fosse costretto a emigrare, sostenne il teatro di avanguardia di Meyerhold e Stanislavski, il cinema di Eisenstein, valorizzò i poeti e difese la libertà di ricerca per l’espressione dei nuovi contenuti, corrispondenti alla nuova società che si stava edificando.

Secondo Lunaciarskij, il temperamento combattivo e rivoluzionario spinge spesso il critico marxista a esprimere i propri pensieri in modo duro e reciso. Ma bisogna sottolineare che l’errore maggiore in cui può cadere la critica marxista « consiste nel celare la debole[...]

Brano: [...]ovietico. Naturalmente non mancarono fenomeni degenerativi che fecero gridare allo scandalo i custodi dell’ortodossia e tanti scrittori, ma in realtà la N.E.P. favorì l’economia e permise di avviare un

processo di ricostruzione. Intanto, per ciò che riguardava l’“unità del partito”, lo stesso X Congresso proibiva l'affermarsi di frazioni interne, pena l’espulsione dalle fila del partito stesso.

Negli anni della N.E.P. (19211928) convissero nell'Unione Sovietica cinque forme economicosociali: l’economia patriarcale, la piccola produzione mercantile, il settore capitalistico, il capitalismo di stato e il socialismo. Le principali misure realizzate per superare il malcontento e ristabilire il legame fra città e campagna furono: la abolizione delle carte annonarie, la riforma del salario con l’introduzione del cottimo per alzare la produttività, la riforma monetaria, la stabilizzazione del corso del rublo con l’emissione di carta moneta garantita dall’oro e dalle merci e con il ritiro della vecchia moneta svalutata. Le imprese furono riunite i[...]

Brano: [...]alla sinistra bordighiana, in quegli anni largamente maggioritaria alla base del partito. D’altronde Amadeo Bordiga (v.) era stato il principale fondatore del P.C.d'I. e, fino al 1925, ne era sempre il capo carismatico. Quei militanti che si erano visti costretti a espatriare per aver partecipato a episodi di lotta armata contro il fascismo si ritenevano poi i più autentici e coerenti portatori di coscienza rivoluzionaria.

Dopo il loro arrivo nell'Unione Sovietica, questi quadri particolarmente combattivi non rinunciarono a professare con forza le loro convinzioni nelle riunioni e nei luoghi di lavoro, ma non seppero tener presente che si trovavano in un paese ben diverso dall'Italia, in una situazione politica difficilmente comprensibile da parte di chi, anche per ragioni di cultura e di lingua, non fosse in grado di seguire passo passo le vicende dell’aspra lotta che si svolgeva aH'interno del Partito bolscevico. Di conseguenza e senza rendersi conto del perché, a un certo punto essi si trovarono politicamente spiazzati.

Dopo il 1924, me[...]

Brano: [...]si era legata anche sentimentalmente, il 13.3.1928 fu condannata a 6 anni di reclusione per « associazione e propaganda comunista » (Spano, per la stessa imputazione, ebbe 5 anni e 6 mesi). Riacquistata la libertà nel novembre 1932, dopo una dura carcerazione a Perugia e a Trani, nel marzo 1933 venne fatta espatriare clandestinamente in Francia dal Centro del partito e, nell'agosto, date le sue precarie condizioni di salute, fu inviata a curarsi nell'Unione Sovietica. Dopo aver soggiornato in un sanatorio si stabilì a Mosca lavorando come traduttrice alla Radio del Comintern fino al termine della guerra.

Felicita Ferrerò

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