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Il segmento testuale nell'Africa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 70Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 740

Brano: [...]a battaglia della Neretva (v.). Immediatamente dopo questa battaglia, il gruppo operativo centrale dell’E.P.L.J., al seguito di Tito si era spinto dalla Bosnia verso est, liberando fino alla metà di maggio un vasto territorio tra il Montenegro e i! Sangiaccato, da dove, ricacciati tutti i presìdi italiani, si accingeva a proseguire verso la Serbia passando il fiume Lim.

L’operazione “Schwarz"

In seguito al cedimento del fronte italotedesco nell'Africa settentrionale, era accresciuta l’importanza strategicomilitare del fronte jugoslavo dell’E.P.L.J.. Paventando la possibilità di un’invasione delle truppe angloamericane in Italia, in Grecia e sulla costa orientale dell’Adriatico, i Comandi germanici videro nell’esercito di Tito una grave minaccia alle spalle: l’ulteriore penetrazione del grosso di quell’esercito nella vallata della Morava e del Vardar avrebbe potuto tagliare i collegamenti con la Grecia. Da qui la decisione di distruggere quelle forze attuando l’“Operazione Schwarz” che si tradurrà nella più drammatica e sanguinosa battaglia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 603

Brano: [...]ché diretto protagonista di numerosi colpi di mano. Comandò il Battaglione (poi Brigata) G.A.P. “Ancona” e fu vicecomandante della omonima 5a Brigata Garibaldi a fianco di Amato Tiraboschi, poi con il colonnello Corradi. Nel dopoguerra è stato a lungo funzionario del P.C.I. e membro del Comitato federale di Ancona.

R.Gi.

Spadini, Ferruccio

N. a Mantova il 12.8.1895, m. a Brescia il 13.2.1946.

Combattente nella Prima guerra mondiale e nell'Africa Orientale, insegnante all’istituto Arici di Brescia (gestito dai gesuiti), dopo l'8.9.1943 aderì con entusiasmo alla Repubblica sociale italiana e divenne ben presto la figura di maggior rilievo del fascismo repubblichino in Valcamonica: comandante della G.N.R. di Breno, organizzò e diresse di persona le operazioni di repressione antipartigiana.

Nei giorni della Liberazione riparò nel Trentino, dove fu riconosciuto ed arrestato dopo un paio di settimane di latitanza. Rinchiuso nelle carceri di Breno, venne poi tradotto a Brescia e processato dalla Corte d'Assise straordinaria che, il 20.8.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 579

Brano: [...]ce alla monarchia e al capo del governo.

I mezzi che il 15° Gruppo d'armate e il Comando Alleato nel Mediterraneo avevano messo a disposizione della N. 1 Special Force erano alquanto limitati, ma neH'inverno del 1944 il Comando del S.O.M. giunse alla conclusione che un mutamento nella situazione politica nell’Italia liberata avrebbe aumentato l'efficacia del personale e dei mezzi: si ritenne che, come nel novembre 1942 Darlan (v.) aveva fatto nell'Africa del Nord, nel settembre

1943 Badoglio aveva assolto in Italia un ruolo essenziale nel facilitare il successo degli Alleati, ma che Badoglio (come nel caso di Darlan per la Francia) avrebbe costituito un ostacolo a un ulteriore sviluppo della Resistenza armata in Italia. Convinto che il C.L.N. aveva nella Resistenza un ruolo superiore a quello dei “badogliani”, d'accordo con la Commissione Alleata di Controllo il S.O.M. chiese quindi al ministro britannico per gli Affari mediterranei (residente ad Algeri) di prendere l'iniziativa per sostituire al governo del maresciallo un governo del C.L.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 578

Brano: [...]sposizione. Un ufficiale del S.O.E. paracadutato in Italia nell’agosto 1943 venne immediatamente catturato e torturato. La reazione del Comando

S.O.E. al colpo di stato del 25 luglio fu di soddisfazione, in quanto cominciava ad avverarsi la previsione di un collasso politicomilitare italiano, ma non di entusiasmo: il maresciallo Badoglio veniva considerato alla stessa stregua del reggente jugoslavo Paolo Karageorgevich e dell’alto commissario nell'Africa del Nord ammiraglio Darlan. Durante i negoziati culminati con l'armistizio del 3 settembre, ufficiali del S.O.E. presero contatto col S.I.M. (v.), sospettandolo di ambiguità. Soprattutto per tastare il terreno, piccole unità S.O.E. accompagnarono I’8a Armata (britannica) in Sicilia e la 5a Armata (americana) a Salerno. Grazie a queste unità giunsero a Salerno alcuni esuli che volevano riprendere nel territorio italiano ancora occupato l’attività clandestina alla quale si erano dedicati prima di espatriare o alla quale avevano contribuito dall’estero: alcuni passarono le linee a piedi prima ch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 217

Brano: [...]tive della sua serietà e della sua fermezza: « Abbiamo vinto, ma dobbiamo ricostruire ciò che gli altri hanno distrutto: io vi darò l'esempio di come si fa a lavorare anche con una mano sola ». Promessa mantenuta poi fino in fondo.

R.Ce.

Rodriguez Pereira, Romeo

Medaglia d’oro al valor militare. N. a Napoli l’11.11.1918, m. a Roma il 24.3.1944; ufficiale dei carabinieri. Dopo aver partecipato come volontario alla Seconda guerra mondiale nell'Africa Settentrionale, rimpatriò per malattia. L’8.9.1943 prestava servizio a Roma, come comandante della tenenza “Appia”. Dopo l’armistizio fu catturato dai tedeschi e destinato a un lager in Germania, ma a Pordenone, durante la sosta del convoglio dei deportati, riuscì a evadere.

Ritornato a Roma, entrò nelle fila della Resistenza militare collaborando con il generale Filippo Caruso. Arrestato il 10.12.1943, fu sottoposto a tortura ma non fece al nemico alcuna rivelazione. Condannato a morte, venne fucilato alle Fosse Ardeatine (v.).

Alla sua memoria fu poi conferita la Medaglia d'oro al val[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 202

Brano: [...]u investita da un imponente movimento che avrebbe visto l’indipendenza del Ghana (1957) e della Guinea (già francese), poi di decine di altri Stati. Un movimento culminato nel 1960 con il cosiddetto “anno

dell’Africa”. La decolonizzazione africana risultò tuttavia in vari casi non solo frenata, ma sapientemente guidata dalle ex potenze coloniali, cosicché la spinta rivoluzionaria si rivelò spesso fragile e quasi inesistente.

Di contro, sia nell'Africa che altrove si ebbero scontri e movimenti resistenziali particolarmente accaniti e prolungati, nel corso dei quali la volontà di rottura e di cambiamenti radicali assunse grande forza con profonda eco in tutto il mondo. In proposito vanno almeno citati i casi: del Vietnam che, dopo decenni di lotte contro la Francia, pervenuto a sconfiggerla nel 1954, si ritrovò a combattere contro l’intervento diretto di imponenti truppe statunitensi fino alla piena vittoria del 1973; dell’Algeria, la cui insurrezione contro la Francia iniziata nel 1954 si concluse con successo nel 1962; di Cuba, dove all’in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 157

Brano: [...]i e confinato a Lipari. Tornato in libertà con l’amnistia del decennale fascista (ottobre 1932), espatriò clandestinamente. A Parigi fece capo a Carlo Rosselli e nel 1936 fu tra i primi ad accorrere in Spagna in difesa della repubblica. Con la Colonna Rosselli combattè a Monte Pelato. Ferito in un successivo combattimento a Huesca, fu costretto a tornare in Francia, dove per sfuggire all'arresto si arruolò nella Legione Straniera. Con questa, fu nell'Africa del Nord fino al 1942, quando i collaborazionisti francesi lo consegnarono alla polizia fascista che lo confinò a Ventotene. Qui divenne comunista. Mentre era in carcere gli venne imposto di cambiare il nome di Ribelle (inammissibile per l’autorità fascista), in Flavio.

In una lettera del 13.4.1942 il prefetto fascista di Rovigo così dipingeva « la pericolosità in Jinea politica del soprascritto anarchico Fornasiero Ribelle »: « Già confinato politico, già processato, condannato e successivamente amnistiato per espatrio clandestino, egli e nel Regno e all'estero (Austria, Francia, Belgio) [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 92

Brano: [...]tro: « Holt Hartmann vom Himmel » (Fate scendere Hartmann dal cielo), ormai giunto alla 31* edizione; « Cacciatori di montagna tedeschi nella Seconda guerra mondiale »; « Combattimento aereo radicale — Storia dei cacciatori d’assalto tedeschi »; « Giornalista dell’inferno — La campagna di propaganda nella Seconda guerra mondiale — Vicende e documenti ».

Il catalogo dell’editore Podzum di FriedbergDornheim offre titoli del tipo: « Carri armati nell'Africa settentrionale »; « Carri armati in Russia »; « La 16a Divisione corazzata 19381945 »; « CrimeaStalingradoCaucaso. Storia del settore militare Sud 19411945 attraverso le immagini ».

L’editore Schild Srl ha pubblicato, tra l’altro: « Essi credettero nella patria — Storia del 15° Reggimento corazzato della II Divisione corazzata »; « L’esercito nell'Ar

tico — Il 20° Corpo di spedizione alpino in Finlandia e Norvegia » (autore Hermann Hoelter, ex capo di stato maggiore del 20° Corpo alpino).

Dal 1957 escono dalla casa editrice Papel i cosiddetti « Quaderni per soldati », una serie in cu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 31

Brano: Davidson, Basii

sbarco americano nell’Africa del Nord (vj\ servendosi del suo mantenuto potere militare ordinò alle truppe la cessazione del fuoco e stipulò un armistizio (8.11.1942), soppiantando così il generale gollista H.H. Giraud nelle simpatie degli americani. . ^ ,

Il 13 novembre lo scaltro Darlan, d’accordo con il governo degli Stati Uniti, assunse la direzione del governo nell'Africa del Nord e il

4 dicembre giunse a creare il Consiglio imperiale francese che mirava a esautorare De Gaulle (il quale propendeva invece verso gli inglesi). Ma il suo doppio gioco fu di breve durata: venti giorni dopo fu ucciso da Fernand Bonnier de la Chapelle« un giovane monarchico francese.

Le trattative americane con Darlan, notoriamente avverso agli inglesi, le circostanze della sua presenza in Algeri nel giorno stesso dello sbarco e quelle della sua morte mantengono ancora punti tutt'altro che chiariti, riferibili certamente agli antagonismi angloamericani rispetto alle varie possib[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 226

Brano: [...]impiegati, funzionari indigeni, etc.). Le élites partecipavano invece alla vita politica, attraverso le sezioni locali dei grandi partiti politici francesi. Dopo la parentesi bellica il' colonialismo francese fece intendere chiaramente che non avrebbe tollerato mutamenti nel suo impero coloniale e, nel giugno del 1946, parallelamente alla repressione in Indocina, in Algeria e in altre colonie, sviluppò una forte iniziativa politicomilitare anche nell'Africa nera. Fu per rispondere a questo attacco che alcuni esponenti del nazionalismo africano

— tra cui Felix Houphouet Boigny della Costa d’Avorio, Gabriel D’Arbussier del Senegai, Modibo Keita del Sudan — decisero di dar vita a una « nuova organizzazione di massa » a carattere « internazionale », capace di unire « tutte le forze democratiche » delle colonie francesi, « per intensificare la lotta di liberazione nazionale ». Il Congresso di Bamako sancì la nascita di questa nuova organizzazione.

Osteggiato violentemente dai grandi partiti francesi, particolarmente dalla S.F.I.O. e dal M.R.P.,[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine nell'Africa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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