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Il segmento testuale nazionalismi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 84Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 301

Brano: [...]i (« spetta ora ai governi assumersi le loro responsabilità »); mai al popolo, che si aveva cura di distinguere come rigorosamente appartenente e delimitato ai singoli Stati, senza funzione effettiva (« resta intatta la sovranità assoluta degli Stati » ribadirà Briand nella sua dichiarazione).

Altri tentativi nella stessa direzione, che per molti lati possono addirittura segnare un regresso (si pensi aH’Europa degli anni Trenta, dilaniata dai nazionalismi), possono essere considerati i due libri: Europe, ma patrie, di G. Riou (1927); e Discours a la nation européenne, di J. Benda (1933).

Fu l’estrema debolezza delle nazioni europee occidentali alla conclusione della seconda guerra mondiale che diede forma compiuta, pur con le più diverse angolature e i più diversi scopi, all’idea di una confederazione di Stati. Ma se con il 1945 tale idea prendeva forma in un certo senso ufficiale, un più autentico filone federalista era sorto negli ambienti antifascisti della lotta clandestina, delle prigioni e dei campi di concentramento, come reazione a [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 655

Brano: [...]di destra — che ottenne la maggioranza assoluta in Parlamento. Il governo Papagos annullò quasi completamente i già scarsi margini democratici, trasformò la legge elettorale e realizzò strettissimi rapporti economicomilitari con gli U.S.A., nella cui sfera di interessi il paese si trovava ormai inserito. La Grecia entrò così a far parte della N.A.T.O..

In quegli stessi anni andò esasperandosi l’antico problema di Cipro, punto di attrito tra i nazionalismi ellenico e turco e motivo di divisione anche all’interno dell’alleanza at!antica, date le pretese dell’lnghilterra su quell’isola.

A! governo di Papagos successe quello di Kostas Karamanlis, leader dell’Unione radicale nazionale {E.R.E.), una nuova coalizione politica di destra e filooccidentale. Le opposizioni (E.D.A. e raggruppamenti centristi) si erano coalizzate contro l’E.R.E. dando luogo a una formazione elettorale (Unione democratica), ma grazie al nuovo sistema elettorale Karamanlis aveva ottenuto la maggioranza assoluta. Il suo governo tuttavia poggiava su basi molto instabili, pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 35

Brano: [...], pur con varie oscillazioni interne, continuarono a trovare nella N.A.T.O. un punto di riferimento e un appoggio essenziali. Con la fine della guerra fredda e il miglioramento dei rapporti col blocco sovietico, l’anticomunismo della N.A.T.O. si venne attenuando, senza però mai scomparire perché l’alleanza non può perdere il suo carattere ideologico, di strumento supernazionale di difesa de! « mondo libero », per non lasciare ulteriore spazio ai nazionalismi tradizionali, Anche in Italia l’ostilità delle sinistre è progressivamente diminuita, tanto che prima il P.S.L, poi il P.C.I., hanno rinunciato a chiedere l’uscita dell’Italia dall’alleanza, vista ormai come strumento di stabilizzazione internazionale, la cui crisi acuirebbe le tensioni tra le grandi potenze e lascerebbe le medie potenze in balia degli americani.

Struttura e consistenza

La N.A.T.O. è retta da un Consiglio dei capi di governo, con sede a Bruxelles; ha il suo organo politico esecutivo nel Segretario generale e tre Comandi militari, rispettivamente per l’Europa, per l’Atla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 311

Brano: [...] l’immagine di questa fiera popolazione di fronte non solo agli angloamericani, ma anche alle forze titine, per il contributo di sangue e di sacrificio con cui aveva partecipato alla conquista della comune libertà.

Rapporti con gli sloveni

Gli sloveni consideravano i partigiani osovani come « badogliani » al servizio dell'imperialismo angloamericano, ma il loro giudizio era influenzato da un forte motivo di ostilità, dovuto al cozzo di due nazionalismi antagonistici.

Nel 1944 il P.C.I. e la Garibaldi « Friuli » riuscirono con paziente azione diplomatica ad allentare le tensioni, ma dal settembre di quell’anno, mentre le speranze di una imminente fine della guerra si facevano più vive, gli esponenti politici e militari titini riacutizzarono i rapporti. Essi pretesero che tutte le forze partigiane esistenti nella Slavia Friulana passassero alle dipendenze operative del IX Korpus sloveno. La Garibaldi « Natisone », come già accennato, cedette senza previa autorizzazione del C.V.L. e del C.L.N. (che furono informati a cose fatte) e, a fine d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 633

Brano: [...]. dopo l’8.9.1943, Pisoni vi rappresentò il P.C.I..

In armonia con i suoi principi marxisti permeati di un profondo umanesimo, Pisoni sostenne sempre una linea di ferma opposizione a ogni forma di sopraffazione nazionalistica. Nella clandestinità scrisse l’opuscolo La soluzione del problema nazionale secondo gli interessi delle masse popolari, in cui denunciava come estranei agli interessi del proletariato, sia italiano che slavo, gli opposti nazionalismi, quali che fossero le forme suggestive e i mascheramenti ideologici di cui si ammantavano. Quindi auspicava l'indipendenza per i tre gruppi nazionali della regione (italiano, sloveno, croato), additando come esempio i rapporti fra le nazionalità neM’ambito del

lo Stato sovietico.

Il 16.11.1943 fu arrestato dalle S.S. che, nei tre giorni successivi, catturarono Finterò C.L.N. di Trieste (G. Foschiatti del P.d’A., F. Gandusio del P.L.I., G. Tanasco della O.C., E. Puecher del P.S.I.U.P.),

Il 28.1.1944 Pisoni e i suoi compa

gni furono deportati a Dachau (v.) dove Foschiatti morì nel n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 149

Brano: [...]lissò la forza del Vlaamsch Nationaal Verbond (Lega nazionale fiamminga), altra formazione di destra ma di carattere regionale. Il peso maggiore del rexismo si fece sentire a Bruxelles e in Vallonia, mentre in Fiandra si mantenne in posizioni di inferiorità rispetto alla V.N.V. che raccolse regionalmente il 13% dei voti (7% su scala nazionale). Rexismo e V.N.V. differivano nei loro obiettivi politici solo in quanto si ispiravano a due differenti nazionalismi regionali che, d'altra parte, continueranno a mantenersi in Belgio, tanto da sfociare periodicamente in crisi acute, persino in violenti scontri di piazza. Il rexismo non ebbe però la capacità di consolidare il successo del 1936: già nelle elezioni di Bruxelles, l'11.4.1937, alle quali Degrelle si presentò candidato, raccolse soltanto 70.000 voti contro i 275.000 confluiti su Paul Van Zeeland. Una sconfitta peraltro relativa, data la giovane esperienza del movimento, e principalmente dovuta al fatto che il cardinale Van Roy, primate cattolico del Belgio, aveva nel frattempo sconfessato il Deg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 121

Brano: [...]ll'insediamento del fascismo.

A ciò contribuì lo stesso Mussolini che, eletto nel 1921 nel Parlamento, chiese alla Camera « lo sfasciamento di ogni forma, anche esteriore, che ricordi la monarchia austroungarica ». Si aggiunse l'azione di Achille Starace (v.) che portò nel Trentino lo squadrismo. Si spiega così la particolare virulenza con cui i fascisti agirono in una terra tradizionalmente moderata, gelosa delle proprie autonomie, ostile ai nazionalismi.

Il ventennio fascista

Nel 1920, nel clima rovente del dopoguerra, qualche mese prima dell'occupazione delle fabbriche a Torino e in altre grandi città, anche Trento fu teatro di fatti drammatici. Proclamato lo sciopero generale, in una manifestazione davanti al Palazzo del Governatorato in Piazza Venezia, il 9 giugno i carabinieri e i soldati spararono sui manifestanti, ferendone 4 e uccidendo Luigi Ravanelli, un manovale delle Ferrovie dello Stato. Il 19 settembre, una domenica, il trentenne Enrico Bandera, membro del Direttivo provinciale del P.S.I., mentre con un gruppo di compagni [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 163

Brano: [...] internazionale e di mirare alle colonie, mentre per l’AustriaUngheria si trattava di allontanare nel tempo le rivendicazioni italiane su Trento e Trieste; ciò consentì alla Germania di porsi come centro politico del continente, fondando una politica che neutralizzava le altre potenze, mettendole una contro l’altra e impedendo nel contempo che si coalizzassero contro Berlino.

Ciò nonostante, la salita al trono di Guglielmo II e il vortice dei nazionalismi rivali fecero cadere, con Bismarck, anche la sua scaltra politica internazionale. Nel 1891 gli inglesi assicurarono un appoggio diplomatico agli ambiziosi progetti coloniali dell 'Italia nel Mediterraneo e, negli anni successivi, la guerra angloboera determinò un avvicinamento francoinglese, primo passo per la formazione della Triplice Intesa (v.). Nel 1908, inoltre, l’annessione della Bosnia, compiuta dall'impero asburgico senza neppure consultare l’Italia, colpì gli interessi di Roma verso i Balcani, tanto più che la Triplice Alleanza stabiliva diritti di compensazione nel caso di mutamenti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 362

Brano: [...]tenere la revisione dei trattati di pace.

Il revisionismo (come venne chiamato tale orientamento) diventò un fattore di convergenza e di coagulo del consenso favorendo il sorgere di regimi reazionari di massa che (anche sull'onda del rigetto della ventata rivoluzionaria, sollevata dalla rivoluzione dell’ottobre 1917), richiamandosi a concezioni militari della vita sociale sedimentate e radicatesi negli anni del conflitto, spinsero all’eccesso nazionalismi e irredentismi, approfondendo i solchi che dividevano i popoli europei. Il fascismo (v.) e il nazionalsocialismo (v.) in primo luogo, ma poi anche altri regimi reazionari, affermatisi in paesi a cui era stata affidata una funzione di “cordone sanitario” intorno all’Unione Sovietica, fecero del revisionismo la base della propria politica estera nel vecchio continente, destabilizzandolo sempre più. E quando, il 30.9.1938,

con il Patto di Monaco (v.) venne sancito lo smembramento della Cecoslovacchia, parve davvero che il revisionismo stesse spazzando via l’ordine politicogeografico fissato c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 384

Brano: [...]con Isabel, dalla quale ebbe due figli.

Nel Territorio Libero di Trieste

Per le difficoltà frapposte dalle autorità americane al suo rimpatrio, potè tornare in Italia soltanto due anni dopo la fine della guerra. Giunse a Trieste il 20.4.1947 e, nella esplosiva situazione del Territorio Libero, dove in presenza delle forze di occupazione angloamericane (interessate a mantenere in quella contesa regione un clima di guerra fredda) gli opposti nazionalismi, quel

lo jugoslavo e quello italiano, si contendevano il territorio anche in forme cruente, Vidali svolse un ruolo di primaria importanza: lavorò alla costruzione di un Partito comunista del Territorio Libero di Trieste, del quale divenne segretario generale, autonomo dal P.C.I. e non sempre ossequiente alla linea del partito, quando questa risultava (per le influenze esercitate dai mutevoli orientamenti sovietici) inaccettabile per i comunisti triestini.

Dopo la definitiva spartizione del Territorio Libero (8.10.1954) fra Italia e Jugoslavia (v.) e il passaggio della città sotto piena [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine nazionalismi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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