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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale moralisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 243Analitici , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Eugenio Garin, Gramsci nella cultura italiana in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 1 - 1 - numero 30

Brano: [...]si, che non si può esorcizzare e cacciare dal mondo con l'acqua benedetta... Il problema del Rousseau non è di questa sorta, e, in fondo, non è un problema che si riferisca all'indagine della realtà »).
GRAMSCI NELLA CULTURA ITALIANA 175
richiamo a Roma é meno astratto di quanto non paia, se collocato puntualmente nel clima dell'Umanesimo e del Rinascimento ». Da altra parte, mentre é fortemente condizionato da De Sanctis — da una svalutazione moralistica del Rinascimento — accoglie paradossalmente interpretazioni di tipo toffaniniano per un'ulteriore condanna del moto umanistico. Di contro ha anche il senso di una potente positività, che tuttavia non riesce a giustificare. Si rende conto di quello che possono significare Alberti, Castiglione o Del la Casa — dei tratti che li avvicinano a Machiavelli, ma un'immagine artificiosa dell'uomo del Rinascimento gli preclude un'adeguata valutazione di due secoli decisivi per la storia d'Italia (34). Su Machiavelli, invece, é veramente originale e suggestivo. « Bisogna
considerare — premette il Mach[...]

[...]tesso in cui il dover essere della res publica si poneva come norma di un rigorismo e di un'intransigenza da riformatore religioso. Per la res publica, per una legge non formale di giustizia, si sacrifica — paradossalmente — anche l'anima: che è una forma di ascesi che invano si cercherebbe nella tradizione italiana, non solo fra le anime belle e le anime pie, o fra i molti salvatori di anime proprie ed altrui, ma anche fra i più rigorosi e seri moralisti.
Quanto di se stesso Gramsci prestasse a questo Machiavelli, non è difficile vedere: saldato, non a un qualunque popolo, ma al suo popolo, non a qualunque cultura, ma alla cultura italiana del suo tempo; intellettuale non velleitario, ma uomo di passione che dei suoi scritti fa un manifesto; realistico anche se condannato a non realizzare, perché ha in mano solo una penna e non il potere; di un rigorismo morale intransigente e amaramente disincantato; ecco il profilo dell'intellettuale non separato, che vive col suo popolo per esprimerlo, e non in una casta soprarazionale; che salda il saper[...]



da Pietro Citati, Ideologia e verità in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 1 - 1 - numero 42

Brano: [...]tri: di pazientemente, oscuramente capire; di raccogliere minute verità particolari, le relazioni si stabiliscono, e una idea delle cose investe questi spessi e meticolosi sguardi da miope. Le conclusioni, le somme non saranno certo edificanti: anzi forse più tragiche e disperate; ma non convenzionali, ma non sclerotiche, ma non mortuarie, sempre invece concrete, aperte, drammatiche, contradditorie.
So bene quali obiezioni potranno rivolgermi i moralisti e gli ideologhi. Dietro questa rinuncia alla critica culturale, dietro questa progressione dal tempo all'eterno, dallo schema all'individuo, tornerebbe a nascondersi — essi pensano — la presunzione ottimistica che il mondo gode ottima salute, e che una nuova età dell'oro ci attende. Non credo di farmi eccessive illusioni sulla natura dell'uomo. Ma l'unico pessimismo serio é quello che non uccide mai la speranza, si conserva lo sguardo libero, rifiuta i paraventi utipici o catastrofici, e continua a dar credito, qualsiasi cosa accada, agli uomini e ai fatti. Ignoro quale volto stia per assumer[...]

[...]e », gli capita ormai di seguire il comportamento del proprio corpo quasi con la medesima astratta sicurezza con la quale può tracciare linee o cerchi sulla lavagna. Il suo corpo non gli appartiene: é di nuovo fuori
80 PIETRO CITATI
di lui. Come un tempo, la psicologia può tornare a liberarsi dalla fisiologia, che affida alle cure dello scienziato o del tecnico. E l'ambizione, l'orgoglio, la coscienza di sé, quei sentimenti attorno ai quali la moralistica classica edificò la sua nozione dell'anima? Basterebbe ritrascrivere i Caratteri di La Bruyère nel linguaggio del ventesimo secolo, per comprendere quanti sentimenti stiano perdendo la loro antica forza propulsiva. Possiamo dunque anticipare le ovvie conclusioni della nostra ipotetica inchiesta. La figura umana ha ristretto e concentrato i propri confini, perdendo molti dei suoi contenuti tradizionali. Ha, soprattutto, perduto in realtà.
Supponiamo per un momento che il nostro fantoccio umano sia davvero il rappresentante simbolico dei tempi moderni. E una ipotesi come un'altra. Immaginiam[...]



da [Le relazioni] E. Garin, Gramsci nella cultura italiana in Studi gramsciani

Brano: [...]opre la necessità e l’autonomia della politica, della politica che è al di là, o piut414

Le relazioni

Gramsci sa che Machiavelli è esemplare; sa che non si intende se non si lega a una situazione storica; si rende conto che «lo stesso richiamo a Roma è meno astratto di quanto non paia, se collocato puntualmente nel clima deirUmanesimo e del Rinascimento ». D’altra parte, mentre è fortemente condizionato da De Sanctis — da una svalutazione moralistica del Rinascimento — accoglie paradossalmente interpretazioni di tipo toffaniniano per un’ulteriore condanna del moto umanistico. Di contro ha anche il senso di una potente positività, che tuttavia non riesce a giustificare. Si rende conto di quello che possono significare Alberti, Castiglione o Della Casa, dei tratti che li avvicinano a Machiavelli, ma un’immagine artificiosa dell’uomo del Rinascimento gli preclude un’adeguata valutazione di due secoli decisivi per la storia d’Italia1. Su Machiavelli, invece, è veramente originale e suggestivo. « Bisogna considerare — premette — il Machiavel[...]

[...]tesso in cui il dover essere della res publica si poneva come norma di un rigorismo e di un’intransigenza da riformatore religioso. Per la res publica, per una legge non formale di giustizia, si sacrifica — paradossalmente — anche l’anima: che è una forma di ascesi che invano si cercherebbe nella tradizione italiana, non solo fra le anime belle e le anime pie, o fra i molti salvatori di anime proprie ed altrui, ma anche fra i più rigorosi e seri moralisti.

Quanto di se stesso Gramsci prestasse a questo Machiavelli, non è difficile vedere: saldato, non a un qualunque popolo, ma al suo popolo, non a qualunque cultura, ma alla cultura italiana del suo tempo; intellettuale non velleitario, ma uomo di passione che dei suoi scritti fa un manifesto; realistico anche se condannato a non realizzare, perché ha in mano solo una penna e non il potere; di un rigorismo morale intransigente e amaramente disincantato: ecco il profilo dell’intellettuale non separato, che vive col suo popolo per esprimerlo, e non in una casta sopranazionale, che salda il sap[...]



da (9 Domande sul romanzo) Italo Calvino in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38

Brano: [...]e in un mondo fittizio, partecipare a vicende di forte carica emotiva, costringendolo a non abbandonare la lettura per curiosità di « quel che succederà dopo ». Questa definizione ha il vantaggio di potersi applicare anche alle incarnazioni più antiche del romanzo: l'ellenistica, la medievale, e poi cavalleresca, picaresa, larmoyante ecc... È contro questo aspetto del romanzo che s'appuntò per secoli l'accusa d'immoralità da parte di religiosi e moralisti; accusa non del tutto ingiusta, si badi bene, e simile a quella che ora anche noi spesso muoviamo al cinema e alla televisione, quando ce la prendiamo con la coatta passività dello spettatore, portato ad accettare tutto quello che lo schermo gli riversa nel cranio senza poter dare forma a una partecipazione critica. A parte le differenze sostanziali tra la lettura — sempre « faticosa », pausata e critica — e lo star li come stupidi a guardare il video, bisogna dire che questo pericolo di « cattura » del lettore era già nel romanzo tradizionale (sempre nel romanzo deteriore, ma spesso anche ne[...]



da Elemire Zolla, Antropologia negativa [Il borghese progenitore dell'uomo di massa, L'uomo massa come Prospero, La memoria dell'uomo massa è eccezionale,Il gusto dell'uomo massa è sicuro, L'uomo massa sa di essere tale,L'uomo massa pensa intensamente, L'uomo massa è poetico, L'uomo massa moltiplica il linguaggio. L'uomo massa è diabolico, Ciò che annoia diverte e viceversa,Ciò che è comico ha dignità e viceversa, Ciò che si pensa seriamente si finge scherzoso e viceversa, Chiama gioioso ciò che è torturan... in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 1 - 1 - numero 30

Brano: [...]delicatezza dinnanzi a comuni, ovvie necessità dell’ordine sociale ideale.

Oggi gli stessi orrori vengono perpetrati non sul corpo ma sì sull’intelligenza e sulla sensibilità dei ragazzi, e appaiono altrettanto innocui. Si tollera meglio, si costringe i ragazzi a guardare la televisione, il cinematografo, a leggere i fumetti, ad ascoltare le canzonette o seguire gli sports. Le uniche proteste che si odano sono quelle disgustose e filistee dei moralisti che vorrebbero fumetti, spettacoli «morali», come nell’Inghilterra ottocentesca chi avesse suggerito di far pulire le cappe o strisciare per i cunicoli con l’assistenza di macine per preghiere.

Così istupiditi i ragazzi vengono poi costretti a studiare quel che studiavano i loro progenitori, sicché gemono di fatica; forse presto li si libererà, non dal gravame dell’immondizia, ma dall’eccessivo peso dello studio. Appunto, come i giovani minatori inglesi venivano liberati non già dall’infame lavoro, ma dalla scomoda crescita del loro corpo.

L’uomo massa fa a se stesso ciò che erano un te[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine moralisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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