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Il segmento testuale misticismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 489Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 748

Brano: [...]raneo.

II conflitto mondiale vide i « mistici » partecipare direttamente alle operazioni belliche, molti come volontari, nella tragica attuazione del motto « Libro e moschetto, fascista perfetto », del quale per tanti anni si erano retoricamente compiaciuti. Non pochi, e lo stesso Giani tra questi, morirono combattendo sui vari fronti. Il crollo del regime trascinò con sè la Scuola che non venne ricostituita nella repubblica di Salò.

Il «■ misticismo » fascista

Adottando il termine « mistica » si voleva identificare la dimensione « eroica », fanatica e intransigente nel cui ambito soltanto sarebbe stato possibile vivere col massimo di intensità e di coerenza la « fede » fascista. La mistica avrebbe quindi dovuto rappresentare l’estremo grado di iniziazione politica per il cittadino in camicia nera. Si trattava di un privilegio riservato a pochi « eletti » (la Scuola mancò di ramificazioni periferiche, ebbe uno scarso seguito e ben poca influenza sulla realtà nazionale), ai quali spettava l’ufficio di custodire incorrotto lo « spirito d[...]

[...]todire incorrotto lo « spirito delle origini » ovvero, al di fuori di simili finzioni retoriche, di concorrere a sostenere la tensione « rivoluzionaria » indispensabile al regime per l’organizzazione del consenso.

A questo fine, con rare eccezioni, i componenti della Scuola e i molti accademici che di volta in volta con essi collaboravano, si prodigarono ad accorciare le distanze tra terra e cielo, teorizzando anche un’analogia funzionale tra misticismo fascista e religione cattolica, analogia che non riscosse mai eccessive simpatie presso le gerarchie ecclesiastiche. A Conciliazione (v.) avvenuta la Scuola, non a caso sorta 14 mesi dopo i Patti del Laterano, istituzionalizzava l’intensivo sfruttamento delle po

tenzialità carismatiche da sempre presenti nell’ideologia fasciste e la sua trasformazione da dottrina in fede per la quale, in coincidenza con le varie guerre intraprese dal regime, si doveva « credere, obbedire e combattere ».

I « mistici » mutuarono così dalla teologia e liturgia cattoliche un sistema semantico teso ad allest[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 123

Brano: [...]e università di Bonn e di Lipsia, trascorrendo successivamente un decennio (18691879) a Basilea, quale professore di filologia classica presso quella università.

Nella società e nella cultura tedesca della seconda metà dell’Ottocento Nietzsche fu, sulla scia di Schopenauer, la più rilevante figura di « filosofo della civiltà », di critico a suo modo della cultura e della civiltà del suo tempo; pensatore tutt'altro che sistematico, tendente al misticismo e al profetismo, di questi caricò la sua riflessione sui problemi dell’etica, momento centrale di tutta la sua speculazione. A partire dal 1882 visse la singolare avventura personale e intellettuale dell’incontro con il personaggio geniale e inquieto di Lou Salomè, una delle grandi figure femminili a cavallo tra Io scorso secolo e il nostro, e con lamico di lei Paul Rèe. Da questo triplice sodalizio nacque certo il fervore di un intenso scambio intellettuale, ma anche la tendenza di Nietzsche, deluso nelle sue aspirazioni sentimentali, a rinchiudersi nella solitudine di un carattere scontroso[...]

[...]ra gli scritti curati direttamente dall’autore. Un’altra parte rilevante di scritti, compreso il citatissimo La volontà di potere, risulta in realtà dalla sistematizzazione (e in parte deformazione) della sua opera che fu realizzata dalla sorella Elisabeth FòrsterNietzsche che, oltre a intervenire arbitrariamente sulle carte lasciate dal fratello, si investì anche del compito di creare intorno alla sua figura l’alone del mito e un vero e proprio misticismo al limite del culto. Per molti aspetti, di conseguenza, l’opera di Nietzsche è stata valutata non soltanto per quello che rappresenta in sé, ma anche per il modo in cui è stata tramandata e per l’uso che i posteri ne hanno fatto.

Esaltato di volta in volta come profeta del nichilismo (v.), filosofo dell’ateismo, teorico della volontà di potenza, nemico del progresso e della democrazia, Nietzsche ha presentato nella contraddittorietà e nella ambivalenza presenti in tutta la sua opera costanti difficoltà di interpretazione e ha dato luogo all’uso e all’abuso più diverso, più che del suo pens[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 721

Brano: [...]ficare la propaganda», « serrare le file », « andare innanzi sulla via del dovere », senza sottilizzare troppo, come non sottilizzava il Martire, sulle contraddizioni interne del fascismo e riaprire quindi fallaci speranze o oblique possibilità. Una speranza c’è, dopo il clamoroso gesto fascista: ma nelle pagine della rivista, nei documenti del P.S.U. e nella condotta del partito all’Aventino (v.) essa compare fondata unicamente sulla « crisi di misticismo», sul « carattere religioso » del movimento popolare antifascista « che non si impaccia tanto di ’’ politica.” ma vuole "giustizia, giustizia, giustizia ” » (Treves, Il processo per Matteotti e lo Statopartito, 115 luglio). I toni religiosi abbondano anche nella nobile, ma inconcludente orazione di Turati ai deputati, dei gruppi di opposizione. Il carattere puramente morale della protesta genera una politica, come dimostrerà l’imbelle vicenda dell’Aventino, che i riformisti seguiranno fino al fondo.

L. Co.

Croazia

In croato Hrvatska. Una delle sei repubbliche federate che costituisco[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 301

Brano: [...]arlamento della Repubblica. Diresse poi, per alcuni anni, le scuole centrali del partito.

Federalismo europeo

L’idea di un’unione fra Stati d’Europa ha un lungo passato. Essa trova le sue prime formulazioni nei secoli fra il Rinascimento e la Riforma, ora come semplice esercitazione letteraria, ora vestita di una forma utopistica come linea di rinnovamento e di polemica nei confronti di una situazione contingente, ora sotto forma velata di misticismo, ma con uno scopo che poteva anche coprire disegni di egemonia ben precisi. *

La preistoria dell’idea europeistica si situa, a grandi linee, dalle prime istanze di Erasmo (1517) a quelle, di ben altro peso, di Louis Le Fur (1896). In sintesi, possono tutte essere avvicinate per un comune atteggiamento volto più all'indicazione che alla realizzazione di un obiet

tivo ultimo e allo studio della sua natura, quindi senza la preoccupazione di una gradualità e di una sequenza che (queste solo e molto raramente) possono trasferire una idea di tale portata da un piano astratto a uno più consono[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 337

Brano: [...]itti a riviste clandestine. La sua formazione di tipo metafisicopessimistico sul versante filosofico, classicheggiante su quello letterario, lo portò sempre di più a disinteressarsi degli argomenti che avevano nutrito la sua battaglia intellettuale durante gli anni dell’occupazione e della Resistenza. Premiato con il Nobel nel 1957, è prematuramente scomparso tre anni dopo.

Ad André Malraux (v.), il cui « personaggio » ha sempre oscillato tra misticismo rivoluzionario di tinte anarcoidi e individualismo avventuroso ed estetizzante, fino alle ultime posizioni golliste, si debbono alcune opere che ebbero risonanza internazionale soprattutto tra le due guerre, come Le temps du mépris, 1935, che ha per protagonista un rivoluzionario arrestato dai nazisti, e L’Espoir, 1937, ispirato agli avvenimenti della guerra civile di Spagna, durante la quale Malraux aveva militato nelle file repubblicane. Entrato nella Resistenza attiva col nome di Berger, dopo essere evaso dalla prigionia nel 1940 e essersi rifugiato nella Francia Libera, nel 1944 fu arrest[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 392

Brano: [...] insuccessi: ” I più destri dei nostri che sentono profondamente l’amore del Partito e dell'organizzazione, e che non hanno mai mosso un dito contro il partito stesso saranno con noi, spinti dalla situazione quando sarà l’ora [...]. [Mentre invece] altri sono giunti a tale grado di autosuggestione da ritenersi quasi i predestinati all’opera di rinnovamento mondiale. Infatuazione assai pericolosa in questo periodo di montatura, di feticismo e di misticismo postbellico accompagnato dai più strani fenomeni di patologia guerresca, tali da far scambiare caratteristiche manifestazioni di indisciplina come prova di devozione e di obbedienza ”. Insomma, meglio un Turati fedele e devoto che quel Gramsci ribelle e ” infatuato ” ».

Il discorso di Bordiga fu il più ricco di contenuti teorici e politici. Nella sua critica alla tesi della gradualità e dell’evoluzionismo, Bordiga denunciò l’effettivo pericolo che il nemico di classe trasformasse il movimento proletario in un coefficiente di equilibrio e di conservazione del regime borghese.

Sparita la [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 428

Brano: [...]mise dal comando e cercò rifugio in Svezia (26.10.1918). Tornato in Germania neH’inverno del

1919, dopo la stabilizzazione del regime repubblicano, prese posto nella vita politica tedesca tra le file dell’agitazione nazionalistica. Pubblicò allora le sue memorie di guerra (Kriegserinnerungen) e iniziò un’intensa attività pubblicistica in senso nazionalistico e militaristico che sarebbe continuata anche dopo l’avvento del nazismo al potere.

Misticismo reazionario

Entrato ben presto in contatto con i centri della cospirazione antirepubblicana e antidemocratica, Ludendorff fu tra gli ispiratori del putsch di Kapp del 13.3.1920 e, più tardi, insieme a Hitler fu protagonista del putsch di Monaco (9.11. 1923). Dopo essere stato assolto nel processo seguito a quest'ultimo colpo di mano, nel clima della Baviera reazionaria riprese la sua attività in favore dell’agitazione nazionalistica e del movimento nazionalsocialista. Dal 1924 al 1928 fu deputato al Reichstag per conto del Partito nazista e nelle elezioni presidenziali del 1925 fu anche ca[...]

[...]e ormai riconosciuto dell’estrema destra nazionalista e militarista.

Accanto alla generica propaganda nazionalista e indipendentemente dal fiancheggiamento del nazionalsocialismo (con i cui capi ebbe anche dissapori per ragioni di carattere personale), sotto l’influenza della sua seconda moglie Mathilde il Ludendorff condusse una fanatica campagna antisemita fondando, nel 1926, una « comunità religiosa germanotedesca » ispirata a una sorta di misticismo razzisticopagano. Il suo estremismo antireligioso spiacque persino ai capi nazisti che non vollero dargli l’avallo ufficiale del regime neppure dopo il 1933.

Nel trionfo del nazismo Ludendorff vide soprattutto il riscatto della razza germanica e del militarismo tedesco. Alla preparazione psicologica della guerra egli dedicò nel 1935 uno dei suoi ultimi scritti, dal significativo titolo Der totale Krieg (La guerra totale).

E. Co.

Luebke, Heinrich

N. a Enkhausen il 14.10.1894, m. a Bonn il 6.4.1972; uomo politico tedesco.

Originario dellambiente rurale cattolico del Sauerland (We[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 482

Brano: [...]ipò con le squadracce fiorentine alla marcia su Roma. Nel 1925 assunse lo pseudonimo di « Curzio Malaparte ».

Un intellettuale del regime

Esponente di un intellettualismo piccoloborghese megalomane e frustrato, egocentrico e provinciale, si diede al giornalismo e alle lettere. Ammiratore di Gabriele D’Annunzio e di Giovanni Papini, da cui trasse non pochi elementi della sua ideologia ispirata volta a volta a motivi di ultranazionalismo, di misticismo e di velleitarismo iconoclastico, fu una irrequieta presenza nei vari movimenti artistici del suo tempo, senza mai identificarsi completamente in alcuno di essi: nel 1924 fondò La conquista dello Stato, settimanale fascista; più tardi si inserì nella tendenza letteraria di « strapaese » (ispirata alla tradizione « nostrana » e mirante a ricuperare alla letteratura italiana una sua pretesa « purezza ») ; poi alla contrapposta « stracittà », nettamente cosmopolita; collaborò alla Fiera letteraria, settimanale di cui fu condirettore dal 1928 al 1931. Famoso anche per i duelli (nel corso della su[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 73

Brano: [...]enza italiana del Carnaro”, autoproclamandosene “comandante”. Al tempo stesso, servendosi di uno schema elaborato dall'anarcosindacalista Alceste De Ambris (v.), nominato “capo di gabinetto”, D’Annunzio stese una sorta di costituzione (v. Carta del Carnaro), singolare documento politicoletterario, nel quale istituzioni di corporativismo medievale e reminiscenze storiche dell’antica Roma si intrecciavano a ispirazioni democraticolibertarie e a un misticismo estetizzante (nella sua sostanza, però, autoritario) .

Nitti giudicò la Carta del Carnaro « un documento d’ignoranza e di fatuità ridicolissima e stupidissima costituzione di Fiume [...] degna solo di una riunione di mattoidi ». Ma, pochi anni dopo, il fascismo mussoliniano avrebbe tratto da questo stesso documento più di uno spunto per la propria ideologia corporativa e “imperiale”.

Il movimento autonomista

Poiché, al di là delle ripetute esibizioni spettacolari, D’Annunzio e i suoi seguaci non erano in grado di risolvere i problemi creati dallo stato d’assedio, riprese quota il Mov[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 257

Brano: [...]compagnato l’uscita del film), e soprattutto dalla pubblicazione di lettere e appunti dei fratelli Scholl (Hans SchollSophie Scholl, Briefe und Aufzeichnungen, Frankfurt, 1984). Documenti, questi ultimi, definitivi della profonda ispirazione cattolica che guidò l’itinerario spirituale dei fratelli Scholl e della cerchia che intorno a essi si raccolse. E, insieme, assai significativi della condizione giovanile sotto il nazismo, in cui la fuga nel misticismo non può essere letta soltanto come forma di evasione ma spesso come unica alternativa e, nell'isolamento, forma di resistenza di fronte all’invadenza e alla provocazione del sistema terroristico.

E.Co.

Hans e Sophie Scholl

257


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine misticismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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