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Il segmento testuale marxiano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 279Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 614

Brano: [...]iù aggiornati specialmente dopo che la grande crisi (v.) del 1929 apparve come la conferma pratica di una delle sue tesi fondamentali: cioè che, contrariamente a quanto avevano sempre sostenuto gli economisti liberali, l’economia di mercato e il capitalismo individualistico non erano affatto all’altezza di assicurare “spontaneamente” l'equilibrio economico e il continuo sviluppo della accumulazione capitalistica.

Sul versante opposto a quello marxiano, con la “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” Keynes indicava i limiti e i pericoli del capitalismo, quindi la necessità di un governo dell’economia da parte dello Stato, da attuarsi mediante interventi pubblici volti a eliminare la disoccupazione e a migliorare le condizioni di esistenza delle masse popolari per aumentare la domanda di mercato, la produzione di merci e l'espansione regolata delle forze produttive. Le sue proposte teoriche esprimevano la fine storica di un capitalismo dalle vedute troppo ristrette e la comparsa di un capitale multinazionale che, in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 566

Brano: [...]ttivi politici, considerando la lotta per la conquista del potere un affare interno allo Stato borghese). Tra il 1864 e il 1872 si svolse in seno alla Prima Internazionale una serrata lotta teorica e politica fra la corrente comunista di Marx (spesso appoggiata da riformisti e tradeunionisti inglesi) e la corrente anarchica di Bakunin. Quest’ultimo, facendo leva sul sottoproletariato e sulle masse contadine più disgregate, respingeva il concetto marxiano di primato rivoluzionario della classe operaia e accusava Marx di voler introdurre, con la sua tesi della dittatura del proletariato, una nuova forma di tirannide statale. Bakunin respingeva ogni lotta politica che non avesse come obiettivo immediato la rivoluzione sociale, rifiutava l’organizzazione centralizzata dell’Internazionale e sosteneva che bisognava distruggere

lo Stato, creando al suo posto una federazione di libere comunità autogestite.

La polemica assunse forme aspre subito dopo la sanguinosa repressione della Comune di Parigi (1871). lì ruolo principale nell’insurrezione p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 572

Brano: [...]ogni altra cosa (sconvolti dalle conseguenze che avrebbe inevitabilmente comportato il proseguimento dell’analisi scientifica in un campo così minato) il superamento di quel varco decisivo che separa l'apparenza dalla sostanza delle cose.

Teoria e azione

Un’altra conseguenza importantissima deH’awenuta applicazione del metodo dialettico all’economia politica sarà il nuovo rapporto che si verrà a stabilire tra teoria e azione: per il metodo marxiano, scopo della ricerca era in ultima analisi quello di modificare la realtà esistente. L’indagine di Marx non era una ricerca astratta e contemplativa, non perseguiva soltanto il raggiungimento della verità, ma anche uno scopo pratico, preciso: scoprire le leggi dello sviluppo della società umana per facilitare e accelerare tale sviluppo, alleviando quei sacrifici e quelle sofferenze che vi appaiono collegati, e ciò nell’interesse generale della società come tale, dell’umanità.

« La società, anche quando sia riuscita a intravvedere la legge di natura del proprio movimento [...] non ne può sa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 485

Brano: [...]so, nel 1881 approdò a Londra. Intanto Andrea Costa, rientrato in Italia in virtù di un’amnistia, rompeva la triade postbakuniniana (Malatesta, Cafiero, Costa) aprendo verso il « socialismo legale ». Contro questo nuovo indirizzo politico Malatesta scrisse su L’Insurrezione, un periodico da lui appositamente fondato a Londra per sostenere una linea più battagliera.

La resistenza anarchica all’espansione politica del socialismo di orientamento marxiano, dal Partito operaio (1882) al congresso di Genova del 1892, ebbe però come portavoci ufficiali più il Gori e il Galleani che il Malatesta. Questi partecipò al congresso anarchico di Capolago (Svizzera, 1891) e, assieme a F. S. Merlino e A. Cipriani, venne scelto per avviare una vasta campagna di rilancio del movimento anarchico in Italia.

Fermato dalla polizia svizzera, Malatesta dovette tornare a Londra. Rientrò in Italia al delinearsi dei Fasci siciliani, ma fu nuovamente costretto all’esilio e riparò ancora in Inghilterra.

Dalle pagine di Umanità Nova, in quegli anni (18961897) Mala[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 435

Brano: [...]marxismo con cui dovranno misurarsi le grandi correnti del pensiero europeo non marxista.

Come scriverà lo stesso Lukàcs quarantacinque anni più tardi, « Storia e coscienza di classe » rappresenta la tendenza a « interpretare il marxismo esclusivamente come teoria della società, come filosofia del sociale, e a ignorare o a respingere la posizione in esso contenuta rispetto alla natura ». Nel libro, soprattutto con l’accentuazione del concetto marxiano di alie^ nazione e con la sua interpretazione in termini vicini a quelli deM'idealismo hegeliano, si esprimeva la crisi dell’alta cultura europea e la sua ricerca di un rapporto con il proletariato che l'ormai avviato riflusso dell’ondata rivoluzionaria del dopoguerra ren^ deva particolarmente difficile.

La critica espressa dal V Congresso dell'Internazionale Comunista per bocca di Zinoviev, l’impegno a osservare la disciplina dell’lnternazionale, ma soprattutto l’esperienza della lotta antifascista portarono poi Lukàcs a modificare radicalmente le sue posizioni. Dopo l’episodio delle cosi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 74

Brano: [...]ambiamento ».

Kautsky, che pure doveva più tardi passare a sua volta nelle file dei riformisti, sviluppò contro Bernstein una critica acuta e penetrante che ebbe un gran peso nella politica del movimento operaio tedesco e deU'Internazionale. È indubbio che, in quegli anni, egli appariva come il principale esponente del marxismo ortodosso, sebbene la sua concezione del socialismo recasse già le tracce di un certo dogmatismo, estraneo al metodo marxiano.

Bernstein non esitò d’altra parte ad attaccare le risoluzioni del IV Congresso, definendo utopistiche certe affermazioni di Engels, secondo le quali le crisi del capitalismo sarebbero divenute sempre più gravi. Rosa Luxemburg (v.) contestò punto per punto le critiche di Bernstein, dimostrando come lo sviluppo del capitale finanziario conducesse a forti rivalità interimperialistiche e si accompagnasse a un sempre maggiore sfruttamento della mano d’opera coloniale, con un correlativo abbassamento dei salari nei paesi più progrediti. La Luxemburg insisteva anche sulla probabilità che i contr[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine marxiano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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