Il segmento testuale marchigiani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 47Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 178
Brano: [...]pini già svolgeva attività clandestina per riannodare le fila del popolarismo sturziano insieme ad Alcide De Gasperi e a Giuseppe Spataro. Il suo nome quindi figura a pieno diritto tra i promotori della Democrazia cristiana (v.), nella quale ricoprì fin dall’inizio varie cariche di responsabilità, da Consigliere nazionale a membro della direzione.
Secondo dopoguerra
Dopo aver partecipato attivamente alla Consulta nazionale, gli elettori
marchigiani lo votarono per l’Assemblea Costituente, nella quale egli svolse un ruolo piuttosto importante neH’impostazione giuridica dell’art. 7, da lui poi riproposto più estesamente in un saggio dato alle stampe. Senatore di diritto nel primo Parlamento repubblicano, i suoi fedeli elettori marchigiani lo eleggevano senatore per altre quattro legislature fino al 1968.
Nell’Italia liberata era stato ministro di Grazia e giustizia nel secondo e terzo governo Bonomi; ministro dei Lavori pubblici nel quarto e quinto governo De Gasperi, facendosi notare fra l'altro per la sottolineatura data ai problemi meridionali, sui quali egli ritornò con un esemplare saggio di carattere politico. Ministro senza portafoglio nel primo governo Fanfani, fu ministro per la Riforma della pubblica amministrazione nel primo governo Sceiba, infine ministro per il Turismo e lo spettacolo nel secondo governo Segni [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 492
Brano: [...] questi episodi dovettero riflettere gli anarchici che molti anni dopo, nella primavera del 1877, decisero di dar vita a una “insurrezione per bande” nella zona del Matese. Ai primi di aprile, nella taverna di certo Jacobelli in San Lupo (a 29 km da Benevento), Carlo Cafiero (v.), Errico Malatesta (v.) e Pietro Cesare Ciccarelli si ritrovarono con altri 27 anarchici internazionalisti, in gran parte provenienti da Imola, ma anche toscani, umbri e marchigiani, convinti che nell’improGa sarebbero stati aiutati dalle popolazioni locali, tutte interessate alla propria redenzione.
Nel Beneventano le cose andarono un po’ meglio che negli analoghi
precedenti tentativi, quale il bologneseromagnolo, abortito prima di iniziare, e quello fallito di Castel del Monte in Puglia. Qui, anche se l'iniziativa precipitò prima che ne venissero portati a termine i preparativi, qualcosa si fece a Letino e a Gallo (oggi in provincia di Caserta), ove Cafiero potè esporre al popolo il programma degli internazionalisti, mentre i suoi compagni bruciavano il ritratto [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 459
Brano: [...]. Agli inizi di dicembre, mentre diffondeva materiale di propaganda comunista, a Fermo, fu arrestato e carcerato per parecchi mesi prima di essere prosciolto per insufficienza di indizi. In precedenza, come segretario della Federazione interprovinciale AnconaMacerataAscoli del P.C. d’I., aveva presieduto sempre a Fermo un riuscito convegno dei giovani comunisti delle Marche centromeridionali.
Dopo le elezioni del 1924, nelle quali i comunisti marchigiani riuscirono a eleggere un deputato, subì una nuova aggressione fascista, di notte, nella propria casa di Ancona.
Lotta clandestina
Su suggerimento del partito, si trasferì a Roma, dove si occupò dell’amministrazione del Soccorso Rosso provinciale. Individuato dalla polizia e fermato più volte, con l’emanazione delle Leggi eccezionali fu confinato a Lipari (3.12.1926). Trascorse anche un periodo nel carcere di Siracusa e riacquistò la libertà nel dicembre 1929.
Ripresa l’attività di partito e sindacale a Roma, nell’estate 1931 fu arrestato nuovamente, carcerato alcuni mesi a Regina Coe[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 326
Brano: [...]Distinguished Order.
Autore di numerose opere di economia, scienze politiche e storia, ha scritto molto anche sulla guerra partigiana in Italia: Resistenza ed azione (Bari, 1951); Storia della Resistenza italiana (Venezia, 1955); La Resistenza nell'Anconetano e nel Piceno (Opere Nuove, 1962); Breve storia della Resistenza Italiana (Firenze, 1974).
Salvadori Lussu, Gioconda
Joyce Lussu. N. a Firenze 1*8.5.1912; scrittrice.
Di genitori marchigiani, figlia del conte Guglielmo Salvadori (v.) e di ascendenza inglese da parte materna, crebbe in un ambiente familiare ricco di tradizioni risorgimentali, di liberalismo progressista (delle sue antenate femministe farà un ironico e affettuoso ritratto in Le inglesi in Italia, Milano, 1970) e di cultura positivista mitteleuropea. Allorché, neH’aprile 1924, per sfug
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 688
Brano: [...]’istruzione torni più di danno che di vantaggio all’operaio e all’agricoltore », affermava che secondo l’indagine condotta in 176 comuni della provincia di Perugia, Terni e Rieti, solo un quarto dei bambini da 6 a 12 anni frequentava, e non continuamente, la scuola elementare.
Anche sul piano economico la situazione si presentava estremamente grave. Tutte le fonti dell'epoca concordano nel sostenere che i mezzadri, fossero toscani, emiliani o marchigiani, erano in generale indebitati nei confronti dei proprietari. Nella inchiesta agraria di Stefano Jacini (1885) si sosteneva che, in Umbria, 6.573 famiglie contadine vivevano in condizioni economiche « buone » nella pianura, mentre altre 27.565 famiglie, nelle zone di collina e di montagna, « vivono davvero assai male ».
Il senatore Matteo Tolomei informava, da parte sua, che mentre le spese annue di mantenimento di un galeotto assommavano a 22 scudi, quelle di un mezzadro toscano erano di soli 15 scudi. Secondo un'altra fonte, durante il cinquantennio 18541904, in Umbria la pellagra avrebbe[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 458
Brano: [...] nel convegno di Fiastra del 6.6.1944. Non tutte le bande vi aderirono, per contrasti sorti tra politici e militari.
Tre erano i nuclei principali attorno ai quali gravitava I attività partigiana maceratese: il Gruppo bande autonome « Niccolò » (comandato da Augusto Pantanetti), operante nella zona dei monti Sibillini in collegamento diretto con il presidente del C.L.N. provinciale Fattorini (D.C.); un gruppo di bande operanti ai confini umbromarchigiani, dove sino alla primavera del 1944 si ebbe anche una « zona libera » e il cui comando, coordinato da Sandro Pertini e poi da Celso Ghini, dipendeva direttamente dal C.L.N. Centrale (v.) di Roma; e infine i distaccamenti della Brigata Garibaldi «■ Spartaco » (al comando di Buscalferri e Depangher) con zona di influenza sul versante anconetano e, tramite formazioni G.A.P., anche lungo la costa adriatica. Tra le formazioni minori si ricorda il Gruppo Lucio, composto di 22 uomini fra inglesi, americani, australiani, canadesi e che, al comando di Lucio Corradini di Petriolo, dal novembre 1943 al g[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 655
Brano: [...]ò a essere accolta).
Il 19.11.1922 il deputato socialista Filippo Turati, rivolto ai fascisti, disse alla Camera: « La Confederazione dell’industria, che si è vantata di essere la vera vincitrice, di avere essa decisamente influito per il vostro trionfo, è oggi al banco del governo per interposte persone. Essa vi presta il programma... ».
« Non può che essere così » — replicò cinicamente l'onorevole Tofani, rappresentante degli industriali marchigiani, fondatore dei fasci romani e manganellatore del deputato socialista Modigliani.
Tra i primi provvedimenti del suo governo, insieme all’abolizione della nominatività dei titoli azionari, Mussolini decise di rinunciare alla revisione dei contratti di guerra, abbuonando così agli industriali circa 300 milioni (del tempo) di utili abusivi. Il governo fascista inoltre privatizzò le linee telefoniche di Stato e soppresse il monopolio statale delle assicurazioni.
I contrasti e le « difficoltà » esistenti in campo sindacale furono' risolti, con soddisfazione della Confindustria, mediante l’ist[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine marchigiani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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