Brano: [...]la frontiera, quindi inizio di una lunga marcia nella giungla, dalla zona di Godjam

— rivela Ukmar — ai fiumi Atbara, Abbae, Nilo Azzurro, fino alla frontiera con l’Eritrea. Petrus, Paulus e Johannes assumono tre zone di lavoro diverse. Compito primo è riordinare le file della guerriglia, stabilire un collegamento stretto con le popolazioni, scosse dai massacri fascisti. Le tribù sono affamate, niente deve essere tolto loro dai partigiani. Si mangiano coccodrilli. Superare la carenza di armi: Paulus indica nei depositi italiani gli arsenali per le forze partigiane, facendo però distinzione tra esercito e Camicie nere. Per l'esercito italiano viene stampato un giornale — La voce dell'Etiopia — con una redazione composta da Barontini e da alcuni ras. È un'opera di denuncia del fascismo, spiega che l’avvenire dell’Italia non può essere costruito sull’oppressione di un altro popolo. Vengono organizzate le staffette, donne che portano clandestinamente i giornali negli accantonamenti e nei ritrovi degli italiani. Ben presto si sparge la voce che[...]

Brano: [...]econda Divisione. Verso il mezzogiorno del 12 giugno, il generale tedesco Luthers arrivò sulla linea del fronte ordinando alle sue truppe di rinchiudere al più presto la breccia, ma nulla potè trattenere le unità partigiane. La seconda ondata del Gruppo operativo centrale si abbatté ben presto sulla falla.

Tito inviò a Mosca un lungo radiogramma informativo che terminava con questa frase: « I miei combattenti sono giorni che non dormono e non mangiano. La nostra posizione è difficile ma sapremo uscirne, sia pure con gravi perdite. Il nemico compie i massimi sforzi per distruggerci, ma non ci riuscirà ».

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