Brano: [...]dono a frazionarsi. L'India, unita per la prima volta dagli Inglesi, é già scissa in due parti; altre scissioni potran
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no prodursi nei prossimi anni. In Birmania, le minoranze annesse all'exregno birmano sotto l'impero britannico non hanno ancora accettato lo stesso genere d'associazione sotto l'egida d'un governo birmano. Certe isole indonesiane sembrano poco disposte a continuare a dar prova, nei confronti di Giava, di quel lealismo che gli Olandesi avevano loro imposto. Gli stessi sintomi si osservano in Indocina, come pure nel Siam e in Malesia.
D'altra parte, lentamente e penosamente, ci si comincia a render conto che la macchina economica installata dalle potenze occidentali, anche nei casi in cui aveva per scopo di servire gli interessi dei paesi colonizzati, non poteva funzionare in modo soddisfacente senza l'esistenza d'un personale qualificato, d'una amministrazione competente, e, soprattutto, dei necessari capitali di gestione.
Nei paesi che per liberarsi hanno dovuto ricorrere alla forza, la produzione non ha[...]
[...] parti con ritardo rispetto a noi, tentò di riprendere il tempo perduto organizzando dall'alto l'espansione delle sue risorse produttive. Non fu una pianificazione di stato, ma le direttive furono date in nome di una classe autoritaria — dirò anzi feudale — che contava sulle sue prerogative ereditarie per assicurarsi l'obbedienza, e si servì, per stimolare il lavoratore, non di un'esca puramente finanziaria, ma della mistica, già accettata, d'un lealismo religioso e nazionale. Tuttavia, fu certamente la Russia che spinse il più lontano la sperimentazione dei nuovi metodi. In
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ritardo sull'Occidente, la Russia dovette affrontare — nel campo economico — quella stessa marcia forzata che i paesi del SudEst asiatico si trovano a dover affrontare oggi. Per riuscirvi, essa sostituì, o per lo meno complete), l'esca del guadagno con una ideologia sociale e nazionale. Conosciamo bene i sintomi penosi di questa « rimessa in pari » fisica e morale che sostituì il nostro sistema fondato sulla libera iniziativa. Abbiamo visto come grazie a [...]
[...]?
L'India sta realizzando un piano quinquennale sotto la direzione di un governo devoto a un ideale occidentale di libertà politica, malgrado le ineluttabili concessioni implicate da una certa forma di coordinamento. La Cina sta anch'essa realizzando un piano quinquennale, ma sotto la direzione di un governo che, a causa del suo desiderio d'espansione rapida, rifiuta le esigenze della libertà politica ed impiega, per suscitare l'entusiasmo e il lealismo della popolazione, metodi assai vicini a quelli sperimentati in Russia.
Il SudEst asiatico vive dunque sotte il segno d'una esperienza storica capitale. Seicento milioni d'uomini ne attendono i risultati. Questi seicento milioni d'uomini vivono tra due mondi : non, come certi credono, tra il comunismo alla russa e il liberalismo all'occidentale, non fra il comunismo e l'occidente, ma tra il sistema di pianificazione indiano e il sistema di pianificazione cinese; fra la pianificazione con la persuasione, e la pianificazione con la forza. Né v'è per essi altra scelta possibile.
Se tra cinque,[...]