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Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 52Entità Multimediali , di cui in selezione 28 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 120

Brano: [...]patria jugoslava. Questa stessa posizione fu assunta anche dal Partito comunista croato e da Tito. In Istria sorsero Comitati popolari di liberazione (A/.O.O.) che diffusero clandestinamente notiziari (stampati in croato e in italiano) sulle sollevazioni armate in Jugoslavia e appelli alla lotta armata contro il fascismo.

Nella misura in cui si sviluppava la lotta armata in Jugoslavia, si rafforzava anche il movimento di liberazione nazionale istriano. Alla fine dell’agosto 1942 si costituì la compagnia partigiana istriana « Vladimir Gortan », sorta dal confluire

delle prime formazioni armate attestate sul Monte Maggiore. Centinaia di croati dell’lstria passarono il vecchio confine per andare a combattere nel vicino Gorski Kotar, dove il terreno era più favorevole alla guerriglia.

Nel 1943 il movimento si rafforzò e si estese, in concomitanza con i rovesci militari nazisti e fascisti sul fronte orientale e in Africa, con i crescenti successi della lotta partigiana in Jugoslavia e con il progressivo isolamento interno del fascismo. Il[...]

[...] più favorevole alla guerriglia.

Nel 1943 il movimento si rafforzò e si estese, in concomitanza con i rovesci militari nazisti e fascisti sul fronte orientale e in Africa, con i crescenti successi della lotta partigiana in Jugoslavia e con il progressivo isolamento interno del fascismo. Il 10.3.1943 il Partito comunista croato creò un Comando militare per l’Istria. Numerosi antifascisti italiani aderirono al Movimento di liberazione nazionale istriano, superando difficoltà e diffidenze.

Dopo r8.9.1943

L’annuncio dell'armistizio dell’8.9.

1943 diede il via a un’insurrezione generale. A Pola e a Fiume i Comandi militari italiani repressero nel sangue le manifestazioni popolari e poi si arresero senza combattere ai primi contingenti tedeschi; ma in tutto il resto dell’lstria la popolazione riuscì vittoriosa.

Le autorità civili e militari fasciste furono cacciate; crollarono i presidi dell'esercito e della marina, si instaurarono organi di potere popolare. Fu essenzialmente un'insurrezione della popolazione croata, ma

lo stretto[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 119

Brano: [...]lla Venezia Giulia e dell'lstria riuscirono a mandare alla Camera 5 deputati nazionalisti (V. Stanger, J. Wilfan, K. Podgornik, V. Scek, J. Lavrentic) e il comunista Tuntar. Esse contribuirono inoltre alla elezione di un altro deputato comunista a Trieste.

Divisioni tra nazionalisti e comunisti

Dopo l’avvento al potere del fascismo, in Istria come ovunque, furono progressivamente smantellate tutte le organizzazioni popolari. L’antifascismo istriano resistette tenacemente fino all’ultimo, tanto che ancora nel 1925 i fascisti partiti all’assalto di un congresso della Lega dei contadini a Rovigno, vennero ricacciati e inseguiti per le vie della città. Le autorità furono costrette a far intervenire in loro appoggio la truppa, ma la Lega contadina non fu sciolta e tenne un altro congresso l’anno successivo a Visinada.

Nelle elezioni politiche del 1924 il «listone» fascista ebbe 51.577 voti; i nazionalisti jugoslavi ne ebbero 6.220, i comunisti 2.905, i repubblicani 2.243, il P.P.I. 1.041, i massimalisti 370, i riformisti 174 e i democrati[...]

[...]minante di classe: gli sloveni e i croati, per lo più lavoratori già appartenenti al P.S.I., erano passati in maggioranza al P.C.I. insieme al loro giornale Deio (v.). Alla scelta operaia aveva corrisposto, da parte delle forze nazionaliste, un inasprimento dell’atteggiamento anticomunista.

Per i nazionalisti sloveni e croati, collegati ai partiti della borghesia jugoslava, il problema principale

era di ottenere il passaggio del territorio istriano dall'Italia alla Jugoslavia. Per i comunisti, era invece fondamentale la lotta per il socialismo, nel quale la stessa questione nazionale avrebbe trovato soluzione.

Dopo la promulgazione delle leggi eccezionali fasciste del 1926, il dissenso tra i due movimenti si approfondì anche sul terreno della tattica da seguire nella lotta contro il fascismo. I nazionalisti, raggruppati in due organizzazioni clandestine a Gorizia e a Trieste, erano direttamente collegati con associazioni di emigrati istriani operanti in Jugoslavia col sostegno di quelle autorità. Seguivano la tattica del terrorismo i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 849

Brano: [...]invasero l’Istria con un enorme spiegamento di mezzi, tutto distruggendo sul loro passaggio, trovarono a contrastar loro il passo il Battaglione « Trieste », di cui 29 combattenti, compreso il comandante Giovanni Zoì, caddero con le armi in pugno. Prontamente riorganizzato e assunto il nome di Zol, il Battaglione (sotto il comando di Darko Pezza, con commissario politico Stei io Fontanot) entrerà poi nelle file deìYlstarski Odred (raggruppamento istriano del VII Korpus deH’Armata popolare di liberazione jugoslava). Le vicende di questa formazione non sono state ancora completamente chiarite: pur avendo attivamente partecipato ai combattimenti contro tedeschi e fascisti, essa venne sciolta e un suo reparto, trasferito in zone più interne, cadde in un’imboscata tedesca a Temenizza, dove fu completamente distrutto con il suo comandante Stelio Fontanot.

Fin dalle prime settimane si manifestarono tra le varie componenti italiana, slovena e croata, a livello

politico e militare, disparità di vedute sulla conduzione della lotta e sui compiti d[...]

[...] di studio, fu deciso di costituire con questi elementi e con i superstiti del Battaglione « Zol » una nuova formazione che si sarebbe chiamata « Alma Vivoda ». Ciò avvenne ufficialmente nella zona di San Servolo a metà maggio del 1944: la formazione, riconosciuta come Battaglione autonomo della 14" Brigata d’assalto « GaribaldiTrieste » della Divisione « Natisone », venne affidata al comando di Mario Tuli. Come commissario politico, fu scelto l’istriano Vittorio Poccecai (Massimo), esperto dirigente di partito, già condannato dal Tribunale Speciale.

Il Battaglione fu ordinato in 3 compagnie più una compagnia Comando (successivamente avrà, per breve tempo, altre due compagnie) per un complesso di 160 uomini. Attraverso questa formazione passeranno nel corso della lotta centinaia di combattenti, per la massima parte operai di Muggia, ma anche di Trieste e di altre province italiane, nonché sloveni e croati.

Ai servizi informativi e ai necessari rifornimenti (armi, vestiario, viveri, medicinali) provvedeva la già collaudata organizzazione[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 495

Brano: [...] (allora Josip Broz) nei sindacati. Nel 1929 fu arrestato, ma riuscì a evadere. StabN litosi a Parigi, continuò a operare nelle organizzazioni antifasciste e poi nella Resistenza francese. Tornato in Istria nel 1946, fu eletto presidente della Unione degli italiani dell'lstria e di Fiume, deputato al Parlamento e membro del Comitato centrale del Partito comunista croato.

Ha raccontato le proprie vicende In due libri: Ricordi di un combattente istriano (Fiume, 1952) e A. DamianiA. Benussi, La mia vita per un'idea (Rovigno, 1973).

G.Sco.

Benussi, MatteoCio

N. a Rovigno (Istria) il 23.10.1906, m. a Belgrado il 16.6.1951; operaio. Militante comunista, fu protagonista di coraggiose azioni, a cominciare dal 1936 quando piantò la bandiera rossa sul campanile del Duomo di Rovigno (v.) e sulla ciminiera della fabbrica Ampelea, gesto che ripetè negli anni successivi. Inoltre affrontò più volte con le armi i fascisti, conducendo una personale guerriglia che lo rese famoso.

Fu tra i primi a entrare nella Resistenza armata e, dal dicembre 1[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 536

Brano: [...]eportazione il già ricordato dirigente dell'Interclub di Odessa Livio Amedei e l’anarchico Francesco Ghezzi (v.). Subirono la stessa sorte il tipografo Francesco Allegrezza di Ancona, l’operaio Ezio Biondini (alias Merini) di Udine, l’operaio Remo Bolognesi di Imola, Guido Bucciarei li di Modena, Gaetano Cavalli di Vicenza, Renzo Cavani di Modena, il torinese Emani Civalleri (v.), Aurelio Cogrossi di Alessandria, il veneziano Carlo Costa (v.), l’istriano Francesco Depangher, Attilio Donadio di Taranto, Goffredo Felice (alias Roffredo) di Alessandria, Ludovico Garaccioni, l’operaio Arduino Lazzaretti di Lastra a Signa, Domenico Lo Conte, Cesare Lombardi di Alessandria, il marittimo Mario Lo Russo di Bari, l’operaio Cafiero Lucchesi di Prato, il toscano Dino Maestrelli, l'operaio Angelo Maglio di Genova, il bibliotecario Riccardo Papa di Comerio (Varese), il torinese Francesco Prato lv.), il marittimo veneziano Angelo Rossi, il tipografo Giuseppe Venini di Sondrio.

Si tratta di un elenco puramente indicativo, ancora molto incompleto, intatti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 617

Brano: [...]0, dopo I’8.9.1943 riparò in Svizzera per sottrarsi alle SS tedesche. Rientrò a Firenze al termine della guerra e riprese l’insegnamento presso quell'Ateneo. Autore di un’importante Teoria generale del diritto (1950), fu chiamato a far parte dell’Accademia nazionale dei lincei.

Lizzul, Fratelli

Nati ad Arsia (Istria), Antonio il 2. 6.1912 e Giuseppe il 28.2.1916, entrambi minatori, i fratelli Lizzul furono attivi nel movimento antifascista istriano. Persequitati per la loro attività, espatriarono in Jugoslavia e verso la fine del 1936 raggiunsero la Spagna, arruolandosi insieme nel Battaglione Garibaldi. Nel novembre dello stesso anno furono feriti entrambi nella battaglia di Casa del Campo, ma appena ristabiliti tornarono a combattere su vari fronti. Antonio fu promosso sergente e Giuseppe caporale.

Usciti insieme dalla Spagna nel febbraio 1939, furono internati dalle autorità francesi nei campi di St. Cyprien, Gùrs e Vernet. Nel 1941 Antonio fu estradato in Italia e confinato a Ventotene. Nell’agosto 1943, liberato, accorse a comba[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 214

Brano: [...]menico Segalla (all'epoca rappresentante Italiano al Parlamento rivoluzionario della Croazia), Aldo Rismondo, Lodovico Boscariol, Eros Segui e altri rimasti ignoti, che redassero e stamparono un “Appello agli Italiani”.

L’Ufficio degli Italiani

L'organizzazione dell'U.I.I.F. era stata preceduta da un organismo costituitosi circa un anno prima a Pisino (v.) col nome di “Ufficio degli Italiani” nell'ambito del primo Parlamento rivoluzionario istriano che, riunitosi appunto in quella cittadina nei giorni 25 e 26.9.1943, sanzionò

il diritto del popolo insorto all'autodeterminazione, all'unione alla nuova Jugoslavia, garantendo alla minoranza italiana tutti i diritti e le libertà nazionali su piede di eguaglianza con i croati. L’“Ufficio degli Italiani” (composto da Pino Budicin, Alfredo Stiglich, Giulio Revelante, Nicola De Simone, Aldo Rismondo, Aldo Negri, Mario Cherin, Giusto Massarotto e Giacomo Urbinz) ebbe il compito di sviluppare l'attività politica fra gli italiani, di coordinare i rapporti con i croati, provvedere agli arruolame[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 89

Brano: [...]sarà poi trovato ucciso da colpi di pistola alla testa, mentre Tonani si spegnerà il giorno dopo.

II suo nome venne assunto dalla

III Divisione Garibaldi dislocata nella valle di Susa e alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare.

A.Pa.

Toncich, Francesco

N. a Castelnuovo (Istria) il 30.9. 1893; avvocato.

Per l’attività antifascista svolta nel 193941 tra le fila del Movimento liberale irredentista istriano, fu arrestato. Deferito al Tribunale Speciale, il 14.12.1941 venne condannato a 16 anni di reclusione.

Toncich, Giovanni

N. a Pirano il 3.3.1901; tranviere.

Membro di un’organizzazione comunista clandestina della Venezia Giulia scoperta nell’ottobre 1936, fu arrestato. Deferito al Tribunale Speciale, il 22.5.1937 fu condannato a

12 anni di reclusione.

Tondelli, Libero

N. a Novellara (Reggio Emilia) il 18.12.1913; operaio.

Membro di un’organizzazione comunista clandestina attiva nel 193435 nella provincia di Reggio Emilia, fu arrestato. Deferito al Tribunale Speciale, il 1[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 21Frontespizio ed avvertenze (Monografia/libro

Brano: [...]». Sindaco di Sarzana.

tP.Ro. Paolo Robotti

Esponente antifascista. Pubblicista.

P.Sa. Avv. Primo Savani

Commissario politico del Comando unico partigiano della Zona EstCisa.

tP.Se. Sen. Pietro Secchia

Commissario generale delle Brigate d’assalto Garibaldi. Vicepresidente del Senato. Vicepresidente dell’A.N.P.I. e dell’istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia.

P.Sem. Sen. Paolo Sema

Gappista istriano. Dirigente della Federazione triestina del P.C.I..

P.So. Primo Sortino

Partigiano della Divisione Garibaldi « Natisone ».

tP.Sp. Prof. Paolo Spriano

Partigiano combattente. Ordinario di storia dei partiti politici presso l’Università di Roma.

tRVe. Sen. Pietro Vergani

Comandante delle Brigate Garibaldi della Lombardia e vicecomandante del Comando regionale del C.V.L..

XXV



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 783

Brano: [...]a delle azioni intimidatorie già in precedenza condotte dagli ufficiali degli Arditi. Postosi direttamente al servizio della ristrutturazione padronale, il fascismo prese quindi piede nelle fabbriche di Monfalcone prima ancora che nelle campagne. Nel febbraio

1921, quando a seguito dell’incendio della Camera del lavoro di Trieste scoppiarono aH’interno del cantiere alcuni scontri, i fascisti poterono impunemente assassinare un giovane operaio istriano. Dopo di ciò si abbatté su comunisti e socialisti un’ondata di licenziamenti.

Un ruolo ancora più provocatorio fu assegnato alla massa di manovali organizzati nel sindacato fascista della C.I.L. nell’autunno del 1921, quando gli industriali scatenarono l’offensiva per la riduzione dei salari collegandosi alla linea di tutta l’industria metallurgica nazionale: mentre i sindacalisti facevano opera di divisione e di crumiraggio, le squadre fasciste uccidevano barbaramente, in pieno centro di Monfalcone, due giovani operai del cantiere (Dionisio Ricciardi ni e Riccardo Nicolausig); poi, sfrutt[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine istriano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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