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Il segmento testuale interventiste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 25Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 459

Brano: [...]a esaltante di vitalismo. E questa era anche, per più versi, la loro traduzione elementare óeW'élan vitaI bergsoniano!

È in un .tale modo di sentire e di vedere che il futurismo si trasformò in quell’attivismo che tanto peso ebbe nella battaglia dell’interventismo e che in qualche modo fu il preludio dell’attivismo fascista.

Nel settembre del 1914, in piena neutralità italiana, Marinetti coi suoi amici organizzò le due prime manifestazioni interventiste milanesi, al Teatro Dal Verme e in Galleria.

Intanto anche Mussolini, da direttore de\V Avanti!, era diventato direttore del Popolo d’Italia passando di colpo da una decisa opposizione alla guerra ad un altrettanto deciso interventismo. Alla terza dimostrazione, organizzata a Roma il 12.4.

1915, Mussolini Tu arrestato con Marinetti. Ma ormai si era alla vigilia della dichiarazione di guerra all'Austria.

Dopo la partecipazione al conflitto, Marinetti e i suoi amici ripresero le loro lotte politiche a Milano, contribuendo direttamente alla formazione dqi Fasci di combattimento. Con Mar[...]

[...]ta per una caduta da cavallo nel corso di una esercitazione.

Poco prima di morire, Boccioni aveva scritto a un amico: « Da questa esistenza io uscirò con disprezzo per tutto ciò che non è arte [...]. Esiste solo l'arte ». Nel bel mezzo dell'entusiasmo, la crisi l’aveva quindi colto di sorpresa, sconcertandolo, ed egli si era rivolto all'unica verità che gli era rimasta: l'arte. La dura realtà della guerra aveva spento l’euforia delle giornate interventiste.

Marinetti tuttavia non aveva ricavato nessuna utile lezioné dalla guerra. Così la sua esaltazione nazionalista continuò con tutte le contraddizioni precedenti. Il periodo più intenso dell'attività politica marinettiana e futurista durò sino alla primavera del 1920. Fu così che Marinetti fu presente alla riunione dal Fascio milanese il 23.3.1919, prendendo la parola subito dopo Mussolini; e che il 15 aprile partecipò all’aggressione del corteo socialista in via Mercanti, che si concluse con la devastazione della sede d e II ’ « Avanti! ».

Qualche tempo dopo, I’1.8.1920, in una lettera a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 411

Brano: [...]ionali di Amsterdam (1904), Stoccarda (1907) e Basilea (1912). Eletto deputato nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale fu trasci

Cachin, Marcel

Marcel Cachin

nato con tutto il Partito socialista francese in una politica in cui la difesa daH’imperialismo tedesco fece dimenticare la responsabilità del proprio imperialismo. Egli fu anche accusato di essere venuto in Italia per spingere il Partito socialista italiano su posizioni interventiste e di aver avuto a tale scopo un colloquio con Mussolini.

Gli orrori della guerra, i movimenti di rivolta degli operai e dei soldati, le voci di Romain Rolland e di Barbusse, gli interventi di Lenin nei congressi di Zimmerwald e di Kienthal, che scossero la parte più cosciente e coraggiosa del socialismo e del proletariato francesi, ebbero una notevole influenza su C.. Dopo la Rivoluzione d’ottobre egli si schierò con la minoranza di sinistra formatasi nel Partito socialista francese e che in breve tempo divenne maggioranza. Nel 1918 assunse la direzione dell’« Humanité » e nel febbraio 192[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 33

Brano: [...] la terra ai contadini ».

Nel maggio 1918 partecipò alla fondazione delVUnione socialista italiana che vide assieme, in instabile unità, sindacalisti rivoluzionari e socialisti riformisti seguaci di Leonida Bissolati; e dopo la conclusione deH’armistizio fece parte della Missione italiana del lavoro (con Carlo Bazzi, Ettore Cuzzani, R. Sabatini e con il fratello Amilcare) che visitò gli Stati Uniti per stabilire rapporti tra le organizzazioni interventiste italiane e i sindacati dei lavoratori americani.

Nominato nel marzo 1919 segretario generale óe\VUnione Italiana del Lavoro, collaborò con Benito Mussolini al Popolo d’Italia, staccandosene quando si avvide che i fascisti rivolgevano le loro violenze contro ì lavoratori. Accorso tra j legionari fiumani credendo di vedere nell’impresa di Gabriele D’Annunzio (v.) un movimento rivoluzionario e rinnovatore, contribuì all’elaborazione della Carta del Carnaro (v.). Con

clusa l'avventura dannunziana, con Mecheri e Foscanelli cercò di dare all’attività postfiumana un carattere antifascista e ne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 189

Brano: [...]ocrazia proprietaria estesa all’intera nazione », atta a salvaguardare i principi della proprietà privata e della libera iniziativa.

Quando i conservatori tornarono al governo (ottobre 1951), Eden divenne ministro degli Esteri nel gabinetto Churchill. Meno prono del suo predecessore (il laburista Bevin) verso la politica statunitense, alla Conferenza di Ginevra per porre fine alla guerra d’Indocina (1954) si rifiutò di appoggiare le posizioni interventiste americane. Nell’ottobre di quello stesso anno si adoperò per la soluzione della questione di Trieste e per il definitivo passaggio della città all’Italia.

Considerato da molti anni come il « delfino » di Churchill, dopo il ritiro di questi divenne primo ministro (5.4.1955). Spenti i focolai di guerra in Corea e in Indocina, si prospettava un periodo di distensione nei rapporti internazionali. Nell’aprile 1956 si ebbe la visita di Bulganin e Krusciov in Inghilterra. Nell’estate 1956 la posizione di Eden sembrava al culmine, quando improvvisamente esplose la crisi di Suez. Abbandonando il su[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 856

Brano: [...] la sua ultima giornata fra il contado e il proletariato del Marchigiano, senza più risonanze nel resto del paese. Gli alleati del 1909 erano tutti scomparsi ed egli non fu rieletto.

Dopo la sconfitta del 1913, al di là dell’impegno all’interno del Partito radicale, il cammino di Murri registrò un graduale passaggio in termini filosofici dal tomismo all’idealismo gentiliano. Datosi al giornalismo militante, nel 191415 fiancheggiò le posizioni interventiste e, dopo la fine della Prima guerra mondiale, condivise le impostazioni politiche del fascismo intese come liquidazione della vecchia Italia, dello Stato risorgimentale che, per opera di Giovanni Giolitti, aveva svuotato l’opposizione cattolica e quella dell’estrema sinistra. Le sue successive corrispondenze al Resto del Carlino testimoniarono la sua rassegnata adesione al regime di Mussolini.

Riammesso in seno alla Chiesa nel

1943, l’anno dopo si spense.

L’analisi del pensiero di Romolo Murri e della sua presenza politica lungo l’arco di tutta l’età di Giolitti, da lui così tenacemen[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 111

Brano: [...]ta dal timore che l’Italia non sarebbe stata in grado di affrontare la guerra), suscitando aspre polemiche nei circoli conservatori e interventisti (v.).

Ma pochi mesi dopo le cose erano cambiate. In seguito al fallito tentativo di Salandra di giungere a un accordo con l’Austria sulle terre irredente (v. Irredentismo), il 26.4. 1915 l’Italia strinse un patto con le potenze dell’Intesa, vennero organizzate grandi manifestazioni nazionalistiche interventiste (cui si associarono anche numerosi socialisti su posizioni di « interventismo ri? voluzionario ») e il neutralismo venne battuto. Il 24.5.1915 l’Italia entrò in guerra.

Malgrado i cedimenti interni, le defezioni, le prese di posizione degli altri partiti socialisti della Seconda Internazionale (v.), il P.S.I. rimase fedele al neutralismo, seppure con una parola d’ordine di compromesso lanciata dall’allora segretario del partito Costantino Lazzari: « Né aderire né sabotare ». Nel settembre

1915 il P.S.I. si fece promotore della conferenza internazionale di Zimmerwald (v.) per un patto di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 192

Brano: [...]arebbero valsi alcuni alti funzionari del S.I.D. (Servizio informazioni della Difesa) per portare avanti la strategia della tensione in Italia.

A.D.P.

Oberdorfer, Aldo

N. a Trieste il 21.11.1885, m. a Milano l'11.9.1941; insegnante. Studioso di letteratura tedesca, segretario del1’Università popolare triestina dal 1907 al 1910, si accostò al movimento socialista. Nel corso della Prima guerra mondiale se ne staccò aderendo alle posizioni interventiste.

Nell’immediato dopoguerra riprese la militanza socialista, su posizioni riformaste moderate. Nel 1919 divenne segretario del Centro che, in collaborazione con le organizza

zioni del movimento operaio, coordinava i Circoli culturali della Venezia Giulia. Fu anche presidente del Comitato proinfanzia proletaria e promotore di una cooperativa scolastica.

Avendo del socialismo una visione più umanitaria che di classe, pur denunciando la collusione del governo italiano con il fascismo nell’aggressione contro le sedi operaie, fu sempre ostile alla sinistra del P.S.I.. Nel febbraio 1921, co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 229

Brano: [...]contro le leghe contadine non riuscì, ma venne colpito il movimento giovanile socialista con gli arresti di Luigi Morara, Federico Marinozzi, Italo Toscani e del dirigente dei ferrovieri Giuseppe Sarde/// (che si trovava alle armi), tutti accusati di attività antinazionale e condannati a detenzioni da 5 a 7 anni, per la stampa e diffusione di manifesti di propaganda neutralista. Contemporaneamente, facendo leva sulla presenza di forti componenti interventiste che si trovavano anche in campo socialista, dopo la fallita mediazione di Ludovico D’Aragona (v.) fu attuata la scissione della Camera del lavoro romana (novembre 1916) in due tronconi: uno interventista, comprendente repubblicani, radicali, socialriformisti, sindacalisti e avente sede in via della Croce bianca; l’altro neutralista, con socialisti e anarchici. La Camera del lavoro interventista, tutelata dal governo, tentò poi un proselitismo locale, contrastata, pur nelle crescenti difficoltà, dalla neutralista.

Nel 1917 la rivoluzione russa introdusse nuovi elementi di lotta. In un’assem[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine interventiste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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