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Il segmento testuale integralisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 91Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 699

Brano: [...]icolar modo alla Fiat (dove, secondo attendibili valutazioni, contava ben cinquecento iscritti), alla Lancia e alla Spa. Il movimento inoltre conduceva una intensa e coraggiosa lotta contro i nazifascisti, che

11 giornale propagandava in forme ampie e vivaci.

Gli articoli di “Stella Rossa” incitavano gli operai a lottare a oltranza e senza cedimenti contro il totalitarismo reazionario. Però il compito del proletariato, secondo i comunisti “integralisti”, non si esauriva con la sconfitta del fascismo, ma doveva continuare fino alla definitiva distruzione del capitalismo che

lo aveva generato. Precisamente su questa diversa valutazione delle prospettive verteva la polemica aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del fascismo come lotta per la riconquista delle libertà democratiche (v. Democrazia progressiva), accantonando la lotta di classe in nome della “unità nazionale”.

Tra[...]

[...]aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del fascismo come lotta per la riconquista delle libertà democratiche (v. Democrazia progressiva), accantonando la lotta di classe in nome della “unità nazionale”.

Tra il P.C.I. e “Stella Rossa” vi furono quindi momenti di duro contrasto: gli “integralisti” accusavano i comunisti ufficiali di tradire la causa del proletariato, in quanto favorivano il mantenimento al potere delle forze borghesi e aiutavano i capitalisti a superare la crisi in cui si dibattevano. Per contro, gli atteggiamenti di “Stella Rossa” venivano considerati dai dirigenti del P.C.I. come provocatori e utili soltanto al nemico nazifascista.

Su La nostra lotta (v.), organo del Partito comunista italiano, in un articolo apparso sul numero di dicembre del 1943, sotto il titolo « Il “sinistrismo” maschera della Gestapo », in un articolo attribuito a Pietro Secchia (v.) si dic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 59

Brano: [...]eno aH’« Opera dei Congressi », soprattutto negli anni che vanno dal 1897 al 1904. Il

1 29.8.1898 era sorto a Milano il primo « Fascio democraticocristiano », in collegamento con il gruppo romano che si raccoglieva intorno alla rivista Cultura sociale: associazioni analoghe si diffusero in tutta Italia e alla fine del secolo erano già più di trecento. Ma la grande paura provocata dai moti popolari del 1899, che videro per un momento sacerdoti integralisti come don Davide Albertario accomunati a Milano nella lotta e nelle carceri con i dirigenti del Partito socialista, portò le autorità ecclesiastiche a ridimensionare sempre più l’ala progressiva del movimento, a negare che la « democrazia cristiana » potesse trasformarsi in una « tendenza politica » e a riC durla a funzioni puramente assistenziali.

Leone XIII, che pure in un « Breve » diretto all’Ordine dei Frati Minori, il 25.11.1898. aveva invitato il clero a un maggior impegno democratico e cristiano per venire incontro ai meno abbienti, con l’enciclica Graves de communi del 18.1.1901 mu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 225

Brano: [...] « ammonisce il governo, che opporrà la violenza contro la violenza ».

Al successo di quel primo sciopero si contrappose la stentatezza dello sciopero nazionale del 1011.5.1906. All'origine dell’insuccesso fu, fra l’altro, l'ambivalenza del Partito socialista, stretto fra le tendenze riformista e rivoluzionaria che si fronteggiarono senza prevalere. Fu il primo di una serie di fallimenti che accentuarono la sensazione di impotenza, mentre gli integralisti, mediatori vincenti del congresso df Roma del 1906, moltiplicarono le critiche, denunciando la « ginnastica rivoluzionaria », « gli scioperi generali come coreografia, simboli di una non lontana catastrofe », il carattere anarcoide di quella lotta come « fenomeno di alcoolizzazione del proletariato ». Concorsero al fallimento la latitanza pressoché totale del Gruppo parlamentare socialista (votarono per lo sciopero solo

28 rappresentanti su 80) e il concomitante, cronico stato di crisi dell’Unione socialista romana. L’andamento dello sciopero fu fiacco: i dimostranti si sparpagliarono nel [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 226

Brano: [...]one delle masse.

il movimentismo romano

Negli anni 19081911 prevalse il movimentismo locale e Roma ricuperò l’antico ruolo di promotrice di agitazioni. Quando, durante i funerali dell’operaio Cesare Premucci (morto sul lavoro), in Piazza del Gesù il 2.4.1908 la polizia sparò sul corteo funebre, provocando 3 morti e 16 feriti, fu subito proclamato lo sciopero generale. Ma l’esplosione popolare trovò il Partito socialista diviso in tendenze (integralisti, bravi “padri ecumenici”, rivoluzionari, riformisti, opportunisti). A Roma i sindacalisti rivoluzionari prevalevano sui riformisti impegnati a compiere la loro esperienza comunale, sicché ripresero gli scioperi incon

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 726

Brano: [...]o Sudan e, dopo 10 mesi di assedio, cadde infine la capitale Khartum, i cui difensori (compreso il viceré inglese Gordon) furono letteralmente sterminati.

Sorse così, per la prima volta sul continente africano dopo l’intrusione degli imperialisti europei, uno Stato indipendente. Il Mahdi fece costruire nei pressi di Khartum la nuova capitale Omdurman e fondò una grande federazione militare di tribù e principati feudali, retta secondo princìpi integralisti islamici e tenuta insieme da una rigorosa disciplina, ma con criteri sociali comunitari alquanto avanzati, anche se nella storiografia deH’Occidente si continuò a parlare dei dervisci come di bande semiselvagge e fanatiche.

Nel diario tenuto durante l’assedio di Khartum, il generale Gordon prima di cadere ucciso fece in tempo a scrivere: « Non credo che il fanatismo esista più come una volta nel mondo, a giudicare da quanto ho visto in questo paese, che chiamano paese di fanatici. Si tratta piuttosto di una questione di proprietà, e sembra piuttosto il comuniSmo sotto la bandiera della rel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 318

Brano: [...]olici” di fronte ai valori del pluralismo che, affermati dal Concilio, si sono fatti strada anche tra i cattolici italiani. I referendum del 1974 (viene respinta dal popolo italiano l’abrogazione della legge sul divorzio del 1970) e del 1981 (viene respinta la richiesta di abrogare la legge che regola l’aborto) hanno dimostrato come siano profondamente cambiati gli orientamenti morali e civili degli italiani, sconfiggendo la Chiesa e i cattolici integralisti promotori dei referendum stessi. Con ciò il Vaticano e lo stesso Giovanni Paolo II (eletto il 16.10.1978) che aveva apertamente appoggiato il referendum del 1981, mentre Paolo VI era stato più cauto con quello del 1974, subivano un duro colpo.

Il nuovo Concordato, sottoscritto a Villa Madama dal presidente del consiglio Bettino Craxi e dal segretario di Stato card. Agostino Casaroli il 18.2.1984, fa esplicito richiamo, nella premessa, ai princìpi sanciti nella Costituzione italiana e alle dichiarazioni del Concilio Vaticano Il per affermare che la Repubblica italiana e la Chiesa cattolica [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine integralisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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