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Il segmento testuale impressionismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 289Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 342

Brano: [...]toni, per il P.S.I.U.P.

Eletto senatore nel 1963 come indipendente nelle liste del P.C.I., fu rieletto nelle due successive legislature.

Produzione artistica

Tra i più attivi nelle battaglie culturali del dopoguèrra, era noto sia come pittore che in campo letterario.

Le sue opere esprimono un preciso impegno politico. Caratteristica della sua pittura è la reazione al formalismo novecentista e il suo riallacciarsi alla tradizione dell’impressionismo e del postimpressionismo. Tra i suoi quadri più noti si ricordano L'eroe cinese (1929), il ritratto di Filippo Turati (1929) e quello di Carlo Rosselli (1932), Campo di concentramento (194041) e La revolution nationale (Pétain al potere) (1941). Tra le opere del dopoguerra: Italia 1961, con la dominante figura della Morte di Rocco Scotellaro. Per la sua opera pittorica si veda anche la voce Arte e Resistenza, in questa Enciclopedia, nonché il libro Arte della Resistenza (La Pietra, 1970).

Tra i suoi libri, risonanza internazionale ebbe Cristo s’è fermato a Eboli (si veda la voce Eboli). Si ricordano anche L’orolog[...]



da [Sinfonia in Si bemolle maggiore No 1 opera 1 / Igor' Fëdorovič Stravinsky . Sinfonia per piccola orchestra No 1, Le Printemps / Darius Milhaud. A Simple Symphony opera 4 / Benjamin Britten], p. 2Copertina (Disco vinile

Brano: [...] che suonare il pianoforte nei locali parigini I A lui fece capo il circolo rivoluzio* nario di quei sei giovani musicisti francesi i cui rappresentanti più importanti sono: Milhaud, Poulenc e Honegger (il quale, benché svizzero, appartiene al gruppo parigino). Tra I « sei » e Jean Cocteau esistono stretti legami spirituali.

Quando Milhaud entrò a far parte del gruppo, che tendeva a un completo rinnovamento della musica francese e reagiva all'impressionismo di Debussy, aveva già scritto una serie di opere, fra le quali le già citate sinfonie in miniature. La prima di queste « La Primavera », é quella qui registrata, è stata composta nel 1917 a Rio de Janeiro. Non ha nulla di brasiliano, e questo è strano perché Milhaud é sempre stato molto aperto verso le impressioni esotiche. Quattro anni dopo, quando era già tornato a Parigi da molto tempo, compose un pezzo brasiliano con vere melodie popolari e con il bizzarro ritmo delle terre tropicali. Lo intitolò Saudades do Brasil (Nostalgia del Brasile).

« La Primavera » poteva in ugual modo intitola[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 580

Brano: [...]critico nei confronti della società liberale, che

lo portò a considerare entusiasticamente l'affermazione del fascismo, inteso come fenomeno di svecchiamento per riformare le arti in Italia con una equilibrata mescolanza di novità e tradizione. Dal 1927 egli collaborò alla rivista di Mino Maccari (v.) “Il Selvaggio”. Al tempo stesso si accostò, in pittura, alla tradizione artistica del Rinascimento italiano filtrato attraverso la lezione dell’impressionismo francese. Furono questi gli anni di maggiore notorietà di Soffici, sia come pittore che come scrittore.

Tra il 1930 e il 1936 collaborò alla “Gazzetta del Popolo”, a “Il Resto del carlino” e a molte riviste d’arte italiane e straniere. Nel 1939 fu nominato membro della Accademia d'Italia (v.) per la classe delle Arti.

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale non coinvolse Soffici che

anzi se ne estraniò per immergersi totalmente nell'attività pittorica. Alla fine del conflitto fu internato nel campo di concentramento di Collescipoli, presso Terni, accusato di collaborazionismo e di “[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 329

Brano: [...]bile diritto a una tangente, secondo lui « legittima e modestissima ».

L’attenzione del grande Maresciallo non si fermò però alle scuole accennate nella lettera a Rosenberg, ma investì tutti i campi delle arti figurative, come attestano, per esempio, la sottrazione dal rogo del Jeu de Paume di 34 opere dei “degenerati” Monet, Degas, Utrillo, Renoir, Van Gogh, Sisley e Cézanne, o il prelevamento dall’asta di Lucerna di nove rarissime opere deH’impressionismo francese (poi barattate con un antiquario fiorentino in cambio di 14 antichi capolavori italiani), rubate ai Rothschild e ad altri ebrei francesi.

Molto indicativo, per illustrare certi intrallazzi allora correnti tra individui senza scrupoli, risulta il “gentleman's agreement” stipulato tra l’antiquario in questione e Goering (documento poi ritrovato in originale tra la carte di questi), nel quale era ben sottolineato quanto fosse economicamente conveniente per ambedue i contraenti lo scambio di quadri « requisiti ». Questo il vero fondamento dell’amore per l'arte di un uomo che una volta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 98

Brano: [...]i Democratici e dal Presidio del VVN/Lega degli antifascisti nella R.F.T.,

1978).

Giuseppe Gaddi, Neofascismo in Europa, La Pietra 1975.

W. G.

Neorealismo

Movimento culturale affermatosi in Italia, aH’indomani della Seconda guerra mondiale, nel campo delle arti figurative, del cinema e della letteratura. Esso tentò di saldare quel divorzio tra arte e pubblico, tra cultura e vita, che le tendenze intellettualistiche e solitarie deH'impressionismo, del simbolismo e deH'ermetismo avevano determinato con il loro rifiuto della realtà.

L'Italia del secondo dopoguerra, grazie alla vitalità della presenza delle masse operaie e contadine che si erano appena liberate dal fascismo, fu uno dei terreni più fecondi del movimento « realista », il quale venne chiamato

« neorealista » per l’aggancio che subito gli fu riconosciuto con i precedenti del « realismo » dell’arte democratica del l’Ottocento (Honoré Daumier, Gustave Courbet, JeanFrangois Millet, Pel lizza da Volpedo, Angelo Morbelli, ecc. nel* le arti figurative; Emile Zola, Giovanni V[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 861

Brano: [...]ro spalancato di fronte all’uomo smarrito, era antitetica rispetto all'ottimismo accademico di Casella. Se all’ostentata serenità del musicista torinese ben si addiceva il neoclassico come recupero in chiave moderna degli antichi valori musicali italiani retorizzanti del nazionalismo, l’animo disincantato di Malipiero si esprimeva in un linguaggio che lo inseriva nella problematica delle avanguardie europee. Oltre al simbolismo, matrice comune a impressionismo ed espressionismo, da questo ultimo Malipiero accolse anche la tematica desolata della notte squarciata dalla luna, delle tenebre silenziose e della solitudine. Temi ricorrenti della sua poetica erano quindi l’impossibilità di comunicare,

il gioco delle apparenze di una realtà illusoria. Lo straniamento simbolico da questa realtà viene espresso nel teatro malipieriano dal motivo delle maschere che, già presente nelle Sette canzoni (191720), conclude l’atto unico del Torneo notturno (1931) con la scena della macabra mascherata del carro funebre.

La lucida presa di coscienza critica della[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 859

Brano: [...]ranei proclami irredentistici destinati a sfociare nell’impresa libica, accomunavano musicisti e musicologi fino a colorarsi di un esplicito antisocialismo.

Era inevitabile che questa ideologia nazionalistica (si pensi al Torrefranca che non esitava a proclamare l’Italia culla del sinfonismo sonatistico e a vedere in Piatti un precursore di Beethoven) si traducesse in chiusura e incomprensione verso le diverse esperienze musicali europee, daH’impressionismo francese alle prime ricerche atonali della scuola viennese: l’Italia non doveva essere culturalmente asservita agli stranieri, ma costituirsi un linguaggio peculiare e inconfondibile. Questa idea, comune a musicisti e a critici dopo il 1910, unita alla retorica nazionalistica della « italica virtù » e degli « eterni valori della stirpe », doveva indurre gli artisti a volgersi al passato strumentale italiano preottocentesco se non addirittura, come nel caso di Ildebrando Pizzetti, al recupero del gregoriano e delle antiche modalità grecolatine.

La difesa della tonalità contro il dissolvime[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine impressionismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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