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Il segmento testuale immobilismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 342Analitici , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] R. Cessi, Problemi della storia d'Italia nell'opera di Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...] parte la Francia; e piú ancora nel mancato accostamento alle masse popolari e il permanere di un distacco fra queste e le classe dirigenti, che impedí il formarsi di un processo e di una coscienza nazionale.
Quali i termini cronologici, quale la genesi e quale l'influsso dell'organizzazione ecclesiastica, come elemento politico piú che come fattore ideologico? Questi sono i problemi che il Gramsci propone e non restano senza ripercussione sull'immobilismo della cosí detta società barocca.
E quale la connessione col Risorgimento?
Ed anche questo termine, come pure quello di Rinascimento, che significa? Si .può convenire col Gramsci nel contestare il valore di termini cronologici, sia pure assunti a titolo indicativo: muovere dal Congresso di Vienna val quanto muovere dall'assedio di Torino del 1706, o risalire senz'altro all'età dei Comuni. II problema non sta nei termini cronologici, ma nei valori politicosociali del processo rivoluzionario; nella sua genesi, nella sua continuità e negli aspetti, che assume nelle successive fasi, in cui si r[...]



da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] A. Massucco Costa, Aspetti sociologici del pensiero gramsciano in Studi gramsciani

Brano: [...]
In questa polemica Gramsci aveva di mira, ancor piú che la mancata analisi scientifica dei gruppi cosí intesi (analisi che si andava invece facendo in altri climi culturali, per esempio in Francia), la reale situazione degli intellettuali contemporanei e delle loro stanche accademie. Gli intellettuali formavano, e purtroppo formano ancora spesso, quadri chiusi, di carattere « feudale, militare », che ripetono nella loro improduttiva staticità l'immobilismo di un pensiero che vuol perpetuarsi senza arricchirsi nel contatto con la realtà creatrice della storia.
Ma la filosofia dei pensatori qualificati col nome di filosofi, come per altro verso la dottrina dei politici, non è dipendente, o non deve dipendere soltanto da ermetici sviluppi di una tradizione che, per i primi, assume carattere metastorico. Essa deve profondarsi nella filosofia di tutti, e conferirle un significato piú critico, piú unitario e comprensivo. Resta in Gramsci la fiducia, che è propria di chiunque ritenga di contribuire allo sviluppo progressivo della realtà umana, di una[...]



da Massimo Robersi, Turchia: una democrazia debole [sopratitolo: L'esperimento parlamentare di Ismet Inonu] in KBD-Periodici: Rinascita - Settimanale ('62/'89) 1962 - numero 13 - luglio - 28

Brano: [...]esenta risolutamente deciso a contrastare le iniziative di quei circoli militari che in più d'una occasione e ancora il 22 febbraio hanno manifestato la volontà di imprimere al paese una nuova spinta in senso rivoluzionario e progressista. E questa pervicacia repressiva è tanto vera che il 9 luglio è stato fatto arrestare il colonnello Talat Avdemir, già Comandante del Collegio di guerra ad Ankara, reo di aver espresso opinioni sfavorevoli per l'immobilismo di Inonu. Da un lato, quindi, Inonu vuol apparire quale propugnatore di un « regime di democrazia basata sui principi rivoluzionari di Ataturk » , dall'altro, invece, continua a mantenere limitatissimi i diritti di organizzazione politica e di azione sindacale e ne deriva che i « rivoltosi » del 22 febbraio, quantunque siano uno dei nuclei più influenti nello schieramento politico della Turchia e uno dei più decisi nel portare avanti le istanze di rinnovamento, sono costretti, dai timori e dalle remore del presente governo ai margini della vita pubblica.
Non solo; occorre aggiungere che la r[...]



da Massimo Robersi, Dal Cairo ad Ankara: bastone e carota. [sottotitolo: Ha detto Nasser: «Avevamo una sola alternativa, essere dominati o accettare la sfida»] in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 1 - 23 - numero 4

Brano: [...]i Stati Uniti non avvertiranno gli enormi rischi insiti nell'operazione, una internazionalizzazione su scala africana e ormai a breve scadenza del problema del Congo.
Ma il malumore tra RAU e Stati Uniti, come sottolineava l'AIAkhbar ha pure altre cause. E non si tratta solo della questione dello Yemen tutt'ora minacciato dai ribelli monarchici so stenuti dall'Arabia Saudita e ben visti dagli americani, o della situazione sudanese, uscita da un immobilismo con servatore e orientata verso un neutralismo assai più marcatamente anticoloniale che in passato; in verità un complesso di fenomeni; parecchi dei quali connessi con la politica estera della RAU o con la sua condizione interna, va assumendo sempre .maggiore importanza e destando, in Occidente, sempre più cupi malumori.
In primo luogo c'è da sottolineare il lento, ma graduale progredire della RAU e dell'Irak verso la costituzione di un'unica entità statale: la probabilità, dunque, d'un rafforzamento del', le tendenze socialistiche nella 'Repubblica irakena e di deliberazioni per il passaggi[...]



da senza firma, De Gaulle in Turchia: un viaggio tempestivo in KBD-Periodici: Rinascita 1968 - 11 - 1 - numero 43

Brano: [...]nni, e nonostante il tentativo di « messa al bando » da parte degli attuali gruppi dirigenti, è riuscito a inviare alla Camera dei deputati quindici suoi rappresentanti. E a fianco al POT si è avuto un rifiorire di tendenze « nazionali » assai robuste, che si richiamano non formalmente alla rivoluzione di Ataturk, la cui caratteristica essenziale fu quella di dare alla Turchia un volto moderno e nazionale. La Turchia è così uscita dal precedente immobilismo politico, e sembra offrire oggi un quadro mosso e ricco di potenzialità, cui fanno da sfondo, del resto, immensi problemi sociali aperti. Dotata di uno degli armamenti più moderni dello scacchiere medio orientale, con un bilancio nazionale assorbito in larga parte da spese militari, la Turchia è ancor oggi uno dei paesi in cui l'economia e la società presentano tutte le caratteristiche tipiche del sottosviluppo. Il maturare di un clima politico nuovo ha, in effetti, determinato un movimento di massa così profondo che lo stesso attuale governo ha dovuto se non modificare l'asse della sua polit[...]



da Vito Grasso, Il lento disfarsi della dittatura [sopratitolo: La lunga crisi politica della Turchia] [sottotitolo: Un risultato elettorale che non ha trovato ancora sbocchi. Declino del Partito della giustizia e ascesa del Partito repubblicano. La morte di Inönü segna la fine del kemalismo. Come si sono mossi i militari in quest'ultimo decennio. Si apre una prospettiva democratica?] in KBD-Periodici: Rinascita 1974 - 1 - 4 - numero 1

Brano: [...] Bülent Ecevit, allora segretario generale del partito, dichiarò che secondo le leggi vigenti i generali ribelli avrebbero dovuto essere deferiti alle corti marziali, ma fu incriminato dai golpisti e dovette dimettersi dalla segreteria, anche per il possibilismo del presidente del partito, il vecchio Ismet Inönü. Il partito di Inönü, idealmente continuatore del riformismo laico e modernizzatore di Atatürk, era divenuto in realtà uno strumento di immobilismo e burocrazia ideologicamen te confuso ed abituato alle sconfitte. Diventato presidente della Repubblica nel 1939, alla morte di Atatürk, dopo esserne stato per 15 anni il fedele presidente del Consiglio, Inönü perdette il potere e la maggioranza in Parlamento alle prime elezioni politiche, nel 1950; rimesso al potere dai militari dopo il colpo di Stato del 1960, perdette nuovamente le elezioni nel 1965, dando via libera al regime conservatore di Demirel, che resuscitava quello di Menderes ad appena cinque anni di distanza dalla rivoluzione che lo aveva deposto.
Sotto la direzione dell'ormai [...]



da senza firma, Incerta vigilia elettorale [sopratitolo: Turchia] in KBD-Periodici: Rinascita 1977 - 5 - 20 - numero 20

Brano: [...]i a ottobre; ma i due maggiori partiti, il Partito della giustizia di Suleyman Demirel, l'attuale primo ministro, e il Partito repubblicano del popolo, guidato dal socialdemocratico ed expremier Bulent Ecevit, si sono messi d'accordo, malgradol'opposizione dei partiti minori di estrema destra, per anticipare la data del confronto elettorale.
Nel momento difficile che sta attra versando questo paese di 40 milioni di abitanti, caratterizzato dall'immobilismo dell'azione governativa di fronte ad acutissimi problemi di politica interna ed estera e dall'accrescersi in maniera preoccupante della violenza politica, i due maggiori partiti aspirano, ciascuno per conto suo, ma senza esserne troppo convinti, ad ottenere una maggioranza autosufficiente che
permetterebbe loro di liberarsi dal soffocante condizionamento dei piccoli partiti di estrema destra con i quali sono stati sino ad oggi costretti ad
allearsi.
Il Partito repubblicano del popolo, di Ecevit, che nelle elezioni del ° '73 aveva ottenuto il 33,39 dei voti e 189 seggi, ha visto aumentare [...]



da Recensione di Diego Lanza su Raymond Williams, Marxismo e letteratura, Bari, Laterza, 1979, pp. 288 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]re la protesta. Si sente spesso ripetere che l'insistenza fu `troppo materialista', un 'materialismo volgare', quando invece la verità è che non fu mai abbastanza materialista » (p. 122). Che Williams abbia ragione si potrebbe mostrare facilmente. La rigida contrapposizione di struttura e sovrastruttura non solo appare rassicurante nella ricostruzione storiografica, offrendo una ricetta sicura ad ogni indagine, ma è soprattutto consolatoria dell'immobilismo politico. Invocare l'inadeguatezza del quadro strutturale è stato, ed è ancora, uno dei piú sperimentati strumenti dell'acquiescenza opportunistica agli automatismi della società capitalistica. Williams, pur mantenendosi nel quadro della polemica culturale, non manca di segnalarlo: « Il concetto di `sovrastruttura' fu quindi un'accezione non tanto riduttiva, quanto elusiva » (p. 123). Assegnare ad una supposta sovrastruttura il mero ufficio di rispecchiare la struttura economicosociale significa precludersi sia ogni possibilità di iniziativa di trasformazione, sia di intelligenza dei reali in[...]



da Giovanni Lombardi, Firenze tre anni dopo. Soltanto progetti contro l'«alluvione di domani» in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1969 - - novembre - 4

Brano: [...]cial mente quando le cause ohe le hanno determinate continuano a pesare come un incubo sulle popolazioni e sull'econo mia di intere città, e si intrecciano con le conseguenze, ancora vive e presenti, dei danni provocati. Allora la cronaca amara di uno squarcio inquietante di vita pubblica si traduce nella storia di responsabilità lontane e recenti, in atri e movimenti di volontà politica diretti ad imporre una svolta, ad inf ran. gere il muro di immobilismo burocratico che vanifica il rapporto fra lo stato e il cittadino.
Una fila
di disastri
Cosi è Firenze a tre anni da quel drammatico 4 novembre allorché l'alba livida offri agli occhi esterrefatti dei fiorentini e, poi, degli sbigottiti visitatori, l'immane disastro che l'aveva colpita nelle vite umane, negli averi, nei tesori d'arte, nelle case, nelle botteghe, nelle aziende. Ricordiamo, insieme al caparbio impegno di r.:nt : [ersi ai i:iva, u — esempio ai alta coscienza civile i fischi che accolsero il capo dello Stato. dello «Mato nell'acqua» — come si disse allora, — i farfugliamenti d[...]



da (Nove domande sullo stalinismo) Valdo Magnani in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1956 - 5 - 1 - numero 20

Brano: [...] un dominio tirannico e, nella gloria raggiunta, delirante fino ad un sogno di potere mondiale. Ma ciò in fondo è l'accidentale in un corso di cose che ha altrove le sue ragioni profonde.
La caduta dello stalinismo rompe con la pretesa dell'assenza di una problematica sostanziale del mondo sovietico (il paese degli uomini felici), mette a nudo, sia pure con cautela, i nodi reali di questo mondo in immenso sviluppo, lo ricongiunge, cancellando l'immobilismo dogmatico, con la dottrina marxista vivente che é fame di realtà in sarcastica polemica con tutte le apologie, ristabilisce i contatti dialettici e fecondi con tutto il movimento socialista e democratico mondiale. Il carattere particolare dello sviluppo sovietico viene così affermato e valutato come esperienza drammatica e irripetibile, ma di inestimabile valore nel cammino dell'umanità verso il socialismo.
III. Non è la morte di Stalin la caduta dello stalinismo. Nessuno ha tentato di sostituirsi a Stalin cercando di eliminare i concorrenti per riprendere le tradizioni metodologiche e polit[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine immobilismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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