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Il segmento testuale hitleriano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 234Analitici , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte prima) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]ia e il suo accanimento.
Nella prima campagna estiva l'Esercito rosso ebbe a subire considerevoli insuccessi. Esso però si ritirò combattendo con ostinatezza, esaurendo il nemico, distruggendo i suoi uomini
e le sue armi.
Nell' autunno del 1941 il comando tedesco scagliò le sue forze principali contro la capitale sovietica. Nei mesi da ottobre a dicembre, in direzione di Mosca, fu combattuta quella battaglia che, secondo le parole del Comando hitleriano, avrebbe dovuto essere i l'ultima, grande, decisiva battaglia s. Essa fu, in reeltà, lo scontro decisivo del primo anno di guerra ; ma si concluse con la vittoria dell' Esercito rosso, così come si conclusero la battaglia del nord sotto a Tichvin, e quella del sud sotto a Rostov.
Nell'inverno 194142 le truppe sovietiche condussero delle operazioni offensive su molti settori del fronte, da Leningrado al Mar Nero, e nel corso di quattro mesi avanzarono più di 400 chilometri. La campagna invernale 194142 si chiuse dunque col fallimento completo dei piani hitleriani. L' esercito fascista tedesco[...]

[...]propositi primitivi e dalla loro sconfitta invernale, non venne sfruttato nel piano generale strategico di tutta la guerra mondiale. I colpi dell'Esercito rosso non vennero appoggiati dall' apertura del secondo fronte in Europa ; nella primavera e nell' estate del 1942 le truppe hitleriane continuarono a combattere su un solo fronte, qùello sovietico, mentre le operazioni in Africa non distraevano da questo fronte forze significanti.
Il Comando hitleriano comprese quanto questa situazione gli fosse favorevole, e si affrettò a trarne profitto. Esso capì che il tempo lavorava contro di lui, poichè, prolungandosi la guerra, l'Esercito rosso avrebbe aumentato le sue forze e accresciuto la sua esperienza e capacità militare, e perciò si affrettò.
L'obiettivo strategico fondamentale che gli invasori tedeschi si posero nell 'estate del 1942 fu dunque quello di sconfiggere definitivamente l'Esercito rosso, costringere l'Unione Sovietica a capitolare e quindi, sfruttando le enormi risorse del paese, continuare la lotta contro l'Inghilterra e l'America[...]

[...]e l'Unione Sovietica a capitolare e quindi, sfruttando le enormi risorse del paese, continuare la lotta contro l'Inghilterra e l'America per il dominio del mondo.
Anche questa volta i tedeschi posero come loro compito centrale e decisivo la conquista di Mosca. Tenendo però conto dell' esperienza della loro sconfitta del 1941, essi non si decisero a prender la capitale d'assalto ; eseogitajono invece una complicata manovra avvolgente. Il Comando hitleriano decise di portare il colpo decisivo alle truppe sovietiche in direzione di sudest, per arrivare al Volga, rompere le comunicazioni tra il Caucaso e il centro della Russia europea, sviluppare quindi l'offensiva verso il nord lungo il Volga, sboccare alle spalle della regione strategica di Mosca, isolare la capitale sovietica dalle basi del Volga e degli Urali e così prenderla con un attacco dalle sue retrovie, dopo aver sbaragliato le forze fondamentali dell' Esercito rosso. In pari tempo veniva progettato un colpo strategico sussidiario verso il sud, prima di tutto allo scopo di distrarre le [...]

[...]vista la presa di Borissoglebsk, il 25 luglio di Stalingrado, il 10 agosto di Saratov, il 15 agosto di Kuibiscev, il 20 settembre di Arsamas, il 25 settembre di Baku. In ottobrenovembre avrebbero dovuto svolgersi le operazioni decisive contro la capitale sovietica.
Il compito più difficile per i tedeschi fu il concentramento delle forze e dei mezzi necessari per condurre queste enormi operazioni offensive. La soluzione venne trovata dal Comando hitleriano gettando sul fronte sovietico tutte le sue riserve strategiche. Su 256 divisioni tedesche, ne vennero concentrate su questo fronte 179, cioè il 70 Ve delle forze della Germania, con l'aggiunta di 11 divisioni dei paesi vassalli : in tutto 240 divisioni, di cui la massa principale, fu ammassata nella direzione di sudest, su un fronte di 600 chilometri.
Stalin, Maresciallo dell'Unione sovietica e Comandante in capo dell' Esercito rosso, nel suo storico rapporto del 6 novembre 1942 ha definito le caratteristiche di questo piano strategico del nemico. Esse erano le seguenti : — calcolo basato su[...]



da L'Italia e il mondo in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: Politica italiana
L' Italia e il mondo
I partiti democratici e antifascisti italiani hanno dato vita nelle regioni d'Italia già libere, a un governo di unione nazionale. Il programma di questo governo è molto semplice, perchè dettato dalle necessità impellenti della nostra esistenza. Esso vuole fare la guerra per cacciare dal territorio italiano l'invasore hitleriano e schiacciarlo definitivamente : vuole distruggere per sempre ogni residuo di fascismo; vuole almeno iniziare l'opera di restaurazione economica. Quali sono i limiti concreti dell'azione di questo governo? In quale misura, cioè, è esso in grado di realizzare concretamente il proprio programma? Si sente ripetere, spesso, che i limiti sono molto ristretti, anzi, che il governo non potrebbe fare che poco o nulla, perché le sue possibilità d'azione, in sostanza, non dipenderebbero da lui. L'Italia,—si dice,—paese vinto e soggetto al controllo militare e civile alleato, non può fare se non quello [...]

[...]stri confronti, — una volta risolta, con le decisioni. di Mosca del novembre 1943 e grazie agli sviluppi della situazione italiana, la questione preliminare della esistenza di un governo italiano e dei suoi compiti urgenti, — dipénde di necessità da ciò che noi stessi siamo capaci di fare, vogliamo fare e facciamo.
Vogliamo noi chiudere gli occhi circa il fatto che l' Italia è stata fino all' inizio di settembre la seconda potenza dell', asse s hitleriano e fascista? Vogliamo negare che. l'Italia è stata per più di vent'anni governata dal fascismo, e che il fascismo non è stato soltanto violenza contro il popolo e distruzione delle libertà democratiche, ma altresì politica di intrigo e brigantaggio internazionale, provocazione sistematica alla guerra e, infine, aggressione delittuosa contro Stati e popoli desiderosi di vivere liberi e in pace? E crediamo noi davvero di aver distrutto il fascismo nel nostro paese, da un lato come casta dirigente di violenti, di corrotti e di parassiti, dall' altro lato come bavaglio della volontà popolare e, in[...]



da Stalin, Due programmi in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: Due programmi
Il programma d'azione della coalizione iralo.tedesca può essere caratterizzato dai seguenti punti: l'odio razziale, i! dominio delle nazioni e elette,, !assoggettamento delle altre nazioni e la conquiIta dei loro territori; l'asservimento eco nemico delle nazioni assoggettate e il saccheggio del loro patrimonio nazionale; l abolizione delle libertà democrati che, r istaurazione del regime hitleriano dovunque.
I! programma d'azione della coalizione anglosovietico, americana è l'abolizione dell'esclusivismo razziale, l'egua, glianza in diritto dellc nazioni e r inviolabilità dci loro territori; la liberazione delle nazioni astervité c il ristabi. !intento dei loro diritti sovrani; i( diritto di ogni nazione di organizzarsi come desidera; l' aiuto economico alle na :ioni danneggiate e l'appoggio ad esse nel raggiungimento del loro benessere materiale; il ristabilimento delle libertà democratiche; (annientamento del regime hitleriano.
STALIN

[...]bolizione dell'esclusivismo razziale, l'egua, glianza in diritto dellc nazioni e r inviolabilità dci loro territori; la liberazione delle nazioni astervité c il ristabi. !intento dei loro diritti sovrani; i( diritto di ogni nazione di organizzarsi come desidera; l' aiuto economico alle na :ioni danneggiate e l'appoggio ad esse nel raggiungimento del loro benessere materiale; il ristabilimento delle libertà democratiche; (annientamento del regime hitleriano.
STALIN



da Osvaldo Bayer, Il cimitero dei generali prussiani in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...]e quegli ufficiali avessero giurato la difesa della costituzione della nuova democrazia. Questo spergiuro non costituiva per loro mancare all’onore come invece lo era passeggiare sotto braccio di una ragazza « disonorata ». Lo stesso generale Baudissin sottolinea che questa posizione « nazionale » come viene chiamata contro la democrazia fu fatale, perché quegli ufficiali, nella grande maggioranza, nel 1933 passarono armi e bagagli al fascismo hitleriano. Il 2 agosto 1934 dal più alto maresciallo all’ultimo soldato dovettero giurare obbedienza incondiziona144

OSVALDO BAYER

ta al Ftihrer in cerimonie ad hoc. Da questo momento, l’esercito tedesco fu una pedina in più nel programma e nella politica di sterminio di Hitler. L’investigazione storicoscientifica attuale sulla base della documentazione ritrovata è giunta alla conclusione che l’esercito non solo era ben informato dei massacri eseguiti dagli squadroni ss ma che vi partecipò direttamente, con l’autorizzazione dei marescialli von Manstein, von Reichenau, Ritter von Leeb, von Kuchle[...]

[...]adiere o di sottotenente si alzò a protestare contro i brutali trasporti aerei dei prigionieri politici argentini che durante il volo venivano umiliati e castigati duramente; non fu udita nemmeno una voce di quei coraggiosi per protestare contro la scomparsa dei bambini, le torture alle donne incinte o l’assassinio di migliaia di persone).

Quando nel 1945 cominciò la guerra civile, inglesi e nordamericani inventarono la leggenda di Rommel antihitleriano. Ne avevano bisogno per offrire un modello per un nuovo esercito tedesco. Ma gli storici, questi simpatici segugi con denti di carta che riescono a denudare certe figure inventate al momento opportuno dagli interessi creati, hanno messo allo scoperto la vera « volpe del deserto ». Una volpe, è vero, ma arrampicatrice. Sono state pubblicate le sue lettere a Hitler che sono un capolavoro di adulazione e servilismo. Quanto al suo « genio militare » ormai è chiaro che le sue vittorie si basavano sull’assoluta mancanza di rispetto per la vita dei suoi soldati, specialmente degli alleati italiani. [...]



da Milovan Ginas (dello Stato Maggiore dell'Esercito di Liberazione jugoslavo), Il Maresciallo Tito in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: [...]o animato da un grande e generoso ideale d'amor patrio é di devozione al popolo. soltanto un uomo di enorme energia e di volontà ferrea, pieno di decisione e di coraggio, poteva formare e dirigere l'Armata jugoslava e conquistarsi il rispetto e l'amore dei popoli della Jugoslavia. E tale è il Maresciallo Tito.
Chi conosce la storia gloriosa della lotta secolare degli slavi del sud, — dall'epoca delle Crociate fino. agli anni oscuri dell'attacco hitleriano contro l'Europa, — chi conosce la storia di questi popoli, uniti dal sangue e dal destino e che da tempo immemorabile tendono all'unità, all'indipendenza e alla parità di diritti, sa eome i nemici secolari degli slavi del sud sfruttarono le rivalità nazionali per asservirli ed opprimerli. Ed è alla luce di questa esperienza storica che si comprende la grande importanza dell'unità di questi popoli forgiata nella lotta contro Hitler e che si comprende quindi anche la funzione del Maresciallo Tito.
E' quindi chiaro che è un errore pensare a Tito, — così come non di rado si fa all'estero, — semp[...]



da Georg Lukacs, Problemi della coesistenza culturale in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...]a trasformarla nel filo conduttore della prassi capitalistica nei Paesi capitalistici più sviluppati.
Pl secondo caso in cui si' presentò questa nuova politica fu la guerra contro la Germania di Hitler. Anche qui, interessi parziali di potenti gruppi capitalistici portarono a Monaco e alle sue conseguenze. A quel tempo, Roosevelt e 'Churchill avevano compreso che gli interessi collettivi del mondo borghese esigevano una guerra contra il sistema hitleriano — sia pure alleandosi con l'Unione Sovietica — e che qualora gli interessi parziali di singoli gruppi fossero prevalsi più a lungo, avrebbero condotto alla rovina del sistema nel suo complesso. Da quel momenta, la questione non è mai più stata cancellata dall'ordine del giorno. Il sorgere di una potente coalizione di Stati socialisti, l'irresistibile movimento di liberazione dei popoli coloniali, la tendenza altrettanto irresistibile di Paesi economicamente arretrati a superare la propria arretratezza, la trasformazione generale della strategia a causa delle armi nucleari, etc., hanno reso or[...]



da Vincenzo La Rocca, Il marxismo e la nostra lotta per la democrazia in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: LA RINASCITA 7
II marxismo e la nostra lotto
per la democrazia
Nell'ora attuale, cioè nella presente fase della vita politica italiana, uno dei cardini della nostra politica è la conquista della democrazia, intimamente legata alla guerra liberatrice contro l'invasore hitleriano e alla liquidazione delle sopravviveoze del fascismo.
Per intensificare lo sforzo bellico contro Hitler
e la sua banda, per distruggere i residui del fascismo e creare un' Italia democratica e progressiva, i comunisti partecipano ad un governo, poggiante su basi popolari, che deve appunto realizzare questo programma : che deve raggiungere, sul terreno militare e politico, l'indipendenza e l'unità nazionale, che deve essere l'organo di lotta contro ogni tentativo reazionario e lo strumento della convocazione di una Assemblea Costituente, che deve difendere gli interessi delle classi lavoratr[...]



da Dove finisce l'Europa? in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]e i confini d' Europa. A. Carancini, in un articolo della e Libertà o intitolato r Prospettive », risponde a questa domanda. Secondo lui l'Europa costituisce r un tutto unico a dallo stretto di Gibilterra e dalla Sicilia fino all'Oder e alla penisola scandinava a. Fino a qui, egli dice, r non si possono creare dia' frammi o. E al di là 9 E quale diaframma si vorrà dunque porre tra ipaesi d'Europa che oggi ancora gemono e fremono sotto il terrore hitleriano e quel páese che con la sua .saggia politica e col suo eroismo in pace e iu guerra ha creato le condizioni della loro liberazione sicura P Püccia attenzione il signor Carancini ! Mussolini e Hitler potreb' bero pretendere di dargli, a titolo postumo, una tessera onoraria di aderente al famigerato convegno di cui sopra.
Ma forse il signor Carancini è per metà da scusare essendo mosso, più che da intenzione reazio naria consapevole, dal desiderio di dare il proprio contributo a un giuoco che pare stia diventando di moda in questo nostro paese, tra i cosiddetti sped cialisti di politica estera,[...]



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Classe operaia e partecipazione al governo in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]o della civiltà umana noi vogliamo infatti conservarlo e difenderlo, respingendo decisamente ogni rigurgito di barbarie e in pari tempo infondendo a tutta la vita sociale uno spirito e un Rontenuto nuovi, in cui si compendiano le nostre aspirazioni di libertà e di giustizia.
Quindi nessuno può stupirsi che proprio noi comunisti, prendiamo il posto d'avanguardia nella lotta per l' unità di tutte le forze nazionali nella guerra contro l' invasore hitleriano. Sappiamo che questa unità è condizione della vittoria; che senza di essa la libertà ,e l'indipendenza del paese, e la sua stessa unità territoriale, possono essere seriamente compromesse e che quindi corriamo tutti il rischio di venire respinti addietro, verso la servitù e le sofferenze; sappiamo che senza l'unità reale di tutte le forze nazionali per schiacciare Hitler e Mussolini non ci è possibile fare uno sforzo di guerra serio, non ci è possibile alimentare e organizzare le schiere dei nostri partigiani eroici nelle regioni occupate, e nelle regioni già libere fare tutto ciò che la guer[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine hitleriano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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